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Imprevisto
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17/09/2018 14:37 #5167 da marco10
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Risposta da marco10 al topic Imprevisto
Solidarietà. Capitato anche a me a Malcesine (Lago di Garda): ovviamente in mezzo al lago con Peler bello pimpante... L'uscita era infrasettimanale ed un po' fuori stagione: fortuna ha voluto che tra i pochi presenti in acqua un signore cecoslovacco, munito di telefono, abbia rotto l'albero a pochi metri da me. Io ero con attrezzatura a noleggio che riportava il numero della scuola su un adesivo . Questi due fattori ci hanno consentito di chiamare un gommone a recuperarci. Credo che, in alternativa, saremmo arrivati a Peschiera a mollo... Da allora, per un bel pezzo, sono sempre entrato in acqua con il telefono.
Anch'io non ho avuto percezione d'impatti che potessero aver rotto la pinna.
Ricordo ancora oggi, nitidamente, la spiacevole sensazione di non avere più un vincolo nel momento di fare la partenza dall'acqua. Ho anche, ovviamente, provato a navigare comunque: qualche centimetro in avanti e qualche metro di scarroccio su 100 litri con vento da 4,7 ed un bel chop, decisamente spiacevole...
Anche a me, successivamente, avevano prospettato la soluzione con il trapezio che hai descritto e, ti dirò, che fino ad oggi ho sempre creduto fosse poco praticabile: felice d'essere smentito. Alla scuola, dopo avermi recuperato dicevano che con un po' di mestiere avrei potuto navigare fino a terra con la tavola di taglio: ho chiesto loro se si fossero accorti che non facevo Naish di cognome...
Anch'io non ho avuto percezione d'impatti che potessero aver rotto la pinna.
Ricordo ancora oggi, nitidamente, la spiacevole sensazione di non avere più un vincolo nel momento di fare la partenza dall'acqua. Ho anche, ovviamente, provato a navigare comunque: qualche centimetro in avanti e qualche metro di scarroccio su 100 litri con vento da 4,7 ed un bel chop, decisamente spiacevole...
Anche a me, successivamente, avevano prospettato la soluzione con il trapezio che hai descritto e, ti dirò, che fino ad oggi ho sempre creduto fosse poco praticabile: felice d'essere smentito. Alla scuola, dopo avermi recuperato dicevano che con un po' di mestiere avrei potuto navigare fino a terra con la tavola di taglio: ho chiesto loro se si fossero accorti che non facevo Naish di cognome...
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17/09/2018 12:33 #5166 da Il Mene
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Imprevisto è stato creato da Il Mene
Ciao a tutti, anziché scrivere il classico report post uscita, condivido qui su Waterwind la mia esperienza di sabato, a Valma. Magari potrà esservi utile anche se, ovviamente, non ve lo auguro.
Classica mattina di Tivano-niente-di-che, armo la 6.4 e il 125 ed entro appena fa un po’ di luce. Vado che è una bellezza…al 4° bordo, rientrando verso il porticciolo, a metà lago: spin-out e volo in acqua. Vabbè, capita. Faccio per ripartire, imposto la waterstart e guardando sotto la tavola mi mancava qualcosa. Guardo meglio e, ops…manca la pinna! Tranciata di netto! Senza aver preso legni o altro mi sono trovato con la pinna completamente tranciata (almeno sta volta o spin-out non era colpa mia!). E adesso? Come lo faccio mezzo lago per rientrare a terra?
Provo a recuperare la vela ed a navigare senza pinna tenendo la tavola più inclinata possibile ma scarroccio tremendamente e avanzo pochissimo, la vedo male…
Potrei provare con del freestyle old school mettendo la tavola di taglio…ma anche no, visto che non ne sono in grado. E allora mi ricordo di un articolo (forse di Robert Hoffman) letto tempo fa che diceva che in caso di rottura della pinna potevo usare come estremo rimedio il trapezio! Ci provo, me lo levo e lo metto a poppa facendo passare le bande elastiche tra le straps e la barra metallica la chiudo davanti alle straps. Sembra solido (ci manca solo che perdo il trapezio in acqua). Recupero e parto: parlando onestamente, navigare bene è un'altra cosa, ma il trapezio mi garantisce quel poco di resistenza nell’acqua da consentirmi di navigare quasi al traverso e raggiungere una spiaggetta moooolto sottovento al mio punto di partenza. Fortunatamente l’amico Alberto dal lago Maggiore mi presta una pinna che mi salva l’uscita.
Onestamente non credevo che senza prendere oggetti galleggianti o colpi una pinna (MFC 38 powerbox nello specifico) si potesse tranciare così. L’unica cosa che mi è venuta in mente è che i 13 anni di vita e qualche colpetto preso qua e là abbiano creato dei piccoli danni poco visibili che hanno indebolito la struttura della pinna.
Morale della favola, da oggi in poi guarderò con attenzione lo stato di usura delle mie pinne e leggerò avidamente tutti gli articoli su: cosa fare in caso di rottura in acqua! O magari imparo ad andare con la tavola di taglio.
P.S. ovviamente sono alla ricerca di una pinna, se avete una power box da 36 a 40 in buono stato, fatevi avanti!
Classica mattina di Tivano-niente-di-che, armo la 6.4 e il 125 ed entro appena fa un po’ di luce. Vado che è una bellezza…al 4° bordo, rientrando verso il porticciolo, a metà lago: spin-out e volo in acqua. Vabbè, capita. Faccio per ripartire, imposto la waterstart e guardando sotto la tavola mi mancava qualcosa. Guardo meglio e, ops…manca la pinna! Tranciata di netto! Senza aver preso legni o altro mi sono trovato con la pinna completamente tranciata (almeno sta volta o spin-out non era colpa mia!). E adesso? Come lo faccio mezzo lago per rientrare a terra?
Provo a recuperare la vela ed a navigare senza pinna tenendo la tavola più inclinata possibile ma scarroccio tremendamente e avanzo pochissimo, la vedo male…
Potrei provare con del freestyle old school mettendo la tavola di taglio…ma anche no, visto che non ne sono in grado. E allora mi ricordo di un articolo (forse di Robert Hoffman) letto tempo fa che diceva che in caso di rottura della pinna potevo usare come estremo rimedio il trapezio! Ci provo, me lo levo e lo metto a poppa facendo passare le bande elastiche tra le straps e la barra metallica la chiudo davanti alle straps. Sembra solido (ci manca solo che perdo il trapezio in acqua). Recupero e parto: parlando onestamente, navigare bene è un'altra cosa, ma il trapezio mi garantisce quel poco di resistenza nell’acqua da consentirmi di navigare quasi al traverso e raggiungere una spiaggetta moooolto sottovento al mio punto di partenza. Fortunatamente l’amico Alberto dal lago Maggiore mi presta una pinna che mi salva l’uscita.
Onestamente non credevo che senza prendere oggetti galleggianti o colpi una pinna (MFC 38 powerbox nello specifico) si potesse tranciare così. L’unica cosa che mi è venuta in mente è che i 13 anni di vita e qualche colpetto preso qua e là abbiano creato dei piccoli danni poco visibili che hanno indebolito la struttura della pinna.
Morale della favola, da oggi in poi guarderò con attenzione lo stato di usura delle mie pinne e leggerò avidamente tutti gli articoli su: cosa fare in caso di rottura in acqua! O magari imparo ad andare con la tavola di taglio.
P.S. ovviamente sono alla ricerca di una pinna, se avete una power box da 36 a 40 in buono stato, fatevi avanti!
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