La strambata in planata è una manovra molto ambita da tutti i windsurfer di medio livello. Chiedendo agli amici, si sentono diverse versioni su come eseguire la manovra. Con questo articolo, vorrei fare un confronto tra le diverse tecniche, stimolare la discussione, e ricevere commenti al riguardo.
Windsurf, teoria: la strambata in planata. Un confronto tra le diverse manovre
Ritengo la strambata in planata una manovra fondamentale, un po' come la waterstart, perchè apre le porte a tutte le manovre di poppa in planata, oltre a risultare più facile rispetto alla virata, in condizioni di onda molto formata. Per questo, la sto inseguendo con tanta determinazione.
Nel video proposto a fine articolo (ringrazio Giacomo per avermi mandato parte del filmato, e Marco per avermi strambato vicino al Pra de la Fam), vengono proposte tre differenti modalità di eseguire la manovra.
Il primo surfista la esegue in maniera molto simile a come la eseguo io al momento. Una volta impostata la poggiata, attende di aver passato la poppa, e di trovarsi al lasco sulle nuove mure, per cambiare prima la posizione dei piedi, e poi per strambare la vela. Questa viene gestita, per un certo lasso di tempo, bugna in avanti.
Il secondo surfista del video anticipa il passaggio dei piedi e della vela, che esegue pressoché in contemporanea, appena passata la poppa al vento.
Il terzo surfista esegue la manovra in maniera radicalmente diversa. Dopo la poggiata usuale, appena è di poppa, spinge via il boma con la mano della vela, che porta subito ad afferrare l'albero appena sopra il boma. Poco dopo, sposta quella che era la mano dell'albero sul boma sulle nuove mure. Il passaggio della vela, dunque, è molto anticipato, di poppa piena, se non poco prima.
I piedi, nel frattempo, non sono stati cambiati, ed il piede di prua è rimasto nella strap. Solo molto dopo aver chiuso la strambata, e dopo un tratto di navigazione in switch, avviene il ritorno dei piedi nella posizione usuale per la navigazione sulle nuove mure.
Marco, l'amico windsurfer del terzo video, ritiene che strambare la vela in anticipo ne consenta il passaggio quasi automatico, in un momento in cui il vento apparente è quasi neutro. Inoltre, secondo Marco, mantenere il piede nella strap di prua anche dopo la manovra aiuta a mantenere la tavola in planata. Questa secondo lui, sarebbe la versione della manovra da eseguire su tavole wave o freestylewave (come le mie), mentre le versioni precedentemente descritte sono più adatte a tavole freeride o slalom (che richiedono, peraltro, qualche ulteriore accorgimento).
Questo articolo non è stato scritto per arrivare a definire chi ha torto e chi ha ragione. Leggendo anche i sacri testi, si trova la manovra descritta in tutte e due i modi.
Ad esempio, il mitico Trictionary indica che la power jibe va fatta cambiando prima la posizione dei piedi e subito dopo strambando la vela, mentre la speed jibe va fatta mantenendo il piede di prua nella strap anche dopo aver strambato la vela. In entrambi i casi, ad ogni modo, l'uscita è con la tavola in planata.
Andrea Cucchi, titolare di Point 7, nonché eccellente windsurfer, in un numero di qualche tempo fa di 4windsurf, suggersce di chiudere la vela con forza all'inizio della strambata per determinare un incremento di velocità indispensabile all'inizio della poggiata (per questo si chiamerebbe power jibe), e consiglia (riferendosi a tavole slalom e freeride) il passaggio dei piedi, in andatura di poppa, subito prima, del passaggio della vela (che, quindi, anche lui anticipa molto). Secondo Andrea Cucchi, i piedi e la vela vanno cambiati quando la tavola è ancora di poppa, in quanto è la condizione in cui questa è più stabile.
Aggiornamento di agosto 2017. Rispetto a quando scrissi questo articolo un paio di anni fa, nel frattempo sono migliorato parecchio nella manovra. Ho capito, innanzitutto, che all'inizio della poggiata è molto importante chiudere la vela (cazzare con il braccio di poppa e distendere quello di prua), non solo per il motivo suggerito da Andrea Cucchi, ma soprattutto perché così la vela risulta meglio orientata rispetto al vento apparente, che, poggiando, ed incrementando la velocità della tavola, viene più da prua. Inoltre, soprattutto nel prosieguo della manovra, chiudendola se ne annulla l'effetto orziero, che avrebbe se rimanesse aperta all'interno della curva. Tale effetto contrasterebbe il lavoro fatto con i piedi (piede di poppa sottovento in particolare), per far poggiare la tavola.
Inoltre, ho capito che quando la tavola è ancora in piena velocità, ed al lasco sulle vecchie mure, nella Power Jibe l'albero e la vela vanno portati con decisione all'esterno della curva e contemporaneamente va effettuato anche il cambio di posizione dei piedi (che tendenzialmente, soprattutto con vento modesto, vanno mantenuti avanzati sulla tavola per non affossarne la poppa). Va anche effettuata la rotazione del bacino che deve rimanere parallelo alla vela che si sta aprendo, ed il corpo deve portarsi all'interno della curva (ricordate sempre la regola generale del windsurf "rig da una parte corpo dall'altra"). Preferibilmente eseguo la strambata power con un piano d'acqua piatto o leggermente mosso, e con vento più leggero, in quanto al cambio di posizione dei piedi, si è piuttosto instabili sulla tavola, e l'uscita bugna in avanti garantisce spinta sulla vela e anche velocità, uscendo dalla manovra.
La vela va quindi strambata al lasco sulle nuove mure dopo un certo tratto di navigazione bugna in avanti (ricordatevi subito prima di portare la mano dell'albero sul boma più vicina all'albero). Questa, secondo me, è la chiave per uscire dalla manovra con la tavola ancora in piena velocità ed in planata. Il tempismo è decisivo è dovete strambare la vela appena prima che la pressione su di essa diventi eccessivi, altrimenti diventa più complicato gestire il cambio di mure della vela e la variazione di pressione su di essa.
Non abbiate troppa fretta ora di orzare, stabilizzate la tavola al lasco, ed uscite dalla manovra ancora in planata.
Se non cambiate la posizione dei piedi (e quindi eseguite una Speed jibe), dovete strambare subito la vela (poco dopo averla aperta, subito prima di essere in andatura di poppa), in modo da trovarvi in switch al lasco. Se non fate così, e strambate la vela quando siete già orzati sulle nuove mure, poi, oltre a perdere rapidamente velocità (appena strambate la vela, essa vi porterà immediatamente ancora di più all'orza), sarà più difficile uscire dall'andatura in switch, ed in particolare estrarre il piede anteriore dalla strap (a meno che non siate particolarmente bravi). Dovrete anche accentuare la rotazione del corpo e lo spostamento di questo all'interno della curva, in quanto l'uscita in switch vi porterebbe a mantenere il peso del corpo all'esterno della curva, cioè dalla stessa parte della vela, senza riuscire a bilanciare bene il rig.
Recentemente (2020), abbiamo predisposto questo video per illustrare meglio le due manovre.
Quali sono le vostre esperienze? Quali sono i trucchi che avete scoperto? Eseguite la manovra in modalità differente su tavole di diverso tipo, e con diverse intensità del vento?
Aloha. Fabio Muriano
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Il video che mostra i tre differenti modi di strambare descritti nell'articolo.