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Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
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09 Avr 2021 14:25 #12250 par ita4012
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Réponse de ita4012 sur le sujet Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
Ciao Grit. Ti rispondo appena possibile in merito allo shore break. Apro però un'altra discussione perché qui andiamo fuori tema.
Fabio
Fabio
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09 Avr 2021 11:22 - 09 Avr 2021 11:25 #12247 par Grit
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Réponse de Grit sur le sujet Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
Ciao Fabio,
Grazie per il bel post che non è solo un semplice report ma anche un esortazione a cercare di migliorarsi sempre anche al lago. E questo è fondamentale per faticare molto meno in condizioni più complicate.
Effettivamente anche io come @marco10 vorrei incrementare le mie uscite al mare con onda perchè in passato ho preferito il lago all'uscita più complicata tra le onde.
Per esempio ho fatto un'uscita un mesetto fa con una 20a di nodi in quel di Latina con una bella onda sul metro e mezzo che però era molto fastidiosa da superare. Infatti dopo un paio di belle frullate, sono riuscito a superarle, però anche li una volta fuori avevo l'impressione che il vento non fosse abbastanza e quindi in mezzo a dei panettoni sono rientrato dopo mezzo bordo. Certo non è stata un'uscita divertente, però molto formativa e mi sono portato a casa il fatto di aver superato un paio di volte quello short break fastidioso.
Però è vero che nonostante io fossi mediamente allenato facendo attività sportiva 3 volte la settimana, ma non sono un atleta, e ad ogni tentativo con relativa frullata e perdita d'acqua dal punto di partenza, si fa veramente una gran fatica e poi per fare un nuovo tentativo dovevo recuperare bene fisicamente. Insomma tutto un'altro sport. Ma non demordo e mi sono ripromesso che quest'anno quando possibile vorrei fare qualche uscita più sfidante al mare ed uscire dalla mia confort zone del lago.
Ho cercato qui sul forum ed ho trovato questo articolo molto interessante sul waveriding che hai fatto nel 2016
www.waterwind.it/new/it/windsurf/per-imp...0-il-waveriding.html
In rete ho trovato questo
Mi potete segnalare qualche altro articolo che spiegano come superare lo shorebreak?
Un saluto e grazie ancora per i consigli
Grit
Grazie per il bel post che non è solo un semplice report ma anche un esortazione a cercare di migliorarsi sempre anche al lago. E questo è fondamentale per faticare molto meno in condizioni più complicate.
Effettivamente anche io come @marco10 vorrei incrementare le mie uscite al mare con onda perchè in passato ho preferito il lago all'uscita più complicata tra le onde.
Per esempio ho fatto un'uscita un mesetto fa con una 20a di nodi in quel di Latina con una bella onda sul metro e mezzo che però era molto fastidiosa da superare. Infatti dopo un paio di belle frullate, sono riuscito a superarle, però anche li una volta fuori avevo l'impressione che il vento non fosse abbastanza e quindi in mezzo a dei panettoni sono rientrato dopo mezzo bordo. Certo non è stata un'uscita divertente, però molto formativa e mi sono portato a casa il fatto di aver superato un paio di volte quello short break fastidioso.
Però è vero che nonostante io fossi mediamente allenato facendo attività sportiva 3 volte la settimana, ma non sono un atleta, e ad ogni tentativo con relativa frullata e perdita d'acqua dal punto di partenza, si fa veramente una gran fatica e poi per fare un nuovo tentativo dovevo recuperare bene fisicamente. Insomma tutto un'altro sport. Ma non demordo e mi sono ripromesso che quest'anno quando possibile vorrei fare qualche uscita più sfidante al mare ed uscire dalla mia confort zone del lago.
Ho cercato qui sul forum ed ho trovato questo articolo molto interessante sul waveriding che hai fatto nel 2016
www.waterwind.it/new/it/windsurf/per-imp...0-il-waveriding.html
In rete ho trovato questo
Mi potete segnalare qualche altro articolo che spiegano come superare lo shorebreak?
Un saluto e grazie ancora per i consigli
Grit
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Dernière édition: 09 Avr 2021 11:25 par Grit.
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- marco10
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04 Avr 2021 18:57 #12227 par marco10
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Réponse de marco10 sur le sujet Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
Sottomarina devo assolutamente riuscire a provarla, data la vicinanza. In Sardegna ho fatto qualche bell'uscita l'altr'anno, ma sempre in acqua piatta. Mi piacerebbe provare il suo lato wave: se ce ne sarà l'occasione ben volentieri, magari, perché no, aggregandomi a qualcuno di esperto.
