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Perchè non progrediamo?
- Paolol
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30/10/2023 15:11 #17022 da Paolol
Risposta da Paolol al topic Perchè non progrediamo?
sottoscrivo quanto detto da bxr.
c'è una netta separazione tra come la nostra testa ci percepisce e come effettivamente il nostro corpo ha eseguito il gesto tecnico.
Per questo servirebbe una ripresa del gesto per autocorrezione. Ma è tutt'altro che semplice. Bisogna prima di tutto sacrificare qualcuno allo scopo, poi anche la distanza. Una ripresa da lontano è inutile; non è detto che la manovra da riprendere possa esser fatta verso e nelle vicinanza di chi filma.
c'è una netta separazione tra come la nostra testa ci percepisce e come effettivamente il nostro corpo ha eseguito il gesto tecnico.
Per questo servirebbe una ripresa del gesto per autocorrezione. Ma è tutt'altro che semplice. Bisogna prima di tutto sacrificare qualcuno allo scopo, poi anche la distanza. Una ripresa da lontano è inutile; non è detto che la manovra da riprendere possa esser fatta verso e nelle vicinanza di chi filma.
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- bxr
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29/10/2023 16:09 #17018 da bxr
Risposta da bxr al topic Perchè non progrediamo?
sottoscrivo Roberto: uno degli ostacoli principali nel progredire è che, anche se riusciamo a uscire spesso, le condizioni sono spesso troppo diverse (intensità del vento, piano d'acqua) e man mano che si progredisce sono sempre più difficili da trovare.
Per esempio quando si impara piu o meno a strambare sul piatto, arriva quella fase in cui esci con la buriana al mare e non te ne viene una... e ci vorrebbero un po di uscite in una condizione "media".
Poi c'e anche il discorso psicologico : dalle nostre parti la finestra di vento è sempre limitata... e quindi uno è piu portato a godersi l'uscita che continuare a cadere in malomodo.
Per progredire nelle manovre, siccome bisogna fare 4-5 cose insieme, e con la testa riusciamo a concentrarci se va bene su una, l'unico modo è provare continuamente fino a che ciascun singolo movimento lo facciamo senza pensarci.
Il problema degli autodidatti (me compreso...e credo che cmq siamo la maggioranza) è che ormai la teoria è largamente disponibile e accessibile (con i tutorial di youtube si trova tutto, fino al backloop), e questo crea un pó l'illusione che si possa imparare tutto da soli velocemente. Ma la parte che fa veramente la differenza è qualcuno che ti corregge sul dove sbagli, possibilmente subito dopo averla fatta. Può essere un clinic o un amico che ti filma o che ti ha visto mentre facevi la manovra. Poi ovviamente si può imparare anche da autodidatti, ma ci si mette di più.
Riguardo ai clinic ho sentito di buoni feedback di quelli organizzati da 2 italiani... personalmente mi piacerebbe provarne uno.
Poi detto questo... è anche bello godersi il "viaggio", la sfida personale... che è un po il motore di questo sport
Per esempio quando si impara piu o meno a strambare sul piatto, arriva quella fase in cui esci con la buriana al mare e non te ne viene una... e ci vorrebbero un po di uscite in una condizione "media".
Poi c'e anche il discorso psicologico : dalle nostre parti la finestra di vento è sempre limitata... e quindi uno è piu portato a godersi l'uscita che continuare a cadere in malomodo.
Per progredire nelle manovre, siccome bisogna fare 4-5 cose insieme, e con la testa riusciamo a concentrarci se va bene su una, l'unico modo è provare continuamente fino a che ciascun singolo movimento lo facciamo senza pensarci.
Il problema degli autodidatti (me compreso...e credo che cmq siamo la maggioranza) è che ormai la teoria è largamente disponibile e accessibile (con i tutorial di youtube si trova tutto, fino al backloop), e questo crea un pó l'illusione che si possa imparare tutto da soli velocemente. Ma la parte che fa veramente la differenza è qualcuno che ti corregge sul dove sbagli, possibilmente subito dopo averla fatta. Può essere un clinic o un amico che ti filma o che ti ha visto mentre facevi la manovra. Poi ovviamente si può imparare anche da autodidatti, ma ci si mette di più.
Riguardo ai clinic ho sentito di buoni feedback di quelli organizzati da 2 italiani... personalmente mi piacerebbe provarne uno.
Poi detto questo... è anche bello godersi il "viaggio", la sfida personale... che è un po il motore di questo sport
I seguenti utenti hanno detto grazie : rrd
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- previ
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29/10/2023 10:34 #17012 da previ
Risposta da previ al topic Perchè non progrediamo?
Provo a dire la mia, ovviamente sulla base della mia limitata esperienza personale:
Prima di tutto il contesto: aspetto chiave del windsurf è che si tratta di uno sport molto tecnico, nel senso che richiede di apprendere tecniche non intuitive e non assimilabili da altri sport (a parte forse alcuni di cui sotto).
Le tecniche devono essere attuate in modo rapido e senza esitazioni, praticamente "senza pensare", che significa che l'apprendimento deve essere profondo, a livello di memoria muscolare.
