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Planare ... adrenalina al 100% ...

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11 Aoû 2016 09:05 - 11 Aoû 2016 09:05 #2001 par pepwind
Réponse de pepwind sur le sujet Planare ... adrenalina al 100% ...
Carissimo Marco, come sempre presente nella nostra vita surfistica, i tuoi consigli tornano sempre a gala e fanno dire: "cazzo c'aveva ragione". Per quanto mi riguarda con il progredire delle cose, le domande diventano sempre più mirate sui piccoli dettagli che, adesso finalmente ho capito, fanno la differenza. Tirare due bordi lunghi per un totale di 4 km in planata senza mollare un metro, ti da il tempo di provare un sacco di cose. Ovviamente all'inizio c'è lo sballo, l'adrenalina, ma poi piano piano comincio ad esplorare ... spingere il corpo in avanti, provare piegarsi sull'acqua, girare la spala di prua verso l'acqua, tirare verso l'alto il piede di poppa quando il vento cala per tenere la planata. Tra altro quest'ultima cosa non me la mai spiegato nessun, è venuta istintiva. Sono mille le sensazioni che si provano. Non è solo un farsi trascinare dal vento, e cominciare a cercare le onde, passare in mezzo a due oppure cavalcare una, capire le raffiche, cercare di ammortizzare quando si torna con il chop contro, provare qualche piccolo salto .... e potrei andare avanti a lungo. Ma tutto a suo tempo, un passo alla volta. C'è spazio per tutto e il divertimento non manca.

Molta gente è già in vacanza, ma ti assicuro che siamo un bel gruppetto che ci diamo da fare, e condividiamo le nostre esperienze. Non vedo l'ora di venire a trovarti e la pinna la provo volentieri, anche perché sto già cercando una su quella misura. Un grosso abbraccio amico mio. Domani e dopodomani mi aspettano altri km da macinare ... e altre botte sulle manovre ...
Dernière édition: 11 Aoû 2016 09:05 par pepwind.

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10 Aoû 2016 22:25 #2000 par Marco Q
Réponse de Marco Q sur le sujet Planare ... adrenalina al 100% ...
Come sempre ormai, concordo con Fabio sulla difficolta' nel dare una risposta adeguata con cosi pochi elementi e poco chiari.
Cime trapezio: spazio tra un attacco e l'altro uno/due pugni (io uno); lunghezza: impugnando il tubo del boma al contro fra i due attacchi, la corda dovrebbe passarti dietro il gomito (quindi lunga quanto l'avambraccio). Posizionamento: quando, planando al traverso con i piedi nelle straps, sforzi con il braccio ant sposti SOLO l'attacco ant di 1/2 cm avanti, lo,stesso vale per il post. Se ti stanchi troppo le braccia dopo meno di due ore significa che il boma e' troppo basso o che non tieni il bacino abbastanza esterno/aavanzato.
Sulla vela (misura quindi sensazione di peso) prova ad uscire con una misura inferiore essendo piu' attivo (lasco, pompare un po', sfruttare un'ondina che pup' farti accelerare nel momento d'inizio planata); ancora una volta: la vela non e' uno skilift!
Pinna: a parte con la 7.0 o piu' la 46 e' veramente grande (si riflette sullo sforzo delle gambe quando il piano d'acqua e' mosso). Quando usi vele da 6.3 in giu' prova una 34/32 (forse ne ho una da prestarti - powerbox), dovresti sentire subito un beneficio se il vento e' costante.
In generale, penso che un we (notte semovente) sul Garda potrebbe essere illuminante (chiedere e Fabio).
Medita
Marco q
Ps: ma che dannato posto e' 'sta Pozza? Osservare i piu' bravi e semmai rivolgere loro dei quesiti o chiedere chiarimenti sulle soluzioni adottate da loro o consigli come questi non vi sfiora neppure... Che c'e' che non va? Vedo che questo atteggiamento e' stranamente diffuso fra i ftuitori di queste pagine. Mah?!

