La strada del Ponale è uno dei percorsi escursionistici più spettacolari del Lago di Garda. Scavata nella roccia a strapiombo sul lago, consente di ammirare panorami strepitosi. E' percorribile a piedi, in Mountain bike, o, come abbiamo fatto noi, con le sempre più diffuse E-Bike (le biciclette con la pedalata assistita).
Lago di Garda, strada del Ponale: da Arco a Pregasina ed al Lago di Ledro in E-Bike
L'Alto Garda, oltre che per gli sport acquatici e della montagna, è un paradiso anche per gli amanti della bicicletta, ed in particolare della Mountain Bike. Procuratevi una mappa degli itinerari presso gli Info Point dell'Azienda turistica del Garda Trentino, e vi renderete conto di quanto intricata e sviluppata sia la rete di percorsi, tracciati sia nella valle del Sarca dietro Riva e Torbole, sia nell'afiteatro di monti che circonda il lago. La segnaletica è precisa e ben tenuta. Le piste ciclabili in piano sono, spesso, pavimentate, ed alla portata di tutti. I percorsi in quota sono in genere sterrati, e riservati ai più sportivi.
Sfruttando gli sconti offerti dal nostro albergo, abbiamo affitato due E-Bike da 500 WH da Bike Shop Giuliani, ad Arco di Trento, che ci ha offerto mezzi di qualità, un servizio molto accurato, e prezzi competitivi.
Da tempo, sognavo di percorrere la strada del Ponale, e, finalmente, ho colto l'occasione per scoprire questo affascinante itinerario, che finora avevo ammirato solo dal basso.
Partendo da Arco di Trento, abbiamo dapprima percorso la bella pista ciclabile che costeggia il fiume Sarca, tra vigneti e frutteti (in un tratto, in realtà, passa anche in prossimità di un centro industriale), e conduce rapidamente a Torbole (a foce Sarca, per la precisione, nei pressi del Windsurf Center Segnana). Da qui, abbiamo imboccato la ciclabile, altrettanto piacevole, che costeggia il lago e conduce a Riva del Garda. Questa, sicuramente, è l'opzione migliore al di fuori del periodo estivo. Durante l'estate, quando il litorale di Torbole e Riva del Garda è molto affollato, conviene evitare il tratto di ciclabile a lago, e tagliare per la campagna tra Arco di Trento e Riva del Garda.
Arrivati a Riva del Garda, in qualche modo, si attraversa il centro, molto bello ed elegante (qui non c'è una ciclabile a lago), si supera il porto, e ci si porta sulla Gardesana occidentale (SS 45 bis), che si origina in prossimità dell'imbarcadero, quando questa abbandona l'abitato, dirigendo verso Sud, ovvero verso Limone del Garda. Subito prima della galleria sulla Gardesana, a destra (guardando verso sud) avete l'imbocco della strada del Ponale. Si tratta di una strada, che prende il nome dall'omonimo torrente che scende dalla Val di Ledro, realizzata a metà del 1800, e che fungeva da carrozzabile tra Riva e la valle di Ledro, superando il tratto di falesie strapiombanti sul lago del Monte Oro. La strada ha assolto la sua funzione di carrozzabile fino al 1995, dal momento che, nel 1992, è stata ultimata la ben più comoda nuova strada di collegamento tra Riva e la Val di Ledro. Dal 2004, dopo alcuni anni di abbandono, la strada del Ponale è diventata un affascinante percorso ciclabile, o da percorrere a piedi.
Dopo un primo tratto asfaltato, la strada diventa sterrata (a parte qualche tratto pavimentato in cemento in galleria), e sale con una pendenza sempre molto costante (la costanza si apprezza bene guardandola dal lago), e taglia tutta la parete a picco sul lago. Oggi, la strada è ben protetta da opportuni parapetti (in qualche tratto da transenne); frequentemente, alcuni slarghi o ampie curve, consentono di ammirare gli incredibili panorami sulle smeraldine acque dell'alto lago di Garda più in basso. La pendenza di questo tratto non è veramente impegnativa, anche se, nel nostro caso, sicuramente l'impiego di una bicicletta elettrica, ha reso meno faticosa la salita. Ad ogni modo, riteniamo questo primo tratto fattibile in MTB classica da ciclisti che abbiano un allenamento medio. In questo primo tratto, vi sono anche diverse gallerie, scavate nella roccia, e senza rivestimento. Chiariamo subito, che non sono indispensabili torce, o fanali per percorrerle. La limitata lunghezza, o la disponibilità di aperture laterali, fa entrare abbastanza luce, per poter avere una buona visibilità al'interno. Questo primo tratto, soprattutto d'estate è frequentato anche da molti escursionisti a piedi. Saggiamente, all'interno delle gallerie, sono state separate le vie di transito degli escursionisti e dei ciclisti (pericolosi, soprattutto se in discesa).
