Finalmente, sono riuscito a provare anche la mitica Puzziteddu. Giornata di maestrale intorno ai 20 nodi, e belle onde regolari di circa 2 metri.
Windsurf, report: Puzziteddu, 25 luglio 2017
Dati tecnici uscita:
Vento: Maestrale intorno ai 20 nodi.
Piano d'acqua: treni di onda regolari sui 2 metri, lisce e frangenti nelle zone di basso fondale, fino ad un centinaio di metri dalla riva, anche 3 più al largo, ripide, ma non frangenti.
Vela: RRD Profreak 5,2, e poi Vogue 5.6 2017.
Tavola: RRD Wave Cult 90 litri 2017
Peso del rider: 70kg
Abbigliamento: Shorty Gul 3/2
Commenti ed impressioni
Il programma della giornata prevedeva visita all'area archeologica di Selinunte la mattina, e sessione a Puzziteddu il pomeriggio. La giornata di maestrale con cielo azzurro intenso ha esaltato i colori delle rovine di Selinunte, che sono apparse in tutto il loro splendore. Appagata la mente con un po' di cultura, abbiamo puntato dritti all'ASD Reef di Puzziteddu per far sfogare anche il fisico, e saziare la sete di windsurf.
Lo spot di Puzziteddu (leggi qui recensione dettagliata dello spot) è selvaggio e molto suggestivo (leggi recensione dettagliata dello spot), una spiaggia di sabbia in fondo alla campagna di Mazara del Vallo, coltivata a vigneti. Una lunga spiaggia si estende tra il faro di Capo Granitola ed un tavolato roccioso ad Est. Dalla duna costiera, mi sono subito apparse le famose onde regolari di Puzziteddu, sferzate da un vento al traverso, che nebulizzava il lip.
Sono entrato nella sede dell'ASD Reef Puzziteddu, dove, una volta tesserati, Debora ci ha rifocillato, ed il padrone di casa, Antonio Capuzzo (Francesco è a Fuerte per il PWA freestyle), mi ha consigliato e consegnato l'attrezzatura per il noleggio. Ho preso una RRD Wave cult da 90 litri, ed una vela RRD Style Pro 5,2, avendo stimato il vento sui 20-25 nodi (più forte fuori).
Va onestamente detto, che, contrariamente alle onde, il vento non è stato dei migliori.
Di fronte alla spiaggia dell'associazione, per almeno un centinaio di metri, il vento è risultato, per buona parte dell'uscita, alquanto instabile, ed a tratti debole, rendendo l'uscita contro le prime onde importanti con la 90 litri non proprio comoda (io già sognavo una partenza a palla con qualche bel salto).
Solo fuori, e soprattutto sopravento (verso Capo Granitola, ad Ovest), il vento risultava più disteso. Credo che il maestrale, per entrare bene su tutto lo spot, debba essere più forte. Altrimenti, entrando side-off, e venendo da terra, risulta un po' a folate nel primo tratto. Il ponente, probabilmente, entra meglio. Non amo trovarmi tra le onde con poca potenza, e, quindi, dopo mezz'ora sono rientrato per chiedere il cambio di vela, e sono passato ad una 5,6.
Sia questo cambio, sia il fatto che verso le 16,00 il vento è salito d'intensità, mi hanno consentito di godermi 40 minuti circa di divertimento, potendo risalire a piacimento, andare dove volevo, e quindi riuscire ad approcciare le onde di Puzziteddu, al rientro, per qualche bella surfata. Ecco, le onde, qui, sono, sicuramente, la nota più piacevole: belle ripide, lisce, ed in serie regolari. E partono da lontano, quindi, si può surfarle a lungo.
Peccato che io non abbia ancora imparato il timing giusto per prenderle, e troppe volte mi lasci superare dalla cresta che passa "indenne" sotto la mia tavola. Va anche aggiunto che per godersi al meglio Puzziteddu, bisogna conoscere lo spot, e la prima volta si paga la scarsa conoscenza di dove ci sono le onde migliori, dove iniziare a surfarle, ed anche della posizione delle pietre più pericolose sommerse vicino a riva, per poter surfare con più tranquillità.
Ahimè, in una delle uscite per superare lo shorebreak, una raffica improvvisa mi ha colto di sorpresa, e, cadendo con il trapezio dentro la vela, ho rotto il ferzo. La vela RRD in questione, benchè tramata, non ha certo la resistenza delle mie amate Ezzy, che oltre ad essere tramate, hanno un X-Ply molto elastico. Comunque, Antonio mi ha fatto mettere un adesivo, ed ho potuto godermi lo spot ancora per un'ora, fino a quando il vento è calato di nuovo. Sfrutterò subito l'assicurazione VDWS appena fatta....
Alle 17,30 circa, ho chiuso la sessione, rallegrato anche dal fatto, che, una volta tanto, la moglie si è rilassata nella stessa spiaggia dove sono uscito in windsurf, godendosi ombrellone e sdraio messe a disposizione dall'ASD. A fine sessione, ho scambiato quattro chiacchiere con i rider locali, che hanno confermato le mie impriessioni sulla non ottimale qualità del vento, e sulla bellezza delle onde.
Siamo andati via intorno alle 18,00, e non ho potuto salutare Antonio, perchè il "ragazzino", dopo aver fatto lezione di kite ad un po' di persone, si stava godendo le onde in windsurf, gestendole con abilità anche senza planare in uscita.
Il rientro a Castellammare è stato un tipico miscuglio delle sensazioni che ti regala la Sicilia. Da un lato, le magnifiche colline intorno a Salemi-Salaparuta, visibili dall'autostrada, che si stagliavano dorate contro il cielo azzurro, alla luce del sole di fine giornata. Dall'altra, un "simpatico" siparietto, con uno dei locali, che ha deciso di entrare con la macchina in una strettoia quando io ero già dentro da un pezzo con la mia. Se non mi fossi rassegnato a fare 50 metri di retromarcia, sarei ancora là (e questo articolo non sarebbe mai stato scritto), a rivivere la scena del film "Via Castellana Bandiera"), segnalatomi (per sdrammatizzare) da Danilo Lanteri.
Buon Vento. Fabio
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Il video della sessione allo Stagnone ed a Puzziteddu