Le vallate della sponda comasca dell'alto lago di Como offrono davvero ambienti e panorami unici. L'escursione dal Passo Giovo al Monte Marmontana, sopra Dongo, vi consente di ammirare vallate quasi fuori dal tempo, e territori di confine che, da sempre, hanno avuto intense relazioni. Un trekking davvero affascinante.
Trekking: dal Passo Giovo al Monte Marmontana (Prealpi lariane)
Durante l'escursione al Monte Piaghedo (leggi report), avevo già apprezzato la bellezza di queste valli, ed avevo contemplato la mole Monte Marmontana, come possibile nuova meta di una delle mie escursioni.
Esiste un monte da cui si riesce a vedere contemporaneamente la foce del Ticino che entra nel Lago Maggiore, e la foce dell'Adda che entra nel lago di Como? Ebbene sì, esiste, ed è il monte Marmontana (vedete nostra slidegallery completa dell'escursione). In realtà, molti dei monti di questa catena, al confine tra Italia e Svizzera, offrono questo spettacolo. Ma la salita al Monte Marmontana è relativamente più agevole rispetto all'ascesa ad altre cime limitrofi. Organizzate, quindi, l'escursione in una giornata con buona visibilità e godetevi un panorama veramente notevole.
Il punto di partenza è il passo Giovo (1706 m - vedi nostra mappa qui sotto), valico storico, insieme al soprastante Passo San Jorio, sia per i rapporti commerciali e culturali tra le vallate limitrofe, sia per le vicende legate alla seconda guerra mondiale, ed alla lotta partigiana, e sia legate al contrabbando ed alla "guerra" tra spalloni e finanzieri. Al Passo Giovo, c'è infatti un'ex-caserma, poi diventata un rifugio, ora purtroppo chiuso. Altre ex-caserme, sono presenti in prossimità del Passo San Jorio.
Per arrivare al passo Giovo in macchina, mettete in conto un'ora buona da Dongo. La strada, fino a oltre Garzeno, è asfaltata, ed in buone condizioni. Gli ultimi 10 km prima del passo, invece, sono sterrati. Ma vale la pena farli, per accorciare la distanza ed il tempo necessario per la salita fino alla cima del Marmontana. La strada è in buone condizioni, quindi, con un po' di calma e prudenza è percorribile anche da autovetture normali (non 4x4). Peraltro, segnalo che la zona si presta molto anche per escursioni in MTB o E-Bike, considerata la presenza di strade carrozzabili, che arrivano anche in alta quota (praticamente fino al passo di San Jorio). Parte di queste strade, ovviamente, è a traffico limitato ai mezzi autorizzati, e quindi esse sono percorribili in bici senza troppo disturbo. Le pendenze ragionevoli fanno si che molti itinerari siano alla portata anche di ciclisti non troppo esperti. I panorami e gli ambienti in quota rendono la pedalata molto appagante. A Dongo, vi sono alcuni negozi che forniscono il servizio di noleggio bici (anche elettriche), se non siete muniti di un vostro mezzo adeguato. Al Passo San Jorio, si può anche arrivare da Brenzeglio e più precisamente dal Santuario di Quang, dove è possibile lasciare la macchina in un comodo parcheggio, adiacente alla chiesa, raggingibile con una strada completamente asfaltata. La traccia che sale al passo dal santuario è quasi interamente carrozzabile (ma poco dopo il santuario diventa sterrata), sale con pendenza abbastanza graduale, e passa dall'Alpe di Brento. Si tratta di un percorso, però, piuttosto lungo, e che richiede 2 - 2,5 ore di salita (3 ore circa per raggiungere il Rifugio San Jorio). Cliccate qui, per i dati tecnici e la traccia della nostra salita al Passo Giovo da Brenzeglio. E cliccate qui per la slidegallery della salita da questo itinerario. Pertanto, se volete fare tappa al Rifugio San Jorio, potete anche salire da Brenzeglio; altrimenti, se volete fare un'escursione in giornata, per raggiungere le cime della zona (e non siete davvero ben allenati), è consigliabile raggiungere in macchina il Passo San Giovo.
Tornando all'escursione a piedi al Marmontana, lasciata la macchina al Passo Giovo, si imbocca la carrareccia che punta verso Nord Ovest, diretta al rifugio San Jorio, peraltro facile e piacevolissima escursione, adatta anche alle famiglie. Si attraversano dei pascoli, dove vi capiterà di sentire continuamente i fischi delle marmotte, e, magari, anche di avvistarne una, che sbuca da una tana sotto la strada, o pochi metri, come è capitato a me. L'alta valle di Albano, nei pressi del rifugio San Jorio, è anche un'ottima zona dove assistere ai riti di corteggiamento dei cervi, che fanno risuonare la valle dei loro potenti bramiti, nel periodo tra metà settembre e metà ottobre.
