Il 5 agosto 2015, con il nostro gruppo di uscite, siamo andati al Lago di Silvaplana, in Engadina (Svizzera). E' stata una giornata meravigliosa, che ci ha regalato un'uscita di grande soddisfazione, con il valore aggiunto di uno scenario naturale magnifico. L'Engadina è un posto da sogno, che offre motivi di svago 365 giorni all'anno.
E' così sullo stesso lago dove d'inverno faccio sci di fondo.... mi sono trovato ad effettuare una sessione di windsurf memorabile.
Le previsioni meteo davano da qualche giorno il ritorno del gran caldo, con venti in quota sud occidentali. Queste sono le condizioni migliori per godersi lo spot. Infatti, sono condizioni che assicurano una temperatura dell'aria di 20- 25° C, più che confortevoli, e l'instaurarsi di un termico deciso da sud. Previsioni confermate. Giornata di sole stupenda, colori dell'estate decisi. I venti in quota previsti hanno ulteriormente potenziato il termico.
Fuggito dal caldo torrido di Monza, già salendo per i tornanti che portano al Maloja, la mente ha iniziato a rilassarsi, e la vista a godere delle immagini gradevoli intorno. Con gli altri del gruppo, ci siamo dati appuntamento presso il Windsurf club Silvaplana (vedi recensione spot nell'apposita sezione di waterind). Lo spot è molto comodo, con possibilità di parcheggio nelle immediate adiacenze del punto di uscita.
Sin dalla tarda mattina, il vento soffiava da sud, intorno ai 10 nodi. Fa sempre effetto vedere in questi laghi di alta montagna (siamo a 1800 mt!), piccoli cabinati navigare nelle loro acque azzure, contornati da pascoli verde acceso, dai boschi verde scuro, e dalle pareti rocciose delle montagne.
Alle 12, hanno iniziato ad entrare in acqua i riders con i formula e le tavole slalom con vele dai 7,5 metri in su, che tipicamente si vedono sullo spot.
Dopo aver messo a tecere la fame, abbiamo iniziato ad armare. Io ho scelto la vela più grossa che ho, la Ezzy tiger 6,3, armata con il boma North Sail platinum in carbonio. Tavola RRD FSW 111 litri. Daniele Gun Sails Futura 6,4, ed RRD z-ride 145 litri. Giancarlo.... va beh.... alla prossima....
Da subito, si è capito che il vento migliore andava preso nella parte centrale del lago, contornata dalle pareti scoscese delle montagne (il punto di uscita è in prossimità dell'estremità Nord del Lago di Silvaplana).
Alle 13, ho rotto gli indugi e sono entrato in acqua per primo. Nei primi venti minuti ho temuto che la giornata non fosse delle migliori. Vento non completamente disteso, e con la 6,3 riuscivo ad entrare e tenere la planata solo sui rafficoni. Intorno, slalomari e formulari sfreccianti a stecca ovunque.
Passati questi primi minuti, e soprattutto dalle 14 in poi, è iniziato lo spettacolo. Il vento si è disteso (anche se qualche buco ogni tanto si manifestava) ed ha raggiunto un'intensità di 20 nodi circa. In montagna, l'aria è meno densa, ed, a parità di velocità, spinge meno. La 6,3 in queste condizioni si è rivelata la scelta giusta, con una leggera sovrainvelatura sulle raffiche, ma sufficiente a mantenersi veloci per superare i buchi. Dalle 14 alle 17, i veloni non sono risultati assolutamente indispensabili (ovviamente, a meno di non uscire con tavole pesanti e con maggiore attrito sull'acqua).
L'altro elemento che ha reso l'uscita veramente piacevole è stata la quasi assenza di chop (condizioni simili a Valmadrera, per chi conosce lo spot), con la conseguente possibilità di provare con facilità tutte la manovre del funboard. Anzi, qualche ondina in più per fare qualche salto, non avrebbe guastato. Acqua azzurra, acqua chiara... a temperatura accettabilissima. Cautelativamente siamo usciti con muta umida 4/3 mm, che si è rivelata anche leggermente calda, nei bordi non inframezzati da cadute frequenti (e quindi all'inizio, in condizioni di minore affaticamento).
Io ne ho approfittato per provare alcune idee. Ho provato ad eseguire la virata funboard in maniera molto aggressiva: entrata decisa nel vento, con la tavola ancora planante, e ben sostenuta dalla spinta dell'acqua, e passaggio a razzo sulle nuove mure, appena messo il piede di prua davanti al piede d'albero. L'idea si è dimostrata molto valida, con alcune virate riuscite in maniera molto fluida. Uscita backwinded o meno, a seconda del momento del passaggio. Con l'affiorare della stanchezza, lo stile è andato a farsi benedire. Devo dire che sono uscito con il boma leggermente troppo alto, e questo mi ha stancato le braccia, prima di decidermi ad abbasarlo in acqua durante l'uscita.
Ovviamente, ho approfittato dell'uscita anche per massacrarmi di tentativi di power jibe (condizioni di flat water e vento teso fantastiche), anche in questo caso sperimentando alcune idee. Questa volta ho provato a strambare la vela, con la tavola quasi al traverso sulle nuove mure. Generalmente, cado in uscita tirandomi addosso la vela sopra vento, tentando di far passare molto presto (quasi in poppa piena). Ho pensato che la vela mi venga addosso anche perchè il vento apparente, in tali condizioni, si riduce molto (e quindi non spinge sotto vento la vela). Ritardando il passaggio, ed annullando quasi il vento di velocità, il vento reale dovrebbe determinare un vento apparente tale da spingere sottovento la vela. Ciò spiegherebbe il consiglio dei manuali, di portare la vela rapidamente sopravento per contrastare la spinta del vento.
Alcune power jibe le ho quasi chiuse, ma sono sempre alla fine caduto, probabilmente, perchè non porto avanti il rig, dopo il cambio di mure, con sufficiente decisione.
Anche Daniele si è divertito alla grande, mi ha ringraziato per avergli fatto conoscere uno spot fantastico. Finalmente, ho avuto modo di credere che plana veramente! La prova sta nel video della sessione che vedete a fondo pagina. Bene, vuol dire che i nostri stage a cui ha partecipato in questi anni, hanno dato i suoi frutti. Lo spot è sicuro (in caso di scarroccio, 100 metri dal punto di uscita e si è di nuovo a riva, perchè il lago finisce) e facile, e consente a tutti di divertirsi (bisogna fare solo attenzione alla temperatura dell'acqua, in caso di uscite in periodi diversi da Agosto, o in estati più fredde).
E' stato veramente difficile venire via dallo spot (anche perchè si respirava una piacevole aria di vacanza....). Tanti surfisti sullo spot, visibilmente tutti soddisfatti. Sarebbe stato bello godersi l'atmosfera del tardo pomeriggio, e poi dormire al fresco in montagna.
Ma ci è toccato ritornare a valle, con il termometro della macchina che è passato da 22 a 35 gradi...
Comunque, non possiamo proprio lamentarci!
Hang loose. Fabio Muriano
Mandateci i report (anche brevi) delle vostre uscite con foto e video. Li pubblicheremo su Waterwind, per condividerli con tutti!
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Qui sotto, il video della sessione.