Quest'anno ho deciso di cambiare una delle mie tavole da windsurf per il waveriding, ed ho acquistato una JP Magic Wave Pro 2022. In questo articolo, vi racconto i risultati del mio test della tavola del noto marchio australiano.
Windsurf, test: JP Magic Wave Pro 2022
L'idea di cambiare tavola wave e passare al JP Magic Wave Pro, mi è venuta a febbraio in Sud Africa, dopo aver visto questo modello in spiaggia. Mi ha colpito in particolare la distribuzione dei volumi, e lo shape: maggiore volume e larghezza al centro e verso la prua della tavola, ed una poppa relativamente stretta. Mi ha dato l'idea di uno shape più comfortevole per le sessioni di waveriding con vento più leggero, o instabile, rispetto a quello del Tabou Da Curve 2020, in mio possesso in quel momento. Intendiamoci: il Da Curve è una gran bella tavola, ma ha uno shape più stretto e lungo, e si comporta al meglio in condizioni ideali, con vento costante, ed onde pulite. Ma, è più frequente incontrare condizioni sporche, meno che ottimali. Sopratutto in Mediterraneo. Ed allora conviene adeguarsi. Anche perchè un po' di comfort, nel waveriding, non guasta. Per molti di noi windsurfers amatoriali, non perfettamente allenati e super reattivi, è poco consigliabile scegliere tavole radicali, che forse sono adatte e perfettamente sfruttabili da Campello, Brawzinho and company, o almeno in spot che regalano onde di qualità e non schiume ....
Per quanto riguarda il volume, la scelta è ricaduta sull'89 litri. Da tempo, io (e non solo) sostengo che per prendere più onde, anche in condizioni side off, con vento instabile, è meglio avere un po' di volume sotto i piedi, per planare prima, bolinare meglio, e non stancarsi troppo.
Innanzitutto, vediamo le caratteristiche della tavola, e quanto dichiarato dal brand.
"Questo nuovo concetto di tavola wave all-round combina e supera le migliori caratteristiche dei nostri precedenti modelli. La Magic Wave trae spunto dalla velocità della Thruster Quad, dalla versatilità delle Wave Slate, dalla facilità di navigazione delle Real World Waves. Offre anche una velocità e una sicurezza incredibili sull'onda, eguagliando le prestazioni dell'Ultimate Wave nella maggior parte delle condizioni, anche in onde alte fino a e oltre l'albero.
Estremamente veloce a planare e raggiungere la velocità massima, la Magic Wave salta senza sforzo e salta molto in alto. Offre possibilità di cavalcare le onde sia con il piede anteriore che posteriore, guadagnando velocità e controllo dalla linea del rocker avanzata, dai rails e dalla coda di rondine ampia, sottile e ad altissime prestazioni.
Sicurezza, velocità, comfort e aderenza sull'onda si combinano in una tavola che si curva e si allenta sulla faccia dell'onda, pur offrendo la velocità essenziale necessaria per condizioni più onshore.
Finalmente una tavola all-round che eccelle in condizioni mediocri ma non scende a compromessi in termini di prestazioni nelle onde serie.
(...) Il profilo dei rails più parallelo, che otteniamo dalla prua e dalla coda più larghe, aiuta davvero con la planata anticipata e il mantenimento della velocità nelle schiume. È anche più facile mantenere la massima velocità possibile durante il bottom turn in condizioni onshore e side-shore. Puoi usare una vela più piccola e sentirti meno sovrainvelato con questo nuovo design che rende il wave riding e il salto molto più comodi e controllabili.
Saltare è facile su questa tavola perché la punta e la coda larghe danno più sollevamento quando si colpisce l'onda, quindi salti automaticamente un po' più in alto. Quando scendi per atterrare i forward ed i back loop, hai più tavola sotto i piedi ed a prua, il che rende l'atterraggio più tollerante.
Nuove pinne in carbonio: le tavole sono dotate di un set di nuove pinne thruster con un contorno più tradizionale e più area soprattutto nella punta. Quindi, planare e mantenere la velocità è più facile. Sono più indulgenti nelle manovre e rendono la corsa più fluida.
La configurazione delle pinne thruster garantisce la più ampia gamma possibile di utilizzo nelle onde e la configurazione a 5 scasse consente di adattarle alle preferenze personali, offrendo alle tavole una gamma di utilizzo più ampia dalle condizioni onshore a quelle down-the-line."
