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La salita al rifugio Benigni non è banale, ma l'ambiente in cui si svolge ed il panorama che si gode dal rifugio sono memorabili. Noi lo abbiamo raggiunto da Cusio, in alta Val Brembana.

 

Trekking: Rifugio Benigni da Cusio (Val Brembana)

 

Il dislivello complessivo che si deve superare non deve ingannare: sono "solo" 700 metri, ma, per la maggior parte dei tratti, le pendenze sono notevoli. Se poi optate per la variante del canalino (sentiero 108 e non il 108A), vi toccherà aiutarvi anche con le mani.

Superato l'abitato di Cusio, in macchina si segue la strada che porta ai Piani dell'Avaro. Poco dopo l'abitato, avete un parchimetro per pagare i 2 euro giornalieri (2024) per l'accesso ed il parcheggio lungo la strada. Il sentiero 108 inizia in località "baita Sciocc", a quota 1508 m. Si parcheggia dove possibile lungo la strada. in corrispondenza della partenza del sentiero, distinguibile per la segnaletica e per la presenza di una scala lastricata (vedi nostra mappa).

 

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Fino alla Casera Valletto, il sentiero sale con moderata pendenza, in un bel bosco di abeti, attraversando qualche valletto inciso solcato da un ruscello. Alla Casera Valletto, il sentiero effettua un'ampia curva verso Ovest, e si porta all'imbocco (2,2 km, 50 minuti dalla partenza, e 1700 m di quota) di una valle ripida sopra la quale sorge una bellissima ed ampia conca, sotto la bastionata su cui si trova il rifugio. Dalla Casera, se alzate gli occhi verso NNE, potete vedere la bandiera che vi indica, lassù molto più in alto, la posizione del rifugio. Non scoraggiatevi....

Il sentiero risale la valle con alcuni tornanti, ma comunque con pendenze molto accentuate e vi farà sudare. Questo tratto non è lungo, e conduce al pianoro a 1850-1900 metri di quota che offre un colpo d'occhio fantastico, con prati fioriti (d'estate), ed un placido torrente che lo attraversa. Verso Nord, le imponenti pareti rocciose sotto il rifugio, a destra il passo di Salmurano, e verso sinistra (Ovest) il ripido versante che a breve affronteremo. Qui, in quest'ampia piana, è già possibile avvistare qualche ungulato, e sentire (o vedere) le marmotte. 

 

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All'inizio della piana, il sentiero si biforca. A destra, e verso Nord, prosegue il 108 che sale verso il passo di Salmurano (ma, poco più avanti, non si segue il 107 che conduce al passo, ma si rimane sul 108, se si procede da questa parte). A sinistra, invece s'imbocca il 108A, "Sentiero dei Vitelli", che vi evita il sopra citato canalino (ma che comunque; in alcuni tratti, risale pendii ripidi, su sfasciumi, e qualche tratto relativamente esposto). Noi, con moglie e figlia al seguito, abbiamo seguito il 108A. Questo sentiero attraversa la piana, per poi iniziare a risalire in direzione Ovest un altro ampio e ripido vallone, prima in sponda idrografica destra, e poi, dopo aver attraversato il torrente, poco sotto i 2000 metri, in quella sinistra. Qui, dovrete affrontare un altro tratto ripido, ed esposto, con parecchio pietrame lungo il tracciato. Fate attenzione, soprattutto in discesa, se tornate da questa parte. Ma abbiate fede, perchè, facilmente, poco sopra questo tratto, inizierete ad avere compagnia. A quota di circa 2100 m, finisce il tratto ripido, ed il sentiero effettua un'ampia svolta verso destra, per puntare in direzione NNE, verso il rifugio, sfociando sul 101 che arriva dal Rifugio Grassi. Nel tratto da qui al Rifugio, noi abbiamo avuto la possibilità di incontrare un'incredibile quantità di ungulati, principalmente stambecchi, sia maschi, che femmine, con i piccoli. Alcuni esemplari si sono lasciati avvicinare a qualche metro (vedi foto). L'emozione ha compensato la fatica. Ancora qualche metro e pochi minuti, e siamo arrivati al rifugio (2222 metri di quota, 2-2,5 ore dalla partenza), incrociando, poco prima, la traccia che sale dal canalino (che io avrei fatto volentieri in discesa, per accorciare il percorso, e risparmiare alle mie ginocchia il tratto ripido del 108A, anche se ci hanno detto che lungo il canalino era presente molta acqua di ruscellamento). E' vero però che gli animali li abbiamo incontrati, in abbondanza, proprio lungo il 108A.

Il rifugio è piccolo ma accogliente, e sorge su una sella, allo spartiacque tra Valtellina e Val Brembana, oltre la quale vi appaiono sua maestà il Bernina ed il Disgrazia (nubi permettendo). Dal rifugio, è anche possibile raggiungere qualche cima, più o meno facile, un bel lago, poco sopra il rifugio (vedi nostra traccia), o compiere la traversata fino al Rifugio Grassi, sotto il Pizzo dei Tre Signori. Insomma, da queste parti vale la pena stare più giorni, dormendo in quota.

Noi siamo scesi sempre dal 108A, concludendo la giornata con grande soddisfazione ed avvistando anche altri stambecchi.

Buona passeggiata.

Fabio

Cliccate qui, per gustarvi la bella slidegallery del percorso

 

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