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Meno male che venerdi 17 dovrebbe essere un giorno sfortunato.... Per noi, venerdì 17 giugno 2016, ad Andora, è stata la luce in mezzo ad un buio fatto di continue perturbazioni che stanno caratterizzando questa primavera nel Nord Italia, regalando tanto vento quà e là al mare, ma pochi termici sui laghi prealpini. Libeccio a quasi 40 nodi, ed una giornata meravigliosa di sole.

Puntualmente preannuciata nel forum di waterwind, e nella mailing list del nostro gruppo uscite, non ci siamo fatti scappare questa inusuale (siamo a giugno!) giornata di Libeccio sul ponente Ligure, che, peraltro, ha fatto seguito a quella di mercoledì 15.

Appuntamento con Mirko, con il dottore, Andrea, e con suo figlio Davide, nonchè con alcuni altri amici sul posto (Marco e Norby dalla zona di Legnano). Poi, sul posto ad Andora le tante facce di amici ormai note, che rendono così bello ogni volta tornare in questo spot.

Dopo la saggia defezione di Mirko (da pazzi tentare di entrare in acqua oggi, senza saper fare con padronanza la waterstart), con Andrea ci siamo trovati al solito Carrefour ad Assago verso le 10. Il dottore è un mito: svegliato alle 5,30 in reperibilità, è andato a fare una bella angioplastica, poi ha recuperato il figlio Davide in stazione, in arrivo da Bologna, dove Davide studia all'università, e poi si è sparato una giornata di windsurf a quasi 40 nodi, fino alle 18,00.....(e poi il giorno dopo ha provato anche a prendere il Tivano a Valmadrera, sul lago di Como all'alba).... L'incredibile Hulk gli fa un baffo, in confronto!

 

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Siamo arrivati sullo spot verso le 12,30. Già alla mattina presto, l'anemometro di Capo Mele ci aveva fatto capire che razza di giornata ci avrebbe aspettato: 26 nodi, alle 9 di mattina, erano indice di vento tosto di sicuro nella parte centrale della giornata.

 

Io Andora

 

Siamo abituati ad Andora in versione invernale, quando solo noi, pazzi surfisti, osiamo affacciarci in spiaggia, con mareggiata e vento forte. Siamo a giugno, e la località si presentava più vivace nella parte a mare, con alberghi e bar frequentanti da turisti, e gli stabilimenti in spiaggia tutti attrezzati (ma con gli ombrelloni chiusi, e bandiera rossa). 

 

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Al nostro arrivo, già diversi windsurfers in acqua, e tutti con vele piccole (4,7 - 5). Marco di Torino, nonostante le febbre.... (ma prevale sempre quell'altra di febbre), si era già sparato due ore, dalle 10,00. Presente anche il Gianky, con la moglie Nuccy, e con una muta "nuova di pacca", che gli abbiamo tutti invidiato.

 

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Dopo aver parcheggiato, iniziamo a scaricare. Vorrei usare il Fanatic freewave TE 105 2012, recentemente acquistato, magari con una pinna più piccola di quella di serie. Ma, le condizioni mi portano a preparare anche la Tabou 3s 86..... A riva, sulla scogliera davanti al circolo, misuro 32,5 nodi su una raffica, fuori saranno anche più toste. La cosa buona, comunque, è che il vento medio è piuttosto costante (25-30 nodi), e soprattutto arriva tranquillamente finosotto riva. Oggi non sarà un problema venir fuori dallo shorebreak a riva. Probabilmente, il cielo ovunque azzurro, anche nell'entroterra, aiuta il vento a distendersi al meglio.

 

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Armo la 4,2 Ezzy Tiger 2014, ben cazzata di caricabasso, ma mi porto vicino alla spiaggia anche la 3,7.... Esito ad armarla, oltre che per il fatto che non dispongo di un albero ideale, anche perchè vorrei mantenere potenza anche negli scarsi, per non avere una vela in mano poi troppo nervosa (e non sono sicuro che negli scarsi oggi sia da 3,7).

