L'amico Adriano ha fatto alcune belle uscite in windsurf, sul lago di Como, in settimana e questo weekend, ed, in questo appassionato report, ci racconta come è andata giovedì a Colico, sabato a Gera Lario, e domenica mattina ad Abbadia Lariana.
Windsurf, report: Colico, Gera Lario, Abbadia Lariana, 21-23-24/5/2020
NON TUTTE LE CIAMBELLE….
La settimana ormai passata, ha sancito il nostro “ritorno” in acqua dopo il lockdown e, come per tutti, la voglia era alle stelle.
Guardando le tendenze/bollettini/siti, si prefigurava qualche bella giornata di vento e il mio entusiasmo era determinato anche dal fatto che avrei ripreso le uscite in coppia con Filippo, mio figlio, che ai primi di marzo aveva deciso di tornare sul continente a causa della chiusura delle scuole (ad Arzachena) per il covid19.
Aveva programmato qualche giorno a Milano, e alla fine è qui a Milano da quasi tre mesi…speriamo che “nella stanza dei bottoni” si chiariscano le idee, così da poter tornare in Sardegna a breve, per riprendere la sua vita isolana!!!
Bene, iniziamo subito con un bel “pacco” a Valmadrera mercoledì mattina, le tanto attese correnti di favonio ci hanno fatto una bella “pernacchia”!
Si ritorna a casa con le orecchie basse, ma con un pizzico di entusiasmo per il giorno successivo perché è prevista una bella breva. Infatti, è così! Pronti via!
Giovedì a pranzo buttiamo la nostra attrezzatura in macchina e via che si parte. O meglio, mettiamo la MIA attrezzatura, perché quella di Filippo è in Sardegna a Porto Pollo pronta e bella montata allo Sporting club (Portopollo.it). Ma si sa che i veri amici sono un bene prezioso, e Stefano (amico da decenni e colpevole di avermi fatto ammalare di windsurf) presta tutta la sua attrezzatura a Filippo senza indugio, tutto il set di vele Point Seven Salt, la tavola RRD Twin Tip 101 e relativi alberi 370 e 400, boma e trapezio. Per la muta gli ho “noleggiato” a caro prezzo la mia Neil Pride primaverile!
Dopo esserci coordinati con Mr. Waterwind Fabio per trovarci a Dorio, una volta arrivati on site, il vento sembra stia entrando ma … non siamo convinti, quindi proviamo nella vicina Piona, ed infatti una volta arrivati ecco che Mr Waterwind è presente. Il panorama è bellissimo, così come anche la logistica.
Entriamo in acqua: io con la vela Portopollo Ninja Freestyle 4.8, a Filippo presto la mia 4.4 (Portopollo Ninja Freestyle), in realtà tutto il set di vele era il suo (o meglio le avevo comprate io per lui), ma da quando la Crew di Portopollo.it gli ha fornito i nuovi modelli, lui ha pensato bene di propormi di vendere le mie vecchie Combat ed acquistare le sue!!! Insomma, come per la tavola che uso ora, lo Starboard Flare 101 che mi ha “venduto” quando ha preso il Tabou Twister 90…..però, a differenza della tavola, le vele non le ho ancora pagate e gli proporrò uno scambio: le vele per il noleggio della muta fintanto che rimarrà a Milano.
Mah, vedremo come si concluderà la trattativa…sono pessimista.
Uscita simpatica con vento bello rafficato, io esco dal “laghetto” per vedere se trovo condizioni più costanti, ma anche in quella zona la situazione è “ballerina”. Incrocio Fabio in acqua con la 4.2, e vedo che, senza le raffiche, fatica anche lui. Rientriamo nel “laghetto” e tiriamo parecchi bordi nella speranza che il vento si stabilizzi un po’, ma nulla.
Mi approprio della tavola di Fabio, il Fanatic Skate 93 e la uso per qualche bordo, e confermo che mi piace sia per il litraggio (inferiore alla mia) sia per l’assetto bello compatto.
Portiamo a casa la prima uscita post lock downcon, anche con delle belle foto fatte da Jacopo (mio nipote di anni 17) che è venuto con noi.
Prossima potenziale uscita della settimana sarebbe prevista per sabato con breva, ed infatti, dopo vari scambi di info su Waterwind Messenger, ed analisi di “Windy” si parte per Dervio per incontrare Fabio. Arriviamo e le condizioni del vento non ci entusiasmano…parcheggiamo la macchia e scendiamo io e Filippo a dare un’occhiata. Con noi presente anche Jacopo, ormai insignito del ruolo di fotografo ufficiale. Vediamo Fabio in acqua con la 5.3, ma non ci entusiasma la situazione, quindi con Filippo ci confrontiamo sul da farsi, saliamo in macchina e facciamo una serie di analisi sui vari spot, decidiamo di riprovare a Piona come il giorno prima. Partiamo, facciamo tutti i nostri ragionamenti e intanto squilla il mio telefono…è Jacopo!!! Azzz mi sono dimenticato il nipote a Dervio. Torno indietro e ci facciamo delle belle risate per l’accaduto e ci becchiamo anche qualche insulto da Jacopo!!!
Arrivati a Piona le condizioni non sono buone: nel laghetto il vento è leggero con qualche raffica, quindi in un secondo optiamo per Domaso perché si vede in lontananza che planano bene, in 20 minuti ci siamo, però inizia a salire la foga di arrivare perché danno temporali nel tardo pomeriggio che stopperebbero il vento.
Questa volta controllo che tutti siano “a bordo” e via verso Domaso, buttiamo l’occhio nel parcheggione di Gera e ………condizioni belle; quindi, si parcheggia e montiamo l’attrezzatura: 4.8 per me, e Filippo decide di usare la Point Seven dell’amico Stefano (ormai diventato kiter) sempre 4.8.
