La ferrata Brigata Tridentina è una delle più famose ferrate delle Dolomiti. Realizzata dagli alpini sale da poco sopra Colfosco, fino al Rifugio Ciavazza al Pisciadù. Con buon allenamento, può essere concatenata con la salita alla cima Pisciadù, posta sopra il Rifugio a 2900 m.
Ferrate: la Tridentina e la Cima Pisciadù (Val Badia, Dolomiti)
Nel presente articolo, non forniremo una guida dettagliata alla salita della ferrata, in quanto in rete ne esistono già molte (vedi fine dell'articolo). Condividiamo qui le nostre foto e le impressioni della salita.
La salita non è particolarmente impegantiva, anche se riservata a chi ha dimestichezza con le ferrate. Comunque, è tassativo seguire tutte le regole di sicurezza per un percorso del genere. Noi abbiamo effettuato la salita a luglio, in un giorno feriale, incontrando un ragionevole affollamento. Sappiamo bene, invece, che ad agosto, e nei week end estivi, la salita è molto problematica, se non impossibile da questo punto di vista.
Superato il tratto iniziale, la parte principale della salita, aggira ad Est il gruppo della Torre Brunico (Brunecker Turm), e motiva, per la sua bellezza, la fama della ferrata: si è esposti sulla grande parete verticale che guarda verso Nord Est, con una notevole sensazione aerea. E' questo il tratto dove, in caso di affollamento, la coda può essere più pesante. Finito questo tratto, s'incontra il famoso ponte sospeso, che collega la torre Exner, salita dalla parte finale del tratto verticale della ferrata, con il pianoro che porta al Rifugio Ciavazza. Dal Ponte (ben protetto), guardando giù si prova l'ebrezza del vuoto.
Dopo una breve sosta al Rifugio (2585 m), noi abbiamo deciso di salire anche la Cima Pisciadù (2986 m), proprio sopra il rifugio. Complessivamente, ciò comporta un dislivello di 1000 m circa (il parcheggio di partenza è posto a circa 1900 m). Valutate bene il vostro allenamento.
In ogni caso, la fatica si avverte nel tratto finale della salita al Pisciadù, e soprattutto nella discesa finale per la Val Setus. Infatti, quest'ultima, dopo un primo tratto tranquillo, procede ripida nel classico ghiaione spaccagambe.
Globalmente, si tratta di un itinerario maestoso, in grado sicuramente di regalare forti emozioni, ma che va affrontato con la giusta saggezza...
Buona salita. Fabio Muriano
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