Un viaggio sul Trenino Rosso del Bernina, da Tirano a Saint Moritz, è un'esperienza da non perdere. Il trenino delle ferrovie retiche percorre la stupenda Val Poschiavo e vi porta al Passo del Bernina, in mezzo ad ambienti d'alta montagna, dominati da ghiacciai e laghi. La discesa in Engadina è altrettanto emozionante. Abbiamo percorso la tratta da Tirano a Pontresina, con alcune tappe che ci hanno consentito di effettuare delle brevi escursioni.
Montagna: il trenino rosso del Bernina (ferrovia retica), da Tirano a Pontresina, con tappa al Passo del Bernina
Per troppo tempo ho sottovalutato e rimandato un viaggio sul trenino rosso del Bernina. Ed ho fatto male, perché percorrere la tratta da Tirano - Saint Moritz, o anche solo una parte del percorso, su questo famoso treno è un'esperienza davvero appagante, che consente di ammirare scenari stupendi, e che regala atmosfere davvero coinvolgenti, talora d'altri tempi. Ci si immerge in mezzo ad un ambiente di montagna grandioso, continuamente vario, e sapientemente modificato dall'uomo, e lo si attraversa a velocità rallentata, gustandoselo pienamente, senza essere impegnati alla guida della propria auto. Ancora meglio, se si riesce a scegliere una magnificata giornata estiva di sole, come è capitato a noi, che sicuramente valorizza i panorami ed il comfort della gita.
Ma il viaggio in treno, sicuramente, è affascinante anche in pieno inverno con la neve.
La storia del trenino rosso del Bernina inizia, concretamente, nei primi anni del 1900. E' avvincente e merita di essere approfondita (storia trenino rosso; wikipedia).
D'estate, le tante fermate del treno consentono, inoltre, di abbinare delle escursioni più o meno impegnative, tutte affascinanti, e diverse le une dalle altre.
C'è voluta la Guida escursionistica "44 passi - Itinerari per famiglie in Engadina" di Andrea e Luca Merisio, a convincermi ad organizzare questa gita. Credo proprio che questa guida, nei prossimi mesi, mi aiuterà a scoprire molte altre mete interessanti in quel paradiso di montagna che è l'Engadina.
Se qualcuno potrebbe farsi scoraggiare dal timore di prezzi del biglietto del treno assai elevati (consulta il sito delle ferrovie retiche), sappia che in realtà non è vero. Ad esempio, il prezzo del biglietto giornaliero (con possibilità di salire e scendere a piacimento), per una famiglia (cosiddetta Carta Allegra) composta da due adulti e fino a tre bambini di età massima di 15 anni, è di soli 58 franchi svizzeri (estate 2020). E spesso ci sono altre promozioni.
Domenica 5 luglio 2020, siamo arrivati a Tirano da Monza (circa due ore in macchina, oppure si può arrivare anche in treno con la linea RFI Milano - Tirano).
Il treno per Saint Moritz è partito puntualmente alle 11,04 (in Svizzera la puntualità dei treni è, giustamente, un impegno ed un vanto). Dopo pochi chilometri, il convoglio ha superato il confine di stato, e siamo entrati in Val Poschiavo. Non so perchè ho sempre ritenuto questa valle laterale della Valtellina non particolarmente degna di attenzione. E qui sono iniziate, invece, le piacevoli sorprese: la Val Poschiavo è stupenda! Come molte valli rivolte a sud, scavate, in epoche recenti, dai torrenti e non dai ghiacciai (che sul versante sud delle catene montuose si limitano solo alle quote più alte), la Val Poschiavo è una valle molto incisa ed articolata, in cui splendidi altipiani (come quello dove sorge Poschiavo), si alternano ad improvvise scarpate rocciose, rilievi, e salti di quota. Ed, infatti, gli ingegneri che progettarono la linea dovettero inventarsi soluzioni ardite molto di più a sud del passo del Bernina, piuttosto che a Nord del valico. Grazie alla stupenda giornata di sole, ed al cielo terso, la valle ci è apparsa subito in tutto il suo splendore, con prati verdissimi, boschi di varie tonalità di verde, alternati alle tinte chiare delle abitazioni dei paesi; il tutto sotto un cielo blu cobalto.
Abbiamo potuto godere di questo meraviglioso scenario dalla carrozza scoperta in coda al treno, dove vi consigliamo di viaggiare (anche se leggermente più rumorosa), tenendo a portata di mano una felpa o un pile, che possono essere necessari alle quote più alte del percorso.
Lungo il tragitto, ben presto, avrete il primo colpo di scena: a Brusio potrete già ammirare il treno che si contorce su sè stesso, per salire su un viadotto elicoidale, e superare così un primo importante dislivello.
In prossimità della fermata di Miralago, poco prima di Poschiavo, rimarrete di nuovo ad occhi spalancati alla vista delle acque azzurre del Lago di Poschiavo, che vi sorprenderà per la sua inaspettata ampiezza e bellezza. Sul lago si può navigare in canoa, o pedalò, o a vela, ma si può anche percorrere, in bici o a piedi, un suggestivo itinerario tutt'intorno alle sue sponde (vedasi sempre la guida sopra citata).
