Precluse tutte le altre possibili mete, per ragioni legate al Covid, abbiamo deciso di cogliere l'occasione di questa settimana di ferie forzate per andare, finalmente, a scoprire una nota destinazione per il windsurf: Fuerteventura, nelle Canarie. Ecco il nostro resoconto.
Windsurf, report: Fuerteventura, Canarie, aprile 2021
(Podcast dell'articolo disponibile nella parte centrale)
Fuerteventura è un'isola strana. È un'isola che va conosciuta e scoperta per essere apprezzata ed amata. Non è amore a prima vista come il Sud Africa, o la Sardegna. Sbarcato all'aeroporto di Puerto del Rosario, guidando verso Corralejo, i primi paesaggi aridi e desolati con qualche brutta urbanizzazione, mi hanno addirittura destato una certa inquietudine, e mi son detto: "ma sono arrivato in Oman con 20 gradi di meno?"
Ho voluto subito approfittare di questo trasferimento verso il mio alloggio per andare a perlustrare il famoso spot di Glass Beach, nel Parco Naturale delle Dune di Corralejo. E qui le vibrazioni hanno iniziato ad essere positive, complice, anche, la luce del tramonto sopra le dune.
(Podcast dell'articolo)
Sono, quindi, arrivato all'appartamento preso il Corralejo Beach Hotel, in centro paese. Doccia e subito fuori per una cena al Ristorante Avenida, con una bella cernia, con patate canarie, vino bianco, e chupito al rhum con panna per finire.
Sono piombato in un altro mondo: temperatura estiva, ristoranti e locali pieni di vacanzieri. Corralejo si è subito rivelata come uno dei centri della movida di Fuerte.
Il giorno successivo, domenica, dopo una bella colazione in balcone con vista sulla baia e su Lobos (mi mancherà questo piacevole inizio di giornata...), sono andato a noleggiare da Witchcraft l'attrezzatura da windsurf. Bouke Becker, olandese di origine, ma da decenni trasferitosi a Fuerteventura, nonché proprietario del brand e progettista a 360 gradi (tavole, vele, e pinne), è stato un piacevole incontro fatto durante la vacanza a Fuerte. Di Witchcraft parlerò più dettagliatamente in un altro articolo specifico. Ho quindi ritirato due vele Wave Slayer, 4.7 e 5.2, un albero Witchcraft rdm, un boma in carbonio prolimit a diametro ridotto, ed una tavola Wave Haka da 90 litri. E sono partito alla scoperta della North Shore di Fuerte.
Il nord di Fuerte richiede pazienza ed esperienza per essere apprezzato al meglio (Leggete recensione della costa Nord Est e della costa Nord).
Il vento non è forte e sicuro come al Sud dell'isola (Sotavento, leggete recensione), o come a Pozo, ma la qualità delle onde (swell), in combinazione con la direzione del vento, fa sì che gli spot wave siano di livello mondiale.
In mattinata, ho iniziato a verificare come raggiungere quelli principali, in attesa dell'ingresso del vento, previsto per il pomeriggio. L'amico Max Rinaldi di Genova, profondo conoscitore dell'isola, è stato il mio tutor in tempo reale, per tutta la vacanza. Ho girovagato per lo sterrato tra Majanicho ed El Cotillo, passando quindi per Punta Blanca. La spiaggia di El Cotillo, immensa ed oceanica, mi ha subito conquistato per la sua bellezza.
Nel pomeriggio, mi sono quindi appostato a Punta Blanca, essendo lo spot che, per intensità e direzione del vento (NE), garantiva le prospettive migliori. E cosi è stato. Alle 16, 00 il vento ha iniziato a salire (15-16 nodi circa). Ho armato la 5.2, con la stecca sopra il boma che puntava oltre la metà dell'albero, come consigliatomi da Bouke per dare più potenza alla vela, ed alle 17,00 sono entrato in acqua. Nei primi giorni, non era previsto un grande swell, ma domenica le onde alla Punta, mi sono sembrate subito belle e divertenti (1-2 metri). Sono uscito al galleggio, cercando di risalire, per non scarrocciare verso gli scogli a 150 metri dalla riva sottovento, e nella zona dei surfisti da onda.
Ecco, mi sono dimenticato di dirvi che Fuerteventura, è un ottimo posto per il surf, con tantissimi spot per tutti i livelli, tante scuole e noleggi, e tanti (a volte troppi) appassionati. Ed il surf da onda, anche per noi windsurfers, è un'ottima alternativa, per divertirsi la mattina tra le onde del Nord, in attesa del vento del pomeriggio.