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04 Avr 2021 16:37 #12226 par ita4012
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Réponse de ita4012 sur le sujet Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
A Sottomarina, puoi andare tranquillamente anche con il tuo Goya One 95. Scegli solo una giornata in cui sia da NE e non da ENE, per non averlo troppo onshore ed impazzire. Sono più schiume, e le onde grosse sono per lo più al largo.
Oppure, vieni con me in Sardegna, quando capita
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04 Avr 2021 16:24 #12225 par marco10
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Réponse de marco10 sur le sujet Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
Grazie, risposta interessante. È da un po' che ambisco a provare a fare qualche uscita wave in condizioni, ovviamente, il più semplici possibili e mi chiedevo se io avessi raggiunto un livello consono. Mi sento abbastanza al sicuro per i punti 1 e 2, mentre per il 3 non saprei non avendo esperienza con altro che non sia il mio freewave 95. Mi è stato suggerito di scendere di volume per andare tra le onde (a Sottomarina, ad esempio), ma vorrei iniziare con la mia tavola per non aggiungere un'ulteriore complicazione. Quanto al punto 4 temo che lo si possa scoprire solo mettendosi alla prova.
Sono molto in accordo con l'esigenza di perfezionare virata e strambats nella ricerca di farle diventare degli automatismi. Sentire, però, che si può ragionevolmente provare anche senza padroneggiarle al meglio mi rincuora perché, sempre riferendomi alla mia tavola ed alle uscite con il Peler, la mia strambata è giusto al limite della decenza, mentre la virata ancora indecente. Con le poche uscite annue che riesco ad inanellare pensare di padroneggiarle prima di uscire tra le onde significherebbe non provare mai il lato wave del windsurf. Devo trovare l'occasione ed il coraggio di fare un primo tentativo: speriamo presto...
Sono molto in accordo con l'esigenza di perfezionare virata e strambats nella ricerca di farle diventare degli automatismi. Sentire, però, che si può ragionevolmente provare anche senza padroneggiarle al meglio mi rincuora perché, sempre riferendomi alla mia tavola ed alle uscite con il Peler, la mia strambata è giusto al limite della decenza, mentre la virata ancora indecente. Con le poche uscite annue che riesco ad inanellare pensare di padroneggiarle prima di uscire tra le onde significherebbe non provare mai il lato wave del windsurf. Devo trovare l'occasione ed il coraggio di fare un primo tentativo: speriamo presto...
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04 Avr 2021 11:27 #12223 par ita4012
Ciao Marco. Bella domanda!
La mia esperienza mi porta a dire che, tecnicamente, per andare tra le onde, sono indispensabili:
1) ottima waterstart, eseguita anche in tempi rapidi! Ho sempre detto che è la madre di tutte le manovre nel windsurf, e che è una tecnica base, fondamentale.
2) capacità di far entrare la tavola in planata presto, di mantenere la planata anche con vento instabile, e, soprattutto, di planare bolinando bene.
3) saper gestire tavole di ridotto volume (almeno 90-95 litri), sapendo fare quanto riportato ai punti 1 e 2
4) autocontrollo, e capacità di saper gestire emotivamente situazioni, anche impegnative. Bisogna sempre rimanere lucidi e non andare nel panico, quando si è mezzo al mare formato, o in situazioni inizialmente complicate, da cui si può facilmente venire fuori, se si rimane freddi, ma che possono complicarsi molto, se si perde lucidità e si commettono errori stupidi. A questo proposito, devo dire che a me il mare formato, affascina.... e paura e goduria son entrambe piacevolmente presenti dentro di me, quando ci sono in mezzo.
Chiaramente, se sai anche virare e strambare bene, tra le onde fai molta meno fatica e ti diverti di più. Quando cadi, perdi acqua, la waterstart ti può stancare, e se vieni frullato da un'onda in arrivo, ti stanchi ulteriormente, così come se devi recuperare, bolinando, tanta acqua di bolina.
Ma se aspetti di saper virare e strambare perfettamente, tra le onde non ci andrai mai.....
