Per la nostre abituali vacanze in windsurf di giugno, quest'anno siamo stati a Dakhla, in Marocco, ed oltre agli spot più noti, abbiamo ampiamente esplorato e testato uno spot ancora quasi vergine, e che ha notevoli potenzialità.
Windsurf, report vacanze: Dakhla, Lassarga, Marocco (Sahara Occidentale)
E' stata veramente una vacanza last miunute, quella organizzata quest'anno, ma vista la quantità di vento che abbiamo avuto, direi che è valsa la pena di stressarsi un po' per organizzarla. L'idea principale era di andare in Portogallo, ma le previsioni meteo non assicuravano una settimana piena di vento (poi, un'ottima Nortada ha soffiato sul PWA di Viana do Castelo, giusto da giovedì 14 giugno). Abbiamo scartato anche Francia e Sardegna, perchè possiamo andare anche per periodi più brevi durante l'anno. Fuerteventura è rimasta un'opzione molto appetibile fino all'ultimo, visto che volevamo provare Glass Beach, o qualche altro spot della costa Nord. Ma alla fine, martedì sera (5 giugno...) abbiamo letto sulla Kite and Windsurfing Guide la recensione dello spot di Dakhla Lassarga (paragonata a Ponta Preta, a Capo Verde, ma con sabbia....), ed abbiamo iniziato a sognare..... Il mercoledì abbiamo iniziato a mandare un po' di email per prenotare, e Venerdì (8 giugno....), alle 18,30 decollavamo da Malpensa alla volta di Casablanca, e poi di Dakhla. Siamo arrivati al villaggio di Ocean Vagabond di Lassarga, a mezzanotte (per noi erano le 2 di notte, ora italiana).
Il giorno dopo, è iniziato il parco giochi.....
Al nostro risveglio, dalla veranda del nostro bungalow, che si affacciava direttamente sulla spiaggia deserta dello spot, ci siamo subito accorti della presenza di onde di swell (non windswell), di buona consistenza (per Andrea già preoccupanti...). Abbiamo subito iniziato a perlustrare la spiaggia dello spot, ed in breve abbiamo fatto conoscenza con i ragazzi locali dell'ION Club dello spot (dove avevamo affittato l'attrezzatura), nonchè del responsabile spagnolo del centro, Curro de Laca.
Dopo aver fatto colazione, visto che il vento risultava ancora instabile, ci è stato suggerito di goderci le onde con la tavola da surf. Andrea ha preferito risparmiare le energie. Io mi sono fatto dare una tavola facile, e mi sono buttato nella mischia con i ragazzi locali, per provare ancora, dopo l'esperienza della Cornovaglia, a combinare qualcosa con il surf da onda. Da notare che siamo arrivati in periodo di Ramadan, e per i ragazzi del posto (a digiuno, e senza bere, dall'alba al tramonto), l'impegno fisico e l'arsura della salsedine, non erano banali da affrontare. Ma la droga delle onde, anche per loro, ha avuto il sopravvento.
Lassarga, con swell, offre delle condizioni veramente eccezionali. Il sabato in cui siamo arrivati, i set di onde risultavano di altezza media intorno al metro, con qualche picco di un metro e mezzo, ma ripide, lisce e regolari, come in pochi spot si possono incontrare, e con un periodo tra l'una e l'altra di 8-10 secondi. Ed il vento è offshore.... Per la descrizione completa degli spot di Dakhla, cliccate qui.
Ed è così, infatti, che io, per la mia prima volta, sono riusciuto a surfare le onde, alzandomi in piedi sulla tavola, come testimonia la foto qui sopra. Bellissime sensazioni.
Ma, dopo un'oretta, verso le 12,00, il vento, come poì farà quasi sempre nei giorni successivi, ha iniziato a soffiare deciso, e la scimmia del windsurfer ha iniziato ad urlare....
Quindi, riportata la tavola da surf al centro, ci siamo fatti preparare l'attrezzatura da windsurf.
