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Il resoconto di un'altra bella trasferta di windsurf in Sardegna, a caccia di vento ed onde. Questa volta ce la siamo giocata negli spot del Sinis ed a La Ciaccia. La sessione di Funtana Meiga ce la ricorderemo a lungo....

 

Windsurf, report sessioni: Sardegna, 19-22 febbraio 2022 

Le trasferte in Sardegna hanno sempre qualcosa di epico.....

Di questa, in particolare, rimarrà memorabile l'uscita a Funtana Meiga di martedì 22 febbraio; oltre ai consueti panorami ed alle atmosfere magiche della Sardegna.

Dopo l'ultima trasferta in Francia, mi ero ripromesso di tornare in Sardegna, per godere delle condizioni uniche offerte dai suoi spot, che, in inverno, sono anche poco affollati. Così ho sfruttato al volo l'occasione di questa perturbazione invernale.

Non ho fatto tante ore di windsurf, in verità, ma questo viaggio mi ha consentito di conoscere meglio alcuni spot sardi, che non sono facili da interpretare. Non bastano i modelli per capire se funzioneranno; bisogna averli visti più volte al lavoro, ed essere stati in acqua nelle diverse condizioni con cui possono lavorare.

Ma passiamo alla cronaca.

Sabato mattina sbarco ad Olbia. Come sempre, mi basta andare a far colazione in un bar all'aperto vicino al porto, ed il mio stato d'animo diventa rapidamente quello giusto. Tornando alla macchina, mi sorprendo a saltellare per le vie del centro di Olbia...

Mi metto, quindi, alla guida, in direzione Cabras, dove farò base durante la trasferta.
Sabato, danno scarse possibilità di vento, nel tardo pomeriggio. Lascio aperta una porta, ma per non buttare la giornata, vado a fare un po' di trekking sulla penisola di San  Giovanni Sinis, ed arrivo sino al faro, ubicato sulla sua punta Sud. Per la notte, vado a dormire al B&B Gioia Guesthouse di Cabras, che si rivela un'ottima soluzione.

Domenica è previsto NNW leggero, e poca onda. Vado a Capo Mannu, memore della bellissima uscita del luglio scorso.

 

Funtana Meiga 1

Capo MannuJPG

 

  

Perlustro uno dei punti possibili di uscita al Mini Capo, dove ci sono belle onde per i surfisti, ma poco vento. Comunque, la piccola spiaggia potrebbe non essere male per uscire in  Windsurf ed andare al Capo, a patto di conoscere bene il fondale.

Vado quindi alla spiaggetta del Capo vera e propria. Incontro facce note, ovvero un gruppo di Omaniti, windsurfers incontrati nella trasferta in Oman del 2019.

Anche qui il vento è debole. Le onde sono le solite onde spettacolari di Capo Mannu. Ordinate e lisce come in quasi nessun altro posto in Mediterraneo. Sono "piccole", ma pur sempre di almeno 2 metri! Hanno, però, una direzione strana rispetto al solito, mi sembra, e rispetto all'ultima uscita fatta qui l'estate scorsa: hanno un fronte meno ampio, sono concentrate sotto il Capo, e si muovono verso est, e non verso ESE come mi era parso le altre volte che sono stato qui.

Con Luigi, uno degli Omaniti, mi metto a chiacchierare della uscita e del rientro dalla spiaggia del Capo, che richiedono esperienza. Il vento però cala ancora, ed in prossimità della costa del Capo, è praticamente assente.

Per me attendere sullo spot, rischiando poi di non fare nulla, sta diventando sempre più difficile da accettare. Allora, vado a perlustrare gli altri spot. Anche a Funtana Meiga il vento è molto debole, anche se ci sono onde di 1 metro, ordinate, che potrebbero essere divertenti. Alla luce di quanto visto in queste giornate, direi che, sia a Funtana che a Capo Mannu, la direzione del vento da NNW è ottima (perché side/side-off), ma a patto che il vento sia forte, e riesca ad arrivare teso sul mare, superando gli ostacoli naturali a terra (rilievi della costa). Solo a Mari Ermi vedo vento decente e disteso (circa 20 nodi). Il posto è paesaggisticamente molto bello (anche la strada per arrivarci in mezzo alla campagna del Sinis). Lo spot è frequentato da Kiters (per l'ampia spiaggia comoda). Sarebbe possibile un'uscita bump and jump, a cui, forse sbagliando, rinuncio.

