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Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare
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09/08/2017 08:56 #3445 da Marco Q
Risposta da Marco Q al topic Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare
Non mi stancherò mai di ripetere: osserva gli altri, quelli più esperti ma non necessariamente i campioni. E (non sei un adolescente!) ragiona...
Il velaio ha costruito la vela consapevole che debba andare bene sia per una ragazza alta ca. 160 cm che per un marcantonio di 195, perciò ha interrotto la tasca d'albero per il fissaggio del boma di 40/50 cm. Ora, tu hai la percezione della tua statura? Osserva le foto che hai postato...
su YouTube troverai filmati propedeutici alla pratica di tutti i livelli, dacci un occhio!
Buona visione (e riflessione!)...
Marco
Il velaio ha costruito la vela consapevole che debba andare bene sia per una ragazza alta ca. 160 cm che per un marcantonio di 195, perciò ha interrotto la tasca d'albero per il fissaggio del boma di 40/50 cm. Ora, tu hai la percezione della tua statura? Osserva le foto che hai postato...
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- Marco Q
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09/08/2017 08:08 #3444 da Marco Q
Risposta da Marco Q al topic Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare
Ciao,
Ancora una volta sono d'accordo con Fabio.
Ma mi pare che si possa affrontare il problema da un'altro punto di vista: per un'attrezzatura base (tavola, vela, albero, boma, prolunga, piede) onorevole usata dovresti stanziare la cifra di €1000 (il costo di una discreta bicicletta per un uso sportivo frequente, sia strada che mtb). Riducendo la cifra dovresti operare delle rinunce (ed: albero e boma meno rigidi e piu pesanti, vela meno recente quindi meno durevole, etc), si può fare ma induce ad un cambio di alcuni pezzi più frequente.
Ti consiglio di tenere monitorato il sito Adessowind e di chiedere qui consiglio man mano che ti pare di trovare ciò che faccia al caso tuo; tu hai un vantaggio non indifferente: il peso corporeo contenuto, ed uno svantaggio momentaneo: lo spot casalingo poco ventoso.
Dell'attrezzatura del circolo ti posso dire: è come se tu volessi fare cicloturismo sulle strade sterrate dalle tue parti usando la bicicletta del panettiere (confrontando l'attuale - 5/6 anni - attrezzatura con quella che descrivi).
Chiedi quando vuoi.
Marco
Ancora una volta sono d'accordo con Fabio.
Ma mi pare che si possa affrontare il problema da un'altro punto di vista: per un'attrezzatura base (tavola, vela, albero, boma, prolunga, piede) onorevole usata dovresti stanziare la cifra di €1000 (il costo di una discreta bicicletta per un uso sportivo frequente, sia strada che mtb). Riducendo la cifra dovresti operare delle rinunce (ed: albero e boma meno rigidi e piu pesanti, vela meno recente quindi meno durevole, etc), si può fare ma induce ad un cambio di alcuni pezzi più frequente.
Ti consiglio di tenere monitorato il sito Adessowind e di chiedere qui consiglio man mano che ti pare di trovare ciò che faccia al caso tuo; tu hai un vantaggio non indifferente: il peso corporeo contenuto, ed uno svantaggio momentaneo: lo spot casalingo poco ventoso.
Dell'attrezzatura del circolo ti posso dire: è come se tu volessi fare cicloturismo sulle strade sterrate dalle tue parti usando la bicicletta del panettiere (confrontando l'attuale - 5/6 anni - attrezzatura con quella che descrivi).
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- ita4012
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08/08/2017 23:05 #3443 da ita4012
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Risposta da ita4012 al topic Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare
Mmm... hai un po' di confusione in testa.... le tavole che hai visto hanno uno solo denominatore comune: il prezzo compreso tra 50 e 200 euro. Per il resto, sono tra le più diverse (volume variabile tra 96 e 150 litri!!!! ed alcune che non sono freeride ma fsw).
Devi prendere un freeride sui 150-160 litri (visto il tuo peso), con non più di 10 anni. Altrimenti, lascia perdere e non buttare via i soldi.
Gli alberi in alluminio sono ormai superati, e decisamente poco performanti.
