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Resoconto uscita - Anzio

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17/12/2018 18:07 #6008 da ita4012
Risposta da ita4012 al topic Resoconto uscita - Anzio

Paolol ha scritto: Ti spiego l'uso del pollice e le mie difficoltà....
La cima del trapezio in tiro è ovviamente più lunga, quando molli riassume la forma ad U rotonda e, naturalmente, più corta. Quindi mi trovo a non uscirne; mi viene dietro. Con la mano di vela ferma sul boma sposto la mano vicino l'attacco della cima vicina e con il pollice la tengo ferma agevolandomi l'uscita; non mi viene più "dietro".

Per quanto riguarda il cadere agganciati non con la cima di recupero, ma prendere la cima del trapezio con la mano e tirare.
Anche perchè quando cadi il bacino naturalmente affonda e porta la cima perpendicolare (+o-) al fondale tirata giù dal bacino e dal trapezio o no ?


Per quanto riguarda il primo punto, probabilmente, fai male il movimento con il bacino e con l'addome per sganciarti. Probabilmente, arretri solamente; le cimette ti rimangono in tensione, e quindi il gancio non si libera se non ti aiuti con il pollice. Ma nessun rider esperto fa così, e quindi ci sarà un altro sistema!

Fai il movimento che ti ho descritto, anche contraendo leggermente le braccia ed avvicinandoti al boma, per allentare la tensione delle cimette. Se la lunghezza delle cimette è quella giusta, il gancio del trapezio, praticamente si libera già con questa sola operazione. Se poi orienti il bacino un po' verso l'alto, agevoli ulteriormente l'operazione.

Il video che hai postato è istruttivo, ma essendoci poco vento, è impossibile che il rider vada in catapulta, e si può permettere di flettere a lungo la gamba di prua.

In caso di vento forte, invece, l'operazione è praticamente istantanea, e la gamba anteriore si flette per un intervallo di tempo quasi impercettibile.

Quanto al rimanere sotto la vela, si ho equivocato io la cimetta a cui ti riferivi, ma per venire fuori da sotto la vela, non tiro manco le cimette del trapezio verso il basso. Come ti ho detto, nuoto verso la penna, ed il gioco è fatto.

Credo che tu abbia ancora gli inevitabili timori che ti bloccano psicologicamente. Un giorno farai queste opererazioni senza pensarci troppo (e penserai, piuttosto, a come chiudere le manovre).

Continua ad uscire, per automatizzare i movimenti.

Ciao. Fabio

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17/12/2018 17:07 - 17/12/2018 17:12 #6007 da Paolol
Risposta da Paolol al topic Resoconto uscita - Anzio

ita4012 ha scritto:
Con queste premesse, per agganciarti e sganciarti non devi alzare ed abbassare il bacino (ed il corpo), ma fare un movimento dell'addome, per portare avanti la pancia ed orientarla un po'
verso l'alto, quando ti agganci, ed il medesimo movimento, effettuato al contrario, per sganciarti.

Marco Q ha scritto: Ti manca la tecnica, ma è normale.
Cima trapezio in tiro ok ma corpo basso no (infatti si impenna la tavola); corpo AVANZATO con mano post pronta ad aprire al minimo accenno di catapulta (ed a richiudere subito per far acquisire velocità alla tavola).
.


per intenderci faccio quello che fa questo ragazzo ad inizio del video.
E' troppo basso di sedere ? Se vedi a 1:41 anche lui ha la tavola impennata.

Ultima Modifica 17/12/2018 17:12 da Paolol.

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17/12/2018 16:11 - 17/12/2018 16:19 #6006 da Paolol
Risposta da Paolol al topic Resoconto uscita - Anzio

ita4012 ha scritto: . Non esiste che per sganciarti ti debba aiutare con il pollice, anche perchè rischi di farti male.

Vedrai che con l'allenamento, tenendo presenti questi concetti, l'uso del trapezio ti diventerà naturale.

