Meno male che ci sono i laghi in questo periodo.... perchè, in queste settimane di bonacce o di brezze leggere in molti spot di mare per noi raggiungibili, senza le uscite al lago, avremmo fatto fatica a contenere l'astinenza. L'uscita di domenica mattina al Pier, sul Garda, è stata un vero toccasana, e ci ha regalato due ore di buon Peler, con temperature ancora molto gradevoli.
Settimana scorsa, era stata Valmadrera (noto spot del Lago di Como) a regalare nel weekend un buon tivano (vento termico del mattino), mentre il Garda aveva offerto ben poco. Questo weekend è successo il contrario.
Sabato gli amici Carlo ed Angelo, e, quel masochista di Michele, nella veste solo di accompagnatore, a causa dell'infortunio alla mano rimediato a Hyeres a fine novembre, hanno sfruttato 15 - 20 nodi di Peler al Pier. Così, sabato pomeriggio, anche il sottoscritto ha elaborato la possibilità di uscire al Pier di domenica. In questo periodo, il Peler ha il fiato un po' più corto (per le minori differenze di temperatura e pressione) rispetto all'estate; e, quindi, non sempre arriva a metà lago (Malcesine, Pra de la fam), o, se arriva, è più debole, e dura meno. Tocca, quindi, andarlo a prendere in alto lago, ed il Pier è sicuramente il miglior posto.
Domenica, svegliatomi alle 6,30, inizio a guardare gli anemometri, preparando la colazione. A Valmadrera, calma piatta, che durerà sostanzialmente tutta la mattina. A Torbole, vento oscillante tra i 5 ed i 7 m/s, con punte anche di 9 m/s. Scelta obbligata: "tocca" andare a trovare gli amici gardesani. Così, dopo gli ultimi controlli e preparazioni, parto alle 7,30 da casa. L'impressione è quella di essere partito un po' in ritardo. Ma l'assenza di traffico, ed il Peler che in inverno entra più tardi, hanno fatto sì che risultassi, poi, in perfetto orario.
Arrivo alle 9,15 al Pier. Parcheggio senza problemi. Alcuni in acqua già planano. Incontro Roberto (Baratti), e gli chiedo consiglio sulla vela da usare. Lui sta armando una vela LoftSail sui 5 ed un'altra sui 6 metri. Sta preparando anche la Starboard AtomIQ 110 2014 (in vendita), ed il 90 litri, sempre Starboard. Guardo il lago. Sono venuto fin qua e voglio stare in acqua, godendo, non meno di 2 ore. Armo la Cheetah 6,5, da abbinare alla Tabou Rocket LTD 115 del 2013, appena presa. Oggi, proverò anche un'altra soluzione per le mani, visto il freddo patito settimana scorsa con i guanti in neoprene a 5 dita. Proverò delle moffole ION Open palm mitten 2,5.
Prima di entrare in acqua, faccio un piacevole incontro, Cristina della Franciacorta. Purtroppo, per problemi di schiena non può uscire, e si apposta con il teleobiettivo, vicino alle scalette per l'ingresso in acqua, a riprendere gli amici surfisti in acqua.
Entro in acqua verso le 9,45. Il sole, per la gioia di tutti, è spuntato dietro il Monte Baldo, ed illumina lo spot, regalando ulteriore tepore. Comunque, per il periodo ed il momento della giornata, la temperatura è eccezionalmente mite: ci sono già più di 10 gradi a prima mattina, all'ombra!
L'impressione è che il vento sia cresciuto, come prevedibile, dopo il sorgere del sole. Deve essere di poco inferiore ai 20 nodi. La conferma arriva poco dopo. Infatti, entrato in acqua con la 6,5 risulto un po' sovrainvelato, e la Tabou Rocket vola. Ma in queste condizioni ho modo di rendermi conto di quanto siano eccezionali i due nuovi pezzi della collezione. C'è poca onda (chop massimo entro il mezzo metro), ma la Tabou sta lì, e plana incollata all'acqua, stabilissima e senza spiatellare. La Ezzy Cheetah gestisce la sovrainvelatura in maniera fantastica, senza strattoni, e rimanendo neutra. Ovviamente, in alcuni frangenti devo aprire un po', lascando la vela, e tenere un assetto del corpo più verticale, per scaricare un po' di vento. Sarò sovrainvelato (e leggermente in affanno) per la prima ora.
Le moffole funzionano alla grande. Quando cado, e le mani si bagnano, percepisco l'acqua fredda (ma non gelida), ma in navigazione sono completamente protetto dall'effetto wind chill, ed il calore del corpo si trasmette rapidamente alle mani, che stanno benone. Inoltre, il fatto di avere il palmo aperto mi consente di avere un'ottima presa ed un ottimo feeling sul boma (anche se rimedierò una vescica).