Altro aspetto chiave: la variabilità delle condizioni. Se è vero che, ad esempio nello sci, un tracciato battuto è sostanzialmente sempre uguale a se stesso, nel windsurf si può dire che ogni uscita fa quasi storia a se: intensità, stabilità e direzione del vento, superficie dell'acqua, etc.
Cosa fare per progredire: a mio avviso dipende da diversi fattori, dal livello raggiunto e da quello atteso.
In generale: cercare di concentrarsi un aspetto o fase di una data tecnica per volta. Ad esempio per la powerjibe, prima abituarsi a controllare bene la tavola con i piedi, poi il cambio piedi e infine strambare la vela, focalizzandosi su un solo aspetto per tante manovre di fila nella stessa uscita o anche in più uscite.
Principiante / intermedio: vale la pena ridurre le variabili indipendenti ovvero cercare di massimizzare il numero di uscite ma in condizioni simili e adatte al proprio livello. Quindi da preferire uscite se possibile ravvicinate nel tempo in spot con vento termico come alto Garda o alto Lario. Inutile, almeno dal punto di vista didattico, l'uscita "sopravvivenza" in condizioni troppo distanti da quelle in cui si è in controllo.
Avanzato: anche qui bisogna cercare condizioni adeguate ma ripetitive nelle varie uscite, cosa che diventa esponenzialmente più difficile da attuare al crescere del livello tecnico raggiunto. Non vedo alternative a trasferte alla ricerca della condizione, se non un interi viaggi ad hoc, non alla portata di tutti e non sempre attuabili. Questo è il limite principale di questo sport ma è anche la sua caratteristica che lo rende speciale.
Ciò detto, qualcosa si può comunque fare anche "a secco", ovvero esercitando a terra qualche aspetto mirato della tecnica, come ad esempio l'equilibrio e la guida della tavola e manovre con la vela.
Per la tavola. probabilmente fare pratica con uno skate di tipo longboard può aiutare, mentre per la vela a mio avviso è utile esercitarsi anche a terra con vento leggero, con la vela montata su un simulatore (una vecchia tavola su un prato va bene), per "sentire" come si comporta la vela nel vento, utile anche per manovre più avanzate come la heli tack e backwind jibe.
Concludo con qualche errore da non fare, sempre in base alla mia esperienza:
- disdegnare condizioni che non si preannunciano "epiche" o anche solo "interessanti". Specie nella fase intermedia si comincia a diventare esigenti e a scartare condizioni marginali (per intenderci: planata a tratti): l'uscita magari non regala adrenalina ma è comunque didattica.
- passare troppo rapidamente ad attrezzatura troppo tecnica per il proprio livello, ad esempio tavole con volume ridotto o vele troppo grandi: si aggiunge difficoltà e si tagliano fuori uscite in condizioni marginali (tavole con volume ridotto), riducendo le occasioni di apprendimento.
Ciao
Roberto
Prima di tutto il contesto: aspetto chiave del windsurf è che si tratta di uno sport molto tecnico, nel senso che richiede di apprendere tecniche non intuitive e non assimilabili da altri sport (a parte forse alcuni di cui sotto).
Le tecniche devono essere attuate in modo rapido e senza esitazioni, praticamente "senza pensare", che significa che l'apprendimento deve essere profondo, a livello di memoria muscolare.
Altro aspetto chiave: la variabilità delle condizioni. Se è vero che, ad esempio nello sci, un tracciato battuto è sostanzialmente sempre uguale a se stesso, nel windsurf si può dire che ogni uscita fa quasi storia a se: intensità, stabilità e direzione del vento, superficie dell'acqua, etc.
Cosa fare per progredire: a mio avviso dipende da diversi fattori, dal livello raggiunto e da quello atteso.
In generale: cercare di concentrarsi un aspetto o fase di una data tecnica per volta. Ad esempio per la powerjibe, prima abituarsi a controllare bene la tavola con i piedi, poi il cambio piedi e infine strambare la vela, focalizzandosi su un solo aspetto per tante manovre di fila nella stessa uscita o anche in più uscite.
Principiante / intermedio: vale la pena ridurre le variabili indipendenti ovvero cercare di massimizzare il numero di uscite ma in condizioni simili e adatte al proprio livello. Quindi da preferire uscite se possibile ravvicinate nel tempo in spot con vento termico come alto Garda o alto Lario. Inutile, almeno dal punto di vista didattico, l'uscita "sopravvivenza" in condizioni troppo distanti da quelle in cui si è in controllo.
Avanzato: anche qui bisogna cercare condizioni adeguate ma ripetitive nelle varie uscite, cosa che diventa esponenzialmente più difficile da attuare al crescere del livello tecnico raggiunto. Non vedo alternative a trasferte alla ricerca della condizione, se non un interi viaggi ad hoc, non alla portata di tutti e non sempre attuabili. Questo è il limite principale di questo sport ma è anche la sua caratteristica che lo rende speciale.
Ciò detto, qualcosa si può comunque fare anche "a secco", ovvero esercitando a terra qualche aspetto mirato della tecnica, come ad esempio l'equilibrio e la guida della tavola e manovre con la vela.
