Quale altro lago in Italia (e forse nel mondo) è in grado di regalarvi in autunno una doppia sessione di windsurf, mattutina e pomeridiana, con oltre 20 nodi di vento? La risposta è quasi ovvia: il lago di Garda! Oggi, prima il Prà de la Fam, e poi il Pier, ci hanno consentito di divertirci con temperature ancora decisamente miti.
Windsurf, Lago di Garda: Prà de la Fam, e Pier (12 ottobre 2019)
La voglia pazza di mare e di onde, fino all'ultimo mi ha fatto esitare se partire per il Carro per tre giorni. Poi, la solita serie di complicate vicende familiari, mi hanno portato, venerdì alle 21,40, a decidere di partire per il Pra.
Venerdì mattina il Pra ha regalato un gran bel Peler a quasi 30 nodi, e quegli ingordi dei locals se lo sono pappato tutto...
Sabato, come prospettato nel forum di Waterwind, le correnti in quota erano previste in rotazione da sud, ma la differenza termica tra le valli a Nord del Lago e l'acqua del lago, ancora piuttosto tiepida, ci hanno fatto sperare in bel Peler autunnale.
Al mio risveglio, la mattina di sabato al parcheggio del Prà sono subito apparsi davvero tanti amici, inaspettatamente presenti sul posto, oltre al buon Adriano, che ho indotto ad aggregarsi alla giornata gardesana, tirandolo su dal divano su cui si era già sdraiato venerdì sera.
Ultimo giorno di apertura del bar del Prà. Cappuccino a colazione, e via ad armare. La voglia di provare la Goya Guru X Pro 4,7 2020/21 è tanta, ma il Peler, in questo periodo, ci mette un po' a scendere al Prà, ed alle 8,30 ancora non dà segnali di voler soffiare bello deciso. Poi, come spesso succede, la magia la fa il sorgere del sole. Il lago si increspa bene, e quindi preparo la nuova vela che devo iniziare a testare. Decido di usare il Fanatic Skate TE 93 2014, visto il vento entrato teso.
Alle 9,00 circa, entro in acqua. Acqua ed aria ancora tiepide. La prima ora è molto divertente. Ma soprattutto mi innamoro all'istante della Guru, che mi entusiasma sotto tutti i punti di vista. In andatura, è impressionante come non stanchi: leggera e neutra; tengo il boma con pochissimo sforzo. In manovra, sia in virata che in strambata, è anche meglio: fende facilmente il vento in virata, e risulta leggera ma potente in strambata. Su qualche raffica è leggermente grossa, ma scarica bene l'eccesso di vento, senza mettermi minimamente in difficoltà. Solo all'inizio della planata, in occasione di qualche raffica meno potente, risponde alla pompata in maniera meno cattiva della Banzai. Ma non scopro nulla di nuovo, da questo punto di vista.
L'amico Paolo, poi, nel pomeriggio, al Pier commenterà: "E' normale che uno che finora ha usato prevalentemente Ezzy, si trovi meglio con la Guru". Peraltro, scopro che anche lui, storico possessore di Ezzy, ha tradito... con una nuova Banzai 5.3....
Tiro parecchi bordi con Adriano, incrocio più volte Stefano (Pelagatti), avvisto Marco, che si impegna in un coast to coast verso la sponda veronese.....
Il vento è forte il giusto, anche se un po' storto (da NW) e rafficato. Il piano d'acqua, conseguentemente, non è perfetto. E' un po' choppato, e non c'è la bella onda lunga che si forma con Peler forte e costante.
Parafrasando un noto cantautore romano, inizio a pensare tra me e me "grazieee Gardaaaa"....Ma sul più bello, dopo un'oretta, il gioco si inceppa, ed il vento inizia a soffiare a folate.... con qualche scarso di troppo... Decido di tornare a riva, per fare qualche foto. In acqua, fotografo Fabrizio con il figlio Tommy, che inizia a provare il movimento della Vulcan.