Per il resto, non posso darti indicazioni così precise sulle vele (che ad ogni modo, per il tuo livello, sono un problema secondario), avendo a disposizione pochi elementi. Se hai un budget limitato, compra una cosa alla volta, innanzitutto la tavola: una tavola lunga come quelle di una volta sono instabili e più difficili da far girare. Le tavole freeride di oggi sono 240 cm per 70-80 cm (prova a confrontare queste misure con quelle delle tavole che finora hai usato....)
Ciao
Devi prendere un freeride sui 150-160 litri (visto il tuo peso), con non più di 10 anni. Altrimenti, lascia perdere e non buttare via i soldi.
Gli alberi in alluminio sono ormai superati, e decisamente poco performanti.
Per il resto, non posso darti indicazioni così precise sulle vele (che ad ogni modo, per il tuo livello, sono un problema secondario), avendo a disposizione pochi elementi. Se hai un budget limitato, compra una cosa alla volta, innanzitutto la tavola: una tavola lunga come quelle di una volta sono instabili e più difficili da far girare. Le tavole freeride di oggi sono 240 cm per 70-80 cm (prova a confrontare queste misure con quelle delle tavole che finora hai usato....)
Ciao
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08/08/2017 19:41 #3442 da daino
Risposta da daino al topic Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare
Grazie per i consigli, provo a proseguire la discussione.
Diciamo che tra la soluzione migliore (cambiare tutta l'attrezzatura da cima a fondo) e la soluzione peggiore (tentare di imparare qualcosa per due stagioni solo con l'attrezzatura a disposizione), speravo in una soluzione intermedia, ovvero procurarmi solo una parte dell'attrezzatura da abbinare a quella del circolo.
Ti sembra una strada percorribile?
Mi pare di capire che l'elemento peggiore sia la tavola, quindi ho provato a dare un'occhiata alle tavole freeride moderne (quindi senza deriva?). Secondo te il mio timore di non risalire il vento, è infondato? Sia con vento forte che con vento debole?
Ho visto che due modelli che vanno per la maggiore sono per esempio fanatic gecko e jp magic ride. Ma ahimè sono assolutamente fuori portata per le mie tasche, sia nuove che usate.
Cercando invece qualcosa di meno "moderno" su subito vedo:
- bic 273 125 lt a 100€
- drops fsw 96 lt a 110€
- drops naked 112 lt a 150€
- starboard isonic wood 110lt a 150€
- rrd 103 lt a 200€
- bic techno 283 150 lt a 200€
- bic techno 135 a 190€ (in puglia, dove vado in ferie tra una settimana...)
- custom carbon 95 lt a 50€
- rrd freeride 266 96 lt a 120€
- drops 103 lt a 95€ (anche questa dove vado in ferie...
- drops 95 lt a 200€
- mistral 120 lt freeride da rifare l'antisdrucciolo a 100€
Alcune di queste possono fare al caso mio?
Come rig, intendi l'albero di alluminio 4,65? Non può andare bene per un paio d'anni su tavole di quel tipo?
E non salveresti nemmeno le 4 vele a disposizione? Nessuna è indicata per la statistiche di vento del lago che frequento?
Diciamo che tra la soluzione migliore (cambiare tutta l'attrezzatura da cima a fondo) e la soluzione peggiore (tentare di imparare qualcosa per due stagioni solo con l'attrezzatura a disposizione), speravo in una soluzione intermedia, ovvero procurarmi solo una parte dell'attrezzatura da abbinare a quella del circolo.
Ti sembra una strada percorribile?
Mi pare di capire che l'elemento peggiore sia la tavola, quindi ho provato a dare un'occhiata alle tavole freeride moderne (quindi senza deriva?). Secondo te il mio timore di non risalire il vento, è infondato? Sia con vento forte che con vento debole?
Ho visto che due modelli che vanno per la maggiore sono per esempio fanatic gecko e jp magic ride. Ma ahimè sono assolutamente fuori portata per le mie tasche, sia nuove che usate.
Cercando invece qualcosa di meno "moderno" su subito vedo:
- bic 273 125 lt a 100€
- drops fsw 96 lt a 110€
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- mistral 120 lt freeride da rifare l'antisdrucciolo a 100€
Alcune di queste possono fare al caso mio?
Come rig, intendi l'albero di alluminio 4,65? Non può andare bene per un paio d'anni su tavole di quel tipo?
E non salveresti nemmeno le 4 vele a disposizione? Nessuna è indicata per la statistiche di vento del lago che frequento?