Torno a Capo Mannu. I windsurfer che erano in attesa, nel frattempo, sono entrati in acqua. Le condizioni mi lasciano perplesso. Le onde sono belle, ma il vento è ancora quasi assente sotto costa, e presente solo un centinaio di metri al largo della punta Sud Ovest del Capo, ed è leggero. Sono tutti al galleggio, quando non surfano. Ciò richiede tempo e pazienza per prendere due onde successive, e rende piuttosto scomoda l'entrata in acqua, e meno il rientro, a patto di prendere un'onda e surfarla abilmente fino quasi all'arrivo alla spiaggetta. Vedo un ragazzo uscire con un body drag lentissimo e prolungato per quasi cento metri, con estrema fatica, prima di riuscire a salire sulla tavola. Vedo un altro ragazzo che cerca di rientrare, ma non avendo il beneficio di un set di onde favorevole, sotto costa cade in acqua in una zona con vento assente, e scarroccia, per poi cercare di riprendere il largo. Queste circostanze mi scoraggiano, anche se poi quando vedo i windsurfer più bravi riuscire a surfare una di queste onde stupende, sono tentato di entrare.

Alla fine lascio perdere, ed ancora oggi che scrivo, non ho capito se ho fatto bene o male a non entrare in acqua.

L'indomani (lunedì) è prevista quasi una tempesta con vento da NW. Ed infatti quando mi alzo il vento è bello teso. Vado, quindi, fiducioso di buon ora a Funtana Meiga, e, con mia grande sorpresa, constato che il vento soffia bene su tutto lo spot, ma non c'è praticamente onda!

Da giorni, Alessio Negrelli, amico modenese trapiantato a Stintino, dice che oggi sarà buona La Ciaccia. Non ho voglia di fare due ore di macchina...., ma, alla fine, quando Alessio, arrivato lì, mi dice che le condizioni sono ottime, accetto l'idea di andare a Nord. 

Arrivo a La Ciaccia poco prima delle 12. Il vento è calato leggermente rispetto alla mattina, ma è orientato side/side-on, e le onde sono belle. Armo la Ezzy Elite 4.2 2019, ed il Tabou Pocket 94 2016, con le pinne K4, ed entro rapidamente in acqua. Il fondale a riva, a La Ciaccia, è insidioso, per via della presenza di un tavolato roccioso irregolare. Alessio mi dà consigli, e mi indica il canale sicuro di uscita, ma questo è largo solo alcuni metri. Per timore di fare danni, entro in acqua e cammino per allontanarmi da riva all'incirca venti metri. Corrente e prime onde, mi fanno scarrocciare un po', e mi fanno finire in una zona dove il fondale è basso ed irregolare. Quando l'acqua mi arriva alla vita, mi decido a salire sulla tavola, ed in qualche modo parto.

 

La Ciaccia

 

Le onde non sono banali. C'è un bel mare formato, con delle belle onde grosse e lunghe, delle belle montagne, che procedono verso riva da Ovest, verso Est. Sotto vento al punto di uscita, tendono a frangere a 50-100 metri da riva. Al largo, frangono quando arrivano i set più grossi, anche di 3 metri. Le onde più ripide sono davanti al tavolato roccioso di fronte al bar/ristorante sullo spot.

Sono invelato abbastanza bene con la 4.2, anche se il vento non è molto stabile ed ha dei salti di direzione e di intensità. Al largo, tende a ruotare un po' onshore. Comunque, le condizioni sono gestibili, e mi piacciono. Inizio a cercare di prendere un po' di onde da surfare, anche se pago la scarsa conoscenza dello spot. Mi lancio nel bottom sulle onde sottovento al punto di uscita. Alessio, poi, mi rimprovererà, dicendo che, a La Ciaccia, le onde più belle da surfare sono quelle sopra vento. La Tabou Pocket 94 mi agevola l'uscita in mare, ma mi penalizza un po' in surfata, dal momento che scende dall'onda anche troppo veloce, e fa fatica a girare stretto. Rifletto sul fatto che avrei bisogno di una tavola wave di volume intermedio tra la 94 e la 80.

Faccio, comunque, un'ora in acqua di soddisfazione. Alessio attende che rinforzi di nuovo. Nel pomeriggio, le previsioni danno tempesta....