La qualità del vento non migliora, e decido di disarmare con calma, con l'idea di dare una possibilità alla Ora, viste le correnti in quota da Sud. Chiacchiero un po' al parcheggio, e Marco mi consegna un nuovo gioiellino che sarà oggetto dei prossimi test: un bel Boma Chinook RDG in carbonio 135-185 cm, arrivato dal distributore italiano, Antonello Giglio di Hatropina. Vi riferirò prossimamente.
Salutato Massimo (Asaro), che c'è sempre (anche venerdì, beato lui,....), lasciamo il Pra verso le 12, ed andiamo alla Conad di Limone a comprarci il nostro solito panino, imbottito con speck e formaggella di Tremosine, allo stratosferico prezzo di.... 2,5 euro. A Milano impensabile...
Con Adriano, ci appostiamo alle gallerie prima di Riva del Garda, per capire se entra la Ora, ed intanto mangiamo il nostro panino in spiaggia. Fa caldo (più di 20 gradi), e l'estate sembra non volersene andare. Capiamo che la Ora sta entrando. Allora, carichiamo tutto su una macchina, ed andiamo al Pier (aperto per l'ultimo weekend).
Come detto, becco il mitico Paolo (Crippa), che giustamente si è concesso un weekend tutto per sè! Non il solo: anche Jonathan e Sabrina sono stanziali all'Hotel Pier.
Il vento sta entrando, ma non ci aspettiamo il solito Pier. Ormai, siamo al 12 ottobre! Queste considerazioni, e la voglia di completare il mio personale Goya test day, con la Banzai X Pro 5,7 2019 appena presa, mi porta a fare la cazzata.... Effettivamente, una foschia che arriva sul lago da Sud, avrebbe dovuto metterci in guardia, visto che è un chiaro segnale di arrivo di vento bello teso dal basso lago.
Alle 13,30, esco con la 5,7 (terminale del boma all'occhiello di bugna basso) e lo Skate. Anche qui, acqua ed aria sono piacevoli. La prima mezz'ora va abbastanza bene. Poi, il lago si increspa di brutto, e la 5,7 diventa sempre più grossa (e già di per sè la Banzai è una vela potentissima). Nella prima mezz'ora allo scoglio dei "maiali", siamo in 4: io, Adriano, Paolo, ed un altro ragazzo; che spettacolo! Tiro bordi corti per manovrare più possibile. In particolare, provo a strambare spingendo bene anche con la gamba di prua durante la parte finale della carvata, ed uscendo bugna avanti. La tavola, così, esce dalla strambata velocissima. Purtroppo, dopo aver girato la vela, e cambiato i piedi, tendo a perdere un po' velocità: devo ancora lavorarci.
Paolo, con la Banzai 5.3, si diverte con un po' di freestyle oldschool, sempre molto bello da vedere (almeno per me, come ho già detto più volte): backwinded jibe, e push tack, se non sbaglio.
Quando il vento rinforza, la Banzai diventa enorme, ed io mi trovo a fare slalom con la tavola freestyle.... Il vento è talmente bello che pure Fabio Calò, direttore della scuola del Pier, che era già impegnato a sbaraccare tutto, per la chiusura invernale, prende tavola e vela, ed entra in acqua.
Spero che il vento molli un po', invece di cambiare vela (per il timore di perdere tempo); ma dopo un'oretta risulterò bello stanco, senza riuscire a chiudere più quasi neanche una manovra.... Affiora anche la stanchezza per la sessione mattutina. Complessivamente, il Garda ci regala 3 ore di sessioni in acqua (ma quando vado via alle 16,50 dal Pier ancora qualcuno plana...).
Esco dall'acqua e disarmo chiacchierando con Paolo. Poi, arriva anche Adriano bello esausto (anche se è uscito con una più appropriata 5.2). Chiudiamo un bel pomeriggio in relax. Recupero la macchina alle gallerie e riparto per Monza, senza beccare traffico (valore aggiunto).
Ora bisognerebbe fare sega... al lavoro, e scendere domani a Bordighera.... (ma magari riesco a pazientare, e ad aspettare il Libeccio di domenica prossima - incrociamo le dita).
Aloha. Fabio
P.S.: i nostri informatori ci hanno detto che, domenica 13, l'Ora al Pier è stata pure più forte (4.4-4.8 per i freestylers...)!
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