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08/08/2017 09:17 #3441 da ita4012
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Risposta da ita4012 al topic Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare
Ciao Fabrizio. Grazie per aver condiviso tutte queste esperienze.
Due indicazioni.
Per prima cosa non posso che confermare che, se vuoi proseguire con questo sport, devi provare attrezzatura più moderna. Ti sembrerà un altro sport, molto più divertente e facile. Le tavole che stai usando sono lunghe e strette, e pesano come un macigno. Sono veloci, quando il vento è teso, ma per il resto solo instabili, poco manovriere, e difficili da far planare con venti leggeri. Una tavola freeride moderna è un altro mondo. Anche per quanto riguarda il rig sei messo male. Per lo più roba pesantissima, che ti fa fare una gran fatica.
La seconda cosa che ti posso suggerire è di non applicare l'equazione vento leggero = vela più grande. Almeno ora che sei agli inizi. Con vento leggero, esci comunque con un vela più piccola ed esercitati sulle manovre, e sulle andature (il fatto di non riuscire a trovare l'assetto comodo con la vela più piccola con vento leggero dipende da una cattiva regolazione dell'attrezzatura). La vela grande con vento molto scarso, risulta, paradossalmente, ancora più pesante, ed è solo inutilmente ingombrante (la 7.4 la userei con almeno 10 nodi).
Buon vento. Fabio
Due indicazioni.
Per prima cosa non posso che confermare che, se vuoi proseguire con questo sport, devi provare attrezzatura più moderna. Ti sembrerà un altro sport, molto più divertente e facile. Le tavole che stai usando sono lunghe e strette, e pesano come un macigno. Sono veloci, quando il vento è teso, ma per il resto solo instabili, poco manovriere, e difficili da far planare con venti leggeri. Una tavola freeride moderna è un altro mondo. Anche per quanto riguarda il rig sei messo male. Per lo più roba pesantissima, che ti fa fare una gran fatica.
La seconda cosa che ti posso suggerire è di non applicare l'equazione vento leggero = vela più grande. Almeno ora che sei agli inizi. Con vento leggero, esci comunque con un vela più piccola ed esercitati sulle manovre, e sulle andature (il fatto di non riuscire a trovare l'assetto comodo con la vela più piccola con vento leggero dipende da una cattiva regolazione dell'attrezzatura). La vela grande con vento molto scarso, risulta, paradossalmente, ancora più pesante, ed è solo inutilmente ingombrante (la 7.4 la userei con almeno 10 nodi).
Buon vento. Fabio
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08/08/2017 00:02 #3439 da daino
Attrezzatura del circolo a disposizone per imparare è stato creato da daino
Come scritto in presentazione, vorrei esporvi l'elenco dell'attrezzatura del circolo che ho a disposizone per imparare, e le sensazioni che ho avuto dopo le prime 4 uscite.
Lo spot: lago navigabile tutto l'anno con la muta adeguata, ovviamente niente onda, circa 6 km quadrati. Viverone è noto per essere o molto poco ventoso, oppure, una decina di giorni in tutto l'arco di un anno, con vento dalla Valle d'Aosta a oltre 20 nodi. Frequentandolo ormai molto assiduamente sia in estate che in inverno, mi sono potuto in parte ricredere. Diciamo che nel 60% dei giorni che mi reco al lago, trovo un vento compreso tra 1 e 4 nodi, nel 30% dei giorni trovo un vento compreso tra i 5 e i 10 nodi, e nel restante 10% un vento di all'incirca 20 nodi.
L'atleta: maschio, quarantanni suonati, altezza 1 metro e 82, peso 70 chili, molta buona volontà ma poca forza nelle braccia, molta meno di quanta sembra volercene per divertirsi come si deve...
I propositi: arrivando dalle derive, essendo il lago ovviamente privo di onda, essendo il vento a disposizione nello spot molto poco, così come la mia forza, le velleità non sono certo quelle di fare chissà quali acrobazie o di raggiungere velocità stellari. Semplicemente mi piacerebbe tirare bordi lunghi e veloci, a qualsiasi andatura, anche nelle rare condizioni di vento forte. Vorrei, forse come tutti, planare prima possibile. E non perdere mai la possibilità di fare bordi in qualsiasi andatura, sia per risalire che per scendere il vento, per essere sicuro di portare sempre a casa la pelle in qualsiasi condizione (tanto di vento forte quanto di vento debolissimo).
