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La mia prima tavola
- ita4012
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14 Sep 2017 20:52 #3697 por ita4012
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Respuesta de ita4012 sobre el tema La mia prima tavola
La Hellcat, una delle migliori vele freeride di sempre. Solo che è un po' delicata
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- daino
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14 Sep 2017 19:43 #3696 por daino
Respuesta de daino sobre el tema La mia prima tavola
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- daino
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14 Sep 2017 19:25 #3695 por daino
Respuesta de daino sobre el tema La mia prima tavola
Al contrario, sei stato chiarissimo!!!
L'ultima volta che ho usato l'albero in carbonio (prima delle lezioni) da 460 con la 7.5 due camber, non mi ha lasciato un ricordo felicissimo. Mi sono fatto trovare leggermente sovrainvelato per il vento che è arrivato. E mi è dispiaciuto molto, perchè ho già capito che se voglio correre nel mio homespot devo per forza imparare a gestire roba grossa.
Sono ben felice quindi di scoprire che un rig rdm per me sia adatto, e anche che posso spingermi da subito su una 7.5. Oppure magari per non rischiare di esagerare resto su 7 o 7.1? La 7 richiede sempre il 460, oppure è sufficiente un 430 con prolunga?
Ma nel marasma di tutte le vele in vendita nei mercatini, oltre alla superficie, c'è qualcosa che mi fa subito intuire di avere davanti una vela freeride/freerace? Che so, il numero delle stecche, piuttosto che quali stecche sono parallele fra loro e quali no, piuttosto che la forma generale? Oppure marche o modelli particolari?
Quel piede d'albero è già quasi mio. Una prolunga rdm invece ancora non ce l'ho...
Per quanto riguarda il boma, immagino che debba essere specifico per l'albero rdm oppure avere una riduzione. Ma il suo diametro è indipendente dal diametro dell'albero? Quale scelgo? (a parte che di boma ce ne sono in abbondanza al circolo, potrei vedere se uno è compatibile con la vela che sceglierò)
L'ultima volta che ho usato l'albero in carbonio (prima delle lezioni) da 460 con la 7.5 due camber, non mi ha lasciato un ricordo felicissimo. Mi sono fatto trovare leggermente sovrainvelato per il vento che è arrivato. E mi è dispiaciuto molto, perchè ho già capito che se voglio correre nel mio homespot devo per forza imparare a gestire roba grossa.
Sono ben felice quindi di scoprire che un rig rdm per me sia adatto, e anche che posso spingermi da subito su una 7.5. Oppure magari per non rischiare di esagerare resto su 7 o 7.1? La 7 richiede sempre il 460, oppure è sufficiente un 430 con prolunga?
Ma nel marasma di tutte le vele in vendita nei mercatini, oltre alla superficie, c'è qualcosa che mi fa subito intuire di avere davanti una vela freeride/freerace? Che so, il numero delle stecche, piuttosto che quali stecche sono parallele fra loro e quali no, piuttosto che la forma generale? Oppure marche o modelli particolari?
Quel piede d'albero è già quasi mio. Una prolunga rdm invece ancora non ce l'ho...
Per quanto riguarda il boma, immagino che debba essere specifico per l'albero rdm oppure avere una riduzione. Ma il suo diametro è indipendente dal diametro dell'albero? Quale scelgo? (a parte che di boma ce ne sono in abbondanza al circolo, potrei vedere se uno è compatibile con la vela che sceglierò)
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- Marco Q
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13 Sep 2017 21:58 #3693 por Marco Q
Respuesta de Marco Q sobre el tema La mia prima tavola
Qui si scrive un'enciclopedia...
Piede d'albero: quello in foto è attuale, robusto, rigido e di facile sostituzione dello snodo e universale (a patto di avere una prolunga SDM/rdm compatibile - di facile reperibilità).
Albero: meglio rdm, misura (considerato i venti del tuo homespot) 450/460.
Straps: anteriori ok per cominciare (i perplessi o sono già avvezzi oppure parlano affidandosi alle immagini dei cataloghi), posteriori da spostare verso poppa di 3/4 posizioni (considerando la tua statura e quindi il passo).
Andatura: cerchiamo di capirci; più orziera (facile all'orzata) o più boliniera (che stringe qualche grado in più)? Più orziera: avvicinando i due centri di equilibrio verso poppa (il centro di deriva è fisso) la tavola è più manovrabile, sia all'orza che alla poggia; più boliniera: allontanando i centri la tavola è più stabile direzionalmente (soprattutto in planata), più superficie bagnata e più bordo mordente perciò più facile risalire il vento (il lato sopravento fa da "pinna" ancora di più) a scapito della manovrabilità (al tuo livello non te ne accorgi neppure) e della velocità di punta (l'importante è planare!).