Curro aveva fatto in modo di portare per noi (e per qualche altro cliente presente) dall'ION Club della Laguna ben 6 tavole da windsurf Fanatic e una decina di vele North Sails. Le tavole andavano dalla nuovissima Fanatic Grip 2018 (nel litraggio da 82), al Quad 90 2017, ad uno Skate da 93 litri, due freewave 2014 (TE 116), e 2015 (CWS 106), ed un fanatic Hawk 110. Le vele erano per lo più le Super Hero (vele wave), e qualche E-Type (freeride no camber). Insomma, abbiamo potuto divertirci, nei sette giorni pieni di windsurf, a testare un bel po' di attrezzatura.
Il primo giorno, visto il vento più leggero (ma l'onda più grossa), siamo entrati in acqua con tavole con un po' di volume (io con il freewave 106, Andrea con il 116), e con le Super Hero 5.3 e 5.6.
Anche con il windsurf, il sottoscritto è riuscito a fare le prime esperienze di waverding in sicurezza, anche se il posizionamento nei pressi del point break con il windsurf, è risultato più difficile che con la tavola da surf. I local (Hamid ed Ali, che però sono atleti professionisti; Hamid ha partecipato recentemente all'IWT a Moulay...), strambavano o viravano impeccabilmente nei pressi del point break, quando vedevano venir loro incontro un buon set di onde, salivano su un'onda al volo, e se la surfavano ininterrottamente per alcune centinaia di metri, con numerosi bottom e cut backs. E' ancora stampata nella mia mente l'immagine di Hamid, che surfa a lungo un'onda, scomparendo, e riapparendo sopra il suo lip con degli aerials...., mentre io risalgo un po' più al largo.
Il sottoscritto, con meno tempismo, con diversi tuffi, e con un po' di fortuna, qualche volta è riuscito a posizionarsi nel punto giusto per prendere qualche onda (anche se mai nel punto di maggiore pendenza ed altezza, sigh...), e si è ritrovato un po' di volte nella condizione paradisiaca..... di essere sollevato dall'onda, ed iniziare la discesa. Sensazione pazzesca.... Sono anche riuscito un po' di volte a cavalcarle fino a riva, piazzando facili bottom, ma trovandomi più in difficoltà sui cut back che richiedevano spesso un'inclinazione molto più decisa in direzione del cavo dell'onda, con il il vento offhore, che tendeva a spingere via dal lip. Così, spesso, ho perso l'onda (piuttosto veloce), oppure mi sono ritrovato per un po' sul lip, senza sapere bene che fare. Va detto che la condizione di vento quasi completamente off shore, più unica che rara, facilitava l'apertura della vela nel cut back, ma (oltre alle difficoltà in beach start, in contemporanea allo shore break), non rendeva agevole nè l'accelerazione iniziale, per partire sull'onda, nè l'uscita dal bottom (almeno per un principiante del wave come me), perchè facilmente, come detto, spingeva con troppa decisione verso il lip. I video e le foto, putroppo, non testimoniamo a dovere tutto il mio lavoro... (avrei bisogno di un professionista al seguito), ma qualche momento di eccitazione sulle onde è stato immortalato... Per darvi un'idea dello spot, qui sotto, aggiungo qualche foto dei local in azione a Lassarga, con onde simili a quelle che abbiamo beccato noi.
Nei giorni successivi, il vento è andato via via crescendo, domenica non ancora troppo, ma da lunedì a mercoledì, praticamente 30 nodi fissi, quasi tutto il giorno. Questo ci ha consentito di giocare ancora con le onde di swell, per qualche giorno, e soprattutto di passare a tavole di minor volume, che abbiamo avuto il piacere di testare. In particolare, rassicurati dal vento che spingeva bene la tavola, abbiamo avuto modo di provare sia il Fanatic Quad TE 90, 2017, sia il Fanatic Grip TE 82 2018, che ci è piaciuto particolarmente (in altro articolo, racconteremo le nostre impressioni sui materiali). In breve, il Quad mi è sembrato un po' meno reattivo rispetto al Fanatic Quad 2013 che possiedo.
