E grazie al dottore che mi ha "corrotto" e convinto a farci questa bella scappatella infrasettimanale.... Era un po' che non uscivamo ad Abbadia Lariana, ed oggi lo spot ci ha offerto un bel Nord Ovest a 35 nodi.
Windsurf report sessione: Abbadia Lariana (Lago di Como)
Questa settimana è arrivato il primo freddo, e quindi avevo qualche riserva ad uscire, soprattutto la mattina. L'acqua del lago, però, fino a dicembre in genere non è ancora gelida. "Per fortuna" il Foehn non è entrato subito stamattina (a Valmadrera la temperatura era di pochi gradi sopra lo zero). Ma quando dall'ufficio, ho visto gli anemometri, prima di Dervio, e poi di Abbadia che iniziavano a segnare velocità del vento interessanti, ogni remora è stata spazzata via...
Esco dall'ufficio alle 12,50 mangiando un boccone di corsa.... E' buona Abbadia Lariana. Inutile fare più strada per arrivare a Dervio. Peraltro, a Dervio deve essere stato ancora più tosto (l'anemometro arriverà a segnare, a terra, una velocità massima di 70 km/h, contro i 60 di Abbadia Lariana).
Arrivo ad Abbadia per le 13,20 circa. A terra misuro subito 25 nodi, non sembra forte. Chiedo ad un ragazzo già entrato in acqua, che mi dice che non riesce a tenere la 4,2 (pesa 70 kg). In mezzo al lago deve essere più forte. Sono indeciso tra 4,7 e 4,2. Per fortuna incontro Fabrizio (Fumagalli) che sta armando la 3,7. Mi consiglia la 4,2. E meno male che armo quella.....
Becco il dottore, al secolo Andrea (che è un dottore veramente!). Anche lui sta armando la 4,2. Discutiamo di pinne. Vorrebbe mettere la pinna piccola con il suo RRD 110 FSW. Qui, forse, lo consiglio male. Poichè in occasione dell'uscita alle Conche di Codevigo, in strambata, con la pinna piccola, la tavola scodava e derapava troppo, gli dico che monto la 28 e non la 21 (comunque, wave ovviamente). L'altro dottore, Jack, (aspirante per ora....) non si vede. Deve essere a studiare o a lezione, giustamente.... Anche gli altri della compagnia, aihmè, sono al lavoro. Ovviamente, Pietro come al solito mi messaggia e telefona per sapere com'è, e come non è, e vorrebbe che lo aggiornassi anche in acqua....
Io esco con la RRD FSW 111 X-tech. Ancora una volta ho lasciato a casa la 86, che, ieri sera, nel caricare la macchina al volo non ho preso, temendo il solito Nord rafficato. Ed, invece, oggi ci sarebbe stata proprio bene.
Armiamo, e ci cambiamo nel parcheggio, al sole ed al riparo dal vento. Ci sono 13 gradi, e non fa per nulla freddo. Anzi, indossata la muta, ho caldo.
Prima delle 14,00, entro. Il vento è orientato molto da Nord Ovest, e ad Abbadia entra bene.
Dati tecnici uscita
Vento medio sui 30 nodi, raffiche a 35, direzione Nord Ovest. Mezzo metro di onda. Acqua ancora non gelida.
Io: 70 kg
Tavola: RRD FSW 111
Vela: Ezzy Tiger 4,2
Muta: 5 mm (calzari 2 mm, guanti 3 mm, cuffia in neoprene). Per la cronoca: non ho avuto per nulla freddo in acqua, neanche alle mani. Come al solito, il problema è a terra, quando ci si toglie la muta umida.
I primi bordi per me sono sempre di riscaldamento. La muscolatura, come le gomme delle F1, deve entrare in temperatura....
Il vento è bello. Non è troppo rafficato (anche se il Nord non è mai completamente disteso), e con la 4,2 si plana stabilmente alla grande. Comunque, è bello forte. saranno quasi 30 nodi medi, e sulle raffiche più cattive, devo aprire un po' la vela, ed orzare per non accelerare troppo. Già, se avessi montato la pinna da 21 cm, sarei andato, forse, un po' meno forte, ed avrei bolinato un po' di meno.... Ad un certo punto, mi accorgo che sono arrivato quasi alla foce del torrente di Abbadia (150 metri più a Nord del punto di uscita). Comunque, va bene, perchè, così, posso provare tutte le strambate che voglio. Verso la riva di Abbadia Lariana, le condizioni per strambare, o per le manovre freestyle, sono molto belle. Meno onda, vento un po' meno forte. Forse i troppi consigli, mi hanno creato un po' di confusione in testa sulla manovra. Ho deciso, dopo aver visto attentamente i video del Tricktionary, di estrarre il piede di prua dalla straps, posizionandolo poco a poppa della stessa, subito prima di strambare la vela. Ciò mi consente di tenere il corpo più all'interno della curva. Oggi faccio "casino" con la vela... complice il vento bello tosto. Concentrandomi sui piedi, anche se la apro rapidamente, non la gestisco al meglio. Quando la apro, dovrei anche portarla un pò più verso l'esterno della curva. Invece, la tengo un po' troppo aperta verso l'interno della curva, e ciò mi riporta talora all'orza, o mi fa andare dritto. In alcune, invece, la gestisco meglio. Comunque, sento di migliorare uscita dopo uscita, ed ormai, con condizioni meno impegnative, ci dovrei essere. Che tormento sta power jibe..! Il windsurf è uno sport magnifico, proprio perchè c'è tanto da imparare, ed è per testoni.
Dopo 30 minuti, rientro a riva, per tirare un po' il fiato. In acqua c'è Matteo Romeo.
Ne approfitto per girare il video della giornata (vedi sotto). Riprendo un po' tutti. Fabrizio piazza una bella strambata, con uscita in switch, e qualche manovra freestyle. Matteo, come al solito, mostra la sua bravura. Andrea ha i miei stessi tormenti con la power... ed, infatti, ci confrontiamo e consigliamo spesso.... A metà uscita, mi dice di aver cambiato pinna, ed aver messo quella più corta. Va meno veloce, e controlla, quindi, meglio la tavola, oltre a trovarla più manovrabile.
L'acqua si conferma ancora accettabilissima come temperatura. Anche a terra, si sta bene. Comunque, siamo in inverno, ed il sole tramonta presto dietro i monti della riva opposta, che qui è vicina, ed infiamma ormai solo le Grigne dietro di noi.
Poco dopo le 15,00 il sottoscritto ha dato tutto quello che aveva. Sto cercando di tenermi, comunque, allenato in questo periodo, con adeguata ginnastica, per compensare le minori uscite. Ma mi rendo conto, che, forse, sto dedicando troppa attenzione alle gambe, e che devo, invece, potenziare di più le braccia. Anche se una buona tecnica, in particolare nell'uso del trapezio, aiuta a sforzarle di meno, c'è poco da dire: in windsurf le braccia servono... Rimedierò. Me ne vado dallo spot, che il dottore dopo essersi rifocillato, rientra in acqua. Ma si sa, lui è una roccia...
Aloha. Fabio Muriano
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Il video della sessione