Cannes Palm Beach, con vento da est, è proprio uno spot divertente. E' vero, il vento non arriva side rispetto alle onde, ma queste sono, comunque, di buona qualità per sessioni di salti, e per qualche surfata. Mercoledì, 4 dicembre 2019, Cannes ci ha regalato una bella sessione di windsurf, con il solito vento.... superiore ai 30 nodi, ed onde anche superiori ai 2 metri.
Windsurf, report: Cannes Palm Beach, Francia, 4/12/2019, con Est
Certe volte non bisogna pensare troppo.... ai tanti impegni e vincoli che normalmente legano un po' tutti. Bisogna partire, e sfruttare le occasioni che si presentano. In molti casi, come per me in questa occasione, si è degnamente ripagati.
Ho praticamente deciso mercoledì mattina stesso di partire per Cannes. L'incertezza era legata, oltre al fatto di dover fare il viaggio da solo (gli altri erano tutti impegnati o malati...), anche al fatto che non era così chiaro se la tramontana prevista in Liguria, orientandosi da Est in Francia, sarebbe rimasta al largo, o avrebbe raggiunto anche lo spot di Cannes Palm Beach, oltre agli spot francesi più ad Ovest (Saint Maxime, Hyeres, ecc.), troppo lontani da Monza per una trasferta in giornata. Alla fine, mi sono fidato del modello previsionale Arome, che, anche questa volta non ha sbagliato.
Il viaggio per arrivare a Cannes non è stato semplice. L'autostrada A7, e l'A10, in questo periodo, sono un cantiere continuo, ed i tempi di percorrenza si allungano. Durante il tragitto, ho controllato più volte l'anemometro di Cannes, per valutare se cambiare i programmi e fermarmi ad Albenga, dove però la Tramontana, come spesso succede, era piuttosto rafficata, oltre che fredda... Confortato da primi segnali incoraggianti da Cannes, verso le 12,00, in sosta alla stazione di servizio, ho deciso di tirare dritto verso la Francia.
Attraversato, quindi, il ponente ligure (ad Imperia 19 gradi...), ho raggiunto Cannes verso le 13,15. Anche qui, temperatura gradevole di 17 gradi e sole, ma vento ancora instabile, intorno ai 14-15 nodi, che ha iniziato a rendermi un po' nervoso....
Ed, invece, nel giro di mezz'ora il vento è entrato prepotente. Ho pensato inizialmente di armare la Goya Guru 4.7 2020 (leggi la recensione), dopo aver misurato con l'anemometro un vento stabilmente sopra i 20 nodi, poco prima delle 14,00. Nel frattempo, i primi riders francesi iniziavano ad uscire con vele sui 4.7-5.0 metri quadri. Ma mentre preparavo tavola e vela, ho iniziato a percepire raffiche molto forti, ed ho notato che il mare spumeggiava sempre di più. Peraltro, Arome dava vento di intensità crescente nel pomeriggio.
Così, non mi sono fidato, ho smontato la Guru, già mezza armata, ed ho preparato la Ezzy Elite 4.2 2017 (con un profilo un po' grasso). Per quanto riguarda la tavola, sono stato "prudente", ed ho preparato la Tabou Pocket 94 2016, con qualche "stratagemma", invece del Da Curve 80. Sto testando ancora il Pocket, che preso da poco, e devo ancora capire come sfruttarla al meglio. A Cannes, ho avuto le intuizioni giuste per fare in modo che la tavola possa darmi delle belle soddisfazioni.
Innanzitutto, ho messo il piede d'albero più arretrato (quasi al centro della scassa). Finora, l'avevo utilizzata con il piede d'albero piuttosto avanzato. L'uscita mi ha confermato che la tavola non ha bisogno di una simile posizione avanzata, perché grazie ad un rocker piuttosto piatto, ed una larghezza relativamente generosa a centro tavola, entra in planata in maniera fulminea, quasi di bolina larga. Invece, il piede d'albero troppo avanzato, fa rimbalzare troppo la tavola nel chop, e nel piano d'acqua formato, comportamento per me (e le mie ginocchia) molto fastidioso. Con il piede d'albero arretrato, invece, la tavola è stata perfetta, volando sull'acqua in maniera impeccabile (anche se il piano d'acqua di Cannes, liscio, nel cavo tra le onde, è risultato molto più regolare del chop del Lago di Garda, dove avevo provato la tavola le ultime volte).
Inoltre, ho settato la tavola a thruster, con le pinne di serie, con le pinne laterali piuttosto avanzate, e la centrale un po' arretrata, ottenendo una tavola boliniera, e con il giusto compromesso tra portanza/resistenza e scivolamento laterale, quando richiesto tra le onde.
Con questo quiver, poco dopo le 14,00 sono entrato in acqua. Lo spot si è rivelato subito abbastanza impegnativo, ma anche molto divertente. Nel canale tra Palm Beach e l'Iles des Lerins, ogni tanto arrivavano dei set di onde impressionanti, ben sopra i 2 metri, veramente lisce. Per me non è stato facile surfarle. Il vento forte, proveniente dalla stessa direzione dell'onda, e l'onda ripida, facevano si che appena poggiavo per fare il bottom, prendevo una velocità impressionante. In secondo luogo, risalire l'onda in switch stance, quasi controvento, per impostare il Cut Back, per me è ancora complicato. Ad un certo punto, mentre navigavo mure a sinistra verso l'Iles des Lerins, ho avuto la fortuna di vedermi venire incontro un'onda stupenda, un bel mostro forse di 3 metri, perfettamente liscio, in procinto di rompere, in concomitanza ad un momento in cui il vento non era troppo forte. L'ho surfata per un un po' ma non bene come avrei voluto, avendo sottostimato la velocità dell'onda, che mi è passata rapidamente sotto la tavola.
