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Ci sono giornate nella vita che sono, indubbiamente, più belle e coinvolgenti di altre .... Una giornata trascorsa ad arrampicare sulla ferrata che porta in cima alla Croda Rossa di Sesto, in Alto Adige, è una di queste.

 

Ferrata dei Costoni e del Castelliere, Croda Rossa di Sesto, Alto Adige

 

Salire in alta montagna e raggiungere le cime mi regala emozioni intense, mi mette alla prova psicologicamente, ancora prima che fisicamente, e purifica la mia mente, spazzando via tutto ciò che la offusca nella vita quotidiana. Anche la salita alla Croda Rossa di Sesto, come la via ferrata Strada degli Alpini e la ferrata De Luca-Innerkflor al Paterno, affrontate l'anno scorso, mi ha fatto immensamente bene ..... ed ha rimesso a posto un po' di cose....

In questo articolo, vi fornirò una descrizione abbastanza dettagliata del percorso (in rete ne ho trovate alcune piuttosto approssimative, se non sbagliate...). Vi rimando anche al video che ho girato, e appena possibile pubblicherò qui, e alla traccia del mio percorso. Vi fornirò anche alcune considerazioni di carattere generale sul percorso, sulle sue peculiarità, e sulle condizioni da me riscontrate. E vi descriverò le mie impressioni ed emozioni.

 

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La ferrata per salire dal lato Nord alla Croda Rossa di Sesto è considerata di media difficoltà, e questo vale sia che, nella prima parte, saliate dalla ferrata dei Costoni (come ho fatto io), sia che saliate da quella del Castelliere (da me utilizzata per la discesa, perchè, se posso, cerco di non tornare mai dallo stesso percorso della salita, per variare l'itinerario). In merito al livello di difficoltà, posso confermare che i tratti attrezzati, effettivamente, non sono particolarmente impegnativi, almeno per chi ha consuetudine con questo tipo di percorsi e buona esperienza di montagna. Pochi sono i tratti verticali, o un po' esposti, ed in qualche caso, addirittura, il cavo serve più per sicurezza psicologica che altro.

Ma vi invito a non sottovalutare l'impegno della salita, sia perchè complessivamente non è banale, e sia perchè comunque il percorso si svolge in alta montagna.

 

I tratti in cui si cammina (in pochi casi, si arrampica su passaggi di primo grado facili, non assicurati) sono molto ripidi (per veri stambecchi) e prevalenti rispetto ai tratti attrezzati, e, secondo me, complessivamente piuttosto stancanti. Personalmente, trovo camminare su sentieri molto ripidi (in cui lavorano le sole gambe) molto più faticoso che arrampicare sui tratti attrezzati, in cui le mani aiutano nella progressione verticale, ed alleviano la fatica della gambe. E peraltro, camminare su sfasciumi e su pendii molto ripidi mi fa sentire meno sicuro che procedere lungo i tratti attrezzati. In occasione della mia salita (21 luglio 2024, l'itinerario si presentava pulito e sgombro dalla neve, nonostante le abbondanti nevicate primaverili).

La bellezza di questo percorso, secondo me, non è paragonabile alle altre due vie ferrate sopra citate, ma la conquista della vetta vi regalerà un panorama davverso pazzesco, e basti dire che da lassù, a me, sono parse piccole pure le Tre Cime di Lavaredo.... 

Per semplificare il percorso, riducendo il dislivello a soli 1000 metri...., anche questa volta mi sono avvalso dell'ovovia che dai Bagni di Moso porta ai Prati di Croda Rossa, a 1925 m s.l.m..

Come detto, ho, quindi, percorso l'itinerario salendo per la Ferrata dei Costoni e scendendo per quella del Castelliere (Burgstall). A mio giudizio, questa è una scelta sensata, perchè la ferrata del Castelliere è un po' più faticosa, essendo caratterizzata da tratti meno verticali, ma con alcuni passaggi da superare in aderenza su rocce lisce, che possono risultare un po' più faticosi in salita. E poi il tratto di sentiero nel canale, dopo la ferrata del Castelliere, che vi conduce alla forcella a circa 2400 metri dove i due percorsi si congiungono, ha "interessanti" pendenze del 54% (vedete la mia traccia), che, in salita, vi possono sfiancare presto, e consumare preziose energie.

Ciò detto, in sintesi, dai Prati di Croda Rossa, s'imbocca il sentiero numero 100 (indicazioni per Ferrata di Croda Rossa), ed, al bivio a quota 2160 m, s'ignora il sentiero a destra che porta verso la Strada degli Alpini (Forcella Undici), e si prende a sinistra in salita per risalire i Costoni di Croda Rossa. L'inizio dei tratti attrezzati, e dove conviene quindi imbragarsi, è situato poco sotto i 2400 metri, subito oltre una scaletta di legno (vedi foto qui sotto e video).

