Volevo provare un spot wave con onda oceanica e vento side. Per questo, ho accettato la proposta di Roberto di andare a El Medano, a Tenerife. Con il vento non siamo stati molto fortunati, ma la vacanza è stata, comunque, interessante, in quanto Tenerife è un'isola che offre molto.
Windsurf report sessione: El Medano (Tenerife, Canarie)
Siamo partiti in 4 (Roberto e Kurt da Brescia, io e Remy da Milano e d'intorni) sabato 16 aprile 2016, dall'aeroporto di Orio al Serio (Bg). La settimana era stata decisa da tempo, ovviamente senza poter verificare le previsioni. Prenotando in anticipo il volo (Ryanair), e la casa (con booking.com), si contengono i costi (200 euro circa, il volo A/R), e 360 euro un appartamento per 4 (in realtà, comodo per due), in centro a El Medano.
A ridosso della vacanza, abbiamo intuito che non sarebbe stata la settimana migliore per quanto riguarda il vento. I locals hanno attribuito l'anomalia al Ninjo, che sta scombussolando la circolazione atmosferica generale. Alcune perturbazioni transitanti più a Nord delle Canarie, hanno disturbato il flusso d'aria, tipico di condizioni meteo di stabilità, che genera correnti da Nord-Est (Alisei). Il periodo migliore per questi venti è l'estate, ma, in realtà, ci hanno raccontato che anche l'estate 2015 è stata anomala. Alla luce dell'esperienza fatta, il consiglio è quello di andare a Tenerife su previsione (ovviamente, con maggiori spese), salvo a Luglio ed Agosto, quando gli Alisei dovrebbero essere garantiti.
In poche parole, abbiamo avuto vento planabile con vele grandi 3 giorni su 8: due giorni da 7 metri, ed un giorno da 5,8-6, per me che peso 70 kg. Tavole freeride sui 110-120 litri (RRD firemove, Tabou Rocket wide, e tavole Angulo, che io ho sempre abbinato ad una validissima vela Ezzy Cheetah da 7 metri); solo un giorno ho potuto, almeno, provare un Fanatic freewave 106 litri (con Ezzy Elite 6,1).
Abbiamo noleggiato presso Tenerife Windsurf Solution, ben fornito di attrezzattura delle migliori marche dell'anno in corso. Io avrei voluto noleggiare anche tavole wave, da provare con condizioni adeguate, per chiarirmi alcuni dubbi sulle prestazioni di questo shape, ma non ce n'è stata la possibilità.
In ogni caso, i centri di noleggio, sulla spiaggia di El Medano, si susseguono uno a fianco all'altro, e c'è l'imbarazzo della scelta. L'ultimo alla fine della spiaggia, verso ovest, è il Surf Center Medano, di Arne Gahmig, che avevo già conosciuto via web (è il webmaster di Howtowindsurf101.com e produttore della rivista Windsurfwarriors), che, finalmente, ho incontrato di persona.
Il centro è monomarca. Ha tutto materiale (vele e tavole) della Naish, di ottima qualità. Ed Arne è veramente molto amichevole e gentile (qui puoi vedere un video del Centro di Surf)
In occasione delle prime due sessioni, in realtà, non abbiamo surfato con l'Aliseo ma con un vento anomalo da Ovest/Nord-Ovest, che, qui, non entra al meglio per via della presenza della Montana Roja, ad ovest, che lo disturba. Tale vento entra side, leggermente offshore, e le condizioni sono assolutamente di acqua piatta. Nel momento di maggiore intensità del vento (18-20 nodi), lo spot si è subito riempito di riders, evidentemente, nascosti tra i turisti nel resto del tempo.