L'attrezzatura a disposizione: con l'aiuto di un paio di amici, ex istruttori di windsurf, che mi hanno dedicato un paio d'ore, abbiamo censito insieme quello che si trova al circolo.
2 tavole Mistral race complete (deriva, pinna, straps, attacco piede d'albero)
2 piedi d'albero Mistral con prolunga di circa 40 cm
1 tavola bic astro completa di pinna e straps, ma senza piede d'albero e forse pure con l'attacco piede d'albero alla tavola rotto
1 albero in carbonio di circa 4 metri e 80cm
1 albero in alluminio di circa 4 metri e 65cm
1 vela 7.4 con 2 stecche camberate, non ricordo la marca
1 vela gaastra 5.2
1 vela gaastra 5.8
1 vela 6.0 spped up, in condizioni difficili ma forse ancora utilizzabile
svariati boma in alluminio di diverse lunghezze, che dovrebbero accoppiarsi con tutte le vele a disposizione. Tutti con le cime per il trapezio, però per ora l'unico trapezio trovato pare essere per derive e non andare bene per il windsurf
Le prime esperienze:
Giorno 1
Vento: circa 5 nodi non costanti. Esco con la 7.4 sull'albero da 4 e 80, montato sull'unica tavola utilizzabile, cioè la mistral race.
Impressioni: subito molto positive, l'attrezzatura è pesante, ma correggendo la tecnica di recupero della vela dall'acqua, mi sembra gestibile. Almeno le prime dieci volte...
L'idea è quella di provare le prime manovre di virata e strambata, ma in realtà la maggior parte del tempo l'ho passata a capire come orientare la vela per far partire un minimo la tavola al traverso e di bolina, per poter ragionare sulla postura.
Il risultato è stato che allontanandomi dal pontile riuscivo a fare dei discreti bordi di bolina mure a sinistra, risalendo parecchio il vento. Le virate sono state disastrose, la tavola orza fino ad avere quasi prua al vento, ma si pianta, e, una volta cambiate mura, prima naviga all'indietro per qualche metro, e solo così poggia permettendomi di ripartire sulle nuove mura.
Le difficoltà maggiori sono quando devo scendere il vento mure a dritta per tornare al pontile, arrivo al massimo al traverso e scarroccio poco, anche con deriva alzata per metà. Scendere al momento per me è difficilissimo.
Giorno 2
Vento: scarsissimo, mai più di 3 nodi.
Decido quindi di uscire con la stessa attrezzatura. Ma l'allenamento risulta più frustrante. Non ci sono quasi mai le condizioni per navigare con un assetto un minimo confortevole, e tanto meno per provare virate, strambate e andature al lasco. Mantenere in equilibrio albero e vela in assenza di vento è difficile e faticoso, e provare le manovre senza vento significa cadere parecchie volte. I recuperi della vela dall'acqua iniziano ad essere troppi per le mie braccia e decido di desistere.
Giorno 3
Vento: 15 nodi con raffiche di 20. Stessa attrezzatura. E' evidente fin da subito che sono sovrainvelato per le mie capacità, ma i primi bordi in planata mure a sinistra di bolina sono qualcosa di libidinoso mai provato, che mi convincono a provarci ancora. L'assetto del corpo mi soddisfa, ma la forza che ci devo mettere con le braccia non è poca. Provo le prime virate, fiducioso e convinto che con vento forte potrebbero essere anche più facili. Niente da fare, il risultato è lo stesso, la tavola si pianta prua al vento e naviga all'indietro, ripartire mure a dritta con le violenti raffiche che spingono la vela sottovento per me è dura. Navigare mure a destra, e soprattutto tentare il lasco per puntare il pontile, è per me molto più difficile che bolinare mure a sinistra, non so perchè. Le cadute iniziano ad essere troppe, e ben presto mi accorgo anche che risollevare quella vela sotto raffica richiede uno sforzo immane. Approfitto della barca supporto che sta fornendo assistenza a diverse derive scuffiate sotto raffiche che hanno superato i 20 nodi, e mi faccio portare a riva, stremato.
