Che la giornata sarebbe stata da ricordare l'ho capito quando Roberto mi ha chiamato alle 9 per avvisarmi che la Gardesana occidentale era bloccata...... Ma nonostante tutte peripezie per arrivarci, ne è valsa decisamente la pena, perchè anche oggi il Pier ci ha regalato i suoi buoni 25 nodi di Ora, partiti tardi, ma durati quasi fino alle 17.
Il windsurf è una nota malattia mentale incurabile.... Lo testimonia il fatto che quando mi sono svegliato alle 4,30 del 26 per fare un salto in bagno, non ho resistito all'idea di accendere il telefono e controllare gli anemometri..... A Valmadrera (lago di Como) vento da Sud, anzichè il favonio previsto da meteosvizzera, ed a Torbole (Lago di Garda) 3 m/s da NE, segno che il 70% di Peler previsto da 3lab sarebbe stato una chimera. E' li che ho deciso di andare al Pier (Riva del Garda) a prendere la Ora (come in fondo avevo sempre sperato), e sono tornato a dormire. Quando c'è incertezza generale, solo il Garda da' qualche speranza.... Purtroppo, molti amici non ci hanno creduto, e, salvo incontrare Michele e Carlo sul posto, gli altri se ne sono rimasti sul Como, al bar....(almeno fino al tardo pomeriggio, quando anche il lago di Como, finalmente, si è svegliato).
Cronaca. Grazie all'avviso di Roberto, non esco a Brescia est come al solito, ma faccio l'autostrada fino a Rovereto Sud. C'è molta gente in giro alla vigilia di Pasqua, ma si cammina. Prima di arrivare in vista del Garda (sempre emozionante lo spettacolo, scendendo da Nago verso Torbole), medito di uscire allo Shaka in Conca, per un ritorno alle origini. Ma la vista del lago è allo stesso tempo affascinante, e terrificante! Mi sono perso qualcosa? Oggi a Torbole Riva si disputano le Olimpiadi di Vela??? Il lago è disseminato da centinaia di barche in regata, e planare tra le due sponde sarebbe un calvario. Così decido di fare l'ultimo sforzo ed arrivare al Pier da Nord. Dalla Webcam non si vede tanta gente, forse anche perchè molti sono intrappolati dal blocco stradale più a sud (prima incidente, e poi due camion incastrati nella solita galleria stretta, a Nord di Gargnano). Prima, però, ne approfitto per passare da Seatex a Torbole, a lasciare la 4,2 da riparare (ancora insabbiata da Hyeres...).
Arrivato al Pier, come detto, la piacevole sorpresa di beccare Michele e Carlo, con Luciana, a farmi compagnia. Parcheggiare, oggi, è un problema. Poi, farà la sua comparsa anche Marco, il ns amato cazziatore..... Per la prima volta sono costretto a parcheggiare al parcheggio in alto, sopra l'albergo (veramente ripida la rampa di accesso!). Ma prima bisogna scaricare l'attrezzatura. Già, ma cosa? Sono le 12 ed il vento, a differenza del solito al Pier, è ancora indecifrabile. Siamo ad inizio stagione, e la Ora dovrebbe partire forte. Invece, sembra indugiare.... Nel dubbio scarico di tutto, e Dani, il parcheggiatore del Pier, sorride....
Mangio un panino, e la Ora non si distende.... C'è il pienone oggi, vigilia di Pasqua, al Pier, con vele e tavole dappertutto. Mi ricavo un mio angolino, sotto i cipressi, sopra la terrazza principale, cercando di non disperdere l'attrezzatura....
Il vento non entra. I freestylers, con vele sui 4 metri e tavole piccole, sono fuori, per lo più, a ciondolare. Carlo come al solito opta per una vela grossa, questa volta una slalom da 7,9 (nuova Gun sails), e Michele per la 4,4......! Al Pier, solo in giornate afose d'estate mi è capitato di uscire con vele da 6 metri.... Ma dopo tutta questa strada, non voglio rischiare, e, così, sbaglio vela....Armo la Ezzy Cheetah 6,5 con il boma HPL in carbonio appena preso usato, e la Tabou Rocket 115 LTD (invece della RRD Firewave).
