Lo sapevo che avrei dovuto portarmi dietro anche la 80 litri e la 3.7. Ma che bella legnata al Pra' de la Fam, il nostro mitico ed amato spot del Lago di Garda! Quella di questa mattina, è stata una sessione di windsurf full power, con vento inizialmente un po' capriccioso, e dalle 10,00 in poi davvero bello.
Windsurf: 17 settembre 2020, gran festa al Pra' de la Fam (Lago di Garda)
Lo avevano capito in molti che oggi avrebbe fatto, finalmente, un Peler come si deve. I temporali previsti nel pomeriggio e nella serata di ieri, in Val Camonica e nella Valle del Sarca, hanno abbassato, finalmente, le temperature notturne nelle località a Nord del lago, scrollandole dai valori ormai constantemente alti di questa estate, che non vuole più finire.
Lo avevano capito i rider austriaci, che già ieri sera avevano occupato il parcheggio del Pra' de la Fam, con almeno una decina di macchine e furgoni. Lo avevano capito anche molti rider italiani, del lago e provenienti da milano, alcuni arrivati già ieri sera sullo spot, altri arrivati questa mattina presto. Davvero tante le facce note, e gli amici presenti, per essere un giorno infrasettimanale.
Ieri sera, mentre salivo lungo la Gardesana, ho avuto modo di constatare che lampeggiava bene sui monti a Nord del lago. Arrivato al parcheggio del Pra', sono stato accolto da un bel giro di correnti che scendevano dall'alto lago, e da una temperatura ancora calda. Ho aggiornato sulla situazione e scritto nel forum di Waterwind: "ho come l'impressione che ho fatto male a non portare 80 e 3.7..... "
Profetico....
Al risveglio, verso le 6,30, ho salutato gli altri rider conosciuti, già presenti sullo spot (Andrea, Alessandro, Giovanni), rassicurando chi dubitava dell'intensità del Peler. Alle 7,00 di mattina, il vento era ancora lontano dalla spiaggia dello spot (ma ormai sappiamo che si avvicina ad essa quando il sole sbuca dal Monte Baldo ed illumina le falesie sopra la spiaggia). Ma guardando verso sud, si vedeva la superficie del lago spumeggiare davvero bene.
Un ottimo cappuccino al bar del parcheggio, per svegliarsi bene ed ho iniziato ad armare. Ciò che avevo di più piccolo.... Ho preparato la Tabou Pocket 94 2016, che ho settato con le pinne Zinger T-Lab da 11 (laterali), e con la pinna MFC TF 18 (centrale). Non mi sono fidato ad abbinarci le K4, ed ho fatto male. Le pinne montate, in G10, sono risultate anche troppo rigide, ed hanno fatto si che sentissi un po' la sovrai nvelatura.
Ecco, per quanto riguarda la vela, ho armato la Goya Guru X 2018 4,2, fissando il terminale del boma alla bugna superiore, per non sventarla troppo.....
Muta lunga 3/2 (acqua ancora bella calda).
Alle 8,00, sono entrato in acqua.
Nella prima parte della mattina, il vento non è risultato perfettamente disteso su tutto lo spot. Nei primi 100-150 metri, in prossimità della riva, a momenti arrivava forte, in altri arrivava debole. Invece, al largo, il vento è subito risultato fortissimo, con raffiche tranquillamente sui 35 nodi, in alcuni casi tali da nebulizzare la superficie dell'acqua.
Peccato, perché avvicinandosi alla riva, oltre ad un piano d'acqua più regolare, nei momenti di vento disteso, il sottoscritto risultava correttamente invelato. Al largo, il piano d'acqua è risultato un po' caotico, per quasi tutta l'uscita.
In acqua, gran traffico, per essere un giorno infrasettimanale. Da qui, quella sensazione di festa del windsurf, che mi ha inspirato il titolo. Presenti Simone e Davide, Marco, Massimo, l'inossidabile Michelino. Rivisto anche Marco da Bogliaco, che non incontravo da un bel po'.
Presente anche Gigi Le Carrò, che mi ha eseguito diversi speed loop intorno. Anzi, ad un certo punto, sembrava anche la festa dello speed loop, tanti erano i rider che si vedevano chiuderne uno. Effettivamente, la velocità in planata era generalmente tale, che bastava davvero un piccolo chop, per staccare e saltare parecchio.