Io esco dall'acqua per mangiare e bere qualcosa. Rientro quando il vento sta incrementando. Faccio due bordi in acqua, ma l'attrezzattura si rivela subito troppo grossa per le nuove condizioni. Alessio è rientrato con la Goya Banzai 3.7 ed il Quatro Pyramid 77. Il tempo di tornare a terra, armare la Ezzy Elite 3.7, e preparare il Tabou Da Curve 80, ed il vento diventa fortissimo. Il mare inizia a spumeggiare ovunque, e le onde, come succede in questi casi,  risultano spianate e diventano più caotiche. Riprovo ad entrare, ma il mare mi risputa a riva. Ingestibile, e non è il caso di farsi male o spaccare. Disarmiamo. Esce il sole, ma fa freschino (12 gradi circa).

Veniamo via da La Ciaccia, ed andiamo a vedere lo spot di Platamona, attraversando la campagna sarda, con il panorama delle colline verdeggianti, sotto un cielo a tratti plumbeo, che ricorda più l'Irlanda che un'isola del Mediterraneo. A tratti, ci sono degli scrosci di pioggia. Arriviamo a Platamona (spot che non conosco). Il vento è forte, ma meno che a La Ciaccia; ci sono alcune onde carine, ogni tanto, non superiori ai 2 metri, che alcuni windsurfers si stanno ancora godendo. Ma niente di che. Piove. Decido che per oggi può bastare, anche perché mi devo rifare due ore di macchina per tornare a Cabras. Contiamo sulle ottime previsioni per Funtana Meiga il giorno dopo.

Lunedì, ultimo giorno della vacanza, danno NNW forte, e swell in crescendo, in particolare da metà giornata. La mattina presto danno vento molto forte. Arrivo a Funtana per le 10,00, insieme al forte rider locale, Matteo Spanu. Con il senno di poi, sarebbe stato meglio arrivare ed entrare in acqua prima. Ma pago anche, in questo caso, la scarsa conoscenza dello spot. Funtana Meiga, infatti, dà il meglio di sè proprio con vento da NNW molto forte, in quanto arriva sullo spot side off, e, venendo smorzato dai rilievi a terra, arriva in prossimità della riva meno forte di quello che farebbero temere le previsioni. E con questa direzione del vento, le onde sono meravigliose, pulite e ben distanziate. Da tenere ben presente per la prossima occasione.

Armo rapidamente la Ezzy Elite 3.7 2019, e la Tabou Da Curve 80 2016, con le pinne K4. Muta 5/4 e casco, ed entro in acqua. C'è una bella giornata di sole, ed a terra si sta bene (15-16 gradi).

Con il vento che arriva alle spalle, rafficato vicino a riva, e le prime onde frangenti da superare, da 50 a 150 metri dalla riva, l'uscita non è semplice. Con vento side off, è sempre così. Comunque, riesco a prendere il largo, cambio direzione, ed inizia il luna park....

 

Funtana Meiga 2

 

Le onde al largo sono delle montagne belle grandi ed evidenti. Il vento è teso per acquisire bene la planata in direzione subparallela alle stesse. Non resta che sceglierne una, ed iniziare a bolinare, scendendo lungo la sua parete. Quando è abbastanza ripida, parto con il primo bottom, ma sbaglio il timing sul cut back, e l'onda mi passa sotto. Ritorno fuori e riprovo con una seconda onda. E qui succede l'incredibile.... Faccio il primo bottom, e poi il cut back, che mi riesce bene. Potrei anche essere appagato. Ma l'onda spinge ancora, e non frange. Riparto con un altro bottom, ed un altro cut back, e così via per un totale di 4 bottom e 4 cut back, riusciti facilmente. Sono sbalordito.... Solo in Oman, avevo trovato condizioni del genere. Praticamente, siamo al down the line.... E la cosa bella è che mi riesce di chiudere il cut back, tornando ad orzare bene sull'onda per riguadagnare acqua.

Sono ancora un principiante del waveriding, ma sto migliorando ad ogni occasione. Sto imparando a cambiare l'assetto del corpo, soprattutto portandolo in avanti, in uscita dal cut back, per far uscire la poppa dall'acqua, e far riprendere alla tavola velocità, e la discesa dell'onda. Sto anche imparando ad uscire sempre più veloce dal bottom, spingendo con la gamba anteriore esterna nella fase centrale. Ma oggi il vento side off aiuta molto a mantenere una bella velocità sull'onda.

Prendo altre onde, chiudendo sempre almeno 3 bottom e 3 cut back. Così, è una droga..... Il waveriding a questi livelli dà dipendenza...