La terza sessione (finalmente, una giornata intera di surf!) si è svolta sabato 23, con vento da Est, Nord-Est, variabile tra i 10-12 nodi (la mattina), ed i 15-17 il pomeriggio: un accenno di Aliseo. In queste condizioni, colpisce come monti rapidamente l'onda, anche con poco vento. In realtà, comunque, si è trattato di un'onda modesta, contenuta entro il metro e mezzo "al largo" (ma, comunque, all'interno della baia), ed i 50 -100 cm a riva. Con l'aliseo a 20-40 nodi, magari su da più giorni, deve alzarsi onda più significativa nella baia di El Médano (accento sulla E e non sulla A!), anche se il vero spot wave radicale qui è El Cabezo, subito ad Est del villaggio, dove, però, se il vento è forte e l'onda è formata, è meglio uscire solo se esperti, in quanto a riva vi è un tavolato di rocce, e soprattutto lo scoglio denominato Godzilla....pronto a mangiarsi la vostra attrezzatura.
Le onde da noi incontrate l'ultimo giorno della vacanza non sono risultate surfabili, ma buone solo in discesa al rientro versa la spiaggia, per facilitare l'innesco della planata, e, qualche accenno di salto, in uscita.
L'acqua è risultata limpida e trasparente (gli amici hanno avvistato chi una tartaruga di mare, chi uno squaletto innoquo durante le surfate), e già con una buona temperatura ad aprile (intorno ai 20 °C: direi fresca, non calda), che io ho affrontato al meglio con una muta monofoderata 3/2 mm. La temperatura dell'aria è risultata meravigliosa: 24-28 °C di giorno, secchi, e 18-20 °C, la minima notturna.
Per informazioni accurate, ed ulteriori consigli sullo spot, potete leggere la recensione nell'apposita sezione di waterwind.
La latitanza nel vento nei primi giorni ci ha portato ad esplorare l'isola, e, per altri versi, ad una deriva pericolosa.... (enograstronomica).
Dal primo punto di vista, l'Isola offre molto, per chi intende andare alla sua scoperta. Personalmente, a dire il vero, la costa sud, a me, non è piaciuta molto. Gli Alisei scaricano la loro umidità sul lato Nord, ed il sud rimane decisamente più arido, e desertico (con roccia frantumata a vista in superficie), e vegetazione assai rada a quote basse. Alcuni tratti della costa, comunque, sono suggestivi, con cale, faraglioni, e rupi a picco sul mare, che regalano bei colpi d'occhio (in particolare, a San Miguel de Tajao).
Ma il danno, come al solito, lo ha fatto l'uomo.... Anche gli spagnoli, quando vogliono, eccellono come speculatori edilizi, e la costa Sud, e soprattutto Sud-Ovest, è disseminata di complessi turistici enormi, e costruzioni moderne ammassate, di dubbio gusto.
El Medano, è un villaggio tutto sommato piccolo, ma piuttosto cementificato e con rada vegetazione. Solo qualche complesso residenziale, è architettonicamente, più piacevole. Comunque, il lungomare, e la piazza principale, sono piacevoli, con un po' di bar/ristoranti dove prendersi un drink, fare l'aperitivo, colazione o cenare. Anche la spiaggia di El Medano è suggestiva (sabbia scura), con la Montana Roja sullo sfondo, ma, personalmente, in Grecia, Sardegna, Francia, ed anche Spagna (Minorca), penso di aver visto spiagge molto più spettacolari.
La perversione, invece, si raggiunge a Los Cristianos e Las Americas, devastate da alberghi e palazzi mastodontici, e disseminati di locali di ogni genere. Il turismo, qui, è prevalentemente di inglesi (non della categoria migliore), che la sera, in alcune strade, troverete mezzi ubriachi, sui marciapiedi di fronte ai locali notturni, con il bicchiere di ordinanza in mano. Passeggiando in queste zone la sera, si viene continuamente approcciati da personaggi improbabili, che vi propongono di entrare in night club, e locali notturni di vario genere.....
Las Americas, comunque, ha anche la peculiarità di essere uno spot per fare surf da onda (diversi noleggi sulla spiaggia), nelle giornate con swell, ma senza vento.
