La stabilità atmosferica e l'alta pressione ci stanno regalando delle meravigliose giornate di sole (e di nebbia), e zero vento.....
Questo we non erano molte le possibilità di surfare. Al mare, solo il Livornese, nelle zone accessibili in giornata da Milano, dava qualche speranza (ed infatti, Calambrone, sabato, 16-18 nodi li ha regalati). Ma non è mai facile decidere se rischiare la spesa del viaggio, quando l'intensità del vento previsto è di questo ordine di grandezza. Le uniche alternative erano offerte dai laghi lombardi, con i termici del mattino.
Così, dopo aver inserito nel calendario di Waterwind l'uscita di gruppo in programma sul Garda, con l'amico Carlo, mi sono dato appuntamento telefonico alle 6 di sabato mattina per verificare la situazione. Purtroppo, la mattina alle 6 a Torbole il vento è risultato assente (crollato alle 4....), quindi niente Garda. Peccato avevo un Firewave da ritirare...... A Valmadrera, indecifrabili 10-15 km/h. Convinto da Carlo, arrivato prima di me sullo spot, alle 7,50 decido di partire. Tanto prima che sorga il sole io in acqua non entro di sicuro. E che diamine! Almeno, un po' di tepore! Valmadrera è solo a mezz'ora da casa, ed alla peggio mi sono fatto un giretto e due chiacchiere con gli amici.
Arrivo sul posto verso le 8,20. Sullo spot, un gruppetto di una decina di surfisti duri e puri. Nessun problema di parcheggio.
Il vento oscilla intorno ai 17 km/h, secondo l'anemometro a terra. In acqua, in poche parole, ci saranno una quindicina di nodi, valutabili in base alle "ochette" sulla superficie dell'acqua.
Armiamo tutti grosso. Decido che è l'occasione per provare la Ezzy Cheetah 6,5 2014, presa usata di recente, ed il Tabou Rocket LTD 2013, nelle condizioni tipiche per cui l'ho preso, anch'esso usato, qualche mese fa: vento leggero e poca, o zero, onda.
Il sole sorge, e scalda.... l'animo.... ci saranno 5 - 6 gradi a terra. Comunque, ad armare non si gela. Mi copro per bene (muta umida 5 mm, calzari 6,5 mm, guanti 3 mm, cuffia in neoprene), ed entro. In acqua, già diversi riders plananti, nel silenzio e sul piatto di Valmadrera. Il panorama del lago al sorgere del sole è sempre affascinante.
Mi immergo, per prova, prima di partire. Si può fare. L'acqua non è ancora ghiacciata. Il problema sarà la temperatura dell'aria.....
Le sensazioni nei primi bordi sono subito molto piacevoli. Devo ritrovare confidenza con lo shape freeride, ma oggi le condizioni sono ideali per provare. Ho messo la pinna di serie (38 cm). La tavola è leggerissima, e scivola sull'acqua in maniera fantastica. Ci metto veramente poco a farla entrare in planata. Porto la tavola al traverso largo, spingo con il piede di prua, tenendo il peso vicino al piede d'albero, per non affossare la poppa, e via. La tavola schizza subito. Poi orzo, e risalgo di brutto. La tavola si genera vento, grazie alla sua velocità notevole. L'abbinamento con la Cheetah è ottimo. Vela molto potente (ma in queste dimensioni pesante il giusto per me), ma come tutte le Ezzy, morbida e neutra (anche se Valma è lo spot con il vento più regolare che conosca). Cerco di prendere confidenza con la tavola anche in manovra. Si rivela ottima in virata veloce, mentre richiede un po' più lavoro del FSW in strambata, ma mi perdona di più in uscita, e mi da più tempo per capire come migliorare. Capisco che mi aspetta una grande stagione estiva il prossimo anno con questo set (si dice quiver?), che mi farà progredire molto bene. Sono anche molto contento di no avere preso un freeride largo di ultima generazione. Si, sono più comodi, ed ancora più tolleranti, ma il rocket (largo solo 66 cm) ha una top end speed pazzesca. Ora, so di avere un set freeride da guerra.... Mancherebbe solo un ultimo giocattolino: un boma carbon 170-220. Ma il grano è finito. Si accettano solo regali. Chi ha orecchie per intendere, intenda.....