 

Andrea prepara un RRD FSW 111 LTD, ed un JP FSW 93 per Davide, con vele piccole. 

 

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Becchiamo Norbi e Marco (i legnanesi). Norby ha i Goya con sè (One 94 e Quad 78). Marco ha preparato l'attrezzatura, ma poi decide, saggiamente, di non entrare in acqua a farsi male, non essendo una giornata per il suo livello.

Poco prima di entrare in acqua, verso le 14, incrociamo alcuni appena usciti, che ci dicono di aver fatto fatica a tenere le vele sui 4 metri. Norby arma la 3,7.....

 

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Io decido di provare con la 4,2, visto che è già pronta, ed esco con la 86. Dobbiamo tutti uscire dalla spiaggia libera (i bagnini appena ci avviciniamo agli stabilmenti ringhiano), dove però i cavalloni talora sono tosti (qualcuno appena fuori arriverà a quasi due metri). Aspetto un momento in cui il mare è più spianato, e parto. Il vento forte fa acquisire subito velocità e planata ed in un attimo si è fuori dalla zona dei frangenti. Si va alla grande, mi sento trimmato giusto con vela e tavola. Fuori ci sono già dei bei panettoni (arriveranno ad oltre tre metri...nel momento migliore). Con la 86, bolino di brutto, e risalgo talmente tanto sopravento, che ad un certo punto non riconosco bene la riva da lontano. Ma tanto, basta provare a strambare e con la 86, per perdere acqua di sicuro...... Al rientro, ci sono delle belle onde surfabili (vedi video e foto). Faccio delle mini sessioni di 30 minuti. Poi, torno a riva a rifiatare e fare qualche ripresa. Invece, il dottore e Davide (che ha pure fatto tardi per vedere l'NBA nella notte), ci danno dentro di brutto e stanno fuori parecchio. Andrea, peraltro, esce parecchio al largo (Andrea esci troppo!). Spaccano di brutto....nel senso che letteralmente iniziano a spaccare un po' di attrezzatura (a dire il vero qualcosa di vintage lo sfoggiano, ed un po' di rinnovamento, ogni tanto, ci può stare). In ordine, rompono:

 

- un piede d'albero (per fortuna a riva)

- una vela decathlon

- un albero...

 

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Quasi insuperabili. Norby cerca di fare di meglio e di spaccare il Goya One. Poveraccio, rimane impigliato con la tavola e poi con il trapezio ed il piede, nella cima dei galleggianti che delimitano la zona di balneazione, e staziona pericolosamente davanti alla punta di una scogliera frangiflutti che entra in mare perpendicolare alla spiaggia. Quando sembra che la corrente lo abbia portato in salvo, sottovento alla scogliera, un'onda gli strappa l'attrezzatura e gliela fa strisciare contro gli scogli. Per fortuna, io sono sugli scogli proprio in quel momento a fare riprese, e con me c'è Marco di Busto Arsizio. Gli prendiamo subito la vela, che esce indenne dalla disavventura, e la tavola che mostra solo qualche scalfitura a poppa. E' andata bene: poco danno, considerato il rischio. Poi, in giornata qualcun altro finirà a scogli (anche in questo caso, senza grossi danni), o rischierà di finirci, salvandosi all'ultimo con una provvidenziale waterstart.

 

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In una delle pause, vado al bar dello stabilimento vicino alla spiaggia, e chiedo, in ordine, se hanno sostanze stupefacenti (!), una redbull, ed un caffè. Prendo quest'ultimo.... Mi sento leggermente fiacco oggi, ed, invece, la giornata richiede tanta energia...

