Capo Mannu, nel Sinis, in Sardegna non è solo windsurf e surf da onda. I suoi sterrati, e la costa che lo circonda, soprattutto verso San Giovanni, a Sud, sono ideali per ottimi giri in Mountain Bike, a piedi o a cavallo. In questo articolo, vi descriviamo il periplo del Capo in Mountain Bike, con partenza da Putzu Idu.
Mountain Bike: Putzu Idu - Capo Manu, Sinis, Sardegna
Il territorio del Sinis, intorno ad Oristano, è caratterizzato dal tipico paesaggio agricolo sardo, fatto di pascoli ed uliveti, inframmezzati da stagni salmastri, habitat di molti uccelli acquatici, tra cui, in primis, i bellissimi fenicotteri rosa. Anche la costa è selvaggia e ricca di elementi suggestivi. Insomma, il Sinis è una regione che emoziona, e Capo Mannu è un luogo che vi entra facilmente nel cuore. Facendo windsurf, siamo stati qui, per la prima volta, durante una mareggiata da Maestrale. Lo spettacolo offerto dalla natura con le onde che sferzano il Capo sono scolpite nella nostra memoria.
Quando non ci sono tempeste in corso, una giornata di sole autunnale, invernale o primaverile (sconsigliamo l’estate per il caldo eccessivo, se non con partenza la prima mattina) si prestano per una semplice ma remunerativa esplorazione in MTB, un bel trekking, o, se volete, per una passeggiata a cavallo.
In Mountain Bike, si può partire da Putzu Idu (ma molte altre sono le alternative), come abbiamo fatto noi (vedi traccia nell'articolo). In tal caso, si percorre tutto il lungomare (date anche uno sguardo alla bellissima spiaggia), e poi si svolta verso Ovest, a sinistra, per addentrarsi tra le case di Mandriola. Seguendo l’asfalto tra le abitazioni (si ha quasi l’impressione di essere in un posto di frontiera nordico, piuttosto che in Mediterraneo), oppure gli sterrati paralleli, si supera l’abitato, si passa in prossimità del cosiddetto Mini Capo (altro spot famoso trai surfisti e gli amanti del windsurf), e si inizia il periplo di Capo Mannu.
Conviene seguire i sentieri proprio al limite della scogliera, per ammirare meglio il panorama della costa. Non ci sono particolari difficoltà tecniche (solo qualche punto, più impervio può costringere a scendere dalla bicicletta), ma fate ovviamente attenzione a non sporgervi troppo dalla costa rocciosa, qui poco alta sul mare.
Con pochi chilometri, arrivate allo scenografica punta Sud Ovest del promontorio, dove si formano onde anche di 5 metri, quasi oceaniche, durante le migliori tempeste. Qui avete diverse strade sterrate ampie, dove potete vagabondare per scoprire i diversi scorci di questa parte del promontorio.
(Scarica la traccia gpx dell'itinerario)
Fatto il pieno di immagini da cartolina, puntate verso Nord, verso la Torre ed il faro sulla cima, ed iniziate a salire. In questo tratto, affrontate l’unico vero punto faticoso dell’itinerario, che vi porta a conquistarne il punto più elevato.
Dalla Torre, e dal faro, potete godervi sia lo scenario verso Sud, con tutta la baia di Putzu Idu, sia iniziare ad ammirare le falesie, del lato Nord del promontorio, alte una cinquantina di metri sul mare, nonché la costa del Sinis, a Nord del Capo. Il tracciato, per un paio di chilometri circa è quasi pianeggiante, e conduce all’altra Torre di avvistamento (la Torre di Capo Mannu, appunto). Altra sosta obbligata per le foto e per rifarsi gli occhi (la Torre è davvero in una posizione molto bella).
Da qui, si inizia a scendere di nuovo. Conviene seguire la sterrata agricola più ampia (vedi nostra traccia), per non complicarsi troppo la vita con tortuosi, impervi e stretti sentieri (ignorare il nostro tentativo, riportato nella traccia, abortito dopo poco). Una volta raggiunti i campi sottostanti, si prosegue in piano, per strade agricole, fino a tornare al lungomare di Putzu Idu, e quindi al punto di partenza.
Se volete proseguire e rendere ancora più impegnativo ed appagante il vostro giro (fin qui la fatica è stata modesta), potete seguire la costa e raggiungere Maimoni, Funtana Meiga, ed addirittura San Giovanni Sinis (cercate di rimanere sempre il più possibile lungo la costa). Noi abbiamo percorso solo un pezzo di questo possibile prolungamento, per ragioni di tempo.
Il Sinis merita sicuramente di essere ulteriormente esplorato in bicicletta.
Buona pedalata. Fabio Muriano
Clicca qui, per la slidegallery dell'itinerario.
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Il video dell'escursione