La primavera è il periodo migliore per la Ora, al lago di Garda. Ed anche questo weekend lo ha confermato, consentendoci due buone giornate di windsurf. Sabato vento davvero teso, domenica più debole ed a folate, ma a tratti, comunque, divertente.
Windsurf, report: Riva del Garda e Torbole, 8-9 maggio 2021
Ha fatto una settimana di Ora impressionante, con alcuni giorni dove il vento ha raggiunto anche i 30 nodi, come testimoniato da alcune foto che ci ha mandato Simone Grezzi. Non potendo sfruttare i giorni infrasettimanali, abbiamo cercato di approfittare del weekend.
Sabato, sono partito verso le 9,00 da Monza, con l'idea di andare al Pier. Ma, il solito incidente sulla A4, mi ha fatto perdere un'ora di tempo, e così il Pier è saltato. Ma non tutti i mali vengono per nuocere.... Ne ho approfittato per provare, finalmente, ad uscire alla galleria del Ponale. Arrivato lì, verso le 12,30, mi si è presentato davanti uno spettacolo davvero notevole. Il lago spumeggiava bene ovunque, e la Ora sembrava davvero ben distesa. Ho, quindi, armato la Goya Guru 4,7 X Pro 2020-2021, ed il Fanatic Skate 2014 TE 93. Avevo qualche dubbio che la vela potesse risultare piccola ed invece....
La galleria del Ponale è uno spot particolare. Un comodo pendio digrada verso la riva del lago, ed offre spazio per armare. Il problema principale è dato dal fatto che uno sperone roccioso, poco più a Sud, ripara dal vento i primi 50 metri di lago, in prossimità della riva. Qualche volta, arriva qualche raffica fin sotto riva, ma per lo più arrivano solo le onde (chop di mezzo metro). Così, non ci sono molte alternative: conviene nuotare per 50 metri, per raggiungere il vento. Ed è paradossale vedere come a pochi metri da noi, mentre nuotiamo, gli altri planino a tutta velocità, ed anche con vele piccole.
Sabato, è stata una giornata di vento davvero intenso, oltre che climaticamente gradevole (poco più di 20 gradi, cielo azzurro, ed un bel sole). Una volta uscito dal riparo dello sperone roccioso, è iniziata la festa. Il vento è risultato orientato da SE (direzione migliore per il Ponale).
Nella prima parte dell'uscita, la vela, tutto sommato, è risultata giusta, o forse io ho l'ho tenuta con meno fatica, grazie alle migliori energie fisiche. La tavola, come volume, è risultata altrettanto adeguata, mentre lo shape freestyle si è confermato, ancora una volta, penalizzato in presenza di chop significativo. Il chop è stato l'altro elemento peculiare della giornata. In centro lago, c'erano set di onde regolari, ma ravvicinate, di un metro, come con il Peler, chiaramente distinguibili. E così, nell'assecondarli, con alcuni accenni di poggiata, mi sono ritrovato a fare waveriding back-side, con una tavola freestyle!
Avvicinandosi alla costa, sul lato di Riva del Garda, il piano d'acqua è risultato un po' più caotico, forse per la sovrapposizione con un po' di onda di rimbalzo. Il mio Tabou 3S 106 (freewave), o il Tabou Pocket 94 (wave), probabilmente, si sarebbero comportati meglio in questo chop.
Manovrare in queste occasioni non è propriamente facile. Piano d'acqua choppato, e la vela troppo grossa sulle raffiche, richiedono decisione e buona tecnica. Il vento è risultato abbastanza disteso, ma, comunque, come tutti i termici del lago, non del tutto costante, con alcune raffiche davvero cattive, e sicuramente intorni ai 30 nodi.
Ho alternato alcune buone manovre, a tanti bei voli rocamboleschi, che, comunque, fanno parte del gioco. Impressionante constatare come, in occasione di alcune strambate, non ci fosse verso di depotenziare la vela, nè sdraiandola in poggiata, nè impostando la manovra con un raggio di curvatura più ampio.
