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Catapulta ed ingresso in planata
- ita4012
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La tecnica corretta rimane quella che ho descritto, riassunta in questo video.
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- Paolol
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Qui la ragazza fa la stessa cosa (strap,planata,trapezio) ma con meno leggerezza e più irruenza e una tavola freeride
Nella seconda parte, il ragazzo, fa, a bassa velocità, quello che dicevo (e ho fatto l'ultima volta). Notare il tallone tutto su, tutto il peso sulla gamba di prua, corpo in avanti, rig tutto avanti per non affossare la poppa.
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- ita4012
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L'ingresso in planata prevede alcune tecniche fondamentali che risultano più efficaci nella maggior parte delle condizioni (e che sono quelle che un principiante deve imparare), ma, poi, ci sono molte possibili varianti su alcuni particolari, per adeguarsi alle circostanze (intensità e qualità del vento, tipo di attrezzatura), che si imparano con l'esperienza (che un principiante, per ora, dovrebbe non tenere troppo in considerazione, per evitare di andare in confusione - ovviamente a patto di non uscire poi in condizioni non adeguate al suo livello).
L'apprendimento delle tecniche corrette diminuisce considerevolmente la possibilità di andare in catapulta all'ingresso in planata, e, quindi, siamo in tema.
Anche a me capita a volte di entrare in planata con entrambi i piedi già nelle straps, quando sono su tavole piccole (che, come dici tu, sono più facili da spostare in acqua). Ad esempio, con vento forte, ma molto rafficato, se perdo la planata perché finisco in un buco di vento, ma vedo che sta per sopraggiungere una raffica forte, rimango con entrambi i piedi nelle straps, in attesa di ripartire. Ma riparto in planata in tali condizioni, pur con la tavola molto appoppata, solo perché la raffica successiva che mi investe è talmente forte dal tirare letteralmente "fuori" dall'acqua la poppa della tavola. Rimane un'impostazione particolare, adeguata solo per tali condizioni. Se cercassi di partire in planata così, con vento meno intenso, ritarderei sicuramente e di molto l'ingresso in planata.
Il rider del video parte in planata, infilando i piedi nelle straps rapidamente ed agganciandosi dopo, perché sfrutta una serie di elementi a suo favore: 1) tavola freestyle che plana subito; 2) acqua piatta che non frena la tavola; 3) vento leggero ma di buona qualità (regolare). In più, il rider deve essere piuttosto leggero. Per partire in planata con tale assetto, fa quello che ho scritto nel precedente messaggio, e che hai ribadito anche tu: porta il corpo in avanti, con il busto verso prua, tiene una traiettoria molto poggiata, ed il rig avanti ed aperto (per le motivazioni che spiegavo nel precedente post). Guardate, peraltro, come orza nella parte finale del video, una volta entrato in planata.
Ciao. Fabio
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- CarlettoMC
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@Paolo
ho riguardato il video, il ragazzo mette i piedi nelle straps molto presto. La mia attenzione tuttavia era sopratutto sul fatto che si aggancia a trapezio tardi, dopo essere entrato in planata. La tecnica “trapezio-per-ultimo” mi rendo conto che non viene usata spesso. Cio’ non toglie che puo’ essere utile: sulle onde come testimonia Fabio , ma a me viene in mente anche l’uscita dalla planata power o la waterstart con i piedi gia’ nelle strap.
Preferisco non inoltrarmi sui motivi per cui il ragazzo risulta cosi leggero nell’esercizio del video. E nemmeno su eventuali similitudini con beach/water start: non vorrei far danni con mie interpretazioni raffazzonate Piuttosto, Paolo: anche a me capitava di sovra-orzare quando imparavo a mettere i piedi nelle straps. Ho risolto facendo pratica ma, onestamente, non saprei dirti dove stava l’origine del problema.
@Fabio
Non trovo come spostare la discussione. Se puoi farlo te, spostala pure. Mi trovo d’accordo su (quasi) tutto quello che hai detto, grazie per la disamina estesa. Ho solo un paio di commenti, se non altro per tenere viva la discussione:
Questo passaggio, secondo me, merita attenzione. Perche’ affronta anche la questione “E’ piu facile planare da staccati o attaccati?”ita4012 ha scritto: Se si vuole trovare una differenza, direi che stare attaccati fa si tendenzialmente che la vela sia più chiusa, quindi più potente, e renda più fulmineo l'ingresso in planata, se non si è così bravi da chiudere adeguatamente a braccia il rig, sganciati dal trapezio.