Cadere sotto la vela, ti capiterà un sacco di volte, anche quando sarai più esperto (tentando di fare alcune manovre). Non c'è motivo di andare in panico. Nuota verso la penna della vela (in tal modo, ti sganci automaticamente dal trapezio), e cerca di uscire da sotto la vela, dalla parte dell'albero (in genere tragitto più corto). Non ho mai sfruttato la cima di recupero per tale operazione.

Ciao. Fabio


Ti spiego l'uso del pollice e le mie difficoltà....
La cima del trapezio in tiro è ovviamente più lunga, quando molli riassume la forma ad U rotonda e, naturalmente, più corta. Quindi mi trovo a non uscirne; mi viene dietro. Con la mano di vela ferma sul boma sposto la mano vicino l'attacco della cima vicina e con il pollice la tengo ferma agevolandomi l'uscita; non mi viene più "dietro".

Per quanto riguarda il cadere agganciati non con la cima di recupero, ma prendere la cima del trapezio con la mano e tirare.
Anche perchè quando cadi il bacino naturalmente affonda e porta la cima perpendicolare (+o-) al fondale tirata giù dal bacino e dal trapezio o no ?
Ultima Modifica 17/12/2018 16:19 da Paolol.

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17/12/2018 15:03 #6005 da ita4012
Risposta da ita4012 al topic Resoconto uscita - Anzio

Paolol ha scritto: Ho approfittato per provare intensamente il trapezio.
Ho dovuto spostare l'altezza del boma alla spalla, perchè ad altezza mento non riuscivo proprio ad agganciarmi.
Ovviamente diverse catapulte e una volta sopravento che non è bellissimo rimanere sotto la vela agganciato. Mi è già stato speigato che in questi casi devo velocmente prendere la cima del trapezio e tirare in basso per sganciarsi.
Le catapulte invece sono poi riuscito a limitarle. E difficile spiegarlo ma ci provo. Succedevano sempre quando, in andatura, con la vela in tiro, alzo il bacino per agganciarmi e questo spostamento fa in modo di non avere lo spazio per contrastare il tiro con il risultato di esser catapultato in avanti.

Per sganciarmi non mi riesce ancora senza l'aiuto del pollice della mano di vela.

Speravo di provare qualche planata ma niente. Non so se sia dipeso dall'insieme di vento al limite, dimensione vela e volume tavola o ancora tecnica da acquisire.


Il boma all'altezza del mento lo tengono gli slalomari, o alcuni freestyler. Per tutto il resto del mondo, il boma ad altezza spalle/petto va bene (poi, ci sarebbero delle regolazioni dell'altezza, a seconda dell'intensità del vento, ma non complichiamo troppo le cose). Le cime del trapezio tese devono essere lunghe almeno quanto il tuo avambraccio.

Con queste premesse, per agganciarti e sganciarti non devi alzare ed abbassare il bacino (ed il corpo), ma fare un movimento dell'addome, per portare avanti la pancia ed orientarla un po'
verso l'alto, quando ti agganci, ed il medesimo movimento, effettuato al contrario, per sganciarti. Fai catapulta, quasi sicuramente, perchè quando tenti di agganciarti, non mantieni adeguatamente tesa e non spingi con la gamba di prua. Il miglior rimedio per non fare la catapulta, ma anche per planare, e spingere con la gamba di prua sulla tavola (la posizione del piede davanti che indichi è corretta), in modo da scaricare sulla tavola tutta l'energia trasmessa dalla vela al corpo. Non esiste che per sganciarti ti debba aiutare con il pollice, anche perchè rischi di farti male.

Vedrai che con l'allenamento, tenendo presenti questi concetti, l'uso del trapezio ti diventerà naturale.

Cadere sotto la vela, ti capiterà un sacco di volte, anche quando sarai più esperto (tentando di fare alcune manovre). Non c'è motivo di andare in panico. Nuota verso la penna della vela (in tal modo, ti sganci automaticamente dal trapezio), e cerca di uscire da sotto la vela, dalla parte dell'albero (in genere tragitto più corto). Non ho mai sfruttato la cima di recupero per tale operazione.

