5-6 dicembre 2020, mare

Sono d'accordo con l'analisi fatta Fabio, nel mio stringato commento ho messo un IMHO per il fatto che per me questi sono ricordi di un passato molto lontano nel quale avevo provato anche degli aerials dei quali ricordo più che altro stiramenti o atterraggi bruschi e rovinosi, pochi soddisfacenti ... e comunque - so che per alcuni sono monotone - le onde di Kanaha lunghe altine e non cattive me le sogno ancora come ricordo l'unica uscita ad Hookipa distrutto al primo bordo con una lavatrice dalla quale non pensavo di uscire più e che mi ha lasciato una cicatrice sulla gamba sx ... bei tempi, per me andati

rrd écrit: Ma la caduta a 1’01” e’ sfortuna o doveva prevederla?
Bello il video! Quelli editati ti fanno sembrare sempre tutto facile!
Per fortuna pare non abbia rotto niente non lo davo per scontato

Nel waveriding, oltre all'acquisizione della tecnica corretta. con i cambi di assetto del corpo di gestione del rig, è fondamentale, e non facile, saper leggere le onde, ed acquisire il timing giusto. E' una cosa che si acquisisce solo con il tempo, e l'esperienza di tante uscite tra le onde. Per noi, che non facciamo wave tutte le settimane, non è affatto semplice. Inoltre, un conto sono le onde oceaniche, che sono più grosse (ma non è detto), ma rompono spesso (ma non in tutti gli spot) più gradualmente, un conto sono le onde mediteranee che rompono, quasi sempre, più rapidamente.

Nel video postato da PaoloP, si vedono delle buone onde sinistre (parete surfabile per il rider alla sua sinistra, lip che frange a destra), ma anche delle onde più caotiche, che fanno close out, cioè rompono su tutto il lip contemporaneamente. Bisogna guardare costantemente l'onda per capire come evolve, mentre la si surfa, cosa non sempre facile.

Nel caso in esame, esguito il bottom, il rider scopre, che, per sua sfortuna, l'onda sta per fare close out. E' in ritardo (si sente anche commento in tal senso nel video). Ovvero, sta impostando il cut back, quando l'onda ormai ha rotto, e finisce per rimediare un bel wipe out.

L'aerial sarebbe stata una soluzione, difficile (ed io non sono esperto), se fosse stato un po' più in anticipo, e se fosse riuscito a picchiare il lip, un attimo prima che questo rompesse.

In casi del genere, io, se riesco ad accorgermente in tempo, applico una strategia, che, parafrasando una celeberrima battuta del grande Vittorio Gassman nell'Armata Brancaleone", si riassume con "Un solo grido, un solo idioma: scapoma!". Interrompo rapidamente il bottom, anticipo un cut back (che sarà molto meno radicale), e, se il vento è forte abbastanza, cerco di scappare velocemente dalle schiume dell'onda rotta. Infatti, finire in mezzo alle schiume è un bel problema. Se non ti rompono addosso, come nel video, anche navigarci è difficoltoso. Sotto la tavola, c'è più aria che acqua, e la tavola perde subito resistenza laterale e quindi velocità. In genere, l'esito è fatale. In tal caso, tassativo tenere l'attrezzatura per il boma.

Andrea ti aspettiamo alla prova!

Ciao. Fabio

rrd écrit: Ma la caduta a 1’01” e’ sfortuna o doveva prevederla?
Bello il video! Quelli editati ti fanno sembrare sempre tutto facile!
Per fortuna pare non abbia rotto niente non lo davo per scontato

E' andato lungo, avrebbe dovuto risalire l'onda e fare il cutback (o un aerial) o uscirne fuori (con due possibilità onshore o offshore) IMHO. Comunque bravo, vedere il primo bottom e cutback!

Ma la caduta a 1’01” e’ sfortuna o doveva prevederla?
Bello il video! Quelli editati ti fanno sembrare sempre tutto facile!
Per fortuna pare non abbia rotto niente non lo davo per scontato

Cioè, cioè, famme capì... Da Zurigo, PaoloP, sei arrivato a Civitavecchia a surfare? Grande! Un vero Globetrotter del windsurf!

Condizioni davvero belle: onde con belle pareti surfabili, e vento side!!! L'ingresso in acqua, invece, mi sembra da incubo. Spero che l'attrezzatura contro il molo non si sia danneggiata troppo.

Dai Paolol, dacci dentro, che tra qualche anno, magari, potrai uscire anche tu in condizioni wave!

Ciao. Fabio

Wow!