A proposito di speed loop..... devo trovare il coraggio di iniziare a provarlo veramente. Oggi, più di un'onda e più di un salto sarebbero stati buoni per provarlo, ma la velocità mi ha un po' inibito. Ed allora il vento ha pensato bene di costringermi a farne uno involontario, quando una raffica veramente forte mi ha lentamente ma inesorabilmente fatto fare grandiosa catapulta con tutti e due i piedi nella strap in piena planata. Tricipite contro la prua della tavola, ed indolenzimento e zoppia inevitabile a fine sessione. Ma in acqua con il muscolo caldo, non ho patito più di tanto e sono andato avanti.
Dopo 15 minuti in acqua sono rientrato per fissare il terminale del boma alla bugna inferiore della vela e sventarla un po'. La vela, così, è risultata più gestibile, anche se devo dire che sostanzialmente sono risultato sovra invelato per tutta l'uscita (una volta tanto!), soprattutto al largo. E devo anche dire che non mi convince del tutto l'abbinamento di questa vela con l'albero Ezzy Hookipa 370, che va abbastanza bene con essa, ma probabilmente è un po' troppo rigido, e la rende più potente e meno neutra. Dovrei provarla con un Goya 370 (si accettano offerte).
La leggera sovrainvelatura mi ha consentito, comunque, di esplorare lo spot a piacimento, portandomi anche davanti alle case sopra vento allo spot, dove il vento in genere è migliore e più forte (ma oggi non c'era bisogno di un incremento di intensità). In questa sessione, ho avuto anche l'occasione di scattare un po' di foto dall'acqua con la macchina compatta. Era un po' che non lo facevo, e devo dire che i risultati, in particolare al Pra', sono interessanti.
Verso le 9,40, sono uscito dall'acqua, per riposarmi un po', e per fare qualche foto e video anche con la Reflex. Ammetto che a questo punto della sessione, ero solo parzialmente soddisfatto della qualità del vento, e delle condizioni generali dello spot. Con Stefano, infatti, abbiamo commentato in spiaggia, che il vento non era dei migliori. Simone e Davide sono pure andati via.
Ma alle 10,10, quando sono rientrato in acqua, è successa la magia. Il vento si disteso al meglio fino a riva (probabilmente, nella prima parte della sessione qualche nuvola ha coperto troppo spesso il sole), ed al largo è diminuito di intensità, ma è pur sempre rimasto prossimo ai 30 nodi.
Devo dire che per 50 minuti ho davvero goduto. Rinfrancato anche dalla sosta a terra, ho iniziato a manovrare bene, provando soprattutto a strambare con tutte le varianti possibili. Devo dire che le condizioni non erano affatto facili. Sono uscito da qualche strambata, avendo droppato il chop davanti a me, e planando in switch sulla sua parete in discesa. Strano, divertente. Ho ancora da lavorare sulla strambata, in cui entro mure a dritta, in cui cado ancora troppo spesso, per i miei gusti, e che non chiudo con buona fluidità.
Questa mattina più complicato chiudere la virata veloce. Non so bene ancora come gestire il chop di prua, che mi rallenta puntualmente, o mi destabilizza, quando entro nel vento. A dire il vero, ne avevo chiusa una davvero bella tornando verso riva, ma, al momento di ripartire sul nuovo bordo, mi sono ritrovato un altro rider addosso, che mi ha quasi centrato. Forse, io non ho guardato e riguardato anche poco prima di virare, però molti non tengono un adeguato margine di distanza. Comunque, è andata bene.
Nella parte finale della sessione, hanno fatto la loro comparsa anche Michele e Fabrizio, che credo si siano goduti a dovere la parte migliore dell'uscita.
Dopo le 11,00, è iniziata la mia drammatica battaglia interiore.... Il Peler non ne voleva sapere di calare (quando sono andato via, poco dopo le 12,00, era ancora abbastanza teso). Ma dovevo rientrare in ufficio per le 14,00. Il Fabio fancazzista (o più semplicemente windsurfer) non ne voleva sapere di uscire dall'acqua, ed insisteva per provare qualche altra manovra (dai, ancora solo due bordi, mi dicevo - come i bambini...). Il Fabio maturo e responsabile cercava di convincermi a tornare a terra....
Alla fine, la fatica, dopo tre ore in acqua sovra invelato, ha deciso per me, e, visto che iniziavo a manovrare male, mi ha convinto a rientrare.
Dopo aver risolto un piccolo inconveniente, poco dopo le 12,00, sono partito per tornare in ufficio, dove sono arrivato claudicante ma con il sorriso!
Aloha.
Fabio Muriano
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Il video della sessione