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Riceviamo, nel forum di Waterwind, tante disperate richieste di aiuto da coloro che si sono avvicinati al windsurf, e vogliono acquistare la propria attrezzatura, seguire un corso o imparare una manovra. In questo articolo, condensiamo le risposte, con i consigli già dati a molti, e forniamo ulteriori suggerimenti.

 

Windsurf: guida ai principianti nella scelta dell'attrezzatura

 

(se preferisci, ascolta il podcast dell'articolo, diviso in due parti) 

Leggete anche l'articolo relativo alle tavole scuola e freeride entry level, consigliate per i principianti.

Il primo consiglio che ci sentiamo di dare a chi vuole praticare il windsurf è quello di acquistare abbastanza presto una propria attrezzattura (anche usata), e di passare più ore possibili in acqua.

 

Principianti Torbole

 

Infatti, il windsurf è uno sport in cui la pratica è fondamentale per rendere i movimenti sulla tavola, in andatura e nelle manovre, istintivi ed automatici. Quindi, solo il continuo e frequente esercizio consente di raggiungere tale obiettivo. A questo scopo, la disponibilità di propria attrezzatura consente di fare molte più uscite rispetto a quante se ne potrebbero fare noleggiando. Ciò non toglie che nelle primissime prove, il noleggio presso una buona scuola è la strada più ovvia, ed è utile per testare e conoscere i materiali.

 

 

Fanatic Viper 190

 

Consigli per la prima attrezzatura da windsurf

Il primo set di attrezzatura da windsurf, indicativamente, si compone di:

  1. Tavola rigida da 180 - 200 litri (dagli amici detta, amichevolmente, il savoiardo), con deriva basculante a scomparsa;
  2. Vela sui 5 metri; albero SDM (Standard diameter mast), o RDM (Reduced diameter mast) adatto alla vela (in genere da 400 cm), con percentuale in carbonio del 60% (inutile all'inizio prendere alberi con percentuale di carbonio superiore e più costosi);
  3. Boma in alluminio (anche in questo caso, all'inizio è inutile prendere un boma in carbonio), con possibilità di regolazione da 150-160 cm a 200-210 cm.
  4. Cimette regolabili o fisse, per attaccarsi al boma con il gancio del trapezio;
  5. Piede d'albero; prolunga SDM da 30 o 45 cm;
  6. Cima di recupero da legare all'albero;
  7. Muta in neoprene adatta alla stagione, trapezio, giubbino salvagente

Nell'usato, con 700 - 800 euro circa, si può trovare tutto il materiale elencato dal punto 1 a 6; per muta, trapezio e giubbino salvagente, orientandosi su materiale nuovo, si devono mettere in conto altri 200 - 300 euro (si è considerato di comprare una muta corta, o per la stagione intermedia, anche se, per i motivi sopra esposti, vi consigliamo di equipaggiarvi prima possibile per uscire tutto l'anno).

 

Abbiamo considerato una persona con un peso medio di 70-80 kg. Le persone più leggere (60 kg) possono optare per tavole di volume leggermente minore (160-180 litri). Solo per quelli veramente pesanti (100 kg) ce la sentiremmo di consigliare tavole beginner di volume intorno ai 220 litri, considerato il notevole ingombro e peso, e le conseguenti difficoltà di trasporto di attrezzatura del genere.

Tutti i produttori hanno un modello di tavola beginner con deriva a scomparsa, ed un prodotto vale l'altro.

Le tavole beginner rigide sono più performanti, ma sono più gestibili dalle scuole che hanno una sede fissa, e che devono spostare la tavola solo dal luogo di rimessaggio alla spiaggia di entrata in acqua. 

Il peso non indifferente ed i problemi di trasporto possono orientare verso l'acquisto di un windsurf gonfiabile. Oggi, alcuni marchi (es. Starboard e JP) hanno messo a punto dei prodotti validi ed idonei per i principianti, per i quali le prestazioni inferiori, soprattutto in stabilità nella planata, rispetto alle tavole rigide, non sono rilevanti.

Purtroppo, si tratta di prodotti recenti, al momento (2017) difficili da trovare nel mercato dell'usato a prezzi contenuti, e per i quali bisogna essere disponibili a sborsare almeno 500 euro.

In ogni caso, sia che si tratti di una tavola beginner rigida che di una tavola gonfiabile, sottolineamo la necessità che la tavola sia munita, oltre alla pinna posteriore, anche di una deriva basculante centrale (tavole rigide), o di una deriva centrale, in genere fissa (e smontabile), nel caso delle tavole gonfiabili. Infatti, i principianti tendono a scarrocciare in andatura (ovvero, a scadere sottovento), e gli errori in manovra non fanno che accentuare il problema. In aggiunta, le tavole gonfiabili, anche se stanno migliorando molto da questo punto di vista, hanno rails (bordi) più arrotondati che oppongono meno resistenza allo scarroccio. Quindi, è importante che la tavola compensi la più o meno spinta incapacità a risalire il vento dei principianti (spesso legata anche all'incapacità di individuare l'esatta direzione da cui il vento proviene).