In acqua, sto caldo al corpo ed ai piedi. Solo le mani soffrono. L'anno scorso sono uscita al lago il 21 dicembre ed il 22 febbraio (ma con il foehn, e nelle ore centrali della giornata). In quelle occasioni, il corpo aveva trasmesso calore alle mani, dopo la prima mezz'ora di surfata. Aspetto che il sangue caldo arrivi alle mani. Ma nulla... Le mani non si scaldano. Anzi, a metà uscita, non sento più qualche dito.....Cicco qualche virata, perchè sulle nuove mure non riesco a richiudere le mani sul boma! Che piacere....
In planata, cerco di non affaticare braccia e mani, scaricando bene il peso sul trapezio, e muovendo le dita libere.....
Ad un certo punto, succede un evento che mi fa capire come si possono scaldare le mani in queste situazioni. Vedo un surfista in difficoltà. Gli si è svitato il piedino, ed il rig si è separato dalla tavola. Io non capisco come possano succedere queste cose. A me, non sucedde mai....
Tiene il rig (forse teme che affondi), ed ha lasciato andare la tavola, che bordeggia da sola a 5 nodi allontanandosi da lui. Deecido che è una missione per SuperFabio.... Poggio e mi dirigo verso la sua tavola. La raggiungo, e mi butto in acqua. Cerco di afferrarla, tenendo il mio rig. Ma la sua tavola è troppo veloce. Accidenti, quanto corrono i formula.... anche senza vela.... Va beh, lascio per un attimo il mio rig, nuoto energicamente, ed afferro la tavola. Riprendo anche il mio rig. Nei paraggi, c'è un velista con un cabinato. E' da solo a bordo, ma sa il fatto suo. Manovra alla grande; con il mezzo marinaio afferra la tavola per le straps, la tira a bordo, e la riporta al proprietario. Io riprendo a surfare. Mi accorgo che ho le mani calde. Cosa è successo. Le ho tenute parecchio immerse in acqua. L'acqua sarà ad 8-10 gradi, mentre la temperatura dell'aria percepita sarà di 0 gradi. Se, poi, si considera che le mani sono esposte al vento bagnate, si capisce perchè durante la navigazione si raffreddano tanto. Quindi, per scaldarle... mettetele a mollo!
In acqua, incrocio più volte Carlo, che confessa di avere un po' freddo ai piedi, oltre che alle mani: consiglio due paia di calzari ION Ballistic 6,5. Carlo, è uscito con la 9,5 (è sempre mostruosamente sovrainvelato), e lo starboard futura 122. Plana a tratti, ma comunque si diverte. La sua teoria è che deve imparare a gestire la sovrainvelatura, ed andare più forte, altrimenti come farà a vincere la DEFI?
Vorrei fare qualche foto, in acqua, a Carlo ed agli altri. Non oso togliere i guanti. Cerco di schiacciare il pulsante di accensione con i denti.... ma la macchina non si accende. Anche lei ha freddo, e le batterie si sono completamente scaricate. Pertanto, vi dovete accontentare di poche foto (Grazie a Roberto per la gentile concessione della sua).
In acqua, anche lo Zio Pasqui..., Roberto, sempre riconoscibilissimo... che bordeggia a cannone con la Challenger, e con l'RRD X-FIRE.
Dopo un'ora, il vento cala da 15 a poco sopra i 10 nodi. Ed è qui, che il mio set mi stupisce e si rivela fantastico. Mi basta solo poggiare un po' di più, sfruttare qualche raffica, e la tavola entra comunque subito in planata, e ci rimane fissa..... Impressionante.
Esco per ultimo dall'acqua, come qui, fa l'amico Pietro.... provando e riprovando virate e strambate, fino ad arrenderemi quando il vento scende sotto i 10 nodi.
Me la prendo con calma, e chiacchiero con Carlo, Roberto, e con gli altri sullo spot. Con Carlo parlo delle prossime vacanze di Natale.... e di questioni tecniche. Gli spiego di come vorrei tornare ad avere solo due tavole e non tre, e che per questo ho preso una tavola wave thruster, come tavola da vento forte, da sostituire ai due FSW l'86 ed il 111 (ma sarà dura rinunciare all'86 ....).
Vengo via da Valmadrera, soddisfatto, alle 12. Complessivamente, una bella sessione.
Ora si spera, in qualche bella uscita al mare (al caldo...., bastano 15 gradi, non chiediamo di surfare a petto nudo come quei fortunati che ora sono in Sud Africa o in Brasile!), e in qualche sacrosanta perturbazione.
Buon Vento. Fabio Muriano
P.s. Ovviamente, oggi, 13 dicembre, che non potevo uscire, a Valmadrera, ci sono stati 20 nodi....
Qui sotto un breve video della giornata, prima che la macchina fotografica si arrendesse per il freddo