Dopo alcuni km di salita, la strada volge verso l'interno ed entra nella valle del torrente Ponale. Qui, troverete un piacevole punto di ristoro, il Ristorante Ponale Alto. Molti escursionisti a piedi si fermano qui, essendo questa la loro meta. Noi abbiamo impiegato circa mezz'ora a raggiungere questo punto, dall'imbocco della strada. Ma, indubbiamente, vale la pena proseguire oltre il Ristorante.
Poco dopo, in località Belvedere, avete un bivio (con evidente segnaletica): imboccando la strada a sinistra si prosegue verso Pregasina. Imboccando quella di destra (che è il vero proseguimento della strada del Ponale), si sale in Val di Ledro ed al Lago di Ledro. Noi, per non perderci nulla, le abbiamo imboccate tutte e due, iniziando da quella che sale a Pregasina.
Superato il ponte sulla valle incisa profondamente dal torrente Ponale, la strada prosegue quasi tutta asfaltata, e riconquista i pendii esposti direttamente sul lago di Garda. Con una serie di tornanti, e qualche tratto più ripido, guadagna ulteriormente quota, ed arriva a congiungersi con la moderna strada che, originandosi dalla odierna SS240 per la val di Ledro, porta a Pregasina. Dovete percorrerne un tratto (attenzione che qui possono transitare anche le auto).
Questa strada attraversa alcuni pendii prativi, ed è contornata dalle prime case di Pregasina. Passerete per un piccolo giardino pubblico con vista lago, dove molti si fermano per rifocillarsi. Consigliamo di non fermarvi qui, e di proseguire per il centro abitato, raggiungibile dopo circa un km. Raggiungete Pregasina, e godetevi la semplice e rustica bellezza dei suoi edifici e la pace del luogo. A noi, che abbiamo percorso l'itinerario il giorno di ferragosto del 2019, è andata ancora meglio, ed abbiamo trovato ad accoglierci la "Festa dell'Ospite". L'idea di una bella birra fresca è stata molto più stimolante del motore elettrico della bici nell'aiutarci a percorrere rapidamente gli ultimi metri. Dal Ristorante Ponale Alto a qui, noi abbiamo impiegato circa un'altra mezz'ora.
Da Pregasina, è vivamente consigliato proseguire per altri 3-4 km circa, attraversando l'abitato, e raggiungere Punta Larici, da cui si può godere un panorama maestoso ed emozionante su tutto il Lago di Garda, non solo verso Nord, ma anche verso Sud, fino a Sirmione!
Noi, questa volta, siamo scesi, e siamo tornati al bivio per la Val di Ledro, al Belvedere.
Durante il ritorno al bivio, abbiamo subito avuto modo di provare l'ebrezza della velocità che si può sperimentare su questi tratti continui di discesa. Mio figlio, che è anche un motociclista, si è divertito un sacco. In realtà, questo primo tratto di discesa richiede attenzione: la strada non è molto larga, i rettilinei non sono lunghissimi, e ci sono alcuni tornanti che richiedono frenate decise e velocità ridotta. Qualche sgommata è partita, ed è venuto fuori il ragazzino che è dentro di noi.... I 40 km/h li abbiamo toccati.... Comunque, in questo tratto, consigliamo vivamente prudenza, anche perchè, oltre ai ciclisti in salita, vi transitano persone a piedi (e nel primo tratto in uscita da Pregasina, anche macchine).