 

DSC 0001

 

 

Per quanto riguarda il rig (vela, ed elementi che servono ad armarla), non ritengo che ci sia molto da dire oltre a quanto già suggerito sopra, se non che, nel caso di bambini che vogliono iniziare a fare windsurf, è consigliabile dotarsi di un rig apposito con vele da 2 o 3 metri quadri, e soprattutto con boma ed albero estremamente leggeri, che possono ridurre notevolmente lo sforzo dei più piccoli. Importante al riguardo è l'altezza del boma: il rig deve essere delle dimensioni giuste per far sì che il boma sia all'altezza delle spalle del bambino/a. Un boma più alto, ad esempio, comporta che il bambino non riesca ad opporre efficace resistenza al rig quando arrivano le raffiche.

Ai principianti, consigliamo, dopo aver letto questo articolo, di guardare anche questo video relativo all'uso del trapezio.

Consigli per l'acquisto di attrezzatura da windsurf più avanzata

Per chi ha già mosso i primi passi, o per chi ha imparato alla svelta, la tavola beginner risulta limitante, e non consente di progredire ulteriormente, e di imparare facilmente a planare, per via del peso. Pertanto, quando si è in grado di navigare bolinando, di orzare e poggiare a piacimento, di effettuare la virata e la strambata base, si pone la necessità di dotarsi di una tavola più leggera, di minor volume e più performante, e di un set di almeno 2/3 vele.

In genere, la tavola successiva per progredire ulteriormente è una tavola freeride di volume pari a circa 140-150 litri (sempre considerando 70-80 kg di peso del rider). Per le persone più leggere, si può passare ad un 130 litri; per quelli più pesanti (90-100 kg), magari, conviene stare sui 160 litri.

Per quanto riguarda i modelli, la scelta è ampia. Di seguito, vi proponiamo un elenco esemplificativo:

- Tabou Rocket

- RRD Firemove, RRD Z ride o fireride (firemove, più recente e costoso)

- Starboard GO, AtomiQ o Carve

- Jp Magic Ride, o X-Cite Ride

- Fanatic Gecko

 

jp x cite ride 1

 

Se volete avere una panoramica generale dei freeride più recenti prodotti dai diversi brand, o se volete capire il diverso carattere delle tavole, potete leggere questo articolo sui modelli freeride 2017. Tra i vari modelli di tavole freeride, è meglio scegliere, a questo livello, quelle che consentono di posizionare le straps in molte posizioni differenti, in modo da sistemarle più centrali ed avanzate all'inizio, e poi più arretrate e laterali, ma mano che si progredisce.

Recentemente, le tavole freeride sono diventate tendenzialmente più larghe (80-85 cm circa in media), rispetto ai freeride di qualche anno fa (70-75 cm). Questo fa si che le tavole entrino in planata più facilmente e siano più stabili in navigazione e manovra. Personalmente, ritengo, però, che, se non sono anche corte (es. Starboard AtomiQ), sul chop, tendano a sbattere fastidiosamente.

A questo livello, a meno che non si disponga di un cospicuo budget (ma, comunque, sarebbero soldi sprecati), non ritengo indispensabile acquistare la versione in Carbonio, o comunque Light, della tavola, più rigida e più leggera, con ulteriore facilitazione ad entrare in planata. Non sareste in grado, in genere, di sfruttarne a pieno le potenzialità.

Per quanto concerne le vele, considerato che le vostre uscite ancora avverranno con intensità del vento non superiori ai 20 - 25 nodi, suggerirei di iniziare a dotarvi di una vela sui 6-7 metri quadri (sempre freeride, o allround), e di una sui 5-5,5 metri quadri (peso rider sempre intorno ai 70-80 kg). I rider più leggeri opteranno per vele nel limite inferiore dei range sopra indicati. La vela più grande e potente vi servirà per esercitarvi ad ottenere e gestire le prime planate, con vento di intensità intorno ai 15-18 nodi. Quella più piccola vi servirà se vorrete uscire con venti di 20-25 nodi (ma arrivateci per gradi), o con vento molto leggero, per esercitarvi ad eseguire tricks molto didattici (es. backwinded, navigazione bugna in avanti, Hely tack), propedeutici all'apprendimento di manovre più avanzate. Ancora rimarrei su boma in alluminio di misura corrispondente alle vele prescelte, ed alberi con percentuali in carbonio del 60-80%. Per l'albero necessario ad armare la vela più piccola, invece, inizierei ad orientarmi su un albero Rdm (reduced diameter mast), più robusto, e che potrebbe rimanervi per per diversi anni.