Tornando alla uscita a Punta Blanca, una volta cambiata rotta, tornando verso riva, ho iniziato a giocare con le onde, che sono risultate facili e ideali per poter fare esperienza. Ho iniziato però con una certa circospezione, essendo questa la mia prima uscita qui, ed essendo lo spot caratterizzato da rocce un po' ovunque intorno, e da un fondale altrettanto roccioso ed irregolare. Ed, infatti, cadendo, ho subito realizzato di avere l'acqua alla vita, anche a 50-70 metri da riva. Peraltro, essendo l'acqua limpidissima, il fondale mentre surfate, lo vedete benissimo! Alla Punta, si esce con tutte le condizioni di marea, ma è decisamente meglio uscire con l'alta o con la marea crescente, anche perché si può sfruttare una spiaggia di sabbia per l'ingresso e l'uscita dall'acqua.
Il bordo mure a sinistra di rientro è sempre stato il più divertente, oltre che per la possibilità di surfare le onde, anche perché sfruttando le raffiche e/o le onde, si riusciva ad entrare facilmente in planata, per andare quindi a virare o strambare più facilmente, esaurita l'onda, prima di raggiungere la costa (rocciosa).
La Punta è uno spot per saltare, ma il vento debole non mi ha consentito di fare salti in occasione dell'uscita.
Sono stato in acqua una prima ora, prima di tornare a riva per bere e mangiare qualcosa al volo. Nel frattempo, sono arrivati altri due windsurfers, uno dei quali, Mateusz, giovane e snello, anche lui equipaggiato Witchcraft, molto bravo. Mi ha subito mostrato come si fa a prendere tante più onde di me...
Sono quindi entrato in acqua per un'altra oretta. A Fuerteventura Nord, è normale stare in acqua nel tardo pomeriggio, fino al tramonto.
Lunedì mattina, ho deciso di sfruttare la prima parte della giornata per iniziare ad esplorare l'isola, e sono andato a Sud, a scoprire la famosa Playa de Sotavento, dove è ubicato Renè Egli, il centro di windsurf altrettanto noto.
Il viaggio da Corralejo dura circa un'ora e mezza. Il sud è molto turistico, ed arrivando a Costa Calma, si ha subito modo di rendersene conto. Improvvisamente, compaiono boschi di palme, ed altra folta vegetazione, una rarità sulla maggior parte dell'isola, che qui prolifera grazie all'irrigazione artificiale. E compaiono anche i grossi complessi turistici.
Ma poi vi appare all'improvviso anche Playa de Sotavento che è uno spettacolo unico da vedere, sterminata e con una sabbia bianca, abbagliante sotto l'intensa luce del sole, e che contrasta meravigliosamente con il cielo blu terso, e con il mare smeraldo.
E compare anche il vento, tanto vento. Qui l'aliseo entra meglio, non essendo più disturbato da Lanzarote.
Ed allora ho parcheggiato sopra il Renè Egli, ho armato la 4.7, con poco smagrita, ho messo la muta e sono entrato in acqua. Da queste parti, un rider con attrezzatura Wave Witchcraft è visto come un marziano. E gli istruttori di Renè hanno iniziato a salutarmi, forse pensando: questo deve essere uno bravo...
Ho subito notato l'organizzazione del posto (doccia, bagno pubblico, qualche sdraio), oltre alle strutture del centro che è passato anch'esso ad attrezzatura Severne.
Fondale sabbioso, e basso a riva, vento side off. Una beachstart, e via, ho iniziato la sessione. Quasi, quasi, nella prima mezz'ora mi sono anche divertito....
Spot ovviamente facile, con superficie dell'acqua sempre più choppata (chop sovrapposto ad un leggero swell), andando verso il largo, e vento progressivamente più forte. Buone strambate, ed anche qualche buona virata veloce, in mezzo agli slalomari. Ad un certo punto, il drone del Renè Egli mi ha pure ripreso mentre surfavo qui (carriera e reputazione di waver rovinata, ah, ah).
Poi, il vento ha subito una rotazione ed è diventato quasi offshore, diventando ancora più rafficato, e la sensazione sgradevole di essere a Noli..., è andata via via crescendo. Azzeccare la manovre è diventato sempre più difficile, e, dopo un'altra mezz'ora in acqua, ho deciso che poteva bastare.
Sono uscito dall'acqua, ed ho proseguito la mia esplorazione del sud dell'isola.
Ho iniziato a guidare verso l'Interno, in un paesaggio lunare, arrivando ad ammirarlo dal famoso Mirador de Sicasumbre. A perdita d'occhio, montagne di roccia vulcanica, spoglia, di colori diversi, dal marrone scuro, al rossastro, all'ocra chiaro. Un panorama che suscita emozioni contrastanti, un misto di fascino ed inquietudine per la desolazione della scena. Scenari suggestivi, ma l'intensità delle emozioni che mi regala il Sud Africa o la Sardegna sono un'altra cosa. Anche Tenerife mi aveva colpito di più panoramicamente, per la maggior varietà degli ambienti, e per la vegetazione folta in quota, e nel nord dell'isola.