Giorno 4
Vento: sceso a 7/8 nodi
Decido di provare la vela gaastra 5.8 sull'albero in alluminio da 4 e 65, sempre sulla stessa tavola mistral race a mezza deriva.
Ovviamente mi accorgo subito che è molto più facile e maneggevole della 7.4, però mi delude il fatto che con 8 nodi, che è una situazione molto frequente a Viverone, non mi tiene su, in planata non ci vado quasi mai, e nemmeno riesco a distendermi in una posizione più confortevole per il corpo. Le virate sono comunque ancora bruttine da vedersi, ma in compenso risollevare la vela dall'acqua è piuttosto facile.
Conclusioni: mi viene da pensare che se la vela più malridotta è la speed up 6, forse non è un caso, ma il giusto compromesso per le situazioni più frequenti di quel lago.
Le difficoltà in virata, strambata e lasco sicuramente sono dovute a carenze tecniche, ma non vorrei che la tavola fosse complice.
Se sapessi che anche la bic astro rotta non è lì per caso, mi darei da fare per cercare in rete i pezzi di ricambio mancanti. Mi spaventa il fatto che sia senza deriva, non vorrei non riuscire poi a risalire il vento in condizioni di vento forte così come in assenza di vento.
L'unico consiglio datomi per ora da uno degli ex istruttori, che non pratica più per problemi fisici, ma anche perchè non ha condiviso alcune tendenze delle tavole degli ultimi anni, è stato di cercare una bic rumba, con deriva, ma estraibile con tappo per navigare senza...
Lo spot: lago navigabile tutto l'anno con la muta adeguata, ovviamente niente onda, circa 6 km quadrati. Viverone è noto per essere o molto poco ventoso, oppure, una decina di giorni in tutto l'arco di un anno, con vento dalla Valle d'Aosta a oltre 20 nodi. Frequentandolo ormai molto assiduamente sia in estate che in inverno, mi sono potuto in parte ricredere. Diciamo che nel 60% dei giorni che mi reco al lago, trovo un vento compreso tra 1 e 4 nodi, nel 30% dei giorni trovo un vento compreso tra i 5 e i 10 nodi, e nel restante 10% un vento di all'incirca 20 nodi.
L'atleta: maschio, quarantanni suonati, altezza 1 metro e 82, peso 70 chili, molta buona volontà ma poca forza nelle braccia, molta meno di quanta sembra volercene per divertirsi come si deve...
I propositi: arrivando dalle derive, essendo il lago ovviamente privo di onda, essendo il vento a disposizione nello spot molto poco, così come la mia forza, le velleità non sono certo quelle di fare chissà quali acrobazie o di raggiungere velocità stellari. Semplicemente mi piacerebbe tirare bordi lunghi e veloci, a qualsiasi andatura, anche nelle rare condizioni di vento forte. Vorrei, forse come tutti, planare prima possibile. E non perdere mai la possibilità di fare bordi in qualsiasi andatura, sia per risalire che per scendere il vento, per essere sicuro di portare sempre a casa la pelle in qualsiasi condizione (tanto di vento forte quanto di vento debolissimo).
L'attrezzatura a disposizione: con l'aiuto di un paio di amici, ex istruttori di windsurf, che mi hanno dedicato un paio d'ore, abbiamo censito insieme quello che si trova al circolo.
2 tavole Mistral race complete (deriva, pinna, straps, attacco piede d'albero)
2 piedi d'albero Mistral con prolunga di circa 40 cm
1 tavola bic astro completa di pinna e straps, ma senza piede d'albero e forse pure con l'attacco piede d'albero alla tavola rotto
1 albero in carbonio di circa 4 metri e 80cm
1 albero in alluminio di circa 4 metri e 65cm
1 vela 7.4 con 2 stecche camberate, non ricordo la marca
1 vela gaastra 5.2
1 vela gaastra 5.8
1 vela 6.0 spped up, in condizioni difficili ma forse ancora utilizzabile
svariati boma in alluminio di diverse lunghezze, che dovrebbero accoppiarsi con tutte le vele a disposizione. Tutti con le cime per il trapezio, però per ora l'unico trapezio trovato pare essere per derive e non andare bene per il windsurf
Le prime esperienze:
Giorno 1
Vento: circa 5 nodi non costanti. Esco con la 7.4 sull'albero da 4 e 80, montato sull'unica tavola utilizzabile, cioè la mistral race.
