Sabato, la Coudouliere (Six Fours Les Plages, Francia) mi ha dimostrato che tutti i racconti su di lei sono veri... Uscita in windsurf da coltello tra i denti, con onda ripida fino a 3 metri, e vento rafficato da W/NW, tra i 25 ed i 30 nodi.
Windsurf, report: Coudouliere, Six Fours, Francia, condizioni toste (14/12/2019)
Premessa: avendo dimenticato a casa l'attrezzatura fotografica...., ringrazio Il sempre disponibile Stefano Brugnola (fotografo Sanremese) per la gentile concessione di alcune foto per questo articolo. Potete gustarvi l'intero album fotografico di Stefano, cliccando qui.
Chi segue Waterwind, sa quanto adori la Coudouliere, per il panorama, e per le condizioni che offre in acqua. Ma sabato un cocktail di fattori particolari l'hanno resa difficile, con condizioni fisicamente e tecnicamente impegnative. Le previsioni (Arome) davano vento forte, ma non fortissimo, almeno fino alle 15, tendenzialmente da Ovest. Era pure prevista onda importante, quasi di 3 metri. Ho già affrontato altre volte la Coudouliere, anche con vento oltre i 30 nodi. Pertanto, contavo sulla magia di questo sport, per rifarmi dell'uscita di venerdì 13 a Cannes, con Ovest, fino a 50 nodi, ampiamente insoddisfacente... (a parte la prima ora umana, vento ingestibile e piano d'acqua odiosamente choppato...).
Arrivato alla Coudou per le 9,30, ho trovato subito Marco (Maywald) e Roberto, già intenti ad armare. I primi in acqua, a tratti, sono fermi, segno dell'instabilitá del vento.
Con l'anemometro misuro 15-16 nodi medi, e 22 di raffica. In genere, alla Coudouliere il vento aumenta nel corso della mattinata. Armo, poco convinto, la Goya Guru X Pro 2020 (leggi la recensione), ed il Tabou Da Curve 80 (leggi la recensione). Mi sembra irriverente nei confronti della Coudou pensare di uscire con il Tabou Pocket 94. Ma, a posteriori, posso dire che non sarebbe stata un'idea così sbagliata. Entro in acqua verso le 10.15, e mi rendo conto subito che bello scherzo la Coudou ha in serbo per noi oggi. Il vento è prevalentemente da Nord Ovest nella prima parte della mattinata (quindi della direzione giusta per lo spot), ma, come detto, è molto instabile, e non aiuta ad entrare rapidamente e stabilmente in planata per allontanarsi velocemente dalla scogliera del porto. Il mare è invece molto formato, per via del vento che si è alzato forte al largo da ieri. Uno swell cattivo da Ovest/Sud Ovest (come confermato, poi, anche dal Local Guillaume), con onde frequenti, ravvicinate, con alcuni set massicci, ripidi e frangenti, di quasi tre metri, un po' ovunque, ed anche davanti alla famigerata scogliera del porto. A complicare ulteriormente il quadro, il mare da Sud Ovest che sbatte contro Cap Negre, entra nella baia e crea una corrente piuttosto forte diretta da Nord a Sud, davanti alla spiaggia ed alla scogliera, che produce due effetti negativi. In primo luogo, in uscita, avendo quasi la stessa direzione del vento, riduce ulteriormente il vento apparentemente che investe la vela, con il risultato che nei buchi di vento si è al galleggio. In secondo luogo, se si cade anche davanti alla spiaggia da cui si parte, in breve si viene portati davanti alla scogliera del porto....
Comunque, riesco ad uscire, anche se ci sono alcune regolazioni dell'attrezzatura che non mi convincono (es. posizione del piede d'albero). Pertanto, dopo alcuni bordi decido di rientrare a sistemare le regolazioni.