Ciao. Fabio

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17/12/2018 15:01 #6004 da Marco Q
Risposta da Marco Q al topic Resoconto uscita - Anzio
Ti manca la tecnica, ma è normale.
Cima trapezio in tiro ok ma corpo basso no (infatti si impenna la tavola); corpo AVANZATO con mano post pronta ad aprire al minimo accenno di catapulta (ed a richiudere subito per far acquisire velocità alla tavola).
Tips: arretra di 1 cm l’attacco ant della cima trapezio, monta le straps anteriori più avanzate possibile, sposta il piede d’albero tutto avanti; in questo assetto plani prima e bolini meglio.
È chiaro che la sensazione di essere legato e di partire in catapulta aumenta (significa anche che la tavola sta raggiungendo la planata e tu non sei ancora pronto) ma è qui che devi automatizzare l’apertura vela e il peso sopravento avanzato (poi strap anteriore per 500 mt! La posteriore scordala per ora).
Prova e ribaltati (in queste vacanze natalizie se fai 2 giorni di fila cominci a capire)...
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17/12/2018 12:11 #6003 da Paolol
Risposta da Paolol al topic Resoconto uscita - Anzio
Ciao a tutti,
sabato ho approfittato della tramontana per uscire ad Anzio come qualcuno già sa. :)
Finalmente acqua piatta ! Dopo diverse uscite tra le onde che però mi sono state utili per avere maggior equilibrio.
Vento da terra e corrente ad uscire. Molto divertente di traverso e lasco ma bisognava penare con diversi bordi di bolina per rientrare.
Come al solito solo io con il windsurf in mezzo a diversi laser, 470, hobie cat, j24 e qualche cabinato.
Ho approfittato per provare intensamente il trapezio.
Ho dovuto spostare l'altezza del boma alla spalla, perchè ad altezza mento non riuscivo proprio ad agganciarmi.
Ovviamente diverse catapulte e una volta sopravento che non è bellissimo rimanere sotto la vela agganciato. Mi è già stato speigato che in questi casi devo velocmente prendere la cima del trapezio e tirare in basso per sganciarsi.
Le catapulte invece sono poi riuscito a limitarle. E difficile spiegarlo ma ci provo. Succedevano sempre quando, in andatura, con la vela in tiro, alzo il bacino per agganciarmi e questo spostamento fa in modo di non avere lo spazio per contrastare il tiro con il risultato di esser catapultato in avanti.
Sono riuscito ad evitarle agganciandomi presto, dopo la manovra (virata o strambata) quando il tiro è inferiore oppure sventando un po' per limitare il tiro, agganciarmi e poi cazzare con già il trapezio in tiro e il peso a contrastare.
Per sganciarmi non mi riesce ancora senza l'aiuto del pollice della mano di vela.
Ho approfittato anche per trovare il centro. Stando molto leggero di braccia sentivo con quale dovevo intervenire di più e spostavo di conseguenza verso quella che tirava di più. La sensazione è che sotto raffica le vorresti più lunghe e nei buchi più corte. Per averle più lunghe possibili le ho distanziate di 2 dita rispetto al pugno consigliato.
Speravo di provare qualche planata ma niente. Non so se sia dipeso dall'insieme di vento al limite, dimensione vela e volume tavola o ancora tecnica da acquisire.
Nei laschi ero agganciato al trapezio bene in tiro. piede di prua dietro il piede d'albero un po' orientato sottovento. (come ho visto nei vari video per tenere la tavola piatta sull'acqua) Piede di poppa centrale, corpo fuori e basso a contrastare il tiro e niente. Vedevo solo la poppa e la pinna che alzavano acqua tipo motore e la tavola forse troppo impennata di prua. Forse dovrei essere più leggero con il piede di poppa e più deciso con quello di prua. Devo forse acquisire maggiore sensibilità perchè il piede di poppa ti da sicurezza contro la catapulta ma è il piede di prua che spinge e mantiene la tavola piatta sull'acqua.
Alla fine della giornata, molto stanco, mi sono dedicato alle beach start sui due bordi. Senza onda mi riesce sempre perchè la tavola la direziono agevolmente senza che venga spostata. Ho un lato in cui mi è più agevole (mure a sx) immagino perchè sono destro.

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