Ma se ci si allontana dalla costa Sud, e si volge il muso dell'auto verso la costa Nord, o verso il massiccio montuoso del Pico del Teide (unico vulcano rimasto ancora attivo degli oltre 400 presenti sull'isola), si scoprirà un'isola emozionante ed affascinante (praticamente, sembra di stare su un'altra isola rispetto a quella visibile sulla costa Sud).
La salita al Pico del Teide è un must! Noi siamo saliti da El Medano, passando per Granadilla de Abona, e Villaflor (quest'ultimo è un villaggio piccolissimo, ma, finalmente, contraddistinto da qualcosa di tipico - chiesa di San Pedro e diverse case con stile già montano, tra gli abitati del versante sud dell'Isola). Già a 500-600 metri, la vegetazione, anche se non lussureggiante come sul versante Nord, diventa più folta. Prevalgono qui ancora piante adattate a climi caldi e secchi (fichi d'india quasi fino a 1600-1700 metri!). Tra i 1500 ed i 2000 metri, compaiono vasti boschi di Pino Canario, con esemplari a volte giganteschi.
Poi, a 2000 metri, si scavalla e si entra nella caldera della vulcano. Impressionante! Si tratta di un altopiano, cosparso delle colate delle diverse epoche, di colore differente per il diverso grado di ossidazione superficiale della roccia. Si alternano così il marrone scuro, il mattone scuro, l'ocra chiaro, fino all'azzurro nei punti più particolari (zona degli azulejos). Ovunque, svettano guglie e picchi quasi dolomiti. La caldera è attraversata da diverse strade percorribili in macchina, da cui godersi il panorama, con continue soste per le foto. Al centro della caldera si erge il Pico del Teide, imponente con i suoi 3718 metri. D'inverno, è coperto di neve. Quando vi siamo saliti noi rimaneva neve solo a chiazze.
Per raggiungere la vetta, si può salire a piedi con un intinerario di trekking, non banale e da affrontare con ponderazione (da 2300 a 3718 metri!), oppure in funivia, che vi porta poco sotto la vetta (a 3550 metri). Da su, il panorama è grandioso. Si vedono tutti i rilievi, le dorsali e le vallate formati dalle diverse eruzioni, più sotto, in genere, il mare di nuvole, frutto dell'umidità del mare che condensa intorno ai 1500-2000 metri; ed, oltre ancora, la costa di Tenerife, e l'Oceano azzurro. Il tutto incorniciato da un cielo blu cobalto.
In quota, fa freddo! La temperatura, quando siamo saliti noi, ad aprile, era di circa 5 °C in una giornata di sole e con poco vento in quota. Quindi, equipaggiatevi di conseguenza, con indumenti caldi, e che vi proteggano dal vento, ed evitate di andare su come certe turististe in ciabatte, e calzonici.... La vetta è raggiungibile solo a piedi, dalla stazione di arrivo della funivia, e solo previa autorizzazione (siamo in un Parco Naturale), attraverso il sentiero n. 10. Abbiamo fatto due ore di coda per prendere la funivia. Per saltare la coda, è consigliabile acquistare i biglietti online; in estate, è obbligatorio, altrimenti.... non salite...
L'isola è servita da una buona rete stradale, con l'autopista TF-1 che ne percorre quasi interamente il periplo (scoperta solo una parte della costa Nord, comunque servita da strade interurbane). In uno dei nostri giri turistici, abbiamo visitato Santa Cruz, il capoluogo dell'isola, piacevole cittadina, con un bel centro.
In particolare, degna di nota è la biblioteca/centro culturale moderno, ed il "Mercado Nuestra Señora de Africa", un mercato fisso, prevalentemente, alimentare, e di piante e fiori, e con dei banchi di pescheria eccezionali al piano interrato, dove Kurt, s'è pappato ostriche e gamberi crudi, annaffiati da del vino bianco.
Oltre Santa Cruz, verso Nord, vi è la Playa de Las Teresitas, bella (la tipica spiaggia tropicale, di sabbia chiara, con palme ovunque), ed il borgo di Igueste de San Andres, con alcune case bianche e colorate, tipiche dei villaggi di mare.