Quando si è staccati dal trapezio, si può mantenere la vela più avanti ed aperta, facendola lavorare meglio (più portanza), quando si deve portare la tavola molto alla poggia, per innescare la planata con vento leggero. Quindi, stare staccati conviene sicuramente, in questa condizione, anche perché magari, ci si aggiungono delle belle pompate.
(Nonostante la domanda implicita di questa discussione fosse piuttosto “E’ piu’ sicuro iniziare la planata da staccati o attaccati?”, ma ben venga ampliare)
Quoto tutto. Brutta pratica avere i piedi nelle straps non plananti. Tuttavia puo’ capitare di trovarcisi…ita4012 ha scritto: Ritengo, invece, che inserire uno o entrambi i piedi nelle straps prima di entrare in planata abbia un effetto disastroso. Peggio ancora infilare per primo quello posteriore.....
E qui, oggi come oggi, non sono totalmente della stessa idea… provo a spiegarmi. Con tavola piccola, che ovviamente uso quando il vento ha forza, nelle rare e involontarie occasioni in cui sono nelle straps e non planante, mi trovo a contorcere il busto, con le braccia tese, riuscendo a mandare la tavola sufficientemente alla poggia per recuperare la planata. La tavola si trascina brevemente di lato ma poi riprende la planata al lasco. Per certi aspetti in maniera simile a quando si recupera dopo uno spin-out. Lo stesso esercizio mi risulta piu difficile con tavola grande che risulta piu’ inchiodata in acqua. Spero di aver reso l’idea… potrebbe essere una pratica scorretta ma e’ quanto mi sono ritrovato a fare in varie occasioni.ita4012 ha scritto: Tavole grosse, beginner o freeride, possono ancora perdonare questa impostazione sbagliata; con tavole piccole, e con shape fsw o wave, vuol dire ostacolare l'ingresso in planata, e consentirlo solo con vento molto più forte del necessario.
Ciao,
Carlo
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- ita4012
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Il tema è complesso e lungo, ed, innanzitutto, invito chi non lo avesse ancora fatto a leggere questo articolo specifico, scritto qualche anno fa, in cui ho cercato di analizzare ampiamente la questione: www.waterwind.it/new/it/report-articoli/...surf-la-planata.html .
Di seguito, formulo solo alcune considerazioni su quanto detto da Carlo e da Paolo (bravo ti è già tornata la scimmia...).
Carlo. Ritengo che la scelta di essere agganciati o meno al trapezio prima di essere entrati in planata, sia abbastanza soggettiva. Si può fare in entrambi i modi, e questo non cambia radicalmente il comportamento di tavola e vela, facilitando o meno l'ingresso in planata.
Se si vuole trovare una differenza, direi che stare attaccati fa si tendenzialmente che la vela sia più chiusa, quindi più potente, e renda più fulmineo l'ingresso in planata, se non si è così bravi da chiudere adeguatamente a braccia il rig, sganciati dal trapezio.
Quando si è staccati dal trapezio, si può mantenere la vela più avanti ed aperta, facendola lavorare meglio (più portanza), quando si deve portare la tavola molto alla poggia, per innescare la planata con vento leggero. Quindi, stare staccati conviene sicuramente, in questa condizione, anche perché magari, ci si aggiungono delle belle pompate.
Tendenzialmente, io mi attacco subito al trapezio, ed entro in planata già attaccato, per non affaticare le braccia, ma, quando sono tra le onde, contesto in cui si passa molto tempo sganciati, può anche succedere che, finita la surfata dell'onda, io riparta in planata (prima o dopo virata o strambata), anche sganciato (magari, perché sono finito in una zona con poco vento nell'inside, e/o mi stanno per arrivare altre onde addosso, e voglio riacquistare velocità rapidamente).
Ritengo, invece, che inserire uno o entrambi i piedi nelle straps prima di entrare in planata abbia un effetto disastroso. Peggio ancora infilare per primo quello posteriore..... Tavole grosse, beginner o freeride, possono ancora perdonare questa impostazione sbagliata; con tavole piccole, e con shape fsw o wave, vuol dire ostacolare l'ingresso in planata, e consentirlo solo con vento molto più forte del necessario. Più si appoppano i pesi, più si affonda la poppa della tavola che farà resistenza nell'acqua, richiedendo una spinta propulsiva molto più intensa per essere tirata fuori. Carlo, per fare entrare in planata il wave, stai con i piedi più avanti possibile, quello di prua appena dietro e sopravento al piede d'albero, quello di poppa a centro tavola, subito dietro le straps anteriori. Corpo che si butta un po' avanti e sopravento, e gamba di prua distesa che spinge con decisione sulla tavola (osserva bene come lavori con la gamba di prua). Ovviamente, l'inserimento dei piedi nelle straps deve essere rapido, e deve avvenire appena dopo che la tavola è entrata in planata, per averne il pieno controllo.