Io sia sulla 80 che sulla 94 strambo con buona percentuale di successo (fino a quando non sono troppo stanco, e soprattutto entrando mure a sx). Nell'ultima uscita a Mandello, 6 strambate su 6 consecutive con la 80, in condizioni anche più difficili che al mare (chop ravvicinato, che tendeva a disarcionarmi dalla tavola in poggiata, e leggera sovrainvelatura). Sulla 94 viro anche, mentre sulla 80 avrò chiuso 3-4 virate in due anni. Ma proprio per questo, continuo a lavorare su queste manovre base, perchè per eseguirle in condizioni difficili, su tavole di piccolo volume, i movimenti devono essere perfetti, e bisogna essere fulminei (soprattutto in virata). Non mi accontento, di virare e strambare stando in piedi sulla tavola, anche quando sono con il 106. I movimenti devono diventare automatici e fluidi.
Chiaramente, essendo consapevole dei miei limiti, e non avendo sponsor che mi regalano l'attrezzatura, non esco in spot, che non ammettono alcun errore (Cala Pischina o Capo Mannu in Sardegna, Punta Preta a Sal, o alla Spiaggia d'Oro di Imperia al Carro, o alla Coudou, con 40 nodi e 4 metri di onda). Anche perchè mezz'ora di waveriding serio, valgono come 3 ore di Peler tosto....., e le energie, per noi che non siamo degli atleti (benchè dotati di un po' di allenamento fisico), si esauriscono rapidamente, e bisogna almeno fare delle pause frequenti.
Detto questo, il waveriding è quasi un altro sport. Puoi anche saper planare, fare la waterstart bene, ed anche virare e strambare, ma se non hai il timing giusto per prendere e cavalcare l'onda, se non sai tenere l'assetto giusto nel bottom, e nel cut back, combini poco, e rimedi solo tante lavatrici. Ma da qualche parte bisogna pure iniziare, e per imparare a fare waveriding, bisogna andarci tra le onde, rimediare anche un po' di frullate, e rischiare qualcosa, sennò non impari mai....
Le onde qualche rischio lo comportano sempre, in termini di danneggiamento dell'attrezzatura e di infortunio. Anche in spot come Sunset, in Sud Africa, dove la spiaggia è solo di sabbia, se l'onda giusta ti frulla, e l'albero si punta nella sabbia, rischi di spaccare. Anche per questo, io uso Ezzy e Tabou.... Solo in Oman, ho trovato onde di tre metri, stupendamente lisce, che si alzavano al largo (150-200 metri dalla riva), ed i rischi erano quasi zero, dal momento che il mare vicino a riva era completamente piatto!
In spot come la Coudouliere e la Spiaggia d'oro, fino a 30 nodi di vento, e due/tre metri d'onda, o come Funtana Meiga o Marina delle Rose, c'è qualche rischio in più, per la presenza di rocce e scogli sottovento, ma con la dovuta prudenza, è un rischio calcolato e relativo. Come detto serve la testa, che mi ha consentito di non farmi spaccare tutto sulla scogliera della Coudou, quando mi ci sono trovato a 5-10 metri..... Fondamentale, anche la conoscenza degli spot (chiedere ai locals, o leggere le recensioni qui su Waterwind).
Ma quando inizi a scendere da un'onda, e poi, magari, riesci anche a chiudere il bottom, per risalirla in verticale, o fai un salto in aria di tre metri, hai una scarica di adrenalina, che ti fa capire che tutto il resto è, quasi noia, o meglio è propedeutico ad arrivare lì....
Buon vento. Fabio
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Réponse de ita4012 sur le sujet Valmadrera, Lago di Como, 2 aprile 2021
Non è la prima volta che parli di perfezionamento di virata e strambata e lo fai anche in occasione di uscite col freewave 106. Ritenevo che, per andare tra le onde, dovessero essere patrimonio ben acquisito anche con volumi inferiori: sbaglio? Sono curioso perché, prima o poi, vorrei iniziare ad uscire con qualche onda. All'inizio delle tue uscite wave a che punto eri con queste due manovre? Ed ora? Per farmi capire, in un'uscita tipo al Pra con la tua tavola wave da 94-95 lt come sei messo con le stesse manovre? E se scendi all'80 lt?
Ciao Marco. Bella domanda!
La mia esperienza mi porta a dire che, tecnicamente, per andare tra le onde, sono indispensabili:
1) ottima waterstart, eseguita anche in tempi rapidi! Ho sempre detto che è la madre di tutte le manovre nel windsurf, e che è una tecnica base, fondamentale.
2) capacità di far entrare la tavola in planata presto, di mantenere la planata anche con vento instabile, e, soprattutto, di planare bolinando bene.