Impressioni: subito molto positive, l'attrezzatura è pesante, ma correggendo la tecnica di recupero della vela dall'acqua, mi sembra gestibile. Almeno le prime dieci volte...
L'idea è quella di provare le prime manovre di virata e strambata, ma in realtà la maggior parte del tempo l'ho passata a capire come orientare la vela per far partire un minimo la tavola al traverso e di bolina, per poter ragionare sulla postura.
Il risultato è stato che allontanandomi dal pontile riuscivo a fare dei discreti bordi di bolina mure a sinistra, risalendo parecchio il vento. Le virate sono state disastrose, la tavola orza fino ad avere quasi prua al vento, ma si pianta, e, una volta cambiate mura, prima naviga all'indietro per qualche metro, e solo così poggia permettendomi di ripartire sulle nuove mura.
Le difficoltà maggiori sono quando devo scendere il vento mure a dritta per tornare al pontile, arrivo al massimo al traverso e scarroccio poco, anche con deriva alzata per metà. Scendere al momento per me è difficilissimo.
Giorno 2
Vento: scarsissimo, mai più di 3 nodi.
Decido quindi di uscire con la stessa attrezzatura. Ma l'allenamento risulta più frustrante. Non ci sono quasi mai le condizioni per navigare con un assetto un minimo confortevole, e tanto meno per provare virate, strambate e andature al lasco. Mantenere in equilibrio albero e vela in assenza di vento è difficile e faticoso, e provare le manovre senza vento significa cadere parecchie volte. I recuperi della vela dall'acqua iniziano ad essere troppi per le mie braccia e decido di desistere.
Giorno 3
Vento: 15 nodi con raffiche di 20. Stessa attrezzatura. E' evidente fin da subito che sono sovrainvelato per le mie capacità, ma i primi bordi in planata mure a sinistra di bolina sono qualcosa di libidinoso mai provato, che mi convincono a provarci ancora. L'assetto del corpo mi soddisfa, ma la forza che ci devo mettere con le braccia non è poca. Provo le prime virate, fiducioso e convinto che con vento forte potrebbero essere anche più facili. Niente da fare, il risultato è lo stesso, la tavola si pianta prua al vento e naviga all'indietro, ripartire mure a dritta con le violenti raffiche che spingono la vela sottovento per me è dura. Navigare mure a destra, e soprattutto tentare il lasco per puntare il pontile, è per me molto più difficile che bolinare mure a sinistra, non so perchè. Le cadute iniziano ad essere troppe, e ben presto mi accorgo anche che risollevare quella vela sotto raffica richiede uno sforzo immane. Approfitto della barca supporto che sta fornendo assistenza a diverse derive scuffiate sotto raffiche che hanno superato i 20 nodi, e mi faccio portare a riva, stremato.
Giorno 4
Vento: sceso a 7/8 nodi
Decido di provare la vela gaastra 5.8 sull'albero in alluminio da 4 e 65, sempre sulla stessa tavola mistral race a mezza deriva.
Ovviamente mi accorgo subito che è molto più facile e maneggevole della 7.4, però mi delude il fatto che con 8 nodi, che è una situazione molto frequente a Viverone, non mi tiene su, in planata non ci vado quasi mai, e nemmeno riesco a distendermi in una posizione più confortevole per il corpo. Le virate sono comunque ancora bruttine da vedersi, ma in compenso risollevare la vela dall'acqua è piuttosto facile.
Conclusioni: mi viene da pensare che se la vela più malridotta è la speed up 6, forse non è un caso, ma il giusto compromesso per le situazioni più frequenti di quel lago.
Le difficoltà in virata, strambata e lasco sicuramente sono dovute a carenze tecniche, ma non vorrei che la tavola fosse complice.
Se sapessi che anche la bic astro rotta non è lì per caso, mi darei da fare per cercare in rete i pezzi di ricambio mancanti. Mi spaventa il fatto che sia senza deriva, non vorrei non riuscire poi a risalire il vento in condizioni di vento forte così come in assenza di vento.
L'unico consiglio datomi per ora da uno degli ex istruttori, che non pratica più per problemi fisici, ma anche perchè non ha condiviso alcune tendenze delle tavole degli ultimi anni, è stato di cercare una bic rumba, con deriva, ma estraibile con tappo per navigare senza...
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