Comunque, ho proseguito, passando da Betancuria, ex capoluogo dell'isola, con un piccolo centro storico, ed alcuni edifici di pregio (bella la chiesa), ed un po' più di vegetazione della norma, sostenuta dalla presenza di una sorgente naturale.
Poi, hanno iniziato ad arrivare i messaggi sul gruppo WhatsApp del Witchcraft team, che segnalavano che il vento (l'Aliseo) stava entrando bene alla Punta, anche oggi. Compatibilmente con limiti di velocità..., mi sono fiondato alla Punta.
Quando sono arrivato allo spot, mi si è presentato davanti uno spettacolo: tutti i waver del nord dell'isola erano in acqua. Onde belle (alta marea), e 20 nodi di vento.
In acqua, tra gli altri, un atleta del Witchcraft team, un inglese di nome Will Ward, che da anni ormai vive a Fuerte; ho subito iniziato ad ammirarlo per l'eleganza e la naturalezza delle manovre. Mescola un po' di freestyle old school al wave, che per me sono gli stili più affascinanti del windsurf. Nei giorni successivi, ho imparato ad apprezzarne i numeri che mostra nei video pubblicati sul sito di Witchcraft.
Martedì, terzo giorno di Aliseo previsto, ma con leggera rotazione da Nord, ed anche arrivo di uno swell importante da NW.
Bouke mi ha fatto capire una cosa importante. Mostrandomi la previsione di Windguru, che dava 1.7 metri di swell, con un periodo di 12 secondi circa, mi ha detto che questa previsione poteva corrispondere ad uno swell a riva, anche più che mast high.... In poche parole, l'enorme massa d'acqua dispersa su una superficie molto vasta al largo, ed associata ad un'ondulazione di un paio di metri circa, si innalza, incontrando il fondale più basso a riva, distribuendosi in verticale.....
E la giornata me lo ha confermato, soprattutto in alcuni spot....
Sono andato a vedere El Puertito, di fronte al villaggio di El Cotillo, spot dove escono solo i pro, e che può regalare condizioni stile Jaws. Barre quasi double mast si alzavano improvvisamente da una mare apparentemente piatto al largo, contraddistinto solo da minacciose linee scure parallele, distanziate di quasi cento metri. Due surfisti da onda surfavano onde di soli 4-5 metri, poco più sopravento, insieme ad un kiter. Alla spiaggia di El Cotillo, spot poco praticabile in windsurf, shore break impressionante anche superiore ai due metri...
Punta Blanca, presentava onde molto grosse a 150-200 metri da riva, ma solo schiume più vicino a riva, e vento debole.
Sulla costa Est, più protetta, swell decisamente minore. Un po' di onda (1.5 metri) a Glass beach, molto vicino al reef, dove si concentravano i surfisti da onda. Vento quasi zero. Ne ho approfittato per fare un bagno rinfrescante, nell'acqua turchese. Poi, ho saputo che Glass ha lavorato un po' dalle 18,00.
Alla fine, sono uscito a Rocky Point, entrando in acqua dal Waikiki a Corralejo. Lì il vento verso le 17,30 si presentava ben disteso, sui 18-20 nodi, e davanti al reef si potevano vedere, da riva, dei treni di onde in serie, davvero consistenti. Ho armato la 5.2, e sono partito. Le condizioni non sono risultate le migliori per il waveriding (vento onshore sull'onda, e possibilità di surfare l'onda solo in backside), ma, per me, è stata l'uscita più divertente della vacanza. In primis, per la qualità delle onde grosse (anche 3-4 metri), ma veramente pulite, facili da vedere, e leggere. In secondo luogo, per la qualità del vento, sempre bello teso e forte il giusto. Ed infine per la bellezza del panorama della baia di Corralejo, chiusa da l'isola di Lobos, e Lanzarote sullo sfondo, e con un mare dalle mille sfumature.
La tavola e la vela si sono rivelate il jolly vincente, veloce la prima, e potente la seconda, garantendo l'ingresso in planata, prima degli slalomari! Come ho accennato, giocare con queste onde è stato molto divertente (e chissà cosa deve essere, prendere onde simili con vento side o side off...). In uscita (mure a sinistra), si poteva piazzare qualche saltone (dietro onde simili c'è il vuoto...), oppure si poteva surfarle in backside.