Ad un certo punto, dopo un'ora abbondante in acqua, inizia ad affiorare un po' di stanchezza, e medito di andare a riva. Ho notato anche un leggero calo di vento, ed ora potrebbe essere meglio avere una 4.2. Quando sono al largo, mi prefiggo di prendere un'onda e bolinarla a lungo, per guadagnare acqua, e ritornare al punto di uscita, che è 100 metri sopra vento. Ma ogni volta che inizio a cavalcare un'onda, questa si rivela bellissima, e non resisto a non partire in un'altra serie di bottom.... Ne surfo una di troppo, e quando riparto per tornare al largo, mi rendo conto che il vento è calato decisamente.

Siamo tutti al galleggio. Sull'80 litri, non è facile. Cerco di ripartire su una nuova onda, ma senza vento, sono troppo lento, e mi passano quasi tutte sotto la tavola. Riesco alla fine a surfarne parzialmente una, ma poi cado. Almeno mi sono avvicinato alla riva. Inizio a studiare la costa, cercando una spiaggia dove atterrare, anche se a Funtana Meiga, arrivare a riva dove c'è il fondale roccioso non è così problematico, in quanto in tali zone arrivano per lo più schiume quasi innocue. Il mare mi porta davanti ad un'ampia spiaggia di sabbia, 200 metri circa sotto vento al punto di uscita. Mi rendo conto però che davanti ad essa c'è uno shorebreak piuttosto cattivo. Senza più vento, a pochi metri da riva, non riesco a risalire sulla tavola. In qualche modo, il mare mi butta in spiaggia. Tiro fuori a razzo l'attrezzatura dall'acqua, prima che un'altra onda la possa danneggiare, e mi allontano dal bagnasciuga stanco, ma senza danni. Disarmo, preparo l'attrezzatura per il trasporto e ritorno a piedi al punto di uscita, dove ho la macchina.

Nonostante il rientro senza vento, mi rendo conto di aver appena fatto un'uscita wave pazzesca, forse la più bella della mia vita. Ecco perché volevo a tutti i costi tornare a Funtana Meiga!

Mi metto a commentare con Alessio e con gli altri rider del posto, e due ragazzi di Cesenatico le fantastiche condizioni offerte dallo spot di Funtana, oggi. Il Sinis regala uscite wave davvero di alto livello, e dà dipendenza.

Mangio qualcosa, e mi riposo, sdraiandomi al sole: al riparo dal vento si potrebbe stare anche in costume.... Attendiamo di capire se le condizioni possono mutare, anche se i modelli danno vento in calo nel pomeriggio. Il mare, in realtà, diventa presto ancora più grosso, ma la qualità dell'onda si degrada, perché le onde enormi frangono al largo, e nei primi 150-200 metri da riva, ci sono per lo più grosse schiume poco surfabili. Il vento va e viene. Poi, aumenterà di nuovo nel tardo pomeriggio. Devo dire che io sono stanco, ma soprattutto molto appagato della bellissima uscita. Verso le 15,30 decido di andare via dallo spot, per andare ad ammirare le onde di Capo Mannu, e magari la spiaggia di Is Arenas.

Sulla strada, faccio una deviazione imboccando una strada sterrata che conduce nei pressi della riva dello stagno di Cabras, in mezzo ai campi di carciofi, ed altri prati verdissimi , perché appena seminati a grano. Mi metto a fare foto e video ai fenicotteri che vivono nello stagno. La luce radente della bella giornata di sole che volge al termine è magica. Sono in paradiso. 

Prima di andare al Capo, Alessio mi richiama perché ha deciso di rientrare in acqua. Torno, brevemente, a Funtana per fare qualche foto a lui e a un altro ragazzo.

Poi vado a Capo Mannu a godermi il tramonto. Questo posto mi strega, ed esercita su di me (e non solo) un fascino unico. Sembra si stare su un promontorio di fronte all'oceano Atlantico. E le sue onde sembrano delle creature viventi che lo avvolgono e lo accarezzano continuamente.

 

Sardegna 001

 

Non c'è più tempo per altro. Mi rimetto in macchina, in direzione Olbia, per imbarcarmi e tornare a casa.

Un altro viaggio incredibile in Sardegna, fuori stagione. L'immagine del lip delle onde di Funtana, mentre lo guardo attraverso la finestra della vela, per piazzare il cut back, rimarrà nella mia memoria in eterno.

Hang Loose.

Fabio Muriano

Clicca qui, per la slidegallery di Capo Mannu

Clicca qui, per la slidegallery della Ciaccia

Clicca qui, per la slidegallery di Funtana Meiga, e qui per bellissima sequenza di un'intera surfata, e qui per una seconda sequenza.

 

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