Entro in acqua verso le 13. All'inizio, il set si rivela azzeccato, e sono tra i pochi a planare sistematicamente (insieme ad un altro ragazzo con una vela slalom della North e qualcun altro, risalito poco più a Sud del Pier, dove il vento rinforza un po'). Ma dalle 13,30 in poi, il Pier si ricorda del suo nome, e la Ora entra alla grande (soprattutto dalle 14 in poi), raggiungendo stabilmente i 25 nodi e passa. Uno spettacolo. La giornata è bella soleggiata, con 17-18 gradi; l'acqua freschina, ma non più gelida come a febbraio.
Dalle 13,30 in poi, inizio ad essere decisamente sovrainvelato con la 6,5. Vedo Michele planare con la 4,4 e lo Starboard flare 91 - forse è solo qualche kg meno di me! Devo dire, però, che il mio quiver anche in queste condizioni si rivela fantastico: la Tabou vola sull'acqua come un missile, rimanendo bella schiacciata sull'acqua, ed in controllo, e la Ezzy Cheetah tiene la sovrainvelatura alla grande come mi aveva promesso Upali di Funsurf center di Dervio, che me l'ha venduta usata. Le Ezzy sono fantastiche, e rimangono sempre e comunque morbide in andatura. Il boma è fantastico, leggero e rigidissimo. Peccato che la Hawaian Pro Line non faccia più boma dal 2009. Con questo rig, planerò con 10 nodi....(ottimo per la pozza...). Raggiungo velocità notevoli.
Il solo problema è che io non sono Antoine Albeau, quanto ad allenamento ed un po' mi affatico. Comunque, nel momento di massimo riscaldamento muscolare, centro una bella virata veloce, ed un paio di strambate (anche se la seconda molto sporca, una vera schifezza, in uscita). Già, l'uscita dalla strambata..... ancora mi manca qualcosa. Comunque, è già un progresso che Marco, a riva ad esaminarmi severamente, riconosca che, almeno l'entrata è decente. Nell'uscita, o mi faccio strappare dalla vela in poppa (apro troppo tardi purtroppo, ed oggi non c'è scampo), o cado in uscita (peso messo male?). Certo, se non fossi così sovrainvelato.... Devo anche dire che il continuo cambio di tipologia di tavola non mi agevola, ed ormai sono più abituato alla comodità e manovrabilità degli shape FSW (soprattutto) e Wave (meno). Con il Rocket per poggiare, mi trovo anche ad alzare il tallone anteriore.....
Dopo un'ora di battaglia, decido che se voglio divertirmi ancora, devo ridurre la vela. Torno a riva, e con l'aiuto di Marco armo la vecchia Simmer Spark 5,5 (la Ezzy Tiger 5,5 è ancora ad Albenga....). Per non smontare la prolunga da 45 dalla 6,5, uso la prolunga da 30 con l'Ezzy 4,00 mt. La vela vorrebbe 431 di luff. L'insieme che ne esce non è perfetto. Ci vorrebbe qualche centimetro in più di caricabasso. L'albero non è flesso abbastanza. Ma decido, nella fretta di rientrare in acqua, che va bene. Tra una chiacchiera e l'altra con Marco, non controllo adeguatamente il vario top, senza accorgermi che l'albero non è inserito bene, Devo, però, dire che con le Ezzy non ho mai dovuto preoccuparmene, perchè cazzando di caricabasso, l'albero va in sede bene nel vario top da solo. Boma powerex in carbonio, anche questo preso da poco usato, e via.
Alle 14,30 circa si va in scena di nuovo, sempre con il Tabou Rocket. Anche la 5,5 si rivela più che sufficiente, ed anche con questa plano alla grande stabilmente. Ma almeno, ho un rig più leggero, e meno faticoso. Insomma, anche oggi il Pier sarebbe stato da 4,7 (la vela che qui uso di solito), e tavola piccola (per me 3s 86, o 102 firewave). Devo dire, però, che la Simmer si rivela più nervosa della Ezzy, dandomi delle spinte improvvise, forse anche perchè poco grassa (ho cazzato di bugna per compensare l'albero poco arcuato, con le stecche che, altrimenti, non passerebbero bene).