Superata Poschiavo, l'itinerario percorso dal treno diventa veramente ripido, ma rimarrete stupiti per come il treno riuscirà a superare il dislivello con viadotti e gallerie, che, ad un certo punto, vi faranno perdere anche l'orientamento. La Val Poschiavo, con la città omonima, ed il suo lago incanteranno il vostro sguardo diverse centinaia di metri sotto di voi.
Alla fine di questa arrampicata, il treno raggiungerà prima Cavaglia (possibile visita al Giardino dei ghiacciai), e poi la stazione di Alpe Grum, e qui verrete folgorati da un altro spettacolare punto panoramico del percorso: l'imponente vedretta del ghiacciaio che scende dal Pizzo Palù, ed il lago Palù, più in basso, con le sue incredibili acque verde-azzurro. Vale proprio la pena di dedicare una giornata intera ad un'escursione per ammirare questi gioielli, scendendo alla stazione Alpe Grum, o a quella soprastante Ospizio Bernina.
Noi abbiamo proseguito il nostro viaggio, per scendere alla stazione Ospizio Bernina, culmine della tratta a 2256 metri di quota. L'arrivo in prossimità del passo è un altro colpo al cuore, per la bellezza del Lago Bianco, le cui acque placide tingono di mille sfumature di verde e di azzurro la conca del passo; varie ramificazioni, e piccole isolette, movimentano la forma del bacino. Il selvaggio scenario di alta montagna è dominato dal Piz Cambrena e dalla vedretta (un tempo più estesa), che scende dal suo versante Nord Est verso il lago.
Scesi alla stazione (il treno impiega circa un'ora e venti minuti per arrivare qui da Tirano), avete la possibilità di effettuare molte escursioni più o meno impegnative intorno al passo. Noi ci siamo goduti la bellezza di questo posto, percorrendo una parte della strada sterrata che gira tutta intorno al Lago Bianco, ed effettuare un veloce pic-nic piacevolmente seduti su alcuni bei massi di granito levigati, sulle rive del lago. L'itinerario intorno al lago a luglio consente anche di ammirare le magnifiche colorate fioriture estive di rododendri, ranuncoli, genziane, ecc.
Dopo quasi due ore al passo, alle 14,20 abbiamo ripreso il treno per scendere a Pontresina, meta di tante mia giornate di sci di fondo, in inverno. Ed abbiamo fatto bene a proseguire oltre il passo, perché anche questa ulteriore tratta regala altre chicche che è davvero un peccato perdere. Il treno scende più dolcemente nella valle di Pontresina. Dopo pochi chilometri, raggiungerete la stazione di valle della funivia del Diavolezza, che raggiunge i 2978 metri, con vista mozzafiato sul Piz Bernina (4061 m), Piz Roseg, Piz Palù e le ancora imponenti calotte glaciali che li ricoprono (e che fino a poche decine di anni fa, si spingevano a quote ben più basse, lungo la Val Roseg e la Val Morteratsch).
Ma potrete ammirare questo spettacolo anche dal treno, proseguendo il viaggio. Infatti, poco prima di raggiungere la stazione di Morteratsch, il treno percorre alcune curve in ripida discesa, poco sopra l'omonima valle, che vi consentono di ammirare questi colossi ricoperti di ghiaccio da più punti di vista. E rimarrete davvero incantati! L'escursione a piedi lungo la sterrata della Val Morteratsch, fin quasi sotto l'estremità del ghiacciaio, oggi sempre più lontana, è un'altra possibilità che vi si offre lungo l'itinerario, a patto di avere abbastanza tempo a disposizione.
Dopo pochi chilometri, il treno arriva alla stazione di Pontresina (circa mezz'ora da Ospizio Bernina), dove noi siamo scesi, per percorrere il sentiero degli stambecchi, proposto dalla nostra guida, che si sviluppa sul versante Nord della vallata, poco sopra il paese.
Il sentiero è molto semplice (dura circa un'ora), e ci ha consentito di ammirare la chiesa di Santa Maria, le radure fiorite in mezzo ai boschi, ed il terrazzo panoramico (disponibili sdraio gratuite!) di Ers Crast'Ota, a 1895 metri di quota, punto più alto dell'itinerario, da cui si gode un bel panorama su Pontresina, la Val Roseg e la testata della valle, con i ghiacciai che scendono dal Bernina dal Piz Scerscen, e dal Piz Roseg. Degli stambecchi, neanche l'ombra: complice la giornata molto calda, probabilmente, se ne stavano al riparo nel bosco, o più in quota. Per avvistarli, meglio venire qui in tarda primavera, o in autunno. Completato il nostro giro, e dopo una passeggiata in paese, alle 17,00 circa, abbiamo preso di nuovo il treno per ritornare a Tirano.
Ci siamo goduti anche le quasi due ore del tragitto di ritorno, apprezzando i medesimi panorami, ma con la luce più calda e radente del tardo pomeriggio d'estate.
Siamo rientrati a Tirano con gli occhi davvero pieni di bellezza. Torneremo in Val Poschiavo, e torneremo sul trenino rosso del Bernina.
Buon viaggio. Fabio Muriano
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Il video girato durante il viaggio in treno