Per la tavola. probabilmente fare pratica con uno skate di tipo longboard può aiutare, mentre per la vela a mio avviso è utile esercitarsi anche a terra con vento leggero, con la vela montata su un simulatore (una vecchia tavola su un prato va bene), per "sentire" come si comporta la vela nel vento, utile anche per manovre più avanzate come la heli tack e backwind jibe.
Concludo con qualche errore da non fare, sempre in base alla mia esperienza:
- disdegnare condizioni che non si preannunciano "epiche" o anche solo "interessanti". Specie nella fase intermedia si comincia a diventare esigenti e a scartare condizioni marginali (per intenderci: planata a tratti): l'uscita magari non regala adrenalina ma è comunque didattica.
- passare troppo rapidamente ad attrezzatura troppo tecnica per il proprio livello, ad esempio tavole con volume ridotto o vele troppo grandi: si aggiunge difficoltà e si tagliano fuori uscite in condizioni marginali (tavole con volume ridotto), riducendo le occasioni di apprendimento.
Ciao
Roberto
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28/10/2023 15:30 #17006 da Grit
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Risposta da Grit al topic Perchè non progrediamo?
Ciao Fabio l,
Effettivamente anche io ho non riesco a progredire , magari con la strambata si perché ne chiuso diverse anche se non riesco a fare la Power. Oppure la virata avevo iniziato ad impostarla poi lo scorso anno mentre facevo delle prove sono caduto con l'albero sulla prua facendo un discreto danno quindi mi sono bloccato anche se questa manovra è fondamentale per uscire in mezzo alle onde. Qualche volta ho provato a vedere dei video prima di entrare in acqua sulle manovre che vorrei migliorare però non sempre riesco ad applicarlo.
A mio avviso sono le poche uscite e poi forse mi ci vorrebbe qualche lezione che in passato mi hanno fatto progredire velocemente.
Vediamo se altri hanno qualche idea migliore.
Ciao
Bruno 😎
Effettivamente anche io ho non riesco a progredire , magari con la strambata si perché ne chiuso diverse anche se non riesco a fare la Power. Oppure la virata avevo iniziato ad impostarla poi lo scorso anno mentre facevo delle prove sono caduto con l'albero sulla prua facendo un discreto danno quindi mi sono bloccato anche se questa manovra è fondamentale per uscire in mezzo alle onde. Qualche volta ho provato a vedere dei video prima di entrare in acqua sulle manovre che vorrei migliorare però non sempre riesco ad applicarlo.
A mio avviso sono le poche uscite e poi forse mi ci vorrebbe qualche lezione che in passato mi hanno fatto progredire velocemente.
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Ciao
Bruno 😎
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12/10/2023 09:32 - 29/10/2023 23:28 #16846 da ita4012
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Perchè non progrediamo? è stato creato da ita4012
Negli ultimi tempi, riflettevo sul perchè, a fronte di indiscussi progressi su alcune manovre (ad esempio, la mia strambata mure a sinistra), rimanga inchiodato da tempo su altre manovre, senza sensibili miglioramenti.
Anzi, sulla mia Duck Jibe, se possibile, c'è stato da parte mia un downgrade..... Riguardando un tutorial su questa manovra, che tempo fa eseguivo con discreto successo, mi sono reso conto che ultimamente faccio un errore nel passaggio delle mani: cerco di portare la mano di prua direttamente sul nuovo lato del boma, invece che sul terminale, quando cambio bordo alla vela....
Credo che il mio (nostro) problema principale sia la scarsa frequenza delle uscite, che non ci consente di provare presto alcune soluzioni agli errori che ci vengono in mente dopo un'uscita, o non ci consentono di consolidare bene alcuni movimenti corretti, rendendoli degli automatismi.
Infine, è palese che dedico troppo poco tempo, negli ultimi tempi, alla didattica, studiando bene i diversi manuali e tutorial (e magari ripassando qualcosa, prima di entrare in acqua), e consolido solo certi errori.
Vostro pensiero? Vostre proposte (magari anche da attuare insieme)?
Ciao. Fabio
Anzi, sulla mia Duck Jibe, se possibile, c'è stato da parte mia un downgrade..... Riguardando un tutorial su questa manovra, che tempo fa eseguivo con discreto successo, mi sono reso conto che ultimamente faccio un errore nel passaggio delle mani: cerco di portare la mano di prua direttamente sul nuovo lato del boma, invece che sul terminale, quando cambio bordo alla vela....
Credo che il mio (nostro) problema principale sia la scarsa frequenza delle uscite, che non ci consente di provare presto alcune soluzioni agli errori che ci vengono in mente dopo un'uscita, o non ci consentono di consolidare bene alcuni movimenti corretti, rendendoli degli automatismi.
Infine, è palese che dedico troppo poco tempo, negli ultimi tempi, alla didattica, studiando bene i diversi manuali e tutorial (e magari ripassando qualcosa, prima di entrare in acqua), e consolido solo certi errori.
Vostro pensiero? Vostre proposte (magari anche da attuare insieme)?
Ciao. Fabio
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Ultima Modifica 29/10/2023 23:28 da ita4012.
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