Arrivati al bivio, abbiamo imboccato di nuovo la strada del Ponale, puntando al lago di Ledro. La strada qui è interamente asfaltata, e diventa più larga. In alcuni tratti, è ancora intagliata nella parete rocciosa. La pendenza torna ad essere molto regolare (e non eccessiva), e l'affollamento è minore, anche in piena estate (la maggiorparte si ferma al Ristorante Ponale Alto, o prosegue per Pregasina, o Punta Larici).
Dopo altri 3-4 km di facile salita (anche senza E-bike), in 20 minuti siamo arrivati al punto in cui l'antica strada si innesta nella SS240 che da Riva del Garda sale in Val di Ledro, in corrispondenza dell'uscita da una galleria. Con molta attenzione (le macchine possono sbucare dalla galleria), abbiamo attraversato la strada statale, e ne abbiamo percorso un breve tratto in salita.
Ben presto, fortunatamente, si deve abbandonare la Statale. Si imbocca via San Giacomo, che dopo qualche centinaio di metri vi conduce alla frazione Prè di Ledro. Il paesaggio qui è rurale, con qualche maso e vigneto a bordo strada. Le case iniziano ad avere un aspetto montano. Il Lago di Garda in linea d'aria è vicino, ma l'ambiente è già diverso.
Si prosegue in via San Giacomo, diretti a Molina di Ledro. Qui viene il tratto più impegnativo, perchè più ripido. Bisogna superare il contrafforte che delimita ad Est il Lago di Ledro.
La strada, in qualche punto, è sterrata, e con dei tornanti. Confesso qui di aver utilizzato maggiormente l'ausilio della pedalata assistita, sia per la stanchezza accumulata sino a questo punto, sia per la voglia di raggiungere rapidamente la nostra meta finale, il Lago di Ledro (dal bivio ci abbiamo messo poco meno di un'ora).
Il Lago di Ledro è un'altra piacevolissima sorpresa dell'itinerario. Incastonato tra le montagne, è situato a circa 650 metri quota. L'ambiente intorno e le sue rive sono molto piacevoli, e le sue acque (anche con cielo coperto, come nel nostro caso) hanno delle sfumature di verde stupefacenti. Le sue rive sono attrezzate con spiagge, ed aree a prato, dovete potersi rilassare, o con punti di ristoro dove rifocillarsi. E' possibile effettuare a piedi o in bicicletta tutto il giro del Lago. Noi abbiamo percorso solo un tratto della strada pedonale e ciclabile sulla sponda Nord.
Dopo esserci riposati un po', è iniziata l'emozionante discesa per tornare a Riva del Garda, che ci ha richiesto solo mezz'ora. Già abbadonate le sponde del lago di Ledro, è inevitabile lasciarsi andare, scordarsi talora dei freni, e buttarsi a rotta di collo lungo la strada che si dirige verso il lago di Garda. Fate attenzione, subito dopo Molina di Ledro, ai primi tornanti stretti, ed ai tratti sterrati. Nel tratto in cui abbiamo seguito la Strada Statale 240 il sottoscritto ha raggiunto i 57 km/h....
In breve, si ritorna al bivio, poco sopra il Ristorante Ponale Alto, e poi si prosegue lungo il tratto di Strada a picco sul lago. Qui il tracciato, come abbiamo già detto prima, è sterrato, e può essere più affollato. Consigliamo di scendere con saggezza, limitando la velocità nelle curve, nei tratti più stretti, e nelle gallerie.
In men che non si dica, ci si ritrova di nuovo a Riva del Garda.
Arrivati qui, è inevitabile provare una sensazione di piena soddisfazione per la bellezza dell'itinerario percorso, e della giornata trascorsa. Gli occhi e la mente sono pieni dei panorami e degli scenari che vi sono passati davanti lungo il percorso.
Il Garda gode di un clima mite, e, quindi, tranne alcune giornate invernali di brutto tempo, o più fredde, se le previsioni garantiscono il sole, potete percorrere l'itinerario praticamente tutto l'anno.
Ma l'itinerario descritto sin qui è solo uno dei tanti che aspettano di essere da voi scoperti nell'Alto Garda. E non vi basterà una sola vacanza per esaurirli tutti.
Buona Pedalata. Fabio Muriano
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Leggete anche l'articolo relativo all'escursione in E-Bike da Carlazzo in Val Cavargna al Monte Garzirola.
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Un bel video che vi dà un'idea dell'itinerario