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Sono subito tornato a Saint Barthelemy, in Valle d'Aosta, a completare l'esplorazione di questo meraviglioso comprensorio di sci di fondo. E' stata un'altra giornata di sci nordico fantastica.

 

Saint Barthelemy, Valle d'Aosta, 13 gennaio 2024

 

Nell'articolo di settimana scorsa, in cui ho raccontato della mia scoperta delle piste di Saint Barthelemy, ed ho fornito un'accurata descrizione del comprensorio, avevo scritto alla fine che sarei tornato presto e spesso qui. Detto, fatto. Il suggerimento di qualche lettore di esplorare la piste che dall'Alpe Champlaisant vanno verso l'Alpe Praz Crou e l'Alpe Pierrey mi ha indotto a tornare immediatamente in questo paradiso.

La scelta è stata dettata anche dalla volontà di sciare in un luogo soleggiato, visto il freddo di questi giorni di gennaio. I pendii dove sorgono gli alpeggi sopra citati sono ben esposti al sole, e quindi la temperatura è risulta davvero piacevole. Anzi, complice l'inversione termica in quota, alla partenza delle piste, alle 11,00, c'erano 4-5 gradi, direi anche troppi.... Ed ho fatto bene ad esplorare subito questa parte del comprensorio ben esposta a Sud Ovest, perchè ho riscontrato ancora un buon innevamento, ma, con gli inverni miti di questi ultimi anni, non è dato di sapere come andrà avanti la stagione. Ovviamente, noi che amiamo lo sci di fondo, ci auguriamo ancora qualche sostanziosa nevicata per il prosieguo della stagione.

In breve, ho raggiunto il centro di fondo di Saint Barthelemy, dove iniziano le piste, ed ho percorso nuovamente il tracciato che conduce alla bellissima Alpe Champlaisant. La neve in questa occasione è risultata meno fresca (settimana scorsa aveva appena nevicato), più ghiacciata e dura, ma più veloce rispetto allo scorso sabato, anche perché, questa volta, sono arrivato con gli sci ben sciolinati (da me - sciolina Toko universale).

Come detto, la giornata di sole è risultata davvero magnifica (le bellissime foto della slidegallery parlano da sole), ed il contrasto tra il cielo azzurro, ed il paesaggio innevato è risultato magnifico, e continuamente emozionante. Sono arrivato rapidamente all'Alpe Champlaisant, senza troppe deviazioni, e, questa volta, senza neanche cadere.... in uno dei due ripidi ed insidiosi tornanti in discesa, sopra l'Alpe Tessiler (vedi la mia traccia qui sotto).

Arrivato all'Alpe Champlaisant, dopo un attimo di contemplazione (posto davvero affascinante), mi sono diretto deciso verso Sud, dopo aver passato il ponte sul torrente. Settimana scorsa, avevo percorso il bellissimo (ma ombroso!) tracciato che da qui raggiunge il Rifugio Magià.

 

Clicca qui, per la fantastica slidegallery completa della mia giornata

 

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Questo tracciato che, all'andata, passa sotto l'Alpe Praz Crou e l'Alpe Pierrey, scende molto velocemente e piacevolmente (ma senza tratti particolarmente ripidi), fino a toccare il punto più basso del tour (circa 1900 metri di quota), in corrispondenza di un'ampia curva in senso antiorario dove si inverte le rotta e si torna verso Nord.

In molti tratti, la pista attraversa bellissimi boschi di pecci e larici, dove regna il silenzio più totale (io ho incontrato solo altri due sciatori qui). Atmosfera suggestiva. Poi, si riinizia a salire. Il profilo altimetrico della mia traccia parla chiaro: da qui, fino al ritorno all'Alpe Champlaisant prevale la salita. Ma la mia fatica è stata degnamente ripagata dagli ambienti e dalle immagini meravigliose che mi hanno regalato prima l'Alpe Praz Crou, più piccola, e poi l'Alpe Pierrey. Qui, volendo, sono possibili anche delle piacevoli soste per rifocillarvi, crogiolandovi al sole (purtroppo, però non ci sono punti di ristoro, per i quali dovete andare invece al Rifugio Magià, o all'inizio delle piste).

Ritornato all'Alpe Champlaisant, sono salito fino a raggiungere di nuovo il tracciato che proviene dal Rifugio Magià.

Come già raccontato nel precedente articolo, questo tratto, per fortuna, vi regala un lungo tratto in piano o leggera discesa, consentendovi di procedere veloci e recuperare un po' di energie, per poi richiedervi l'ultimo deciso sforzo per salire all'Alpe Barbonce, e raggiungere, dopo 17 km, belli stanchi, ma contenti, il punto di partenza presso l'Osteria del Passet, dove sanno dar da bere agli assetati e da mangiare agli affamati.....

Buona sciata. Fabio

Clicca qui, per la fantastica slidegallery completa della mia giornata.

 

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Qui sotto il video di Saint Barthelemy

 

 

 

 

 

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