Questo resoconto di Daniele Izzo, nostro collaboratore e trekker spezzino, trasmette ancora tutto l'entusiasmo e la soddisfazione per la conquista di una meta molto ambita: il Monte Amaro, vetta della Majella per la via normale. L'articolo fornisce una guida molto accurata, e consigli importanti, a chiunque volesse percorrere questo impegnativo itinerario escursionistico sulla montagna dell'Appenino abruzzese.
Trekking: Via normale al Monte Amaro, vetta della Majella - Appennino abruzzese
Lontana, imponente, selvaggia. È facile comprendere come la Majella colpisca da sempre la fantasia di chi la osserva.
Par che si levi direttamente dal mare ed al contempo raccolga il proprio lunare manto allo scopo di isolarsi dalle pianure sottostanti. Come una Sirena, sa far innamorare i montani naviganti e spingerli ad addentrarsi sulle sinuose pendici degradanti sino alle acque. La bramosia di possederla è direttamente proporzionale alla sua imponenza: sfida l’umana convinzione che il mondo sia stato costruito per essere civilizzato. Solo qualora essa lo conceda, infatti, è possibile scalarla e conquistarla. Non possederla.
La montagna ha, quindi, completa facoltà decisionale: qualunque sentiero la risalga è, infatti, celato (alle volte completamente nascosto), lungo e probante per via del dislivello. È come se la Majella, prima di accettare l’avventuriero al suo culmine, i 2793 m del Monte Amaro, debba metterne alla prova tenacia e perseveranza, assicurandosi che lo scopo della salita non sia deturpare lei e tutte le forme di vita poste sotto la sua protezione.
La Via Normale è la summa di tutto ciò. ‘Dislivello al potere!’ si potrebbe esclamare in una campagna elettorale, per votare la Majella cima valevole del rispetto delle cugine alpine. Un infinito saliscendi tra numerose vette oltre i 2000 m, prima di conoscere il rosso cuore del Monte Amaro e la sua croce.
Non resta che preparare lo zaino e partire alla difficile e stancante conoscenza della seconda vetta Appenninica!
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