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Talvolta ritornano
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Quello che volevo dire è che per ora per me ci sono così tante cose da imparare che mi "basta" un mese all' anno in Sud Africa sotto natale.
Poi per il futuro per quanto ami il windsurf non vorrei perdere la serenità di praticarlo stando sempre in cerca del vento in maniera quasi ossessiva; ad esempio ci sono certi maratoneti che vivono la corsa in termine di ossessione.
Non so se mi sono espressa meglio, ma nel costruire la mia struttura di rider ci metto anche il viverlo in maniera equilibrata, collegandomi a quanto hai scritto tu.
ita4012 écrit:
Livia écrit: Ecco Fabio qua hai tirato fuori un bell' argomento. Prendere altre onde in altri posti. ... Sì potrebbe fare, ma ho un pensiero: il windsurf è uno sport, ma per quanto lo ami, mi chiedo cosa ci sia dentro farci viaggiare così tanto, spendendo non poco, per praticarlo. Anche gestire il lavoro non è facile e la vita è una sola, diventare matti per avere adrenalina non mi sembra un modo giusto di vivere uno sport
Dunque, per me non si tratta di "diventare matto in cerca di adrenalina....."
Innanzitutto, avrai capito che c'è un solo modo per diventare bravi in windsurf (ed aumentare, quindi, il proprio divertimento): passare più ore possibili in acqua (soprattutto all'inizio, meglio se con un bravo istruttore, che non è facile trovare). E se vuoi imparare a fare waveriding (perchè, come nel mio caso, è la disciplina che ti affascina di più), devi stare tante ore in acqua tra le onde! O abiti vicino al mare, ed in uno spot giusto, oppure devi, ahimè, essere disponibile a spostarti.
Credo che la Sardegna sia molto sottovalutata da molti windsurfers italiani. Io, più la frequento, e più rendo conto di che posto incredibile sia (e non solo per il waveriding). Ad esempio, secondo me, è meglio delle Canarie.
In secondo luogo, io faccio windsurf perchè mi piace stare in mezzo al mare, alle sue forze, ed ai suoi panorami. A volte, prima di rifare una waterstart, mi fermo un attimo a contemplare lo scenario intorno (anche se ho tre metri di onda intorno). Non è proprio una questione di adrenalina (sensazione che nello sport, per me, non è mai stata prioritaria). Semplicemente, in mezzo a queste condizioni, mi sento vivo e vitale....
E per tutto questo, cercando di ottimizzare le mie spese, non sono disposto ad aspettare il grande viaggio, per migliorarmi tecnicamente, e/o vivere questi sentimenti. Poi, putroppo, il windsurf ha bisogno di vento (e possibilmente di qualità), e se non abiti in posti fortunati, questo è un aspetto la cui ricerca, si, ti può far diventare matto..... (se abitassimo in Francia del sud, o Sardegna appunto, tutti i we avremmo solo l'imbarazzo della scelta).
Comunque, ognuno ha il suo approccio alle cose.
Buon vento. Fabio
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Livia écrit: Ecco Fabio qua hai tirato fuori un bell' argomento. Prendere altre onde in altri posti. ... Sì potrebbe fare, ma ho un pensiero: il windsurf è uno sport, ma per quanto lo ami, mi chiedo cosa ci sia dentro farci viaggiare così tanto, spendendo non poco, per praticarlo. Anche gestire il lavoro non è facile e la vita è una sola, diventare matti per avere adrenalina non mi sembra un modo giusto di vivere uno sport
Dunque, per me non si tratta di "diventare matto in cerca di adrenalina....."
Innanzitutto, avrai capito che c'è un solo modo per diventare bravi in windsurf (ed aumentare, quindi, il proprio divertimento): passare più ore possibili in acqua (soprattutto all'inizio, meglio se con un bravo istruttore, che non è facile trovare). E se vuoi imparare a fare waveriding (perchè, come nel mio caso, è la disciplina che ti affascina di più), devi stare tante ore in acqua tra le onde! O abiti vicino al mare, ed in uno spot giusto, oppure devi, ahimè, essere disponibile a spostarti.
Credo che la Sardegna sia molto sottovalutata da molti windsurfers italiani. Io, più la frequento, e più rendo conto di che posto incredibile sia (e non solo per il waveriding). Ad esempio, secondo me, è meglio delle Canarie.
