Nonostante questa prima parte dell'estate continui ad essere perturbata, il lago di Como ci ha regalato un gran bel weekend di Breva. Noi abbiamo iniziato la serie di sessioni di windsurf a Colico, venerdì, per poi proseguire nel weekend a Domaso.
Windsurf, report: Lago di Como, 9-11 giugno 2023. Summer is on!
Le correnti da Sud che portano i temporali pomeridiani sul lago di Como stanno anche spingendo bene la Breva, il tipico vento termico da Sud sul lago.
Venerdì, sono arrivato a Colico Pratone, spot che io frequento solo in settimana, nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro e qualche impegno familiare. Al mio arrivo, il lago era bello increspato da un vento sui 16-18 nodi, e prometteva un'uscita da 5.3. Il tempo di armare ed uscire con la Ezzy Elite 5.3 2019 (in vendita) e la Tabou 3S Plus LTD 96, e una serie di nuvole e temporali sulle prealpi comasche ed in Valtellina hanno ridotto di intensità il vento, consentendomi di planare bene solo sulle raffiche.
Comunque, è stato bello stare in acqua, e fare un po' di sport nella cornice sempre gradevole dell'alto lago di Como, cercando di risvegliare i muscoli atrofizzati dal troppo lavoro in ufficio. Sullo spot, mi hanno raggiunto Alessandro (Alohale) ed il figlio Filippo, in partenza per l'ION Club di Karpathos, che è riuscito, comunque, a sfruttare il vento disponibile con la sua Point 7 Slash 4,8 per chiudere qualche Vulcan.
Ma il meglio me l'ha regalato il weekend.
Avevo da impartire una lezione di planata, programmata per la domenica (se ti interessa fare lezione, leggi qui). Sabato, invece, sono salito a Domaso con moglie e figlia più giovane, che sto cercando di appassionare, ancora una volta, al windsurf.
Domaso si conferma un gran bello spot. Logistica molto gradevole, e possibilità di raggiungere facilmente lo specchio d'acqua del lago davanti a Piona, che regala sempre 4-5 nodi di vento in più, rispetto al resto del lago.
Per entrambi i giorni, le previsioni (puntualmente riassunte nel forum di Waterwind per gli abbonati) davano temporali nella seconda metà del pomeriggio. Ma sia sabato, che soprattutto domenica, al mio arrivo il lago ci ha accolto con un bel sole, ed una temperatura ormai decisamente estiva.
Sabato ho portato al lago anche le due tavole beginner Simmer AMP da 180 e 160 litri, prese apposta per le lezioni (accidenti, quanto pesano...). Ho fatto montare alla figlia il rig Simmer Quest da 3 m, ed alle 12,00 siamo entrati in acqua. Il vento è risultato della giusta intensità solo nella prima mezz'ora in acqua. Poi, è aumentato costantemente, facendo provare a mia figlia, che si lamenta spesso di andare un po' troppo piano..., un bordeggio un po' più andrenalinico. Ma anche tanti tuffi.
Ed è a questo punto che è diventata importante la capacità di gestire psicologicamente gli allievi, che dovrebbe contraddistinguere ogni bravo istruttore, tanto più nel windsurf che è uno sport decisamente di testa (e non solo di muscoli). Ho cercato di valorizzare i successi, e minimizzare gli inevitabili insuccessi, per tenere "a galla", e con un atteggiamento positivo l'allieva. Alle 14,30 circa, visto che il vento era aumentato troppo, e dovendo anche mangiare qualcosa, siamo tornati a terra.
Io ho mangiato al volo qualcosa, mi sono armato la Ezzy Wave 5,8 2021, e la Tabou 3S 96 Plus LTD 2019 (ormai, la mia tavola più grossa), e mi sono lanciato verso Piona (immortalato da mia moglie alla partenza da Domaso).
E Piona mi ha regalato un'ora divertentissima in cui la 5.8 è risultata decisamente piena, ed in cui mi sono ritrovato a bordeggiare "a tuono", come dicono gli slalomari, su e giù per il lago, ed in cui mi sono divertito a provare alcune strambate con ingresso in piena velocità, sotto raffica. Poi, vedendo un temporale scendere sia dalla valle di Dongo, che dalla Valtellina, ho iniziato il rientro verso Domaso, anche se il temporale in discesa dalla valle di Dongo regalava una Montiva bella tesa davanti a Domaso che avrebbe giustificato qualche minuto in più in acqua per planare e manovrare in piena velocità anche davanti alla spiaggia della cittadina comasca. Ma volendo mettere via tutto senza lo scroscio di pioggia sulla testa, sono rientrato e siamo ripartiti verso casa, sotto l'acquazzone, ma essendo ormai in viaggio in macchina.
Domenica, sono tornato a Domaso. Il cielo era più sereno, ed il vento da Sud già discreto alle 11,00 prometteva una bella giornata di Breva; e così è stato.