Il vento è bello teso ci sono in acqua anche vele da 4.2. e 4.5. Il piano d’acqua è una pentola che bolle, chop un po’ disordinato con delle belle rampette.
Le mie “nuove” vele mi piacciono, sono belle leggere e anche sopra invelato e con il chop assassino sono ben gestibili.
Ne avevo già parlato di queste vele con marchio Portopollo in un mio precedente articolo, e mi ero anche ripromesso di fare un bell’articolo di presentazione di tutta la linea (con il supporto dei ragazzi di Portopollo), ma poi le trasferte sarde si sono stoppate a causa di questo maledetto virus.
Manterrò la promessa non appena si potrà tornare a viaggiare liberamente, e sperando che i nuovi modelli arrivino perché, tra i tanti problemi che ha generato questo virus, c’è anche quello delle produzioni dei prodotti da windsurf, che hanno subito ritardi a causa degli stop produttivi in varie parti del mondo.
In queste situazioni, sia io che Filippo abbiamo risentito del litraggio della tavola (100 lt) che a volte è poco controllabile e “rimbalza” un po’ troppo, Comunque, dopo un’ora abbondante iniziano ad intravvedersi nuvoloni minacciosi ed infatti il vento inizia a mollare…nessun problema si esce con entusiasmo perché la mattina successiva è prevista una bella botta da Nord!
Domenica sveglia prestissimo e ci dirigiamo verso Valmadrera. Come al solito, quando ci sono giornate come queste a Valma il parcheggio è un gran macello, dopo aver visto le condizioni e l’affollamento, decidiamo di dirigerci verso Abbadia Lariana, ci arrivano info che il vento è bello teso.
Arrivati on site, la situazione di parcheggio e affollamento è ben diversa! Si parcheggia tranquillamente ed il vento è da 4.0 mq. Decidiamo di montare io la Portopollo Ninja freestyle 4.4 e Filippo la 4.0; Starboard Flare per me, e Twin Tip per Filippo. Il vento è bello teso ed il piano d’acqua e bello con bei chop ordinati.
Entro prima io di Filippo (lui è sempre molto tranquillo in ogni situazione!!), e parto con il primo bordo, mi trovo bene, vela bella piena ma controllabile e le condizioni d’acqua mi piacciono, tutte le premesse per una bella uscita! Tiro un bel bordo lungo, mi sento proprio bene, chiudiamo la settimana windsurfistica alla grande!!!
Strambo e…sbammm, si sgancia il boma dall’albero, esplosione in acqua! Guardo subito cosa sia accaduto e vedo la scotta della maniglia del boma rotta! Nooooooo, tra l’altro ero più vicino all’altra sponda del lago rispetto a dove sono partito, provo a guardare nella “taschetta” del mio trapezio se ho una scotta di ricambio ma mi ricordo di averla usata l’estate scorsa, e di non averla mai rimessa. Mi sarei preso a cazzotti!! Momento di panico, non c’era alternativa, due respiri profondi, tranquillizziamoci e iniziamo a nuotare trainando l’attrezzatura.
Nel frattempo, vedo due windsurfisti in zona e provo ad attirare la loro attenzione, mi raggiungono subito, e chiedo loro se hanno una cimetta, uno dei due (Alberto) mi dice che prova a tornare a riva a cercare qualcosa….
Intanto nuoto …, Alberto arriva con una corda e mi traina per un po’, ma poi, avendo scarrocciato parecchio sottovento, ci troviamo nell’ansa in cui c’è poco vento e non riesce più a trainarmi, quindi decido di tornare a nuotare per arrivare a riva. Ringrazio tantissimo Alberto perché mi ha dato una mano, ma soprattutto in queste situazioni è rincuorante sapere di avere un supporto!
Dopo quasi un’ora arrivo a riva, viene incontro Filippo ad aiutarmi a riportare l’attrezzatura da dove ero partito, riprendo fiato, e lo libero, vai a goderti il vento!
Vado spedito in macchina a prendere una cimetta nuova e… non ne ho!!! Noooooooooooooooooooo, ne trovo una con un diametro maggiore e provo ad infilarla nel “buchetto” della maniglia, in uno entra nell’altro no. Intanto le condizioni in acqua erano proprio belle ed una bella dose di incazzatura sta salendo, inoltre mentre sto provando a far passare una cima grossa in un buco piccolo (convincendomi che posso farcela) ecco che si rompe la maniglia del boma, da uno dei due bulloni di ancoraggio si sgancia (non ho ancora capito come ha fatto!), e ci vorrebbe una chiave brugola, a questo punto sale lo sconforto e la rassegnazione, butto (non appoggio ma butto) il boma in macchina, mi tolgo la muta, mi vesto e mi convinco che evidentemente “oggi non era giornata!” ma sono discretamente incazzato.
Vado a vedere Filippo che se la gode in acqua e questo mi rimette di buon umore, si offre di prestarmi la sua attrezzatura e di alternarci, ma credo che quando le cose iniziano storte, forse è meglio metabolizzare la situazione ed archiviarla.
Posto bellissimo, luce stupenda, un sacco di ragazzi in acqua a divertirsi a contatto con la natura, grande collaborazione in acqua, insomma anche se “questa ciambella non è riuscita con il buco” poco importa, non sarà un boma ed una lunga nuotata farmi perdere l’entusiasmo e la passione per questo sport, la miglior medicina è quella di tornare in acqua presto e divertirsi condividendo questa passione! Quindi iniziamo a guardare la “tendenza” dei prossimi giorni….
Aloha. Adriano
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