Questa volta lo staff di Waterwind si è davvero superato e, per questo test, mi ha recapitato la "Ferrari" delle vele wave 4 stecche: sto parlando della Severne S1 pro 2019.
Windsurf, test vele: Severne S1 Pro 2019
Il modello in questione misura 4,8 mq, si arma con un albero di 4 mt con 2 cm di prolunga e 164 cm di boma.
La versione "pro" si avvale della ormai collaudata tecnologia "hyperspider", che la rende con ogni probabilità la vela più leggera sul mercato (mantenendo comunque una certa robustezza che, nel 2019, sembra sia stata incrementata rispetto agli anni precedenti), in cui ogni cm di superficie è studiato per gestire carichi e tensioni in modo del tutto uniforme, ottenendo come risultato una stabilità, una reattività e duttilità impressionanti.
Il peso si attesta sui 2,6 kg, ed, effettivamente, penso non sia facile trovare di meglio in giro... Per contro, bisogna ammetterlo, il prezzo non è certo dei più economici: per il modello in questione ci vogliono ben 1119 "euretti" di listino, ma ci sono alcune considerazioni che vanno fatte prima di abbandonare definitivamente l'idea di portarsi a casa un simile gioiellino.
La prima è che questa vela, proprio per le sue caratteristiche costruttive, permette di coprire un range di vento molto più ampio sia in alto che in basso, consentendo di eliminare almeno una misura da un classico set wave, nel mio caso (peso 72kg) questa 4,8 ha reso "inutile" la 5,3.
A conti fatti, quindi, il vantaggio diventa doppio: agendo sulla bugna si riesce a darle più o meno "pancia" mantenendo comunque un profilo assolutamente stabile; quindi, si può surfare con una 4,8 (nel nostro caso), mentre gli altri in acqua sono con le 5,5... E vi sembra poco? Un amico slalomaro, uscendo dall'acqua con la sua 7,5, una volta mi ha chiesto scherzando da che parte si leggeva la misura della vela, perchè più che una 4,8 planavo come se avessi una 8,4...
Anche "cazzata alla morte" conserva tutte le sue caratteristiche (cosa che non sempre ho riscontrato in vele a 4 stecche), non diventa nervosa e continua a distribuire uniformemente la potenza.
Cosa posso dire, questa vela è realmente sbalorditiva; avevo letto da qualche parte che "crea dipendenza" ed è proprio così! Dopo averla provata, si fa fatica a tornare indietro. A parte la già citata leggerezza e il profilo praticamente perfetto, è estremamente neutra in surfata, potente quando serve, e anche nei salti e nelle rotazioni non è mai nervosa, e sembra sempre assecondare le volontà del surfista.
Esteticamente è bellissima, e tutto è stato studiato in modo molto razionale per contenere i pesi, senza orpelli inutili.
Ma vogliamo trovarle un difetto? Ebbene sì.. la sacca! È un po' "striminzita" e anonima per una vela del genere... mi sarei aspettato qualcosa di più sontuoso, ma fortunatamente è solo un accessorio e in Severne evidentemente si bada solo alla sostanza...
Le foto qui pubblicate sono state scattate nel famoso spot del Cabezo, a El Medano, Tenerife, Canarie, dove la vela è stata testata a dovere, dopo le prime prove fatte nei miei homespot liguri.
Putropppo, un infortunio alla caviglia, rimediato in un over rotazione durante un forward, mi ha costretto dopo una settimana a Tenerife, ad uno stop forzato. Nei giorni di riposo, ho comunque avuto modo di incontrare e scambiare due chiacchiere con i tanti rider professionisti presenti a El Medano, per allenarsi e per l'imminente tappa wave del PWA, tra cui il campione in carica Victor Fernandez, e Jaeger Stone. Quest'ultimo mi ha mostrato e descritto in anteprima la S1 Pro 2020, che uscirà a ottobre-novembre, e che potrebbe essere oggetto di una prossima recensione sempre qui su Waterwind.it.
Aloha!
Max
P.S. La redazione di Waterwind.it ringrazia Gianpiero Venè, distributore italiano di Severne e Starboard, per la gentile collaborazione.
Senza il vostro sostegno, Waterwind non esisterebbe. Diventa nostro supporter!
Se vuoi fare pubblicità con noi, leggi qui, o contattaci.
Collabora con noi. Leggi qui!
Acquista i nostri gadgets. Visita il nostro canale YouTube.