La mia prima barca a vela seria è stato il 470. E' una deriva storica e molto tecnica, ancora oggi classe olimpica, in grado di insegnare molto a chi desidera capire come condurre al meglio una deriva sportiva.
Vela: le regolazioni e la conduzione di una deriva sportiva
Ma non solo. Il 470 è un'imbarcazione che può insegnare molto anche a chi desidera poi passare alla navigazione sulle barche cabinate. Infatti, questa barca dispone di molte delle regolazioni
che si trovano anche sulle barche cabinate, con il vantaggio, come tutte le derive in genere, di essere più reattiva alle manovre, o alle sollecitazioni di vento ed onde, consentendo quindi di constatare, con più immediatezza, e spesso a proprie spese...con una bella scuffia, l'effetto delle proprie scelte. Ricordate sempre che molti grandi velisti oceanici, o comunque d'altura, sono stati derivisti.
Oggi vanno di moda gli skiff, sovrainvelati, plananti e molto veloci, che richiedono equipaggi più acrobatici per la necessità di muoversi a bordo con molta rapidità, ma in realtà volutamente più semplici quanto a regolazioni, ed a conduzione di base della barca. Basti dire che sono tutti armati con il gennaker, che è molto più facile da rendere efficiente, non essendoci tangone, o barber-hauler da regolare.
In ogni caso, sia che siate armatori di una deriva tradizionale, che di uno skiff, o anche di un cabinato, vorrei consigliarvi la lettura di un manuale in lingua inglese che diversi anni fa, all'inizio della mia carriera di derivista, trovai sul sito internet dell'associazione di classe USA del 470.
Cliccate qui per scaricare il manuale
Nel manuale, l'autore, Arthur Gurevitch, tratta un'ampia serie di tematiche. Dopo alcune questioni preliminari (dati della barca e regole di navigazione), si comincia a fare sul serio con la regolazione delle manovre fisse della barca. E' da questo manuale che ho imparato veramente a regolare l'inclinazione dell'albero in base alle diverse condizioni di vento (più appruata/più appoppata, e misurata con il cosiddetto "rake"), capendo l'effetto e la convenienza delle diverse posizioni. Si passa, poi, alla conduzione di base della barca di bolina ed alle andature portanti, ed alla descrizione delle manovre di virata e strambata. Ma non solo: l'autore si sofferma molto anche sulla regolazione fine della barca, e soprattutto delle vele, e sull'assetto dell'equipaggio per rendere la barca più performante di bolina, al lasco e di poppa. Lo bolina, in particolare, che apparentemente è un'andatura più facile, è quella che mette più in risalto le differenze e la diversa bravura degli equipaggi nella conduzione della barca. Vengono così spiegati dettagli come la posizione del bozzello (più a prua o più a poppa) nei carrelli della scotta del fiocco, la regolazione del trasto di randa, del vang, ecc...
Un capitolo a sè è dedicato allo spinnaker....
A distanza di tanti anni, quando plano (ora in laser 4000) al traverso sotto gennaker, ancora mi suona nella testa "keep the boat under the mast", uno slogan letto su questo manuale, e che mi ha insegnato con poche parole a come rispondere con il timone alle variazioni del vento che colpisce la barca in questa andatura. E così ho capito rapidamente che, sotto raffica, al traverso quando la barca si inclina, devo poggiare, partire in planata e godere....
Vi auguro buona lettura, e se avete commenti o domande, scrivete pure qui sotto nello spazio appositamente a voi riservato.
Buon Vento.
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