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10 Aoû 2016 09:09 #1998 par pepwind
Réponse de pepwind sur le sujet Planare ... adrenalina al 100% ...
Grazie carissimo, sei sempre il nostro guru. Quando parlavo del baricentro della tavola intendevo proprio trovare quel punto dove scaricando la potenza della vela attraverso il trapezio potresti mollare le mani e navigare solo usando il tuo corpo. Non è mai così perché il corpo si muove continuamente sulla tavola per colpa delle onde quindi diventa un tira-molla continuo. Ma la domanda rimane la stessa e non so come formularla diversamente. Una volta decisa la distanza tra le due estremità delle cimette spostando in avanti oppure indietro vanno spostate entrambe. Ma è diventata ormai una questione di millimetri veramente, perché quel cm in più o in meno cambia in modo radicale il lavoro delle braccia. Forse questo succede perché finalmente comincio a sentire quelle piccole differenze che prima passavano inosservate. Come anche quella della pinna da 46 che con la 4.8 sta diventando una zavorra. Troppe cose :woohoo: ... urge la birra insieme ...

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10 Aoû 2016 08:40 #1997 par ita4012
Réponse de ita4012 sur le sujet Planare ... adrenalina al 100% ...
Dunque, Pietro, non è facile risponderti perchè non sei chiarissimo nel porre la domanda. Parli di baricentro della tavola, e poi fai riferimento alle cimette???

La prima cosa che mi viene in mente di dirti è: quando stai planando, fai un attimo mente locale, e cerca di capire se stai veramente scaricando sul trapezio la forza esercitata su di te dal rig. Per rendertene conto, devi sentire la fascia del trapezio che spinge bene sulla schiena, e poi le braccia abbastanza scariche. Se non fai così, non riuscirai a capire se le cimette sono ben posizionate. Per la posizione delle cimette, vale il ragionamento che ti ho già spiegato: se devi tirare troppo con la mano di prua, portale un po' più avanti; se tiri troppo con la mano di poppa, un po' più indietro. Tienile distanti circa due pugni al momento. Per la lunghezza, ti avevo già detto la mia.

Aloha!

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09 Aoû 2016 17:55 #1996 par pepwind
Planare ... adrenalina al 100% ... a été créé par pepwind
Vorrei condividere con voi alcune "nuove sensazioni" che provo nelle ultime uscite, anche per capire se e dove sto sbagliando, sicuramente per cercare di migliorare. Per chi ancora non ha visto l'ultimo video lo può fare qui ...

www.facebook.com/pietro.vataman/videos/10210310741714267/

Partirei dal fatto che riesco a planare tranquillamente e in completo controllo anche con vento rafficato o bucato. Riesco a controllare la velocità e l'andatura. MA .... Ce sempre un MA ... quello che ancora faccio fatica è trovare il baricentro perfetto della tavola. Ho provato spostare le cimette da tutte le parti (mi manca solo di metterle sull'albero ...) Cerco anche di capire la distanza ottima tra le due estremità delle cimette in modo da potermi agganciare in maniera molto veloce quando mi capita di sganciarmi in andatura.
E poi la lunghezza ... qualcuno mi dice di allungarle ma a me sembrano già abbastanza lunghe, qualcun'altro di accorciarle. Capisco che è una cosa molto personale ma vorrei riuscire ad arrivare al punto che le braccia lavorino un pò meno. Va bene la mia preparazione fisica ma dopo 30/40 km sono a pezzi mentre io vorrei ancora surfare. Si, lo so, adesso mi farete il culo dicendomi che dopo 30/40 km è anche giusto sentirsi a pezzi ma io devo arrivare a 50 tranquillo. E sento che si può fare con dei piccoli accorgimenti. Comincio a sentire il limite del materiale, il peso della vela e il volume della tavola soprattutto nelle giornate con onda un pò più alta del solito. Ieri ho fatto di quei voli hop-chop da sentire la tavola che ruggiva sotto di me. Ad ogni modo ogni consiglio è benvenuto per progredire e adesso devo cominciare seriamente anche con le manovre ... Un grosso abbraccio a tutti voi

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