 

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Si raggiunge quindi la forcella dove arriva anche la Ferrata del Castelliere, e si procede camminando per un breve tratto (a sinistra di un consistente nevaio - Circo Nord, a quasi 2500 m), per poi affrontare un nuovo tratto attrezzato, tecnicamente il più impegnativo dell'intera via attrezzata, che ci porta ad un altro tratto dove tocca camminare a lungo, serpeggiante, in ripida salita, seguendo i segni rossi sulle rocce, per seguire la traccia. Si raggiunge quindi un'ampia conca, nota come Wurzbach, con evidenti resti (legname abbondante, e piccola galleria) di quello che era un villaggio delle truppe austriache, a quota di poco inferiore ai 2700 metri. Qui, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, si deve seguire una traccia in direzione Sud (cartello che indica Via Ferrata Croda Rossa - Klettersteig Rotwandspitz - foto 532 della slidegallery), e vi porta sul versante Ovest della montagna che guarda verso la Val Fiscalina, che sulla carta Tobacco 10 è indicato come Vallon Sentinella - Anderteralpenkar), alla testata del vallone dove passano anche le tracce che salgono al Passo della Sentinella, e alla Forcella Undici. Fate attenzione perchè in questo tratto ci sono alcuni punti dove si cammina su cengia stretta, un po' esposta e senza possibilità di assicurarsi. Si supera un intaglio grazie ad una scala verticale in legno, oltre la quale si incontra il bivio, dove a destra (indicazioni in vernice su roccia, "Sentinella scharte" - foto 576 della slidegallery) parte la traccia in discesa che poi risale al passo della Sentinella (in una prossima occasione, mi riservo di percorrerla per chiudere un percorso ad anello dai Prati di Croda Rossa, ed effettuare il tratto della Strada degli Alpini, tra il Passo della Sentinella, e Forcella Undici, sulla parete Nord di Cima Undici).

Noi, seguiamo a sinistra, e saliamo ripidamente alla Forcella di Croda Rossa. Sull'ampia forcella si trova un monumento austriaco dedicato al dott. Hanns Sild, comandante dei soldati austriaci che presidiavano la Croda Rossa. Appare finalmente la croce di vetta che si raggiunge con un ultimo breve tratto attrezzato, ed un altro di sentiero ripido su sfasciumi. Poco sotto la vetta, questo sentiero è raggiunto anche dalla traccia che conduce in vetta coloro che hanno percorso la ferrata Zandonella Sud. Si passa quindi da alcuni ricoveri della prima guerra mondiale (protetti da porte in ferro con la scritta dell'associazione Bellum Aquilarum). Ci si infila quindi in un intaglio oltre il quale la traccia aggira da destra (Sud) la vetta (io in realtà mi sono arrampicato direttamente dall'intaglio....), e dove parte/arriva anche la traccia per la Ferrata Zandonella Sud Est. Con un facile ultimo tratto si raggiunge la stretta ed aerea vetta con la Croce di Legno. Io ho impiegato 3,5 ore per arrivare qui dai Prati di Croda Rossa. Questa punta è la cosiddetta Punta dell'Osservatorio, 2935 metri, poco più bassa della reale cima della Croda Rossa, corrispondente alla Torre Vinatzer a 2965 m, che vediamo di fronte a noi, in direzione Sud Ovest, dove alcune gallerie e postazioni militari ci colpiscono ed attirano la nostra attenzione.

Ma è il panorama tutt'intorno che subito ci rapisce: il Popera, spesso ancora innevato, la Cima Undici e la Croda dei Toni svettano a Sud e Sud Ovest; e poi le inconfondibili Tre Cime verso Ovest, con il profilo del Monte Paterno, che sembra piccolissimo e basso da qui! Verso Nord Ovest, la Punta Tre Scarperi ed i Baranci, e verso Nord e Nord Est i Tauri ed il Grossglockner. Ad Est, corre tutta la cresta Carnica.

Io ho indugiato un po' in vetta, in posizione sicura (bella sensazione, quella di trovarsi in un luogo così aereo, anche se un filo di inquietudine rimane dentro), per rifocillarmi e godermi lo spettacolo, tenendo d'occhio un temporale in arrivo da Sud, ancora abbastanza lontano, e previsto per metà pomeriggio.

Poi, è iniziata la discesa. Ho incontrato subito dei simpatici e giovani ragazzi, saliti dalla Zandonella Sud, che sarebbero scesi da quella Sud Est. Decisamente più saggi, attrezzati e prudenti, di quelli che ho visto scendere dalla Ferrata dei Costoni, in scarpe da ginnastica, senza imbrago e con un cane al seguito....

Sono sceso con calma, sia per preservare le ginocchia, che per gustarmi i posti (piccola ispezione del villaggio Wurzbach). Ho quindi deviato per la ferrata del Castelliere, e sono arrivato, in poco meno di 3 ore, di nuovo ai Prati di Croda Rossa, dove mi sono dissetato con una fantastica Weissbeer media alla Rudi Hutte. Il ragazzo addetto ai tavoli ha capito che avevo molta sete, senza che nemmeno aprissi bocca.... Ho quindi preso l'ovovia e sono tornato a valle, chiudendo un'altra giornata indimenticabile della mia vita.

Se avete suggerimenti o commenti, postateli qui sotto.

Buona ascensione. Fabio Muriano

 

Clicca qui per la slidegallery completa della salita

 

Il video completo in presa diretta della mia salita

 

 

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