Anche tornare, se non si è al largo, non è facile: vento talora in faccia, onde enormi che spingono verso la scogliera. Rientro, regolo e riesco. Incrocio Marco, che con la Banzai 4.7 ed il Quatro Super mini, si sta comunque difendendo bene, sia per le sue capacità, e forse anche perché in questa occasione la notevole potenza della Goya Banzai può far comodo. In un bordo ad uscire lui supera alcune onde grosse di un set notevole, io mi fermo in un buco di vento ed un'onda bella alta mi rompe addosso. Tengo l'attrezzatura e rimedio un favoloso wipe out ..., ma quando riemergo, mi rendo conto che sono proprio davanti alla scogliera del porto, più o meno a metà della sua lunghezza. Una partenza dall'acqua mure a sinistra, verso la spiaggia, non è più possibile; avrei vento e corrente contro. Temo che un'altra onda mi spiaccichi contro la scogliera. Mentre sto maldestramente pensando di salire rapidamente sugli scogli, osservo dove mi sta spingendo la corrente, noto che l'onda di rimbalzo mi tiene a qualche metro dagli scogli, e ricordo quanto raccontato da molti. Capisco che l'unica via di scampo, è una partenza mure a dritta in favore di corrente. Riesco di nuovo ad uscire, e scampo il pericolo senza alcun danno... Ci mancava che sfasciassi proprio ora l'attrezzatura che mi serve per il Sudafrica.... Rientro e mi riposo. Parlo con Marco dell'accaduto. Decido di rendere la vela più potente e fisso il terminale del boma all'anello superiore di bugna. Ma non va bene... Sulle raffiche sono troppo grosso, ma ci sono ancora dei buchi di vento pericolosi... Rientro per decidere se cambiare vela. Intanto, arriva Stefano Brugnola, con Andrea Franchini e Adele Frola (appena rientrati dalla Australia), Corrado Avagnina, ed Alessandro Derox Mazzetti.
Nel frattempo, in acqua vedo sia i rider più bravi (Loick Lesauvage, Adrien Bosson) surfare le onde grosse che rompono anche al largo, sia alcuni fatti che qui non avevo ancora mai visto, ma solo sentito raccontare. Molti altri finiscono pericolosamente davanti alla scogliera. Un ragazzo rompe l'albero (non so come), ma riesce a rientrare a terra senza altri danni.
Chiacchiero un po' a riva, ed intanto osservo per decidere il da farsi. Sembra che, come previsto, il vento stia un po' aumentando. Vado al porto a misurare con l'anemometro, ma in realtà solo sulle raffiche il vento arriva a 27-28 nodi. Mentre sono sulla scogliera, improvvisamente, spunta dall'acqua un ragazzo, che si arrampica sugli scogli con la sola tavola.... Ha perso il rig in acqua. Do un'occhiata in mare, ma non vedo nulla. Potrebbe essere affondato. Ha una faccia sconsolata. Per contro, vedo il local Anthony Ruenes (F85), che parte dalla spiaggia molto sotto vento, entra presto in planata, e tira un bordo sfiorando la scogliera del porto, come se non esistesse. Forse ha un'elica sotto la tavola....
Torno in spiaggia. Andrea Franchini, che, finalmente, ho avuto modo di conoscere di persona, passa dalla 4.0 alla 4.5. Io aspetto ancora un po'.
Verso le 13.30, finalmente il vento entra più forte e disteso. Armo la Ezzy Elite 4.2 e rientro in acqua. Non voglio lasciare che la disavventura di questa mattina diventi l'ultimo ricordo da associare per me alla Coudouliere di oggi. Quando rientro, finalmente, mi sento più sicuro. La 4.2 è giusta e spinge a dovere. Il resto lo fa la qualità di Ezzy: la vela rimane neutra e morbida in andatura e non mi affatica. Faccio un'altra quarantina di minuti in acqua. Riesco a risalire, ed a portarmi al largo. Ad un certo punto, riesco a prendere al largo un'onda colossale, una montagna, e la surfo come surfavo le onde in Oman. Sfrutto la sua discesa per bolinarla, e quando diventa ripida, parto con il bottom. Ma qui non siamo in Oman..., l'onda è più ripida e più veloce a chiudere. Sbaglio il timing, sono troppo avanti e quando giro per il cut back, l'onda mi rompe addosso. Altro wipe out che mi porta di nuovo davanti alla scogliera. Ma, questa volta, sono più vicino alla spiaggia di partenza. Riparto dall'acqua, e torno in spiaggia.
A terra, mi metto a chiacchierare con Adele e Corrado, a cui chiedo rispettivamente dell'Australia e delle Mauritius.
Verso le 15,30 il vento inizia nuovamente a calare. Decido che può bastare, e che non è il caso di correre altri rischi. Disarmo con calma, al parcheggio dove si sta sempre bene (sabato sole e 17 gradi). Prima di andare via, Andrea Franchini mi propone di andare a prenderci qualcosa alla panetteria vicino al porto. Le panetterie francesi meritano sempre. Poi, ci congediamo, ed ognuno riparte per le rispettive mete. L'incontro con la banda Franchini è stato sicuramente un valore aggiunto della giornata.
Vado via dalla Coudouliere avendo imparato a conoscerla ancora meglio, ed avendo capito la lezione che, con onda grossa, e vento instabile, lo spot merita attenzione e rispetto.
Aloha. Fabio
Senza il vostro sostegno, Waterwind non esisterebbe. Diventa nostro supporter! Se vuoi fare pubblicità con noi, leggi qui, o contattaci. Collabora con noi. Leggi qui! Acquista i nostri gadgets. Visita il nostro canale YouTube.