Il Fanatic Grip, anch'esso provato in assetto Quad (ha 5 scasse), come riportato anche dalla rivista francese Windmag, si è rivelata una tavola eccezionale, velocissima, e pronta ad effettuare tutte le curve radicali che desiderate. Goduria allo stato puro.
La temperatura dell'aria, e, parzialmente, anche quella dell'acqua, si è rivelata una sorpresa. In Marocco, sulla costa, a giugno, non fa assolutamente caldo!
Nei primi giorni, abbiamo fatto amicizia con una coppia di francesi di Parigi, molto simpatici, che si godevano come noi Lassarga, alternando Surf da onda, windsurf e kitesurf. I pochi clienti presenti nella struttura e nello spot (Ocean vagabond ha aperto qui solo da aprile) ci hanno consentito di fare conoscenza facilmente e rapidamente, e di goderci in pieno relax lo spot in acqua. Anche quando poi è arrivato William, un ragazzo Belga di Antwerp, in acqua non ci sono mai stati più di 4 windsurf, ed uno/due kitesurf..... Tutta un'altra situazione rispetto alla laguna!
Abbiamo anche avuto modo di gustare la cucina locale, ad opera dell'ottimo cuoco del nostro Camp. Io ho apprezzatto soprattutto il modo di cucinare le verdure, che, grazie alle spezie, sempre presenti risultavano, molto gustose e saporite. Per fortuna, abbiamo viaggiato ad una media di 5 ore di windsurf al giorno, altrimenti saremmo sicuramente ingrassati. La sera spesso ci siamo intrattenuti a guardare con il binocolo lo stupendo cielo stellato di Lassarga.
Uno dei momenti più piacevoli della giornata, era per me (Andrea, come al suo solito, rimaneva in acqua fino alla sfinimento....) il ritorno al bungalow, verso le 17,30, dopo la giornata di windsurf. Doccia piacevolmente calda, e relax nella veranda del bungalow, soleggiata e riparata dal vento. Una meraviglia.
Lunedì, abbiamo iniziato ad esplorare i dintorni. Hamid ci ha portato allo spot di Harbour beach, a 15 minuti di macchina dal nostro villaggio, situato poco a sud del lungo pontile che, all'interno della laguna, conduce al porto peschereccio principale di Dakhla. Il vento ha soffiato forte già dalla prima mattina, ma lo spot si è rivelato molto chopposo, e non completamente piacevole. Così dopo un paio di ore di sessione siamo tornati a Lassarga.
Qui, le onde da martedì sono risultate molto ridotte, ma comunque sfruttabili per saltare in prossimità della riva.
Mercoledì, il forte rider locale, Ali Beqqali ci ha accompagnati in un tour di perlustrazione degli altri spot sull'oceano, per finire poi verso l'ora di pranzo allo spot della Laguna, di fronte all'altro Camp di Ocean Vagabond di Dakhla. In corrispondenza di Dakhla, la costa si caratterizza per un'enorme penisola lunga 40 km che separa dall'oceano un baia larga anche 10 km, che, forse impropriamente, è denominata laguna.
Io mi sono svegliato con un mal di schiena deprimente, ma, non so se l'Aulin, o la droga del windsurf, durante la giornata me lo hanno fatto progressivamente dimenticare del tutto....
Nel nostro tour, con Ali abbiamo potuto visitare gli spot di Oum Lambouir, che significa la dea del pozzo (vicino c'è un pozzo per acqua). La porzione più a sud della spiaggia, presentava il giorno della nostra visita condizioni bump and jump, con onde intorno al metro.