 

Torro

 

Eccezionalmente, soprattutto nel caso di rider leggeri che iniziano da bambini, la prima tavola è subito una tavola (sempre freeride per lo più) di volume modesto, dell'ordine di 120-130 litri. Se questi principianti, si dimostrano lesti ad apprendere, passano poi, rapidamente, a tavole di litraggio modesto (90-110 litri), magari con shape freestylewave.

A parte questi casi specifici, in genere quelli che avranno imparato a planare e manovrare decentemente su una tavola freeride di volume intermedio, dovranno scegliere "cosa fare da grandi", anche perchè, magari, inizieranno ad aver voglia di uscire al mare con le prime piccole onde. Inoltre, anche soprattutto con piano d'acqua mosso, quando il vento supera i 20-25 nodi, tavole di volume superiore ai 120-130 litri, con pinne di lunghezza superiore ai 30 cm, diventano poco confortevoli in quanto oppongono troppa resistenza in acqua (avrete la sensazione di una tavola dura sotto i piedi), e poco manovrabili. Quindi, inevitabilmente, si pone la necessità di scendere ulteriormente di volume, e magari di cambiare shape.

Per quelli che non vogliono orientarsi verso le tavole slalom (perchè la velocità non è la loro passione), segnaliamo questo ampio articolo sulle peculiarità delle tavole freestylewave e wave.

 

RRDFSW111

 

E' importante anche evidenziare che per scendere a tavole di volume ridotto, risulta indispensabile imparare la waterstart. In realtà, questa non è da considerarsi una manovra avanzata, ma una manovra base che andrebbe appresa prima possibile. Al riguardo, vi segnaliamo questo articolo che contiene un video didattico molto interessante.

  

Correlazione intensità venti - superficie vele - tavole utilizzate

Per chiudere questo articolo, e per chi volesse iniziare a ragionare in prospettiva..., vi proponiamo la nostra attuale e personale tabella di correlazione tra l'intensità del vento, la superficie in mq delle vele, il volume e lo shape della tavola, impiegati durante le nostre sessioni. Precisiamo che il nostro peso è di circa 70 kg, e chi scrive è un rider di livello intermedio. Rider più avanzati potranno utilizzare tavole differenti, arrivando in condizioni wave serie a tavole anche di 60-70 litri (trifin o quad, a seconda dei gusti). Aggiungiamo anche che l'opzione del freeride per i venti leggeri, può essere una scelta facoltativa, obbligata solo se si vuole planare sempre. Se, invece, ci si stufa di andare avanti ed indietro e si preferisce rinunciare a planare sempre, privilegiando la possibilità di avere una tavola ed una vela più manovrabili, con in quali esercitarsi a fare i tricks con vento leggero, si può uscire, anche in queste condizioni, con un Fsw/freestyle sui 100 litri, e con una vela allround/wave/freestyle anche di metratura inferiore a quella riportata nella tabella.

 

Intensità del vento (kts)Piano d'acquaVolume (litri) e shape tavolaMisura (mq) e tipo della vela
10 -15piatto o chop inferiore al metro115 freeride6,5 freeride
 16-18 chop massimo di un metro106 FSW (pinna di serie da 32) 6,4-5,8 allround/wave
 20-22 chop o onda di 1-1,5 metri

 106 FSW (pinna FSW da 25);

86 wave trifin (settato come singlie fin)/87 quad,

se il vento è molto costante 

 5,5 allround/wave
 25 onda massima di 2 metri 

106 FSW (pinna FSW da 25);

86 wave trifin/87 quad, se il vento è molto costante 

 4,7 wave

 

 30 onda massima di 2,5-3 metri 86 wave trifin/87 quad 4,2 wave

 Maggiore di 30 kts e fino a 40

(oltre non esco)

 onda fino a 4 metri (al largo),

2/3 metri a riva

 86 wave trifin/87 quad 3,7 wave 

 

 

Aloha. Fabio

Leggete anche l'articolo su come si armano/preparano la vela e la tavola. 

Leggete anche l'articolo sulla teoria della planata.

 

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I consigli del forum di Waterwind

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    • Ciao Alberto. Mi ritrovo nella tua scaletta. Quanto da te scritto spiega anche perchè cerco sempre di evitare di essere sovrainvelato. Vado solo forte, ma manovro male.... Poi, dopo aver appena visto il video di Hookipa con Bernd Rodiger che scende backwinded da onde di più di un albero, mi viene solo da pensare: basta scuse e diamoci sotto (anche se non diventeremo mai come Rodiger)
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    • Premesso che l'oggetto della discussione da te aperta, "Imparare a planare con vento rafficato", già di per sè non è pienamente centrato (il tuo problema non è imparare a planare con vento rafficato, ma imparare a planare....), nell'ultimo tuo post, a cui ho fatto riferimento nella mia risposta, in ordine hai posto le seguenti ulteriori questioni: 1) Come uscire da una posizione di costante...
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    • da ita4012
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