Le prime abbondanti nevicate autunnali sulle cime delle Prealpi sopra il lago di Como, ed i colori dei prati e dei boschi sottostanti, sabato 9 novembre 2019 hanno regalato un panorama fiabesco....: e così un semplice trekking dall'Alpe Colonno al Rifugio Venini si è trasformato in un'escursione indimenticabile.
Trekking, prealpi del Lago di Como: dall'Alpe Colonno al Rifugio Venini
Il paesaggio e gli ambienti che caratterizzano le Prealpi sopra la Tremezzina, sulla sponda occidentale del lago di Como, sono già di per sè molto suggestivi. Se poi l'autunno li dipinge con i colori delle foto che vedete in questo articolo, lo scenario rischia di farvi impazzire. Per alcuni, l'autunno è la stagione più bella dell'anno, e forse queste condizioni danno loro ragione.
La Tremezzina è attraversata in quota sia dell'alta Via dei Monti Lariani, sia dalla strada militare, risalente all'epoca della prima guerra mondiale, che conduce a postazioni e fortificazioni di difesa della Linea Cadorna. I sentieri in quota sono raggiunti da buoni tracciati escursionistici che percorrono le vallate che salgono dal lago di Como (es. Val Perlana), ove si trovano anche frazioni rurali, ed edifici religiosi (es. l'Abbazia di San Benedetto in Val Perlana) di assoluto rilievo. In quota, poi, si trovano alcuni rifugi, alpeggi, ed agriturismi che offrono ospitalità e ristoro (con piatti e prodotti della gastronomia locale), ideali sia per gite giornaliere che per trekking di più giorni. La zona, infine, si presta anche ad essere esplorata in MTB, o E-Bike. Insomma, l'area merita veramente di essere perlustrata a fondo.
Sabato 9 novembre 2019, approfittando di una magnifica giornata di sole, abbiamo percorso l'itinerario dall'Alpe Colonno al Rifugio Venini, sfruttando in parte la strada militare che da Pigra conduce al Monte di Tremezzo, ed in parte l'alta via dei Monti Lariani.
L'Alpe di Colonno (1320 m s.l.m.) si può raggiungere in circa 1,5 ore a piedi da Pigra (881 m s.l.m.), alla quale potete salire con la funivia da Argegno. In alternativa, come abbiamo fatto noi, potete raggiungere direttamente in macchina l'Alpe di Colonno, salendo dalla Valle di Intelvi, passando prima per Pigra (da Argegno considerate quasi un'ora, e tenete conto che nel tratto prima e dopo Pigra, la sede stradale è un po' stretta). Qui, noi abbiamo lasciato la macchina (vedi mappa sotto). Molti, proseguono ulteriormente lungo la strada che passa dall'Alpe di Colonno, e parcheggiano - 2 km più avanti - in corrispondenza del Rifugio Boffalora (nei pressi dell'omonima frazione), dove trovate un ampio spiazzo. Il Rifugio Boffalora è raggiungibile a piedi anche da Ossuccio, attraverso la Val Perlana.
Lasciata la macchina all'Ape di Colonno, iniziate a percorrere la strada militare in direzione Nord, verso il rifugio Venini. Già dall'Alpe di Colonno, si può ammirare un panorama notevole sul alcuni tratti del ramo comasco del lago di Como, sulle Grigne, e sui monti Galbiga e di Tremezzo, dove sorge il Rifugio Venini, meta del nostro itinerario. Nella giornata della nostra escursione, lo scenario è apparso subito notevole come da foto qui sopra. In realtà, prima di proseguire, vale la pena salire alla croce in cima al rilievo dietro il Rifugio dell'Alpe, che costituisce un balcone panoramico eccezionale, con vista anche sui monti che chiudono l'orizzonte ad Ovest, tra cui spicca il Monte Rosa, ed i monti della Val Cavargna, e dell'Alto Lago di Como.
Scesi dalla cima, proseguite lungo la carrozzabile militare (ogni tanto passa qualche macchina). In una ventina di minuti, arriverete al Rifugio Boffalora (aperto nella stagione estiva), ed alle case dell'omonima frazione. Qui trovarono rifugio alcuni reparti della brigata partigiana Garibaldi, nella seconda guerra mondiale, come spiegato su alcuni pannelli esplicativi.
Poco dopo la frazione, proseguendo lungo la strada militare, ignorate il bivio per Ponna, e salite verso Nord (cartello in legno "Rifugio Venini" - foto qui sopra). Poco dopo il cartello, in corrispondenza di una curva verso sx (ovest) che conduce verso l'Alpe di Ossuccio, trovate il bivio per l'Alta Via dei Monti Lariani - sentiero n. 2. In questa occasione, noi abbiamo imboccato questa deviazione, ma francamente la consigliamo se vi trovate a percorrere questo itinerario in tarda primavera/estate, in quanto il sentiero attraversa il versante Nord dell'alta Val Perlana, in mezzo al bosco. In autunno/inverno, quindi, il sentiero è quasi sempre in ombra, ed è ricoperto da uno spesso strato di foglie. Quindi, oltre alla temperatura inferiore ed alla vista meno panoramica, il tracciato può essere scivoloso, e richiede un po' di attenzione in alcuni punti (comunque, niente di pericoloso). Raggiunta la frazione Piazza, comunque, in corrispondenza del cartello segnaletico per il Rifugio Venini, abbiamo abbandonato l'alta via dei Monti Lariani, e siamo saliti (tratto ripido) all'Alpe di Lenno (vedi mappa), ritornando sulla strada militare. Da qui, dopo un'ulteriore sosta, per ammirare, estasiati, il panorama intorno, abbiamo proseguito verso il Rifugio Venini, visibile poco sotto la vetta del Monte Galbiga, e che abbiamo raggiunto, dopo altri venti minuti circa di cammino (2 ore in totale), lungo la strada militare che sale con una pendenza costante e modesta.
Questo ultimo tratto è stato spettacolare, in quanto lo scenario è cambiato dal punto di vista cromatico. Dai caldi colori autunnali del bosco e dei pendii sottostanti, siamo passati ad uno scenario imbiancato da uno strato di neve, via via più omogeneo e compatto, sotto un cielo azzurro intenso. Il bianco della neve ha fatto risaltare ancora di più le pareti arancioni del Rifugio Venini (1576 m s.l.m.), e le travi del pergolato ed i tavoli in legno davanti al Rifugio (foto sopra). Anche l'atmosfera intorno al Rifugio era suggestiva: pochi escursionisti, ed alcuni bikers si aggiravano intorno all'edificio, e si godevano la pace e la magia del luogo. Sicuramente, è un'ottima idea pernottare al Rifugio, aperto tutto l'anno, per proseguire con calma l'esplorazione della zona in quota. La strada militare prosegue verso il Monte di Tremezzo, ed il Monte Crocione, con molte postazioni militari interessanti, tra cui la famosa Galleria del Crocione, che sarà meta di una delle nostre prossime gite, e poi scende verso la Bocchetta di Nava ed il lago. Affacciatevi dal crinale dietro il rifugio, per godere della magnifica vista sull'alto Lago di Como (foto qui sotto).
Per il ritorno all'Alpe di Colonno, abbiamo seguito il comodo tracciato della strada militare, godendo della calda luce del lungo tramonto e crepuscolo, tipici del periodo autunnale. Abbiamo impiegato circa 1,5 ore per tornare alla macchina.
Buona passeggiata. Fabio Muriano
Cliccate qui, per la slidegallery completa dell'itinerario.
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