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Tecniche di sopravvivenza

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31 Aoû 2017 10:48 #3573 par ita4012
Réponse de ita4012 sur le sujet Tecniche di sopravvivenza

bxr écrit: riporto la mia esperienza: a El Medano, in una strambata "verso" la riva, in baia, mi è letteralmente rimasto in mano il rig, perchè avevo stretto male il piedino d'albero.
Per fortuna ero abbastanza vicino alla riva ed era fattibilissimo nuotare.
Prima ho fatto un paio di tentativi, senza successo, di attaccare il rig (a cui c'era attaccato il piedino) alla tavola.
Poi ho ricordato quello che mia aveva raccontato Fabio, e ho staccato il piedino dalla prolunga e l'ho attaccato alla tavola. Dopo 5 minuti e un pò di imprecazioni sono riuscito ad attaccare il rig e ripartire. C'era un pò di onda che ovviamente complicava le cose.
Credo che la regola più importante in questi casi sia riuscire a mantenere la calma. Mi fosse capitato al largo, al di la delle onde più grandi, sò già che mi sarei impanicato.


La stessa esperienza che successe a me a Noli.... Si, staccare il piedino dalla prolunga e riavvitarlo alla tavola è la manovra da eseguire, anche se bisogna fare molta attenzione a non farselo scappare, perchè non galleggia!!! E se vi succedono simili cose...., mantenere sempre la calma, può solo aiutarvi, in quanto vi fa rimanere più lucidi!

Ciao. Fabio

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31 Aoû 2017 09:38 #3569 par bxr
Réponse de bxr sur le sujet Tecniche di sopravvivenza
riporto la mia esperienza: a El Medano, in una strambata "verso" la riva, in baia, mi è letteralmente rimasto in mano il rig, perchè avevo stretto male il piedino d'albero.
Per fortuna ero abbastanza vicino alla riva ed era fattibilissimo nuotare.
Prima ho fatto un paio di tentativi, senza successo, di attaccare il rig (a cui c'era attaccato il piedino) alla tavola.
Poi ho ricordato quello che mia aveva raccontato Fabio, e ho staccato il piedino dalla prolunga e l'ho attaccato alla tavola. Dopo 5 minuti e un pò di imprecazioni sono riuscito ad attaccare il rig e ripartire. C'era un pò di onda che ovviamente complicava le cose.
Credo che la regola più importante in questi casi sia riuscire a mantenere la calma. Mi fosse capitato al largo, al di la delle onde più grandi, sò già che mi sarei impanicato.

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30 Aoû 2017 13:26 - 31 Aoû 2017 10:51 #3558 par ita4012
Réponse de ita4012 sur le sujet Tecniche di sopravvivenza

picchio écrit: Ma mettere vela e albero sulla poppa della tavola e remare con le mani come nel surf non è più semplice e meno faticoso che trainare il tutto con una cimetta? forse anche meno pericoloso.


Questa manovra, che spesso viene mostrata nei manuali e nei video didattici, funziona per lo più solo con acqua piatta e vento leggero. Quando si rompe, anche solo con 15-20 nodi, e mezzo metro di onda, se vento e corrente non ti spingono verso la direzione desiderata, è solo pura teoria. Nei casi estremi, si molla il rig, si rimane sopra la tavola, e si nuota nella direzione possibile (magari non la rotta più breve per la riva, ma una rotta di compromesso per arrivare a terra, considerata la direzione del vento e della corrente), oppure si rimane sulla tavola, e si aspettano i soccorsi.

Ma stiamo parlando di situazioni veramente incasinate, a cui si arriva spesso anche per troppa imprudenza. Infatti, secondo me, sono importanti soprattutto quegli accorgimenti da assumere a priori, per uscire con un sufficiente margine di sicurezza (es. avere della terra sotto vento che ti intercetti in caso di problemi; controllare sempre bene l'attrezzatura, soprattutto se a noleggio; uscire con vento off-shore, solo se il fondale vi consente di toccare con i piede - es. Gruissan - o se c'è qualcuno che vi può recuperare, ecc...).

Ciao. Fabio

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Dernière édition: 31 Aoû 2017 10:51 par ita4012.

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30 Aoû 2017 12:54 #3556 par picchio
Réponse de picchio sur le sujet Tecniche di sopravvivenza
Ma mettere vela e albero sulla poppa della tavola e remare con le mani come nel surf non è più semplice e meno faticoso che trainare il tutto con una cimetta? forse anche meno pericoloso.

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04 Mai 2017 12:53 #3080 par vale
Réponse de vale sur le sujet Tecniche di sopravvivenza
Concordo sul non sganciare il piedino,il boma magari lo sfilo dalla penna , trovavo interessante il trasporto con cimette, da usare in altre occasioni( il più tardi possibile), visto che quando mi è capitato di nuotare con il WS o mi aiutava la corrente o mi toccava sganciare e salutare il rig.

Fanatic SKT99 2013,RRD FSW 100L 2005-RRD HARDCOREWAVE 80L 2004
5,6 ICON 2012- 4,7 N.P. COMBAT 2010- 4,2 N.P. ZONE 2009- 4.0Goya Guru 2012-3,5 N.P. ZONE 2008

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04 Mai 2017 09:56 #3079 par ita4012
Réponse de ita4012 sur le sujet Tecniche di sopravvivenza
Non mi convince pienamente l'operato del malcapitato (che probabilmente si giustica anche con un po' di panico). Non è facile capire quanto sia distante dalla costa. Sembra tanto, ma il grandangolo della Videocamera potrebbe ingannare. Solo all'ultimo opta per una delle soluzioni corrette, ma compiendo un'operazione che in altri frangenti (mare formato), potrebbe rivelarsi un grosso errore (impossibilità di riagganciare la prolunga al piede d'albero, come è successo al sottoscritto).

Personalmente, proverei a navigare un pezzo bugna in avanti per riavvicinarmi alla costa, e, se l'operazione si rivelasse troppo faticosa per l'intensità del vento, proverei, come ha fatto lui alla fine, a montare il boma al contrario, sfilandolo dalla penna della vela, senza staccare il piede d'albero!

Prima di mettermi a nuotare, tirandomi l'attrezzatura con una corda ci penserei (a meno di non essere a 100 metri dalla riva - esperienza provata).

Ciao. Fabio

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