Attraversando una porzione di deserto con i cammelli (ed insabbiandoci con il pick-up), siamo andati a vedere lo spot di Pointe D'or, che non presentava condizioni degne di note (ma può essere interessante). Infine, abbiamo raggiunto la laguna.
Senza tanti giri di parole, la giornata alla laguna è stata uno sballo. La giornata rimarrà memorabile anche per le mie prime due Duck jibe chiuse (di cui una immortalata nel video con la GoPro). Il vento è risultato forte tutto il giorno (ho usato sempre la 4.2 e la 106).
La scelta di Ali e Curro di portarci sullo spot in modo da iniziare la sessione alle 12,00 circa, è stata vincente. Lo spot è il regno di kiters, ma nelle due ore di sessione, fino alle 14,00 circa, praticamente siamo stati da soli in acqua, liberi di concentrarci sulle manovre, e provare tutto quello che volevamo. Dopo un altro ottimo pranzetto...., alle 15,00 circa, Ali ci ha consentito di rientrare in acqua, per un altro paio di ore. Nel pomeriggio i kiters (prevalentemente francesi) sono riapparsi, ed anche se la situazione non è mai risultata veramente problematica, non siamo più stati liberi di scorazzare senza pensieri per la laguna. Abbiamo dovuto prestare un po' di attenzione, soprattutto ai beginner, che ogni tanto ti facevano cadere l'ala, nelle vicinanze, con una poco rassicurante deflagrazione....
Al rientro, Ali ci ha fatto passare per Dakhla in macchina per dare un'occhiata alla città. Dakhla ha circa 140.000 abitanti, ed alterna zone piuttosto brutte e degradate (con casermoni di cemento senza balconi, e con strade e marciapiedi dissestati), a zone meglio curate, con edifici e piazze più curate. Non ha un bazaar come altre città marocchine, ma un quartiere più ricco di negozi e qualche bancarella di ambulanti, dove si vendono alimentari e prodotti locali.
Gli ultimi due giorni di vacanza ho ardentemente desiderato di non usare più la 4.2...., e goduto per il progressivo calo del vento. Siamo stati a Lassarga stanziali. Ancora 4,2 giovedì mattina, e poi vele in crescendo fino alla 5.6. Il mio fisico ormai aveva dato quello che poteva dare, ed i vari dolori mi impedivano di essere efficace in acqua e godermi l'uscita. Da ricordare la lezione che Ali ci ha dato in spiaggia giovedì, quando ci ha mostrato come si può tenere in piedi in verticale una vela armata, spingendola nel vento, con delicatezza e sensibilità, solo dal terminale di bugna.... Esercizio utile per approcciare il freestyle, ma anche per acquisire sensibilità nella gestione del boma. Ali ci ha anche spiegato di come i riders professionisti tengano, in realtà, le cimette un po' più avanzate di quanto richiederebbe il centro velico, per controllare la vela, praticamente solo con la mano di poppa, e dare più o meno gas. Ma non sono solo queste le dritte che Ali ogni tanto ci ha dispensato, sempre con molta simpatia e cordialità.
Ah, dimenticavo che, per fortuna, giovedì al tramonto, il Ramadan è terminato, ed i ragazzi ed anche il personale del Camp sono tornati a vivere normalmente. Giovedì sera, festeggiamenti, abbracci, e foto di gruppo, per celebrare la fine un rito che ha il sapore di vera e propria punizione divina. Ma ognuno ha i suoi riti più o meno sensati.....
Il giorno dopo i ragazzi del centro hanno fatto colazione, pranzato e cenato con noi, e nel pomeriggio hanno improvvisato una gara di calci di rigore. E' stato bello vederli tornare normali, ed a loro tutti va il nostro ringraziamento per la disponibilità che, nonostante il Ramadan, ci hanno sempre dimostrato.
La mattina dopo, sveglia alle 4,30, e partenza in aereo alle 7,00 alla volta di una Milano che ci ha accolto con 30 gradi, stanchi, ma soddisfatti!
Hang loose. Fabio
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