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Manovrare nel chop!
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19/10/2024 12:53 - 19/10/2024 12:54 #18583 da ita4012
Ciao Alberto. Mi ritrovo nella tua scaletta. Quanto da te scritto spiega anche perchè cerco sempre di evitare di essere sovrainvelato. Vado solo forte, ma manovro male....
Poi, dopo aver appena visto il video di Hookipa con Bernd Rodiger che scende backwinded da onde di più di un albero, mi viene solo da pensare: basta scuse e diamoci sotto (anche se non diventeremo mai come Rodiger)
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Risposta da ita4012 al topic Manovrare nel chop!
Per me in ordine di difficoltà crescente in strambata:
1 acqua piatta vento ok
2 su onda ampia e non troppo ripida (tipicamente al largo)
3 molto soprainvelato
4 molto choppato
Se con vento fotonico trovo più facile strambare con l'onda che in acqua piatta perché posso farlo in surfata con la vela scarica e quindi andando più piano. Quindi direi utilizzando l'onda anche nel choppone. Virata sono una pippa, non mi vengono mai e praticamente manco ci provo (ma ammiro chi ci riesce)
Ciao Alberto. Mi ritrovo nella tua scaletta. Quanto da te scritto spiega anche perchè cerco sempre di evitare di essere sovrainvelato. Vado solo forte, ma manovro male....
Poi, dopo aver appena visto il video di Hookipa con Bernd Rodiger che scende backwinded da onde di più di un albero, mi viene solo da pensare: basta scuse e diamoci sotto (anche se non diventeremo mai come Rodiger)
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Ultima Modifica 19/10/2024 12:54 da ita4012.
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18/10/2024 23:35 #18577 da ALBERTOWIND
Risposta da ALBERTOWIND al topic Manovrare nel chop!
Per me in ordine di difficoltà crescente in strambata:
1 acqua piatta vento ok
2 su onda ampia e non troppo ripida (tipicamente al largo)
3 molto soprainvelato
4 molto choppato
Se con vento fotonico trovo più facile strambare con l'onda che in acqua piatta perché posso farlo in surfata con la vela scarica e quindi andando più piano. Quindi direi utilizzando l'onda anche nel choppone. Virata sono una pippa, non mi vengono mai e praticamente manco ci provo (ma ammiro chi ci riesce)
1 acqua piatta vento ok
2 su onda ampia e non troppo ripida (tipicamente al largo)
3 molto soprainvelato
4 molto choppato
Se con vento fotonico trovo più facile strambare con l'onda che in acqua piatta perché posso farlo in surfata con la vela scarica e quindi andando più piano. Quindi direi utilizzando l'onda anche nel choppone. Virata sono una pippa, non mi vengono mai e praticamente manco ci provo (ma ammiro chi ci riesce)
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02/10/2024 10:39 #18512 da ita4012
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Manovrare nel chop! è stato creato da ita4012
In occasione delle ultime uscite (Imperia e Limone del Garda), ho dovuto bordeggiare e manovrare, almeno per una parte della sessione, con piano d'acqua choppato.
Ed in queste condizioni purtroppo tutte le manovre diventano più difficili, e ci si sente più imbranati di quello che si è (o si credeva di essere, dopo aver fatto uscite con piano d'acqua flat...)
Strambare in queste circostanze è meno complicato. Ci si appoggia alla parete di un bel choppone, o di un'onda, e ci si fa spingere mentre si poggia.
I problemi possono essere due. Se l'onda, o il chop, sono ripidi, la loro spinta sul lato posteriore della tavola tende a farla orzare, mentre noi vorremmo poggiare.
Mi sono trovato, a volte, a poggiare, a riorzare, ed a poggiare di nuovo, utilizzando un po' di esperienza e tecnica, descrivendo una rotta a ziz zag, prima del cambio di mure, alquanto comica....
L'altro problema (soprattutto al lago) è quello di incontrare il dorso del choppone successivo in poggiata (nel caso in cui tra i due chopponi successivi ci sia una distanza ridotta), con la tavola che rallenta per risalirlo.