Sono gasato, e decido che starò fuori anche quando lo spot andrà in ombra, per godermelo tutto.
Incontro spesso Michele in acqua, che mi volteggia intorno, con la sua solita agilità da gatto, anche se 'sto Hop chop, Michè, non è ancora pulitissimo (senti chi parla...). Lo riprendo spesso, ci scambiano impressioni in acqua, e lo filmo in acqua con la Go Pro, anche in un bordo insieme in planata (vedi video).
Poi, succede il fattaccio... l'albero esce dal vario top, e, dopo un tentativo di strambata, mi ritrovo in acqua con la vela tutta piegata... Va beh, recupero ed inizio a bordeggiare pian piano verso il Pier. Sotto riva (un po' sottovento alla scaletta), il vento rimbalza sulla montagna, e ce l'ho in faccia. Quando sono quasi ai pontili Nord, decido di virare e riuscire, per risalire ancora un po'. Sbaglio, perchè, con la vela che è ormai tutta ripiegata su se stessa, non bolino una mazza, e scarroccio. Punto gli scogli prima dei "Maiali", sotto vento al Pier. Un ragazzo gentilissimo decide di aiutarmi ad accelerare l'operazione, e nonostante sia su una tavoletta di poco volume, mi fa un po' di traino avvicinandomi a riva. Quasi sempre quando sono stato in difficoltà, ho trovato gente disposta ad aiutarmi, o, perlomeno, a seguirmi, soprattutto al Garda, dove la gente in acqua è sempre tanta. E questo fa enormemente piacere, perchè da sicurezza. Raggiungo gli scogli sotto vento al Pier, e constato purtroppo che non c'è fondale vicino ad essi. Tocca arrampicarsi sugli scogli, stando attenti a non danneggiare l'attrezzatura. Separo vela e tavola (metto quest'ultima in sicurezza sugli scogli), e faccio due viaggi a nuoto, prima con la vela, e poi con la tavola, appoggiandomi agli scogli solo mentre trascino la vela. Tengo questa ben salda, nel dubbio che possa affondare. Gli amici, Michele e Carlo, mi aspettano al pontile, e mi danno una mano ad issare l'attrezzatura sul pontile.
Peccato, sarei stato in acqua ancora un bel po', ma pazienza.
Il vento ora è bello teso, e gli ultimi riders usciranno dall'acqua quasi alle 17. Al Pier, in genere, i giochi finiscono quando va via il sole, verso le 15,30. Oggi, invece, non ne vuole sapere di mollare....
Disarmo, e come al solito, chiacchiero con un po' di gente. Incontro Giovanni il compagno di Cryzia, rimasta a casa a riposarsi dalla botta infrasettimanale alle Conche di Codevigo....
Parto verso le 17,15. Tra una chiacchiera e l'altra, complice anche un po' di stanchezza, nonostante cerchi di prestare attenzione a recuperare tutto, riesco ancora una volta a scordare qualcosa: il boma powerex e la prolunga da 30 rimangono sul prato, vicino al pontile Nord. Per fortuna, e grazie all'aiuto degli amici, posso raccontare, ancora una volta, una storia a lieto fine. Marco mi da il numero di Daniel, il posteggiatore albanese del Pier, che alle 23,30 ritornerà sul posto a recuperarmi e mettermi da parte la roba (gli devo una birra). Luca, amico sul posto in vacanza sul posto, poi domenica mi recupererà il tutto, e me lo riporterà in tarda mattina. Grandi e grazie!!!!
Come detto, una giornata da ricordare.
Ora al Pier, a prendersi un'altra sventolata, bisognerà assolutamente tornare prima di andare a prendere legnate a Tenerife....
Buona Pasqua a tutti. Fabio Muriano
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