Ma, soprattutto, c'è la penisola di Anaga, spettacolare con le sue montagne ripide ed impervie, coperte di una vegetazione lussureggiante, con boschi di latifoglie in quota. Il paesaggio è andino, e con scorci mozzafiato giù sui tratti di costa della penisola. Qui, vi sono paesini e baie raggiungibili solo con strade tortuose o a piedi, o in barca.
Per fare il giro della penisola, bisogna imboccare la TF-12 a San Andres, dietro la Playa de Las Teresitas. La strada è piena di curve, e, quindi, gli stomaci deboli potrebbero soffrire. Fate anche attenzione ai ragazzi in skateboard e casco, che la percorrono in discesa a tutta velocità.....
Non abbiamo avuto modo di visitare il resto della costa Nord dell'Isola, ma pensiamo proprio che ne valga la pena. Nella parte Nord-Ovest, di ritorno dall'ascensione al Teide, ci siamo solo fermati ad Acantilados des los Gigantes, dove hanno inizio (verso Nord) le spettacolari falesie del Parco del Teno. Già dal paese fanno impressione, anche se il miglior modo di visitarle è in barca (con possibile avvistamento delle balene), o a piedi, facendo trekking. In particolare, ci dicono che sia un must l'escursione a piedi nel barranco di Masca (700 metri in discesa, fino al mare, raggiungendo una spiaggia dove si può fare il bagno). Peccato, che anche Acantilados brilli per speculazione edilizia.
Si diceva che la vacanza nei primi giorni di latitanza del vento, ha rischiato di prendere una deriva pericolosa....
Il fatto è che la seconda sera abbiamo scoperto il paesino di pescatori di San Miguel de Tajao, a circa 10 km da El Medano verso Est. Qui, vi sono numerosi ristoranti che offrono, per lo più, l'ottimo pesce fresco del mare intorno (pescado). Noi, quella sera, abbiamo provato il ristorante "Delicias del Mar", e ci siamo tornati 5 volte (con due sere di pausa ad insalata...)!
Il Deus ex machina del ristorante, è Efrain Rodriguez Molina, spagnolo di Cordova, che vi segue con molta cordialità in sala. E' il genero della cuoca cubana. Il ristorante, che forse è più appropriato definire una trattoria, è molto semplice, ma piacevole. Vi sedete per occupare un tavolo (se non avete prenotato), e poi vi alzate subito per andare di fronte al banco del pesce a scegliere: orate, branzini, barracuda, alfonsini, bocca negra, calamari, seppie, cozze, cannocchie, patelle, gamberetti, e gamberoni, ciupitos (moscardini fritti: fenomenali). Vi potete far cucinare il pesce secondo alcune semplici ricette proposte da Efrain (per lo più, comunque, alla piastra). Ottimi anche i dolci. Su prenotazione, anche paella de mariscos, zasuela, ed arroz caldoso.
Mi rendo conto che questo report ha un po' deviato dal solito binario tipicamente surfistico. Ma penso di aver fornito spunti utili a chi volesse andare a Tenerife, e non fare solo windsurf, o, trovasse poco vento, come successo a noi.
Ovviamente, manco a dirlo, l'Aliseo è entrato bene la domenica della nostra partenza, e dall'aereo ho potuto filmare le baie di El Medano e di El Cabezo, invase dalle scie di decine di windsurfers (vedi inizio primo video)! Grande beffa. E come se non bastasse, il lunedì, il giorno dopo il rientro, sono uscito a Valmadrera (lago di Como - 30 minuti di auto da casa), con 25-30 nodi di Foehn, tavola da 86 litri, e vela da 4.7. Che ridere.... Ma così è, e bisogna prenderla con filosofia.
Buon vento. Fabio
Per gustarci la slidegallery completa della vacanza, cliccate qui.
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Qui sotto i video delle uscite in windsurf (il secondo con Go Pro).