Quando arrivi la prima volta in Sud Africa, e ti capita di fare le tue prime uscite a Paternoster, capisci subito che non sei in un posto normale.... Il 19 e 23 gennaio, siamo subito partiti da questo spot, uno dei più belli, con condizioni facili ma divertenti, con venti di buona intensità, ed onde pulite e di qualità. Il resto, per incantarci, lo ha fatto il fascino di una spiaggia che ci è apparsa subito magica.
Windsurf, report sessioni: Paternoster, Sud Africa
Sabato 19 gennaio 2019, dopo un primo giro di perlustrazione, negli spot più vicini a Cape Town, considerate le previsioni che davano, almeno per la parte centrale della giornata, vento da Sud (ed anche molto debole a Sunset/Biga Bay/Haakgat), mi sono diretto a Paternoster. Il viaggio non è breve, ma neanche impossibile, e di per sè è già una prima avventura, in quanto ti consente di esplorare e conoscere la natura, i paesaggi e le abitudini del Sud Africa. La R27 percorre territori quasi disabitati, subito nell'entroterra. E subito vi adeguate all'abitudine dei suda africani si spostarsi sulla corsia di emergenza per far passare la macchina che vi raggiunge più veloce da dietro, e che vi ringrazierà, per questo, con le 4 frecce.
Paternoster è un villaggio di case basse e bianche, con un aspetto quasi mediterraneo (leggete l'imperdibile recensione dettagliata dello spot). Arrivato a Paternoster intorno alle 13,30. Dopo aver penato un po' per individuare il parcheggio dello spot, una volta trovato, sono subito stato ammaliato dalla bellezza del posto, e sabato anche dalla tranquillità dello spot. Non in molti, infatti, ci hanno creduto quel giorno. Ed arrivato sullo spot, viste le onde lisce, e facili mi sono subito detto: oggi sarà uno sballo.
Sceso dalla macchina, ho prima incontrato un simpatico ragazzo olandese, che poi incrocerò diverse volte nei giorni successivi (ma in Sud Africa, presto si entra a far parte della comunità internazionale di windsurfers), e, poi, alcuni bambini di colore (di 11 anni), residenti nel villaggio, che mi hanno aiutato ad armare e mi hanno seguito fino a quando sono entrato in acqua (e sono anche saliti sulla mia tavola per terra - per fortuna senza pinna - emulando Kelly Slater....!). Il Sud Africa è anche questo, un continuo contatto con la gente del posto, che non vi lascia mai soli, e con la quale si impara ad interagire sempre più amichevolmente.
Cronaca dell'uscita del 19 gennaio 2019
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