Alberi: lascia stare il mast selector; gli alberi sono costruiti al contrario della fisica: più sono lunghi più sono rigidi (non si può modificare e, per ora tutti i produttori si adeguano; tipo di curvatura: Constant Curve (più diffusa e più adattabile ai vari marchi, da preferire), flextop (molto meno diffusa), hardtop (ormai rara); tutto ciò separato da misura e diametro (ancora più confuso eh? La conoscenza è una maledizione, in ogni campo). Altro? Percentuale carbonio: da 35 a 100% (per te max 80%, oltre fragilità e costi alti; ideale acquisto ora: 60/70%. Sempre peggio? Adesso pedala!).
Vela? Tipo freeride/freerace no camber (induttori di profilo: scordali, roba da regata), max 7,5 (oltre solo peso e complicazioni); perché: ti consente di planare appeso al trapezio (altro accessorio importantissimo, altro post: cercalo qui) e quindi di progredire nel consumo della più potente droga conosciuta: l'ADRENALINA!
Mi sento un po' stanco...
Ciao
Ps: ricordi il budget che prospettavo?
Piede d'albero: quello in foto è attuale, robusto, rigido e di facile sostituzione dello snodo e universale (a patto di avere una prolunga SDM/rdm compatibile - di facile reperibilità).
Albero: meglio rdm, misura (considerato i venti del tuo homespot) 450/460.
Straps: anteriori ok per cominciare (i perplessi o sono già avvezzi oppure parlano affidandosi alle immagini dei cataloghi), posteriori da spostare verso poppa di 3/4 posizioni (considerando la tua statura e quindi il passo).
Andatura: cerchiamo di capirci; più orziera (facile all'orzata) o più boliniera (che stringe qualche grado in più)? Più orziera: avvicinando i due centri di equilibrio verso poppa (il centro di deriva è fisso) la tavola è più manovrabile, sia all'orza che alla poggia; più boliniera: allontanando i centri la tavola è più stabile direzionalmente (soprattutto in planata), più superficie bagnata e più bordo mordente perciò più facile risalire il vento (il lato sopravento fa da "pinna" ancora di più) a scapito della manovrabilità (al tuo livello non te ne accorgi neppure) e della velocità di punta (l'importante è planare!).
Alberi: lascia stare il mast selector; gli alberi sono costruiti al contrario della fisica: più sono lunghi più sono rigidi (non si può modificare e, per ora tutti i produttori si adeguano; tipo di curvatura: Constant Curve (più diffusa e più adattabile ai vari marchi, da preferire), flextop (molto meno diffusa), hardtop (ormai rara); tutto ciò separato da misura e diametro (ancora più confuso eh? La conoscenza è una maledizione, in ogni campo). Altro? Percentuale carbonio: da 35 a 100% (per te max 80%, oltre fragilità e costi alti; ideale acquisto ora: 60/70%. Sempre peggio? Adesso pedala!).
Vela? Tipo freeride/freerace no camber (induttori di profilo: scordali, roba da regata), max 7,5 (oltre solo peso e complicazioni); perché: ti consente di planare appeso al trapezio (altro accessorio importantissimo, altro post: cercalo qui) e quindi di progredire nel consumo della più potente droga conosciuta: l'ADRENALINA!
Mi sento un po' stanco...
Ciao
Ps: ricordi il budget che prospettavo?
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- daino
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- Invitado
13 Sep 2017 20:03 #3692 por daino
Respuesta de daino sobre el tema La mia prima tavola
Grazie dei consigli.
Ti giuro che i siti li ho guardati e li sto guardando tutt'ora. Secondo me non ci sono sufficienti informazioni per capire quali caratteristiche sono condizionate dalla tavola o dal rig, e quali invece mi posso permettere di scegliere. Placchetta, snodo, rinvii e prolunga, mi sono stati consegnati con la tavola, e mi hanno permesso di uscire subito con i rig del circolo.
Speravo di potermi dedicare subito alla ricerca di un rig personale ideale per le ariette di Viverone, ma se, sia per questioni di efficienza che di sicurezza, urge mi occupi di migliorare anche base e snodo, lo farò volentieri.
Nella base in foto, da me utilizzata, la parte con i rinvii e strozzascotte si separa dalla prolunga in alluminio, tanto che io la prolunga non l'ho utilizzata perchè la vela da me armata non lo richiedeva. Non credo sia rilevante, ma i pezzi diventano quattro, no?
Altra cosa: appena ho visto lo snodo qualche perplessità mi è venuta: negli snodi mistral del circolo c'erano le due cinghie di tela, in questo no. Immagino sia cosa che mi deve preoccupare, vero?
Altro esempio: da qualche ora c'è un annuncio di una base di questo tipo:
Potrebbe andare meglio?
Posizione della base dell'albero: a naso avrei detto il contrario. Spostando più a prua il centro velico rispetto al centro di deriva pensavo di rendere la tavola più poggera e non più orziera. Forse spostando la base più a prua inclino di più la vela verso poppa?