Comunque, rientro in acqua a più intervalli, cercando di non strafare. Davide si mostra il più bravo di noi tre, con belle strambate, e soprattutto con una serie di salti (vedi video) sia in uscita (uno spettacolare, su una bell'onda ripida), sia al rientro. Qualcun altro rientra a palla, superando e saltando le onde a riva, rischiando di fare strage di surfisti (siamo tutti ammassati in partenza nella spiaggia libera). In acqua, incrocio più volte Andrea, e Davide, ed anche una volta il Gianky. Belle sensazioni.

 

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Decido di fare ancora un paio di rientri in acqua dopo le 16, ma in realtà con la 4,2 e la tavola piccola non si rivela una scelta felice. Il vento tra le 16 e le 17,30 circa ha un calo, e diventa almeno da 4,7 se non da 5,5. Scarroccio e finisco in uno stabilimento poco sopravento della foce del fiume. Subito un bagnino viene ad informarmi che non avrei potuto atterrare in quella zona. Gli spiego il mio problema con la vela troppo piccola, e me ne vado. Ecco, questa storia degli stabilimenti sarà l'unica nota negativa della giornata. L'amico Pino (oggi, purtroppo, non presente) mi informerà poi con un messaggio che qualche gestore deve aver chiamato la Capitaneria, e che hanno avvisato l'ASD di Andora, minacciando tolleranza zero per l'indomani. Il bel Paese.... Oggi, ho visto in acqua in tutta la giornata solo tre bagnanti... Il vento forte (le folate alzavano la sabbia) ha fatto scappare molti, i cavalloni e la forte corrente a riva sconsigliavano e scoraggiavano dal fare il bagno, la temperatura non era ideale per una piacevole nuotata.... Chi avremmo dovuto mettere in difficoltà? Nessuno. Ma il buon senso come al solito non prevale, e prevale la prepotenza e l'arroganza di chi continua, spesso, a considerare le spiagge e le acque pubbliche, come proprietà privata. E la capitaneria non dovrebbe avvallare certi atteggiamenti, Sia ben chiaro: in giornate ideali per la balneazione, sono il primo a ritenere che debbano rispettare corridoi di uscita e tutte le regole del caso per evitare collisioni, e problemi a bagnanti. Ma, ieri, eravamo un pericolo solo per noi stessi.... Aggiungo, anche, che, a dire il vero, i bagnini dello stabilimento in corrispondenza dello scivolo di vicolo delle vignette sono stati più gentili, almeno sul finire della giornata, e mi hanno offerto di riportare l'attrezzatura su dalla spiaggia passando dallo scivolo. Sarà perchè gli ho preso un caffe? Vorrei che imparassimo dalla Francia, per questo aspetto, dove le spiagge sono per lo più tutte libere, gli stabilimenti sono un'eccezione, e comunque piccoli, ed il mare è veramente di tutti, pure nel rispetto delle regole....

 

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Tornando all'uscita, ritornato alla spiaggia libera, mi sono rifocillato con le ciliegie di Andrea. Alle 17,30 Andrea e Davide sono rientrati in acqua con vele più grosse (Davide con una 5,7 - vedi video), a godersi una meravigliosa ultima parte di sessione con tutto il mare a disposizione (per un attimo due soli in acqua - poi sul tardi si presenteranno altri, dopo il lavoro). Nel mio caso, ha prevalso la pigrizia, e non ho avuto voglia di armare un'altra vela più grossa. Ho messo via tutto, ed ho aspettato che gli altri amici finissero la sessione (Davide uscito dall'acqua quasi alle 19,00); mi sono goduto la bella atmosfera di fine pomerggio, ed ho fatto a Davide le ultime riprese.

Avremmo poi voluto finire in bellezza, sorseggiando una birra su un'amaca nel giardino di una casa sulle colline liguri al tramonto...., ma i sogni rimangono sogni, e siamo tornati a casa, raggiungendo Milano alle 22,00.

Ed ora speriamo in una bella tre giorni al garda il prossimo weekend.

Aloha. Fabio.

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Il video della sessione.

 

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