Spesso, per evitare di rallentare troppo e fermarmi, rischiando di cadere, anticipo il cambio di mure, appena mi accorgo di essere finito sopra il choppone davanti....
La virata è ancora più complicata. Orzando e puntando la prua contro l'onda o contro il chop, si fa inevitabilmente rallentare la tavola, che, quindi, ha meno portanza proprio nel momento più delicato: il cambio di mure.
Se non ricordo male, Thomas Traversa suggerisce, in realtà, di sfruttare proprio la spinta della parete dell'onda sotto la pura della tavola, per mantenere stabilità, e compensare la minor portanza della tavola, ma questa strategia richiede un timing perfetto (c'è anche la direzione del vento da gestire), ed io ci sono riuscito poche volte, e comunque non con mare/lago troppo incasinato.
Vedo molti windsurfer abili, che, in realtà, danno priorità al piano d'acqua, e cercano il piatto tra due onde successive, per cambiare bordo, quasi ignorando la direzione del vento, ovvero cambiando mure in anticipo, ed uscendo backwinded.
Poi, ci sono i manici, come Andrea Franchini, che si fanno spingere dall'onda ed acquistano velocità scendendo un po' nel cavo, prima di virare, per poi risalire sulla parete dell'onda, e cambiare mure esattamente sul lip dell'onda. Per me, mission impossible, per ora. Ma ci ho provato....
Voi che trucchi suggerite, che astuzie usate, in queste condizioni?
Ciao. Fabio
Ed in queste condizioni purtroppo tutte le manovre diventano più difficili, e ci si sente più imbranati di quello che si è (o si credeva di essere, dopo aver fatto uscite con piano d'acqua flat...)
Strambare in queste circostanze è meno complicato. Ci si appoggia alla parete di un bel choppone, o di un'onda, e ci si fa spingere mentre si poggia.
I problemi possono essere due. Se l'onda, o il chop, sono ripidi, la loro spinta sul lato posteriore della tavola tende a farla orzare, mentre noi vorremmo poggiare.
Mi sono trovato, a volte, a poggiare, a riorzare, ed a poggiare di nuovo, utilizzando un po' di esperienza e tecnica, descrivendo una rotta a ziz zag, prima del cambio di mure, alquanto comica....
L'altro problema (soprattutto al lago) è quello di incontrare il dorso del choppone successivo in poggiata (nel caso in cui tra i due chopponi successivi ci sia una distanza ridotta), con la tavola che rallenta per risalirlo.
Spesso, per evitare di rallentare troppo e fermarmi, rischiando di cadere, anticipo il cambio di mure, appena mi accorgo di essere finito sopra il choppone davanti....
La virata è ancora più complicata. Orzando e puntando la prua contro l'onda o contro il chop, si fa inevitabilmente rallentare la tavola, che, quindi, ha meno portanza proprio nel momento più delicato: il cambio di mure.
Se non ricordo male, Thomas Traversa suggerisce, in realtà, di sfruttare proprio la spinta della parete dell'onda sotto la pura della tavola, per mantenere stabilità, e compensare la minor portanza della tavola, ma questa strategia richiede un timing perfetto (c'è anche la direzione del vento da gestire), ed io ci sono riuscito poche volte, e comunque non con mare/lago troppo incasinato.
Vedo molti windsurfer abili, che, in realtà, danno priorità al piano d'acqua, e cercano il piatto tra due onde successive, per cambiare bordo, quasi ignorando la direzione del vento, ovvero cambiando mure in anticipo, ed uscendo backwinded.
Poi, ci sono i manici, come Andrea Franchini, che si fanno spingere dall'onda ed acquistano velocità scendendo un po' nel cavo, prima di virare, per poi risalire sulla parete dell'onda, e cambiare mure esattamente sul lip dell'onda. Per me, mission impossible, per ora. Ma ci ho provato....
Voi che trucchi suggerite, che astuzie usate, in queste condizioni?
Ciao. Fabio
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