I dati tecnici dell'89, sono i seguenti:
Lunghezza: (cm) 223, Larghezza: (cm) 60, Volume: (litri) 89, Peso: (kg) 6,7 +/- 6%,
Pinne: 1x Wave 20 RTM + 2x Side Wave 10 RTM
Scasse pinne: 3 x Slot Box + 2x Mini Tuttle
Misura delle vele raccomandata: 4.2-6.0
Misura delle vele ideale: 4.4-5.6
Impressioni d'uso, ed in acqua:
Innanzitutto, mi ha colpito a terra, mentre la settavo, la cura dei particolari della tavola, che non ho notato in altri marchi. Ad esempio, le straps, comodissime, hanno una scala graduata con riferimenti precisi e molto utili per la regolazione del velcro. E questo vale anche per le scasse delle pinne, per la loro regolazione, e per la scassa del piede d'albero. Le pinne di serie sono di ottima fattura, in carbonio, molto rigide (anche se l'RTM è più fragile e di difficile riparazione). La tavola viene consegnata per un settaggio come thruster, ma, come detto sopra, è dotata di 5 scasse, e vengono forniti anche i copri scasse (circostanza, anche questa non scontata).
Per quanto concerne la configurazione della tavola come quad, ho interpellato JP, che mi ha suggerito di prendere due JP Multi wave da 14,5, come equivalenti (stesso range di misure vele di riferimento) alla centrale di serie (del thruster) per un assetto quad. Vedi tabella qui sotto, per la scelta delle pinne centrali (quelle laterali rimangono fisse).
Prima di prendere le pinne JP, io però ho voluto provare le k4, sia perchè ho già una Scorcher Super Stiff 16 (quindi ne ho presa una seconda come centrale), sia perchè, come ho già scritto in passato, le K4 mi sono sempre piaciute molto (e costano meno). Le Scorcher sono adatte alle condizioni side/side-off, e per curve più larghe.
Antonello di Hatropina, distributore K4 per l'Italia, mi ha suggerito di provare anche due k4 Leon 16, che sono simili alle JP multi wave, come shape, che sono più adatte per condizioni onshore (molta portanza, ed accelerazione).
Ho provato la prima volta la tavola, alla Coudouliere, in Francia (leggi report). Questa è la prima impressione di quella giornata:
"Ho armato la Guru 4.7, ed il Jp Magic Wave 89 che ho settato con le due pinne laterali di serie, e due pinne K4 Leon da 16, consigliatemi ed acquistate da Antonello di Hatropina. Ed è stato uno sballo! Il vento è rimasto orientato da Ovest (quasi OSO), ed un po' rafficato, anche se forte; il piano d'acqua è risultato veramente caotico (con questa direzione del vento, in mezzo alla baia, sembra che ci sia quasi un'onda di rimbalzo proveniente da Cap Negre, e quindi da Nord Ovest, che si sovrappone a quella da Ovest, sospinta dal vento). Ma il JP Magic wave in questa condizioni è risultato una bomba, perfetto per l'onshore. Le due pinne K4 centrali, come descritto dal produttore, danno un'accelerazione fantastica alla tavola. Quando arriva la raffica, basta poggiare leggermente, e pompare un po' la vela, e la risposta è immediata. La tavola parte in planata all'istante, acquisendo subito un'ottima velocità, e, cosa molto importante, stringe poi il vento benissimo, per recuperare acqua. La tavola è risultata facilissima anche in strambata, molto buona anche in virata nel chop (è proprio quello che cercavo), e performante anche nelle onde in condizioni onshore, anche se io rimango un rider un po' scarso in surfata con questa direzione del vento.
Poi, ho fatto un'altra breve prova della tavola ad Andora, ad ottobre 2024 (leggi report). In tale occasione, l'ho abbinata alla Goya Guru X Pro 4,2 e l'ho settata con le pinne di serie, e quindi come thruster. In acqua, la vela è risultata della misura giusta, e la tavola mi è piaciuta. Il mare è risultato abbastanza ordinato, in tale occasione, ed ogni tanto entrano bei set di onde, sul metro/metro e mezzo. La Jp si è comportata molto bene durante il bottom, ed in strambata.
Ho poi avuto modo di testare meglio la tavola altre tre volte, durante una bella trasferta in Sardegna, nel novembre 2024 (leggi report).
Dapprima, in Sardegna, ho provato la tavola a La Ciaccia. Sono uscito con il Jp Magic wave 89 settato come quad, con le due k4 Scorcher centrali, per avere la tavola un po' più morbida visto il vento forte. La tavola, così settata, mi è piaciuta. E' risultata reattiva nei cambi di direzione ed in controllo in acqua, ed anche in aria nei salti. Purtroppo, la prova è stata penalizzata dal fatto di aver sbagliato vela nelle varie fasi della sessione, risultando sempre un po' sovrainvelato. Comunque, in condizioni side on, al limite delle condizioni di utilizzo della tavola, per via del suo volume, essa si è rivelata valida, consentendomi di bolinare bene in uno spot rognoso come La Ciaccia, con vento tendenzialmente instabile, e con discreta corrente a riva.