3) saper gestire tavole di ridotto volume (almeno 90-95 litri), sapendo fare quanto riportato ai punti 1 e 2
4) autocontrollo, e capacità di saper gestire emotivamente situazioni, anche impegnative. Bisogna sempre rimanere lucidi e non andare nel panico, quando si è mezzo al mare formato, o in situazioni inizialmente complicate, da cui si può facilmente venire fuori, se si rimane freddi, ma che possono complicarsi molto, se si perde lucidità e si commettono errori stupidi. A questo proposito, devo dire che a me il mare formato, affascina.... e paura e goduria son entrambe piacevolmente presenti dentro di me, quando ci sono in mezzo.
Chiaramente, se sai anche virare e strambare bene, tra le onde fai molta meno fatica e ti diverti di più. Quando cadi, perdi acqua, la waterstart ti può stancare, e se vieni frullato da un'onda in arrivo, ti stanchi ulteriormente, così come se devi recuperare, bolinando, tanta acqua di bolina.
Ma se aspetti di saper virare e strambare perfettamente, tra le onde non ci andrai mai.....
Io sia sulla 80 che sulla 94 strambo con buona percentuale di successo (fino a quando non sono troppo stanco, e soprattutto entrando mure a sx). Nell'ultima uscita a Mandello, 6 strambate su 6 consecutive con la 80, in condizioni anche più difficili che al mare (chop ravvicinato, che tendeva a disarcionarmi dalla tavola in poggiata, e leggera sovrainvelatura). Sulla 94 viro anche, mentre sulla 80 avrò chiuso 3-4 virate in due anni. Ma proprio per questo, continuo a lavorare su queste manovre base, perchè per eseguirle in condizioni difficili, su tavole di piccolo volume, i movimenti devono essere perfetti, e bisogna essere fulminei (soprattutto in virata). Non mi accontento, di virare e strambare stando in piedi sulla tavola, anche quando sono con il 106. I movimenti devono diventare automatici e fluidi.
Chiaramente, essendo consapevole dei miei limiti, e non avendo sponsor che mi regalano l'attrezzatura, non esco in spot, che non ammettono alcun errore (Cala Pischina o Capo Mannu in Sardegna, Punta Preta a Sal, o alla Spiaggia d'Oro di Imperia al Carro, o alla Coudou, con 40 nodi e 4 metri di onda). Anche perchè mezz'ora di waveriding serio, valgono come 3 ore di Peler tosto....., e le energie, per noi che non siamo degli atleti (benchè dotati di un po' di allenamento fisico), si esauriscono rapidamente, e bisogna almeno fare delle pause frequenti.
Detto questo, il waveriding è quasi un altro sport. Puoi anche saper planare, fare la waterstart bene, ed anche virare e strambare, ma se non hai il timing giusto per prendere e cavalcare l'onda, se non sai tenere l'assetto giusto nel bottom, e nel cut back, combini poco, e rimedi solo tante lavatrici. Ma da qualche parte bisogna pure iniziare, e per imparare a fare waveriding, bisogna andarci tra le onde, rimediare anche un po' di frullate, e rischiare qualcosa, sennò non impari mai....
Le onde qualche rischio lo comportano sempre, in termini di danneggiamento dell'attrezzatura e di infortunio. Anche in spot come Sunset, in Sud Africa, dove la spiaggia è solo di sabbia, se l'onda giusta ti frulla, e l'albero si punta nella sabbia, rischi di spaccare. Anche per questo, io uso Ezzy e Tabou.... Solo in Oman, ho trovato onde di tre metri, stupendamente lisce, che si alzavano al largo (150-200 metri dalla riva), ed i rischi erano quasi zero, dal momento che il mare vicino a riva era completamente piatto!
In spot come la Coudouliere e la Spiaggia d'oro, fino a 30 nodi di vento, e due/tre metri d'onda, o come Funtana Meiga o Marina delle Rose, c'è qualche rischio in più, per la presenza di rocce e scogli sottovento, ma con la dovuta prudenza, è un rischio calcolato e relativo. Come detto serve la testa, che mi ha consentito di non farmi spaccare tutto sulla scogliera della Coudou, quando mi ci sono trovato a 5-10 metri..... Fondamentale, anche la conoscenza degli spot (chiedere ai locals, o leggere le recensioni qui su Waterwind).
Ma quando inizi a scendere da un'onda, e poi, magari, riesci anche a chiudere il bottom, per risalirla in verticale, o fai un salto in aria di tre metri, hai una scarica di adrenalina, che ti fa capire che tutto il resto è, quasi noia, o meglio è propedeutico ad arrivare lì....
Buon vento. Fabio
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