Non ci sono più parole per questa stagione autunnale di Peler al lago di Garda... Ieri, 10 novembre 2019, battuto ogni precedente record stagionale, con un Peler che, al Prà de la Fam, come a Malcesine, ha superato abbondantemente i 30 nodi, e sfiorato i 40 su qualche raffica. Ed il lago ci ha regalato un'altra giornata di windsurf memorabile.
Windsurf, report: Prà de la Fam (Lago di Garda), 10 novembre 2019. Peler a quasi 40 nodi.
La misura media della vela giusta delle mie ultime uscite (Cannes, Andora, Imperia) probabilmente si aggira intorno ai 3,5 metri quadri..... Mi sa che devo iniziare a sbagliare un po' le previsioni di vento, o a cercarmi un vento un po' meno nucleare....
La neve sui monti intorno al lago (Monte Baldo spettacolare), e la temperatura dell'acqua del lago ancora intorno ai 15 °C hanno creato le premesse per una botta di Peler, come non avevo mai visto sul Lago di Garda: il Peler più forte che mi sia capitato, in grado di reggere il confronto con le tempeste di Balì a Toscolano, o Desenzano.
Per l'occasione, siamo partiti da Milano in tre, io, Adriano ed Andrea, alle 6,00 di mattina. La nottata fresca mi ha portato a rinunciare alla mia solita dormita in macchina al Prà (ma non so cosa sia peggio, se dormire con un buon sacco a pelo in macchina, oppure svegliarsi alle 5,00 di mattina). Già arrivati a Salò, intorno alle 7,00, ho notato dei segnali particolari: il lago, al centro, già di fronte a Salò, si presentava scuro e significativamente increspato.... Di solito il Peler non arriva forte così tanto a Sud.
Procedendo in macchina lungo la Gardesana occidentale, ci siamo resi conto che il vento spazzava la superficie del lago sempre di più, da costa a costa. Abbiamo per un attimo pensato di fermarci a Toscolano (ed a posteriori posso dire che forse sarebbe stato meglio....). Siamo arrivati al Prà alle 7,30, e qui abbiamo beccato molti dei riders affezionati a questo spot (ormai, per molti - io di sicuro, il Prà è anche un luogo dell'anima, oltre che uno spot per windsurf). Presente Michelino, altro reduce di Imperia, Daniele da Treviglio (che ormai ci sta prendendo gusto), Alessandro, Marco ed Angela, Davide, Sandro, Stefano, Simone, Davidone, Michele, ecc. Sono comparsi anche i lecchesi Alessandro e Francesco, ed il bellanese Fabio, che si vedono in genere nelle migliori occasioni. Presenti anche i Pro Mattia Fabrizi, e Julia Pakosz - POL 1819. Temperatura freschina, almeno fino a quando non è uscito il sole dal Monte Baldo (poco dopo le 8,30).
Anche una volta arrivati al parcheggio del Prà, gli indizi che avrebbe fatto Peler molto forte risultavano confermati. Ed io ho capito ben presto che avevamo fatto un errore madornale. Per starci in tre in macchina, abbiamo limitato l'attrezzatura a disposizione: una tavola a testa, e poche vele. Morale, io avevo con me la sola Tabou Pocket 94 2016, e la Ezzy Elite 4,2 2017, come vela più piccola. La Tabou Pocket deve essere una tavola portafortuna, perché ogni volta che la uso, fa vento da 3.7! Purtroppo, però, non riesco mai a provarla nelle sue condizioni ideali, e non mi sono ancora fatto un'idea precisa delle sue prestazioni.
Alle 9,00 circa, siamo entrati in acqua, con le vele più piccole che avevamo (la mia 4,2, smagrita a dovere). Muta 6/5/4 con cappuccio integrato per me (per non rischiare), e, per la prima volta, in questo autunno ho messo anche i calzari. Mani, invece, nude. L'acqua, in realtà, non si è rivelata ancora fredda, e non ho avuto problemi alle mani (e tanto meno al corpo).
Il vento, come ci aspettavamo, è risultato subito forte. Io sono riuscito a chiudere qualche manovra all'inizio, ma poi ho iniziato a spazientirmi.... In strambata, risultava difficile controllare la velocità. Io ne ho sbagliate parecchie perché finivo spesso per droppare l'onda successiva davanti a me per eccesso di velocità... Chop, anche per il traffico in acqua, un po' disordinato, che, comunque, mi ha consentito di piazzare alcuni bei salti, anche perché la vela in aria, sosteneva a lungo.
Dopo 40 minuti sono tornato in spiaggia, con la scusa di scattare un po' di foto. Ho notato quasi solo vele aperte, qualche 3.3 per i più leggeri...., ed anche i Pro che erano impegnati a fondo dalle raffiche più potenti. A terra, abbiamo iniziato a pensare di dover aspettare la tarda mattinata per avere condizioni di vento adeguate alla nostra attrezzatura.
Infatti, quando sono rientrato in acqua alle 10.00, il vento era ancora aumentato, e con un un certo stupore, mi sono reso conto che a centro lago nebulizzava! Mai visto un vento termico di tale potenza (forse solo il Cape Doctor, in Sud Africa, il pomeriggio). Dopo poco, sono ritornato di nuovo a terra, e ne ho approfittato per far provare la mia Ezzy ad Andrea, uscito con una improbabile 4.7.... Per me, inutile sprecare energie. Mi sono messo ancora a scattare foto e video.
Ho fatto bene ad aspettare, perché la parte migliore della mia sessione è stata quella in tarda mattinata, dalle 11,00 alle 12,30. Infatti, quando sono rientrato in acqua, per la terza volta alle 11,00, il vento è risultato un po' meno forte, e talora un po' instabile, ma fondamentalmente ho planato quasi ininterrottamente con la 4,2. In acqua, siamo rimasti in una decina. La maggior parte ormai era stata sfiancata dalla buriana dell'inizio della mattinata. Il piano d'acqua è risultato anche più gradevole, più regolare, sia per la minore intensità del vento, sia per il minor traffico in acqua. Con Andrea (il mitico dottore), siamo rimasti a lungo davanti al Porto di Tignale a tirare bordi insieme. Finalmente, ho iniziato a manovrare più decentemente.
Poco prima delle 12,30, cogliendo un leggero ulteriore calo, ho deciso di tirare un bordo in planata fino alla scivolo del porto, e di rientrare comodamente. Il vento in realtà è rimasto bello teso ancora a lungo, ed avrebbe consentito di stare in acqua con una 4,7 fino a quasi le 14,00, quando siamo partiti dallo spot.
Come un ragazzo di Monaco di Baviera, con il qualche ho scambiato quattro chiacchiere al parcheggio, sarebbe stato bello aprire una sdraio e riposarsi, godendo del tepore del sole che il Prà regala sempre dopo ogni uscita (15 gradi circa a metà giornata).
Invece, noi abbiamo dovuto rientrare a Milano, dove siamo arrivati verso le 15,00. Qui, con un certo sbalordimento, abbiamo scoperto che Andrea dopo 3,5 ore in acqua, nel pomeriggio, mentre la maggior parte di voi si leccava le ferite per l'uscita impegnativa, sarebbe andato a giocare un torneo di tennis! Ironman!
Noi, con gli occhi saturi delle belle immagini della giornata, siamo tornati ai nostri impegni familiari.
Ciao. Fabio
Qui sotto, una selezione delle foto scattate sullo spot. Clicca qui, per l'intera slidegallery della sessione.
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