La virata è una manovra più ostica della strambata, e la virata veloce su tavole da windsurf piccole è veramente una manovra complicata da imparare, perché esige movimenti e tempismo perfetti, e non perdona quasi nulla.
Windsurf, teoria: la virata veloce su tavole piccole
(Podcast disponibile per gli utenti supporters, nella parte centrale dell'articolo)
Infatti, comporta di infilarsi nel vento, e di superare una fase in cui la vela non ha portanza, e non si ha nulla a cui aggrapparsi. In questo articolo, cercherò di condividere la mia esperienza maturata fino ad ora al riguardo.
Saper virare bene su ogni tavola è importante, anche quando non ci sono ostacoli sotto vento, che ci impediscono la strambata. Ci serve, infatti, per guadagnare acqua sopra vento. Quando si è correttamente invelati, o addirittura sovrainvelati, bolinare in planata guadagnando acqua non è un problema. In tal caso, anzi, strambare diventa quasi una scelta obbligata per perdere volutamente un po' di acqua. Ma quando non si è invelati correttamente, o il vento è instabile, o quando si stanno provando nuove manovre, e conseguentemente si perde acqua, o si bordeggia al traverso, virare risulta veramente importante. Anche nel waveriding frontside (vento che viene principalmente da poppa, e faccia del rider rivolta verso la cresta dell'onda, quando punta verso di essa), virare è importante, in quanto, surfando l'onda in favore di vento, si tende a scarrocciare parecchio. Peraltro, le tavole wave in planata bolinano poco, e, quindi, non consentono di guadagnare granché sul bordo.
Fatta questa premessa, vediamo di esaminare insieme le fasi della manovra, ed i movimenti essenziali da eseguire su tavole piccole (in rapporto al peso del rider).
Siamo in planata. Se non abbiamo una buona velocità, e soprattutto se, entrando nel vento, incontreremo un piano d'acqua formato, è meglio accelerare prima di cominciare ad orzare. Per fare ciò, conviene percorrere un breve tratto al traverso. Acquisita buona velocità, si inizia ad entrare nel vento.
A questo punto, si estrae il piede dalla strap posteriore, e lo si porta quanto più vicino possibile al piede anteriore (ancora infilato nella strap), posizionandolo sul bordo sopravento della tavola. Personalmente, ritengo che, soprattutto su tavole fsw o wave, non sia necessario calcare molto con il tallone del piede posteriore per far orzare la tavola. Piuttosto, conviene arretrare leggermente il rig verso poppa (elemento in comune con la virata base), in quanto questo ci tornerà vantaggioso nel momento in cui dovremo passare davanti all'albero: il peso del corpo risulterà meglio contrapposto al peso del rig. Se il rig è troppo avanzato in tale passaggio, quasi inesorabilmente si cade in avanti, o comunque si determina l'affondamento della prua, che non sempre è rimediabile. Ritengo, però, molto importante, quando il piano d'acqua è mosso (e tende a frenare la tavola), e/o quando si è su tavole piccole (magari wave), che perdono rapidamente la planata, effettuare il cambio di mure con la tavola ancora planante, o, almeno, con buona velocità. Ciò consente di avere un buon sostegno al corpo, nel momento in cui si passa davanti all'albero.
Non sei Supporter? Ahi, ahi, ahi! La lettura della parte centrale di questo articolo è riservata ai Supporters di Waterwind.it, che contribuiscono a tenerlo in vita, ed a renderlo più bello! Per diventare un Supporter, clicca qui.