Ho poi provato la tavola a Cala Pischina, con belle onde, e condizioni di vento leggero. Qui, ho azzeccato in pieno l'attrezzatura: la potente Banzai 5.3 mi ha consentito di prendere più onde, e rubacchiare qualche planata, sottraendomi ad un faticoso galleggio; la Jp Magic wave 89 con le K4 Leon centrali, più rigide, mi ha garantito ulteriormente velocità e bolina. In queste condizioni questa tavola, ed in questo litraggio, è risultata la soluzione migliore, beffando altri blasonati modelli radicali, che difficilmente consentivano ai relativi riders di agganciare e rimanere sulle onde veloci di Cala Pischina. Il Jp Magic Wave 89 in queste condizioni ha mostrato tutte le sue doti di galleggiabilità, per via dello shape e della distribuzione dei volumi, oltre che per il volume complessivo, ed i vantaggi in termini di numero di onde surfate, grazie alla sua velocità e partenza fulminea in planata. Certo, mi sono reso conto che in surfata non offre la reattività del Da Curve, e richiede un po' più di pressione sotto i piedi. Ma le onde, prima di surfarle, bisogna prima prenderle!
Infine, ho provato ancora la JP Magic Wave a Funtana Meiga con swell grosso (un albero d'onda), e vento side off, forte, ma rafficato nell'inside. Il Jp Magic wave 89 con le Leon, questa volta è risultato un po' duro, opponendo troppa resistenza in acqua. Sarebbe stato meglio settarlo con le Scorcher, o con le pinne di serie come thruster. Ma, anche in questo caso, il test è stato un po' penalizzato dal fatto che sono entrato in acqua con la 4.7, quando la vela era la soluzione di compromesso giusta tra vento nell'inside e vento al largo, ma poi la vela è diventata esagerata per il considerevole incremento del vento sia a riva che fuori, al largo. Comunque, anche in queste difficili condizioni, la tavola, soprattutto ad inizio sessione, ha mostrato la sua adattabilità, e la sua notevole capacità di mutare comportamento a seconda del set e del trimmaggio delle pinne. E questo è un aspetto che cercavo, dal momento che, soprattutto nei viaggi intercontinentali risulta difficile per me portare più tavole.
E' chiaro che la larghezza generosa a prua ed al centro tavola la rendono non ideale nel chop del lago di Garda (dove l'ho provata una volta, sempre nell'autunno 2024 - vedi video), dal momento che tende fastidiosamente a rimbalzare. Mentre come detto, in riferimento alla prova alla Coudou, tollera meglio il mare disordinato, ma con onde non troppo vicine.
Ma il test definitivo della tavola ho avuto modo di effettuarlo, provandola in spot oceanici. A gennaio/febbraio 2025, l'ho portata con me in Sud Africa, uscendo negli spot intorno a Cape Town. Il test è stato significativo, sia perchè ho avuto modo di provare la tavola anche in condizioni ideali per il waveriding, ovvero con vento side off, perfetto per il down the line, sia perchè l'ho utilizzata con swell molto importante e con onde mast high.
Ebbene, sono rimasto davvero sorpreso. Il JP Magic Wave Pro viene proposto come tavola meno radicale rispetto all'Ultimate wave. Eppure, giocando con il settaggio delle pinne, si è dimostrato a suo agio anche nelle onde grosse e lisce.
A Sunset Beach, con un albero di onda, l'ho settatto come quad, con due K4 Scorcher 16 centrali. L'acquisizione della planata facile da parte della tavola mi ha consentito spesso di uscire rapidamente in mare, approfittando immediatamente dei momenti di quiete tra un set di onde e quello successivo. Ma soprattutto, quando si è trattato di cavalcare le onde grosse, la tavola è rimasta assolutamente in controllo sia nell'approccio al bottom che nel cut back, permettendo di impostare sempre la rotta preferita. Ha confermato anche in oceano la sua facile gestione nei salti, anche alti, che invoglia ad approcciare i loops.
Sempre a Sunset beach, con onde di 2-3 metri, quindi più piccole, e vento forte ma più instabile, ho preferito settare la tavola come quad, ma con due K4 Leon, più rigide, come centrali. Con questo assetto, la tavola mi ha consentito di risalire meglio di bolina, e di stringere di più il raggio di curvatura nel bottom, per rimanere attaccato alla parete dell'onda.
Infine, la JP Magic Wave Pro è risultata agile e veloce anche nel puro down the line di Platboom, con onde di 1-2 metri circa. Con vento più instabile e leggero, e con onda medio piccola, preferisco settarla come thruster, con le pinne di serie.
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In conclusione, la tavola in Sud Africa, in spot oceanici, ha confermato la sua estrema polivalenza, dimostrandosi una tavola davvero divertente in tante condizioni diverse. La raccomando decisamente.
Ciao. Fabio
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Io in azione a La Ciaccia con la JP Magic Wave Pro 89.