Effettivamente al mattino mi ssembrava di avere più facilità ad orzare per tornare al circolo. Mentre al pomeriggio, dopo aver spostato la base dell'albero verso poppa, ho fatto più fatica...
Straps: al momento la situazione è questa
cioè nella posizione più avanzata e centrale possibile. I passanti hanno commentato dicendo che in quella posizione non servono a nulla. Cioè quando sarà il caso di usarle, mi serviranno fin da subito in posizione leggermente più arretrata e laterale. Procedo?
Grazie alla mia perseveranza, pare che l'attività di windsurf, che non veniva più praticata da una decina di anni al lago, stia per diventare l'attività più diffusa...
Morale urge rig personale perchè per quanto riguarda i rig del circolo inizia ad esserci coda per usarli...
Credevo che la prima questione da dipanare fosse se procurarmi albero e boma rdm oppure sdm. Ho appena letto qualcosa riguardo agli alberi consigliati per ogni vela, al selector qualcosa, al waterwind selector, all'imcs, alla percentuale di carbonio, ai constant e ai top.
A parte la confusione totale, immagino che la prima cosa da scegliere invece sia la vela, può essere?
Allora, con quale vela devo cominciare? Immagino che nella scelta debba tenere conto sia della situazione di vento principale, ovvero ariette, che delle vecchie vele già a disposizone del circolo.
Se volete faccio un riassunto delle vele disponibili. Si è appena aggiunta una vela tribord 5.2 nuova di pacca.
Ti giuro che i siti li ho guardati e li sto guardando tutt'ora. Secondo me non ci sono sufficienti informazioni per capire quali caratteristiche sono condizionate dalla tavola o dal rig, e quali invece mi posso permettere di scegliere. Placchetta, snodo, rinvii e prolunga, mi sono stati consegnati con la tavola, e mi hanno permesso di uscire subito con i rig del circolo.
Speravo di potermi dedicare subito alla ricerca di un rig personale ideale per le ariette di Viverone, ma se, sia per questioni di efficienza che di sicurezza, urge mi occupi di migliorare anche base e snodo, lo farò volentieri.
Nella base in foto, da me utilizzata, la parte con i rinvii e strozzascotte si separa dalla prolunga in alluminio, tanto che io la prolunga non l'ho utilizzata perchè la vela da me armata non lo richiedeva. Non credo sia rilevante, ma i pezzi diventano quattro, no?
Altra cosa: appena ho visto lo snodo qualche perplessità mi è venuta: negli snodi mistral del circolo c'erano le due cinghie di tela, in questo no. Immagino sia cosa che mi deve preoccupare, vero?
Altro esempio: da qualche ora c'è un annuncio di una base di questo tipo:
Potrebbe andare meglio?
Posizione della base dell'albero: a naso avrei detto il contrario. Spostando più a prua il centro velico rispetto al centro di deriva pensavo di rendere la tavola più poggera e non più orziera. Forse spostando la base più a prua inclino di più la vela verso poppa?
Effettivamente al mattino mi ssembrava di avere più facilità ad orzare per tornare al circolo. Mentre al pomeriggio, dopo aver spostato la base dell'albero verso poppa, ho fatto più fatica...
Straps: al momento la situazione è questa
cioè nella posizione più avanzata e centrale possibile. I passanti hanno commentato dicendo che in quella posizione non servono a nulla. Cioè quando sarà il caso di usarle, mi serviranno fin da subito in posizione leggermente più arretrata e laterale. Procedo?
Grazie alla mia perseveranza, pare che l'attività di windsurf, che non veniva più praticata da una decina di anni al lago, stia per diventare l'attività più diffusa...
Morale urge rig personale perchè per quanto riguarda i rig del circolo inizia ad esserci coda per usarli...
Credevo che la prima questione da dipanare fosse se procurarmi albero e boma rdm oppure sdm. Ho appena letto qualcosa riguardo agli alberi consigliati per ogni vela, al selector qualcosa, al waterwind selector, all'imcs, alla percentuale di carbonio, ai constant e ai top.
A parte la confusione totale, immagino che la prima cosa da scegliere invece sia la vela, può essere?
Allora, con quale vela devo cominciare? Immagino che nella scelta debba tenere conto sia della situazione di vento principale, ovvero ariette, che delle vecchie vele già a disposizone del circolo.
Se volete faccio un riassunto delle vele disponibili. Si è appena aggiunta una vela tribord 5.2 nuova di pacca.
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11 Sep 2017 21:49 #3678 por Marco Q
Respuesta de Marco Q sobre el tema La mia prima tavola
Andatura: più il piede d'albero è avanzato più la planata è anticipata, la bolina facilitata, le straorzate smorzate; contro: velocità di punta ridotta (poco considerato), strambata/virata più ampia (finché non avrai dimestichezza con le onde, ininfluente).
Se riesci a recuperare con il piede d'albero avanzato ti consiglierei di tenerlo lì.
Se riesci a recuperare con il piede d'albero avanzato ti consiglierei di tenerlo lì.
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