La cima del Monte Bregagno è uno dei più bei balconi panoramici delle Prealpi intorno al lago di Como. Vi raccontiamo la nostra salita, con partenza dai Monti di Breglia.
Trekking: Monte Bregagno, prealpi del lago di Como
(se lo preferite, ascoltate il podcast, con il racconto "a caldo" della salita - trovate il player più avanti)
La salita di una cima ha sempre un valore aggiunto: la soddisfazione per l'impresa compiuta, la sensazione aerea che danno le vette, il panorama che si può ammirare...
Ero salito da ragazzo (oltre vent'anni fa) in cima al Monte Bregagno, sul versante occidentale del lago di Como, in condizioni invernali (febbraio). E l'escursione di quel giorni mi ha lasciato dei bei ricordi.
Così, ammirando la cima innevata dal basso, durante un mio viaggio diretto in Engadina, ho deciso di ripetere l'ascensione.
Sono partito dai Monti di Breglia, e più precisamente dal parcheggio sterrato in tale località (vedi nostra mappa qui sotto), raggiungibile da Breglia, attraverso una strada a pagamento (colonnina per il pagamento ad ore, all'inizio della strada). Consiglio vivamente di partire da qui (quota 1084 metri), per ridurre un po' il dislivello, visto che l'escursione complessivamente no è banale.
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La visibilità tutt'intorno è andata migliorando sempre di più, consentendomi di godere il panorama incredibile che offre questa cima: il Monte Disgrazia, in Valtellina, in evidenza verso NE, il Badile ed il Cengalo (ed ho intravisto anche l'Ago di Sciora), verso Nord; sempre a Nord, le vallate e le cime della parte più settentrionale delle prealpi lariane, verso il Passo San Jorio, ed il Marmontana (leggi articolo); verso Ovest, il lago di Lugano, e la quinta di montagne sovrapposte, messa in risalto dalla luce calda del pomeriggio invernale; in basso verso Est, e Sud, tutto il lago di Como, con il Legnone, a fare capolino sopra le nubi (che invece mi hanno occultato la vista delle Grigne, come del Monte Rosa, e delle Alpi svizzere, ad Ovest).
Devo dire, peraltro, che il cielo non perfettamente sereno, mi ha forse regalato un panorama ancora più suggestivo, rispetto a quello che avrei ammirato in una giornata di cielo terso: qua e là si sono presentati dei giochi di luce ed ombra emozionanti (vedi slidegallery completa).
Dopo un po' di tè caldo, e qualche barretta energetica, ho iniziato la discesa camminando per lo più sulla neve, in maniera sicura e molto divertente: i talloni degli scarponi affondavano il giusto nella neve; ora, dopo la nuova nevicata, sarà meglio aspettare l'assestamento della nuova coltre nevosa. Oppure ho tagliato per prati, camminando sulla morbida copertura erbosa, sotto un bel sole, ed un cielo sempre più limpido in quota.
Ho raggiunto di nuovo Sant'Amate, e quindi ho disceso a ritroso lo stesso sentiero della salita, fino al parcheggio.
E qui è affiorata la fatica, mettendo in risalto, ahimè, gli anni passati dalla precedente escursione fatta da ragazzo.... Ma ancora mi difendo e tengo botta. Per scendere dalla cima, sono sufficienti un po' più di due ore.
Questa escursione ci voleva proprio, per ricaricare le mie pile, emotivamente e psicologicamente. Conserverò gelosamente nel cassetto della mia memoria, il bel ricordo di questa giornata (e magari tornerò sulla vetta del Bregagno ancora).