Appena uscito in mare, mi sono reso conto di essere leggermente sovrainvelato.... Anche stavolta, nonostante tutti i miei sforzi, per indovinare la vela! Nel corso del pomeriggio, l'anemometro di Cannes ha fatto registrare una raffica a 37 nodi, ed in acqua, ad un certo punto sono comparse le 3.7 (Orion), ed anche, per qualche ragazza, le 3.4. Avendo tempo per stare in acqua fino alle 17,00 al massimo (siamo in inverno), non ho pensato ad un cambio di misura della vela. Comunque, la sovrainvelatura, grazie anche alle proprietà della Ezzy Elite, è stata abbastanza gestibile, tranne in qualche raffica più cattiva.
L'altra zona dove si incontravano belle onde, come sempre, era quella davanti al parcheggio e quella davanti alla spiaggia lungo Boulevard Gazagnaire. Quanto alla prima, però, perdere l'attrezzatura lì, è rischioso in quanto potrebbe essere trascinata sulla scogliera a protezione del parcheggio. Alcune, però, in quel punto, erano troppo invitanti da surfare, e non ho saputo rinunciare alla tentazione. Quando sono caduto, non ho mai mollato l'attrezzatura, ed ho, poi, fatto delle waterstart piuttosto rapide, per uscire in fretta dalla zona pericolosa.
Peraltro, in queste due zone il vento era meno forte, e dava meno fastidio nella surfata dell'onda, peccato che, davanti alla spiaggia, ci siano sempre un po' di kiters ed ora anche qualche wing foil (!). Alcuni ieri mi hanno rubato delle onde. Mi hanno anche chiesto scusa (il rider sul wing foil), ma intanto l'onda se n'era andata....
Sono venute fuori anche alcune belle strambate. Qui sto continuando a sperimentare, cercando di uscire un po' di più bugna in avanti, anche con vento forte. In occasione di una però, ho indugiato troppo bugna in avanti: una raffica mi ha fatto acquisire un'accelerazione pazzesca, e mi sono salvato con un tuffo volontario, 3-4 metri più avanti della tavola, eseguito in maniera esemplare....
L'altra perla della giornata sono stati i salti. Soprattutto andando verso le isole, bastava staccare dalle onde di oltre 2 metri, per trovarsi nel vuoto.... Ad un certo punto, proprio qui, ho riconosciuto Orion, local di Cannes (beato lui), che ha eseguito un forward alto e perfetto, proprio davanti a me. Io, sulla stessa onda, ho solo eseguito un salto di qualche metro....
In questo periodo, sono abbastanza allenato (ho iniziato il training per il Sud Africa), e riesco a stare in acqua a lungo, anche in condizioni toste. Verso le 15.50, ho però deciso di fare una pausa, per mangiare uno snack, e per fare le foto di questo articolo.
A terra, mentre facevo le foto e mangiavo, ho meditato anche su un eventuale cambio di attrezzatura. Se fossi entrato in acqua, ieri, con la Ezzy Elite 3.7 e con il Tabou Da Curve 80, sarei stato perfetto. Ma alle 16,00 non c'era più tempo per armare un'altra vela. Però, ci sarebbe tempo per cambiare almeno tavola. Le previsioni, però, davano un calo progressivo del vento (in realtà non è stato così). Allora, ho deciso di rientrare in acqua, poco dopo le 16,00 ,con la stessa attrezzatura sino ad allora utilizzata. Però, ho smagrito bene la vela.
Al mio rientro in acqua, la sensazione è stata subito molto piacevole. Il vento era calato leggermente, ed ero invelato perfettamente, ma le onde sono rimaste belle alte e lisce. Anzi, il piano d'acqua non era più choppato. Ho, quindi, surfato piacevolmente per un'altra mezz'ora scarsa, sino a quando il vento non è calato ulteriormente, soprattutto davanti alla spiaggia di fronte a Boulevard Gazagnaire, dalla quale sono rientrato, verso le 16,40.
A terra, ho disarmato con calma, ed ho chiacchierato con Orion (che parla bene l'italiano, visto che per lavoro viene spesso in Italia) che non vedevo da un po' di tempo. Abbiamo commentato l'uscita, rilevando entrambi che il vento, ieri, era un po' orientato da Sud Est, facendo guadagnare bene acqua nei bordi al rientro mure a dritta (tribord, in francese). Ho invidiato Orion che abita a 7 chilometri dallo spot, e, comunque, in una zona della Francia molto bella. A me è toccato fare di nuovo 3.5 ore di macchina per arrivare a casa, che, comunque, sono filate via lisce senza traffico, e con una bella compilation di musica di Vasco Rossi, a tenermi compagnia. Prima di andare via, verso le 18,00, il vento è cresciuto di nuovo di intensità. Peccato che siamo d'inverno, e che non ci sia più la possibilità di stare in acqua sino a tardi.
E la voglia di onde impazza più che mai.... Nei prossimi giorni e settimane il vento non dovrebbe mancare, e noi faremo il possibile per non farcelo scappare. Già Lunedì, in Francia ed in Sardegna, tornerà il maestrale....
Hang loose. Fabio
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