Viste le condizioni ideali, mi esercito con le mie manovre in planata.
In power jibe, per la prima volta imposto la poggiata alzando anche il tallone del piede di prua (con, l'RRD FSW 111, appena venduto, non erano poi così necessario), e mi butto veramente nella pancia della vela. Bellissimo vedere la tavola disegnare la curva inclinata di 45° gradi sull'acqua. Capisco anche che più entro veloce in strambata, e faccio durare la planata, più facile è la manovra (tavola più stabile, e vento apparente addosso meno forte al momento di strambare la vela). Quindi, prima di poggiare con decisione, faccio un pezzo al traverso in cui cerco di dare gas più possibile. Poi, chiudo la vela e mi butto nella curva. Queste fasi direi che, nel corso di quest'anno, le ho imparate bene. Ora devo lavorare bene sul cambio di posizione di piedi e sul cambio di mure della vela.
Abbastanza presto durante la poggiata, apro la vela, porto l'albero un po' verso l'esterno della curva; contemporanemente, tolgo dalla strap il piede di prua, ruoto i fianchi verso la vela, e poi.... cerco di acciuffare il rig, per riportarlo avanti (già sulle nuove mure), verso l'interno e l'uscita della curva. Ecco, su questa fase devo lavorare molto.
Mi esercito anche con la virata funboard. E' bellissimo entrare nel vento con la tavola che plana ancora a palla, per mettere il piede davanti all'albero (per 1 secondo!) con la prua della tavola ancora ben sostenuta.
Nella prima fase dell'uscita, non sono ancora abbastanza caldo, e sbaglio il timing nel passaggio sulle nuove mure (un po' troppo anticipato).
Poi, c'è un momento magico della sessione, in cui centro due power jibe (chiamiamole così....) e due virate veloci. I muscoli sono belli caldi, io sono mentalmente rilassato e sicuro, ed entro deciso in manovra. Si, perchè per azzeccare le manovre più complesse, non bisogna titubare. Piacevole la sensazione di rimanere asciutto a lungo....
Poi, il vento cala. Rimaniamo in acqua in 4-5 (nel momento clou saremo stati più di 10). Quelli con le vele più piccole sono rientrati. Roberto poi mi racconterà di essere uscito prima con la 90 litri e poi con il 110.
Io con la mia attrezzatura, entro ancora in planata con facilità, quasi quando voglio. Inoltre, è stupefacente constatare come la 6,5 mi consenta di fare la waterstart, anche con vento leggero. Devo dire anche che sono migliorato molto in questa manovra, ed ora, con poco vento, faccio quasi dei passettini con i piedi sulla tavola, e mi rannicchio con il corpo, riuscendo a salire sulla tavola anche con poco aria.
Intanto, a riva intravedo Babbo Natale.... ovvero Marco (Quattrina), venuto a portarmi l'RRD Firewave 102 LTD 2014, preso come tavola da vento forte, e da onda (ovviamente, non quella di Hookipa, ma quella nostrana, o, almeno, europea), ed adatta al mio attuale livello.
Ma, io mi sto ancora divertendo molto in acqua, e lo faccio aspettare ancora un po', fino a quando il vento non scende sotto i 10 nodi.
Esco che sono quasi le 12, molto soddisfatto.
Finalmente, Marco mi mostra il nuovo acquisto.
La temperatura è gradevolissima, al sole ci saranno quasi 20 gradi. Non sento nemmeno bisogno di togliermi all'istante la muta, nè congelerò, al momento di levarmela. L'inverno vero non arriva. Non so se dobbiamo essere contenti, o preoccupati.
Con Roberto discutiamo dell'uscita, e poi ci facciamo una foto ricordo, con il sottoscritto addobbato per le feste.... Si discute anche della trasferta a El Medano (Tenerife), che Roberto ha in programma per aprile. Quasi, quasi, potremmo aggregarci....
Per pranzo, Marco mi porta a Muslone (frazione di Gargnano), al Ristorante/Pizzeria al Paradiso, dove mangiamo degli gnocchi al Tartufo, e da cui si gode una vista spettacolare sul medio Garda (foto sotto).
Ci congediamo verso le 15.
Ed ora vediamo se, prima delle fine dell'anno, si riesce a piazzare qualche altra sessione, magari marina, finalmente!
Aloha e Buon Natale. Fabio Muriano
Per vedere la slidegallery completa della sessione, con oltre 85 foto (tra cui quelle scattate da Cristina), clicca qui.
Mandateci i report (anche brevi) delle vostre uscite con foto e video. Li pubblicheremo su Waterwind, per condividerli con tutti!
Qui sotto, il video della sessione, che ha il valore aggiunto di essere stato girato, in parte, stando a mollo in acqua, nonostante la stagione!