Sullo spot, a farmi compagnia, Alessandro (Scuffia).
Io, come detto, avevo in programma una giornata di lezione di planata a Marco. La giornata è stata impegnativa per me, ma spero comunque positiva per Marco.
Marco va in windsurf da tanti anni, ma ancora non riesce a planare e mettere i piedi nelle straps. Si è presentato con la sua attrezzatura. Rig e tavola di qualità: RRD fireride 155 lt, e vela RRD freeride 6,5. Di qualità, ma completamente inadatta al suo livello, e ad apprendere la planata.
Dopo la lezione di teoria a terra (grazie Ale per avermi immortalato), durante la quale ho spiegato a Marco anche come armare meglio la sua attrezzatura, siamo entrati in acqua poco dopo le 13,00, con vento che, sul lato verso Piona, si presentava già perfetto per la lezione di planata. Ma la vela troppo potente ha messo ben presto in difficoltà Marco, che è riuscito solo per poco tempo a mettere a frutto i concetti spiegati a terra, con qualche accenno di planata. Ovviamente, con una tavola così tecnica, con le straps in posizione obbligatoriamente così esterna, non c'è stato verso di mettere i piedi nelle straps ....
Non essendo in grado di gestire la potenza della vela, Marco spesso finiva per orzare troppo, o rischiare la catapulta, chiudendo presto l'instabile bordeggio con un invevitabile tuffo. Ed a questo punto, si è manifestato in maniera significativa l'altro problema correlato all'uso di una vela inadatta, perchè troppo potente e pesante. Per recuperare la vela dall'acqua e ripartire, Marco disperdeva molte energie, e si è ben presto stancato. Come dico spesso, la partenza dall'acqua è una manovra base (non avanzata), fondamentale!
Ancora una volta, questa esperienza mi ha confermato quanti windsurfers sbaglino l'approccio a questo sport, ed in particolare, alla planata: si mettono in testa che planare sia solo una questione di vela grande e potente, e non di tecnica da acquisire progressivamente.
Un'altra persona che mi ha chiesto di fare lezione di planata ha solo una vela freeride da 8,5 mq ed una camberata da 6,5..... In passato, ho conosciuto rider che avevano vele da 9,5 mq, e si lamentavano spesso di non riuscre a planare. Non le mando a dire: questo approccio condanna solo ad anni di uscite infruttuose, in cui la paura per la trazione energica esercitata dalla vela potente induce un atteggiamento difensivo, ed un assetto (arretrato) deleterio per l'innesco e la gestione della planata. Questi windsurfers rimangono per anni bloccati allo stesso livello, senza progredire e divertirsi. E magari, dopo un po', cambiano anche sport...
E si che Marco, prima di arrivare da me, aveva fatto lezione a Torbole sul Garda, e l'attrezzatura che possiede gli è stata consigliata da una nota scuola siciliana.... Possibile che nessuno gli abbia spiegato prima il problema? Ma le scuole di windsurf hanno come scopo quello di insegnare a fare windsurf, ed appassionare le persone, o puntano solo a fare soldi? Ovviamente, non penso che tutti operino male, ma constato troppe volte (ed è successo anche a me personalmente) che l'approccio didattico con gli allievi sia sbagliato. Questo è quello che penso. Se volete, dite la vostra a fine articolo nei commenti.
Anche domenica, ho dovuto gestire psicologicamente l'allievo per riportarlo a riva, visto che in mezzo al lago, affaticato, è andato un po' in difficoltà. Alla fine, gli ho dato la mia attrezzatura con cui lo seguivo (tavola Simmer AMP 160, e vela Ezzy 5,5), e siamo tornati in spiaggia, evitando un traino (o peggio una nuotata). Siamo arrivati sotto vento, e ci siamo regalati una bella camminata a piedi nudi sui sassi del bagnasciuga di Domaso (che mi mancava da anni).
Ho capito definitivamente che farò lezioni solo a chi, se già non la possiede, noleggerà attrezzatura adatta (il centro di Domaso ne dispone di ottima).
La Breva, a fine lezione, era ancora bella intensa. Alessandro mi ha raccontato di una Breva che, sul lato di Piona, è stata quasi da 4,7, nei momenti migliori.
Io sono scappato a casa, per evitare un po' di traffico, risparmiarmi il temporale pomeridiano (poi, puntualmente, arrivato), ed arrivare a casa in tempo per fare pure lezione di guida alla figlia più grande.
Per settimana prossima, si intravede una tendenza alla stabilizzazione del tempo, e l'arrivo del caldo. Magari, ci andremo a prendere un po' di Peler, al Garda, per non lasciarlo tutto al bergamasco assatanato.
Ciao. Fabio
Qui sotto, una breve slidegallery delle giornate
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