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Cos'è per voi il windsurf?
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Daniele ha scritto: Bel post!
Per me il windsurf è stato un gran casino! Io non mi sono mai drogato (eccetto due tiri di uno spinello, non so manco cosa ci fosse dentro), quindi non so cosa significhi essere drogati, ma so solo che il windsurf per me è stata un qualcosa fuor di testa credo ben oltre la droga: ho perso due lavori, ho fatto parecchi ritardi al lavoro, ho tirato pacchi alla ragazza e ai miei amici per andare fuori la mattina presto con quel ***** di windsurf. Questo succedeva anche a scuola, vedevo le foglie degli alberi muoversi, dai banchi delle superiori, e non capivo più niente. Non appena maggiorenne ho fatto più di 120 giorni di assenza, facevo finta di andare a scuola con la macchina (una Visa scassatissima), salutavo mia madre e poi passavo a caricare la macchina e andavo a Malcesine a fare windsurf. Quell'anno fui bocciato ... che strano.
(.....)
Per me è il più bel sport del mondo, oggi credo di poterlo rifare perchè sono un po' meno testa di cavolo d'allora e il concetto di responsabilità, nonostante non mi sia ancora molto chiaro, faccio il possibile per comprenderlo.
In ogni caso fra gli artefici che hanno fatto si che io uscissi di nuovo, ci siete anche voi di questo forum!
Che bella storia, Daniele. Grazie per avercela raccontata. In fondo emerge un denominatore comune: l'importanza del windsurf non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista mentale, per le sensazioni che ci regala.
E allora siamo contenti, nel nostro piccolo, di averti aiutato a recuperarle.
Mi rendo anche conto che nel mio primo messaggio, ho dimenticato una cosa importante.... Mi piace anche fare windsurf, per il piacere di condividere le emozioni che regala con alcuni amici a cui sono particolarmente legato!
Intanto, segnalo che la discussione si allarga oltre i confini nazionali, nella versione inglese del forum di Waterwind: www.waterwind.it/new/it/forum-it/chat-ab...an-for-you.html#9447
Buona giornata.
Fabio
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Premetto che scalpitavo anch'io, e scalpito tutt'ora, per uscire in acqua (soltanto che, a differenza di voi, mi prenderò mille mazzate , prima di ingranare un pochino).
Qui sul forum, ad inizio pandemia, sono stato redarguito giustamente ("se esci in acqua e ti fai male, sottrai soccorsi ecc") quando sostenevo che in fondo noi surfisti, essendo lontani, l'un l'altro ed in mezzo al nulla, non eravamo soggetti potenzialmente pericolosi per diffondere il virus.
Io da qualche bella settimana, però, penso che ci sono dottori/infermieri/sanitari che si fanno il KULO e tanti sono morti e stanno morendo, quindi mi sembra il minimo che il rispetto vada a loro (non certo ai nostri politici (maggioranza/opposzione) che detesto - ripeto sono apolitico, a volte mi danno del sinistro a volte del fascio, solo perchè non ho una fede politica e mi permetto di dire che il tal soggetto piuttosto di un altro, e viceversa, ha detto una cosa giusta o meglio che considero tale).
Poi si nel mondo c'è tanta ingiustizia, c'è chi soffre (io con la mia famiglia una scelta etica l'abbiamo comunque fatta, non basterà. Non c'è giorno che non pensi - nonostante i vari casini - che fortunati siamo stati a nascere da questa parte del globo).
Detto questo arrivo al dunque: anche a me piace la natura, quella incazzata, nuvoloni neri, vento cattivo, lago mare agitati, non vado matto per le giornate serene, per la calma di vento, però posso capire che a tanti piacciano.
Per me il windsurf è stato un gran casino! Io non mi sono mai drogato (eccetto due tiri di uno spinello, non so manco cosa ci fosse dentro), quindi non so cosa significhi essere drogati, ma so solo che il windsurf per me è stata un qualcosa fuor di testa credo ben oltre la droga: ho perso due lavori, ho fatto parecchi ritardi al lavoro, ho tirato pacchi alla ragazza e ai miei amici per andare fuori la mattina presto con quel ***** di windsurf. Questo succedeva anche a scuola, vedevo le foglie degli alberi muoversi, dai banchi delle superiori, e non capivo più niente. Non appena maggiorenne ho fatto più di 120 giorni di assenza, facevo finta di andare a scuola con la macchina (una Visa scassatissima), salutavo mia madre e poi passavo a caricare la macchina e andavo a Malcesine a fare windsurf. Quell'anno fui bocciato ... che strano.