Dopo aver visto un po' di video, mi sono esercitato ad arrivare al lip dell'onda sdraiando la vela, per scaricarla, in previsione della raffica scontata sulla cresta. Non è Front side, ma comunque una bella sensazione. Poi, strambata mure a sinistra, il mio forte, e via di nuovo per scendere dalle onde mure a dritta (vento peraltro ruotato un po' side on, durante l'uscita). Scendere da simili montagne, per me, è stupendo. Alcuni set, regalavano davvero delle belle bombe. Ho provato, su questo bordo, anche qualche surfata Front side, possibile, divertente, ma con un inconveniente: alla fine della surfata, mi sono ritrovato su un fondale roccioso di 1 metro scarso, con qualche onda non banale che ogni tanto mi arriva addosso anche vicino a riva. Meglio ripartire e tornare a giocare più al largo.
Max mi aveva suggerito di attraversare il canale tra le due isole, ed andare a Lobos, altrettanto famosa per la sua onda destra stupenda.... Ma non ho voluto rischiare, non essendo sicuro della tenuta del vento....
Dopo le 19, sono uscito dall'acqua, godendomi, mentre disarmavo, l'atmosfera rilassata del Waikiki (ballo di salsa collettivo in corso, alla luce del tramonto).
Mercoledì, ultimo giorno di Aliseo buono, previsto a nord. Mi sono diretto subito a Punta Blanca, tentando un'uscita la mattina presto (alle 10) con l'alta marea, e con un po' di scaduta del giorno prima. Al mio arrivo, effettivamente la Punta aveva onde molto belle, ma il vento risultava in media sui 12 nodi, con qualche raffica sui 15.
Sono, comunque, entrato in acqua, ma non ho combinato molto, probabilmente più per la mia incapacità di bordeggiare e manovrare al galleggio su tavole di piccolo volume, che per la qualità delle condizioni.
A metà giornata, sono andato a fare altro. Nel pomeriggio, per la cronaca, qualcosa ancora ha regalato Rocky point, e Glass beach (quest'ultima, però, con condizioni tali da non consentire la planata, ed onda di 1,5 metri).
Giovedì, sono tornato ad esplorare il Sud, con l'idea di andare a vedere quella che, a ragione, è considerata la più bella spiaggia dell'isola: la playa de Cofete. Prima, però, sono passato dallo spot di Risco del Paso, all'estremità Ovest della Playa di Sotavento, dove è situato l'ION CLUB. Ovviamente, anche questa parte della spiaggia è molto bella. Amici mi hanno riferito che qui il vento è un po' meno rafficato, ed il piano d'acqua più ordinato. Ma l'intensità scarsa del vento, al momento del mio sopralluogo (risultato completamente offshore), mi hanno indotto a proseguire per Cofete.
Ecco, la playa de Cofete è il luogo di Fuerteventura che mi ha procurato le emozioni più forti.
Da Morro Jable, inizia lo sterrato che porta al passo da cui, improvvisamente, appare la vista dell'immensa spiaggia, e della catena di monti che digrada verso la spiaggia chiara, con un pendio uniforme di rocce vulcaniche, marrone scuro.
Una volta arrivati alla spiaggia, in questo periodo quasi deserta, non si può non rimanere incantati dalla sua vastità. Le onde che frangono a riva (in occasione della mia visita non grandi come quelle del Cotillo), completano il quadro imperdibile. Il bagno in queste acque rimarrà per me memorabile. Al ritorno verso Corralejo, ho visto che da Renè Egli era entrato il vento. Ho lasciato perdere l'uscita qui, per tentare la fortuna a Nord, dove purtroppo, però, non è entrato nulla di significativo se non a Flag Beach. Comunque, vento buono realmente solo per i kiters, padroni di questa spiaggia.
Venerdì, come da previsioni, al Nord non ha fatto pressoché vento, ed mi sono dedicato allora ad una gionata balneare, con una bella nuotata in quella piscina naturale che è l'acqua di Flag Beach.
In serata, sono andato da Witchcraft a restituire l'attrezzatura, e sono rimasto con Bouke, a discutere per più di un'ora di pinne asimmetriche, di scasse per le pinne, toe-in di 2 gradi, di tavole wave flex tail, dei rider del team, e delle onde di Fuerte. È saltata la cena in programma alla Vaca Azul di El Cotillo, ma ne è valsa la pena. La conversazione è stata tecnicamente illuminante. Approfondirò nell'articolo specifico sul marchio.
Tornerò a Fuerte, per completare le uscite negli altri spot wave che non sono riuscito a provare in questa occasione. Il desiderio di surfare le onde di Fuerte nelle condizioni migliori, e di provare la Vaca Azul... sono, sicuramente, un buon motivo per ritornare in questa isola particolare.
Hasta luego! Fabio
Clicca qui, per la slidegallery dell'uscita a Punta Blanca del 19 aprile.
Clicca qui, per la slidegallery dell'uscita a Sotavento del 19 aprile.
Clicca qui, per la slidegallery generale della vacanza.
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