Salvo soste per le foto, in 40-50 minuti circa si arriva al Rifugio San Jorio (1984 m), gestito dall'Associazione Waliki, nell'ambito dell'operazione Mato Grosso. Qualche decina di metri sopra il rifugio, potete affacciarvi al Passo di San Jorio (2014 m), dove rimarrete a bocca aperta, perché vi comparirà, per la prima volta, la foce del Ticino, che entra nel lago Maggiore, e le valli del Canton Ticino e dei Grigioni (la Val Morobbia, in primis). In corrispondenza del passo San Jorio, infatti, si ha anche il confine tra i due cantoni. Scenario veramente meraviglioso.
Se volete, andate su alla Cappelletta poco a Sud del passo (altro bel punto panoramico), oppure se volete puntare direttamente alla meta, seguite la traccia indicata con segnavia in vernice gialla, che dal Passo (o anche dal Rifugio), sale verso Nord-Est, verso il gruppo del Monte Marmontana, e la relativa cresta. Fino a qui, e, per un po', anche oltre il passo di San Jorio, le pendenze non sono mai estreme, e, quindi, l'escursione, per buona parte, risulta piuttosto agevole.
Seguendo la traccia che vi ho detto, arrivate prima ad un baitello di presa della sorgente che alimenta il rifugio; poco dopo il baitello, si cambia bruscamente direzione, e, seguendo sempre i segnavia gialli, si imbocca una traccia verso sinistra, cioè diretta verso OSO, che sale ad un'altra ex caserma della guardia di Finanza (Rifugio Cima di Cugn), a pochi metri dal confine, come il passo di San Jorio, tra Italia e Svizzera. In territorio Svizzero, a pochi metri sorge anche un Rifugio gemello. Peraltro, potreste salire fin qui dal passo San Jorio, seguendo direttamente la cresta ripida che collega questi due punti. Ma dovete avere attitudini caprine...
A questo punto, il percorso diventa un po' più complicato da individuare. Sostanzialmente, vi consigliamo di seguire quanto più possibile la cresta spartiacque, al confine tra Italia e Svizzera, e quindi di salire alla Cima di Cugn, perché almeno avrete delle rocce abbastanza solide su cui camminare. In qualche punto, magari il percorso può risultare un po' esposto, ma niente di estremo. Comunque, fate attenzione. Ovviamente, è richiesta un minimo di esperienza e dimestichezza con queste situazioni. Ignorate invece la traccia, da noi perlustrata, che procede sul versante svizzero della Cima di Cugn (versante Ovest), che porta solo a dei ruderi, oltre i quali pareti rocciose rendono impossibile procedere.
Noi siamo stati un po' più giù della cresta, evitando di salire alla Cima di Cugn, per puntare direttamente al Marmontana, seguendo inzilamente una traccia, quasi per capre. Aggirata la Cima di Cugn, per sfasciumi, prati, e rocce, abbiamo guadagnato la cresta tra la Cima di Cugn, ed il Marmontana, con un po' di fatica per la pendenza accentuata. Infine, aggirato a Sud, anche lo sperone roccioso che caratterizza il Marmontana ad Ovest, con un ultimo tratto per prati e rocce, si arriva alla piccola Croce metallica che segna la vetta del Marmontana (2316 m - 1 ora e 10 minuti/1 ora e mezza dal passo di San Jorio).
La vetta è abbastanza pianeggiante, e niente di spettacolare in sé. E' più bella vista dal basso. Però, come ho detto, è molto panoramica. Quindi, godetevi il panorama, rilassatevi, verificando che non arrivino nebbie o foschie durature, o peggio temporali.
Dopo esservi rifocillati e dissetati, è arrivato il momento di scendere. Ovviamente, si può ripercorrere il sentiero dell'andata a ritroso; oppure, potete scendere, come abbiamo fatto noi, seguendo la cresta verso ESE, sempre per roccette fino ad una sorta di impluvio (guardate la nostra traccia), che si imbocca stando per lo più su pietre, prati e sfasciumi, per la massima pendenza. Sotto di voi, vedete le tracce dei sentieri che riconducono al rifugio San Jorio. Questa deviazione non è particolarmente complicata, ma sicuramente richiede attenzione. Non fatela se l'erba è molto bagnata, perché potrebbe essere scivolosa, così come ovviamente in caso di brutto tempo, perché anche le rocce potrebbero essere scivolose. Ma, in generale, questa è un'escursione che va fatta con bel tempo, sia per ragioni di sicurezza, sia per godervi bene il panorama.
Riguadagnata la traccia che conduce al Passo ed al Rifugio di San Jorio, non c'è altro da fare che scendere con pazienza. La pendenza, all'inizio ancora un po' accentuata, poi si aggiusta e diventa modesta. Con mezz'ora siete di nuovo al passo/Rifugio San Jorio. Ma non abbiate troppa fretta. Qui, siete immersi nel silenzio, e state un po' in allerta, perché in questa zona a noi è capitato di vedere le marmotte, e questo avvistamento è un bel valore aggiunto per l'escursione.
Buona passeggiata. Fabio
Clicca qui, per l'escursione completa dell'itinerario.
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