Ecco io mi sono drogato di windsurf. il fatto poi che io mi sia fatto molto male e l'aver smesso (non vi dico la sofferenza, anche perchè in quegli anni io abitavo a Torbole, con le Òre di allora), non so come sono stato capace di soffocare questa passione, forse doveva andare così.
Per me è il più bel sport del mondo, oggi credo di poterlo rifare perchè sono un po' meno testa di cavolo d'allora e il concetto di responsabilità, nonostante non mi sia ancora molto chiaro, faccio il possibile per comprenderlo.
In ogni caso fra gli artefici che hanno fatto si che io uscissi di nuovo, ci siete anche voi di questo forum!
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Ma quello che mi interessa e riproporvi qui un'altra riflessione. Mi sono chiesto, quando ho letto di simili azioni a favore del ritorno della pratica del windsurf, che cosa rappresenta per me il windsurf, e perché desidero presto tornare in acqua.
Infatti, chi ha contestato queste iniziative ha ritenuto inammissibile che ci fosse chi pensa a queste passioni, paragonate sostanzialmente ad un gioco, in un momento in cui ci sono i problemi che chi ci sono (al proposito, per inciso, faccio presente che c'è sempre stata, e sempre ci sarà sofferenza nel mondo, e gente che muore per fame, malattie, guerre, ed allora trovo un po' ipocrita dire che, per la sofferenza di questi giorni, non si debba pensare a svagarsi.... allora non lo si poteva fare prima, e non lo si potrebbe fare mai, per solidarietà).
Il windsurf per me è una passione? E' uno sport? E' un gioco?
Ho pensato che in fondo per me il windsurf non è uno sport, nel senso atletico della parola. Non sono un atleta di questo sport, non ambisco, né ho mai ambito ad eccellere in questa disciplina, non ho mai fatto gare. E', però, un'attività fisica, nel senso che lo pratico anche per tenermi in movimento, e stare quindi bene dal punto di vista fisico.
E' sicuramente una passione ed un gioco, ed, in questo, ci mancherebbe, non c'è nulla di male. La vita è abbastanza complicata (e non da oggi) per tutti, e ci mancherebbe che non ci fossero dei momenti di stacco dai casini quotidiani della vita. La nostra mente non reggerebbe molto a lungo. Certo, c'è chi fa una vita con pochi momenti di svago, e tanti di difficoltà, ma dubito che si tratti di persone che si possano ritenere serene, per non dire che molti sono depressi o al limite della depressione.
E' un gioco che mi piace perché mi procura delle sensazioni fisiche divertenti: il vento che mi maltratta, il piacere di scivolare sull'acqua, il contatto con l'acqua, sempre molto divertente; e poi ci sono tutti gli aspetti tecnici, in primis l'apprendimento ed il perfezionamento della manovre, che rappresentano sicuramente un elemento intrigante e divertente del windsurf.
Ma, pensandoci bene, mi sono reso conto che faccio windsurf, perché è una delle attività che mi restituisce un contatto più intenso con la natura, che per il mio modo di essere, per la mia personalità è fondamentale. Amo la natura, amo i suoi paesaggi, i suoi profumi, le sue forze. Mi sembra di appartenere ad essa. Se mi tenete in città, tra il cemento, per troppo tempo, vado letteralmente in sofferenza, come un pesce fuor d'acqua. Adoro trovarmi in mezzo al mare agitato, e tra le onde, d'inverno. Come ho scritto già in alcuni report, ogni tanto, prima di una nuova partenza dall'acqua, mi fermo ad ammirarlo. Adoro le luci ed i chiaroscuri dell'alba, nelle uscite a prima mattina, al Prà de la Fam, Malcesine (sul Garda), o a Valmadrera (Lago di Como). Adoro le spiagge oceaniche sterminate, e la potenza dell'oceano. Adoro i panorami sinceri della Sardegna, e gli orizzonti della Francia del Sud.
Tutto ciò rappresenta la mia "casa", il mio habitat, e sono sensazioni e piaceri che trovo esattamente, allo stesso modo, quando vado in montagna a camminare, a fare sci di fondo, a scalare, quando ho fatto vela d'altura alle Egadi, in Sicilia.
Tutto questo mi manca maledettamente.... e non mi sento, nè egoista, nè superficiale, quando sogno di tornare presto a ciò che mi appartiene...e mi fa sentire.... vivo.
E per voi, cosa rappresenta il windsurf?
Ciao. Fabio
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