Paolo. Hai ancora un po' di confusione in testa, e dovresti farti dare un occhio da un valido istruttore.
In primo luogo, Paolo non ti sei reso conto che il rider, nel video, sta navigando al traverso, e quindi anche una leggera orzata dovuta all'arretramento del corpo per infilare i piedi nelle straps lo porta al massimo di bolina larga (ma lui compenserà, istintivamente, ed impercettibilmente avanzando un po' il rig).
Il ragionamento sul centro di deriva ed il centro velico vale nel windsurf solo quando si naviga in dislocamento, ed anche in questo caso fino ad un certo punto, in quanto la tavola da windsurf ha una capacità di scivolamento laterale che nessuna barca a vela possiede. Inoltre, in planata, conta molto di più il lavoro dei rails della tavola che scavano nell'acqua (come una tavola da snowboard).
Prima dell'ingresso in planata, la tavola a te orza, infilando il piede anteriore nella strap, perché, con la vela che ancora spinge poco (aperta sulla difensiva), tu tieni il corpo troppo arretrato, con il peso centrato sulle due gambe (anche questo, è un atteggiamento difensivo, dovuto al timore della prima trazione della vela, appena provi a chiuderla). Quindi, spingi lateralmente più sulla parte a poppavia del piede d'albero, e la tavola, quindi, orza (non per l'effetto di una coppia di forze, ma semplicemente perché la spingi lateralmente a poppa). Se inserisci prima il piede di poppa, anche peggio... e se ci riesci è solo perché stai "sulle punte", come hai detto, e non spingi molto. Ma se non perdi questo vizio, non riuscirai a scendere di volume, e farai molta fatica ad innescare la planata anche con tavole più grosse (hai bisogno di vento più forte e/o vele più grandi).
Per fare entrare la tavola in planata, facilmente, devi agire in due modi: 1) devi portare il rig avanti ed avere la vela piena, come dici tu (quindi, aperta il giusto). Questo porta avanti il centro velico e fa poggiare la tavola. 2) devi scaricare sulla tavola la trazione del rig sul tuo corpo, trasformandola in velocità di questa, spingendo via lateralmente con la gamba di prua ben tesa la tavola per farla poggiare, mantenendo il corpo un po' avanzato per fare in modo che la spinta del piede sia applicata alla sezione centrale della tavola, e non a poppa. E qui la tavola proprio non si comporta come la barca a vela, che oppone molta più resistenza in acqua e sarebbe quasi impossibile da spostare lateralmente, oltre al fatto che nessuno potrebbe farlo; anche se, pure con le derive, per farle entrare più facilmente in planata, bisogna in qualche modo poggiare: si va al traverso e si alza magari un po' la deriva.
Il segreto per evitare la catapulta all'inizio della planata è proprio quello di lavorare correttamente con la gamba di prua, come sopra spiegato, e fare in modo che sia la tavola (e non il rider) ad acquisire velocità.
Ciao. Fabio
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Quello che a me stupisce, in questo video, è la leggerezza con cui inserisce entrambi i piedi senza che la tavola ne risenta.
Al contrario ho sperimentato che inserendo, senza esser entrato in planata, il piede di prua la tavola orza decisamente. Meno se sono leggero e sulle punte inserendo prima il piede di poppa.
Credo riesca perchè utilizzi lo stesso principio con cui si fa la beach start correttamente (che non è salire sul pattino o pedalò), lo stesso principio con cui (credo) si faccia la waterstart e con cui si inizi la planata. E' anche difficile da spiegare a parole. Il termine usato è "avere la vela piena" ma non rende bene l'idea. E' quella sensazione di avere il rig in tiro ma contrastato,bilanciato dal piede di prua.Poco di più sopravento e si sentirebbe di non tenerla, poco più sottovento e lo si sentirebbe scarico.
Per render meglio l'idea è come nella beach start, con il rig che tira, c'è una particolare posizione in cui,avvicinandola a se, la tavola non orza e allontanandola non poggia. La tavola rimane sulla stessa rotta. E' come se centro di deriva e centro di propulsione coincidessero e non agiscono più come una coppia di forze dove la prevalenza di una delle due determina poggia o orza.
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