In secondo luogo, io faccio windsurf perchè mi piace stare in mezzo al mare, alle sue forze, ed ai suoi panorami. A volte, prima di rifare una waterstart, mi fermo un attimo a contemplare lo scenario intorno (anche se ho tre metri di onda intorno). Non è proprio una questione di adrenalina (sensazione che nello sport, per me, non è mai stata prioritaria). Semplicemente, in mezzo a queste condizioni, mi sento vivo e vitale....
E per tutto questo, cercando di ottimizzare le mie spese, non sono disposto ad aspettare il grande viaggio, per migliorarmi tecnicamente, e/o vivere questi sentimenti. Poi, putroppo, il windsurf ha bisogno di vento (e possibilmente di qualità), e se non abiti in posti fortunati, questo è un aspetto la cui ricerca, si, ti può far diventare matto..... (se abitassimo in Francia del sud, o Sardegna appunto, tutti i we avremmo solo l'imbarazzo della scelta).
Comunque, ognuno ha il suo approccio alle cose.
Buon vento. Fabio
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- Livia
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Per tutto il resto c'è.... il Garda dove ho molto da imparare.
Livia écrit: Ecco Fabio qua hai tirato fuori un bell' argomento. Prendere altre onde in altri posti. ... Sì potrebbe fare, ma ho un pensiero: il windsurf è uno sport, ma per quanto lo ami, mi chiedo cosa ci sia dentro farci viaggiare così tanto, spendendo non poco, per praticarlo. Anche gestire il lavoro non è facile e la vita è una sola, diventare matti per avere adrenalina non mi sembra un modo giusto di vivere uno sport; ma io devo ancora formarmi e capire tante cose.
Quando Brasile versus Sud Africa.... il sud Africa è qualcosa di strepitoso e completo.ita4012 écrit: Bentornata (viva), Livia! Ci saresti mancata molto!
Grazie molte per aver condiviso.
Si, hai fatto bene a lasciar passare qualche giorno, perché le emozioni e l'adrenalina ancora strabordano dal tuo racconto. Complimenti per metterti ogni volta alla prova! Il windsurf è fantastico anche per questo: è un continuo mettersi in gioco ogni volta.
Per quanto riguarda un resoconto più tecnico, a breve pubblicherò due articoli bomba di un ragazzo che è appena stato lì. In anteprima, pubblico una foto qui sotto. Mi avete fatto venire una voglia matta di non andare in Brasile, ed andare in Sud Africa.
Ciao. Fabio
Ps comunque, se vuoi continuare a prenderti qualche bella onda, ricordati che Sardegna o Francia ne regalano anche loro
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Quando Brasile versus Sud Africa.... il sud Africa è qualcosa di strepitoso e completo.
ita4012 écrit: Bentornata (viva), Livia! Ci saresti mancata molto!
Grazie molte per aver condiviso.
Si, hai fatto bene a lasciar passare qualche giorno, perché le emozioni e l'adrenalina ancora strabordano dal tuo racconto. Complimenti per metterti ogni volta alla prova! Il windsurf è fantastico anche per questo: è un continuo mettersi in gioco ogni volta.
Per quanto riguarda un resoconto più tecnico, a breve pubblicherò due articoli bomba di un ragazzo che è appena stato lì. In anteprima, pubblico una foto qui sotto. Mi avete fatto venire una voglia matta di non andare in Brasile, ed andare in Sud Africa.
Ciao. Fabio
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Grazie molte per aver condiviso.
Si, hai fatto bene a lasciar passare qualche giorno, perché le emozioni e l'adrenalina ancora strabordano dal tuo racconto. Complimenti per metterti ogni volta alla prova! Il windsurf è fantastico anche per questo: è un continuo mettersi in gioco ogni volta.
Per quanto riguarda un resoconto più tecnico, a breve pubblicherò due articoli bomba di un ragazzo che è appena stato lì. In anteprima, pubblico una foto qui sotto. Mi avete fatto venire una voglia matta di non andare in Brasile, ed andare in Sud Africa.
Ciao. Fabio
Ps comunque, se vuoi continuare a prenderti qualche bella onda, ricordati che Sardegna o Francia ne regalano anche loro
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- Livia
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Quanto all' essere più avanti di te, ogni giorno che passa capisco che con il windsurf si inizia sempre da capo; molto dipende dalla fortuna di trovare le persone giuste, per esempio ho trovato chi mi ha insegnato i primi mesi la virata con incrocio ( una grande risorsa che mi ha aiutato molto in Sud Africa). Per me il windsurf sarà sempre " non siamo migliori di nessuno, ma tutti abbiamo da imparare, stando in acqua in qualsiasi condizione".
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