L'acqua è risultata meno fredda di quanto temessi. Comunque, per non risultare a disagio per il freddo, avevo una muta 5/4 chest zip, berretto in neoprene, e calzari 3 mm.
Dopo quasi un'ora, ho vinto la mia solita pigrizia, e mi sono fermato un attimo in acqua per fissare il terminale del boma all'anello di bugna inferiore, e depotenziare la vela, lasciandola anche con meno profilo. La vela è così risultata più neutra e morbida, ma, sostanzialmente, la misura giusta, sabato, sarebbe stata la 4.2! Non male, per essere Ora.
Ho fatto un'altra ora scarsa in acqua, e, poi, ho deciso di tornare a riva, per riposarmi un po', visto che iniziavo ad essere un po' in affanno sulle manovre. In realtà, non sono più rientrato in acqua, sia perché avevo fatto quasi due ore toste di windsurf, ed avevo da recuperare la moglie a Gargnano, e sia perché, a riva, ho incontrato Michele, e mi sono messo a chiacchierare. Comunque, in previsione della giornata di domenica, meglio fermarsi per tempo, prima di esaurire le forze.
La giornata si è conclusa in bellezza in quel ristorante fantastico che è "Alla Lega", ad Arco di Trento (nessuna associazione politica!).
Il giorno dopo, per conciliare l'uscita con la presenza della moglie, ho rinunciato ad andare al Pier, ed ho parcheggiato nei pressi della Conca d'Oro. E qui sono iniziate le dolenti note..... Il parcheggio l'ho anche trovato, a bordo strada, poco a Sud della Conca d'Oro. Lì, invece, la situazione era a dir poco caotica, per via dei furgoni e delle barche di una delle tante regate di barche a vela, che si disputano d'estate sul lago di Garda.... Onestamente, in alto Garda, dovrebbero affrontare la questione, perché il caos che si genera a terra, in queste occasioni, è davvero eccessivo. Comunque, poi, me non sono andato a fare una piacevole passeggiata, sul lungo lago, fino a foce Sarca con mia moglie. Devo dire che l'atmosfera quieta, della passeggiata a lago, a prima mattina, per me è sempre davvero magica....
Poi, verso le 12,30, mi sono, di nuovo, portato in zona Conca, perché la Ora si stava alzando decisa. Ho incrociato Boris, Federica, e Luca, vecchie conoscenze di Waterwind, e frequentatori fissi della Conca. Dopo qualche indecisione, ho armato la Ezzy Elite 5,3 2019, ed il Tabou 3S 106 2015, con pinna MFC freewave da 25.
Alle 13,30, sono entrato in acqua. La Ora, domenica, è risultata più instabile, ed a folate. anche con cambi di direzione significativi, nelle diverse zone del lago: più da Sud in Conca, e quasi da Est, verso la sponda di Riva! Io mi sono divertito la prima Ora, soprattutto, per il piano d'acqua più regolare. Ho esplorato quasi tutto il lago, e sono anche arrivato a virare, e strambare, davanti al molo Paradiso, dove il piano d'acqua è più ordinato, e dove, a tratti, il vento era anche più forte. In alcuni momenti, dalla parte di Riva, il vento era quasi side sul chop! Devo, comunque, dire che inizio ad essere un po' insofferente per queste condizioni di piano d'acqua e di vento rafficato, che caratterizzano le uscite con i termici ai laghi. E meno male, almeno, che in questo periodo, in acqua, il lago risulta poco affollato, in quanto sono pochi i riders stranieri presenti.
Alle 15,30 sono uscito dall'acqua, piuttosto stanco. Queste condizioni che richiedono continui adattamenti in andatura, non sono molto rilassanti. Devo, probabilmente, anche potenziare un po' la muscolatura delle braccia, con un adeguato allenamento. Comunque, nell'ultima uscita a Rocky Point, a Fuerteventura, con 3 metri di onda, mi sono stancato di meno...
Alle 16,45 sono partito da Torbole diretto a casa, dopo aver recuperato la moglie. Ed anche da questo punto di vista, il ritorno da Fuerteventura di qualche settimana fa, è stato meno complicato.....
Aloha. Fabio
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